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COSTA RICA

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 52-58)

Executive Summary

COSTA RICA

COSTA RICA

Executive summary

Il Costa Rica è una democrazia stabile e l’economia è piuttosto diversificata. Il contesto operativo è ade-guato e l’afflusso di investimenti esteri è consistente.

Permangono alcuni elementi di vulnerabilità, legati agli squilibri fiscali e della bilancia commerciale e al livello insufficiente di riserve valutarie.

Il clima degli investimenti è molto buono.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 3/7

Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: apertura Rischio corporate: apertura

Principali indicatori economici

2003 2004 2005 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 6,4 4,1 5,9 5,0 4,6

Inflazione media annua (%) 9,4 12,3 13,8 12,4 12,2

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -3,1 -2,5 -1,6 -1,8 -2,0

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mld) 6,2 6,4 7,1 7,8 8,6

• Importazioni ($ mld) -7,3 -7,8 -9,3 -10,7 -11,3

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) -1,1 -1,4 -2,2 -2,9 -2,7

• Saldo transazioni correnti ($ mldi) -0,9 -0,8 -1,0 -1,3 -1,0

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -5,3 -4,5 -4,9 -5,9 -4,3

Debito estero totale ($ mld) 5,4 5,7 5,2 5,5 5,5

Debito estero totale/PIL (%) 31,0 30,7 26,1 25,1 23,0

Debt service ratio (%) 9,3 7,0 7,6 4,9 5,1

Riserve valutarie lorde ($ mld) 1,8 1,9 2,3 2,5 2,6

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 2,6 2,5 2,6 2,4 2,4

Cambio medio CRC/USD 398,7 437,9 477,8 513,3 546,2

S: stime - P: previsioni - Fonte: EIU country data, settembre 2006

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

BB Ba1 BB

-52

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica Interna. Il Costa Rica è una delle democrazie più stabili del centro America. Le elezioni presidenzia-li di febbraio hanno visto la vittoria di stretta misura di Oscar Arias (ex presidente negpresidenzia-li anni ’90 e vincitore del premio Nobel per la pace), che ha assunto l’incarico a maggio. Il programma di Arias prevede la ripresa dei negoziati per l’adesione all’area di libero scambio del centro America (osteggiati dal precedente presiden-te) e l’adozione delle necessarie riforme strutturali. Tuttavia, il governo non gode della maggioranza in parla-mento e non è riuscito finora a far approvare la riforma del sistema fiscale.

Relazioni Internazionali. I rapporti con i paesi limitrofi, in particolare con gli Stati Uniti, sono distesi, ad ec-cezione di una disputa con l’Honduras in tema di acque territoriali.

Rischio Economico

Attività economica. Negli ultimi anni il Costa Rica ha gradualmente diversificato la propria struttura produt-tiva dai beni agricoli (banane e caffè) al turismo e all’Information Technology. Dopo l’apertura di un impianto della Intel nel 1998, infatti, le esportazioni di microprocessori hanno superato l’export tradizionale. La cresci-ta del PIL reale ha sfiorato il 6% nel 2005 e quest’anno dovrebbe attescresci-tarsi al 5%, grazie al buon andamento del settore agricolo e manifatturiero.

Bilancio pubblico e inflazione. Negli ultimi 3 anni il deficit di bilancio è diminuito in rapporto al PIL, scen-dendo all’1,6%. Tuttavia, in mancanza dell’approvazione della riforma fiscale, il deficit potrebbe rapidamen-te risalire al 2% entro il 2007. L’inflazione si mantiene elevata, al di sopra del 12% medio annuo, principal-mente a causa dell’aumento dei prezzi delle importazioni petrolifere e delle utilities.

Bilancia dei pagamenti. La bilancia commerciale del Paese presenta un deficit cronico, che è aumentato ne-gli ultimi anni a causa dell’incremento del valore delle importazioni petrolifere. Il disavanzo commerciale è in parte bilanciato dalle entrate del settore turistico e il deficit corrente dovrebbe attestarsi quest’anno a 1,3 miliardi di dollari, pari al 5,9% del PIL. Gli afflussi di investimenti esteri nel Paese sono consistenti.

Posizione debitoria e riserve valutarie. Il debito estero si mantiene intorno ai 5,5 miliardi di dollari, mentre è diminuito in rapporto al PIL dal 31% del 2003 al 25,1% previsto per quest’anno. Anche il DSR è in calo e si dovrebbe attestare intorno al 5% per il 2006-07. e riserve valutarie sono aumentate negli ultimi anni e do-vrebbero raggiungere i 2,5 miliardi di dollari entro la fine del 2006. Tuttavia, esse si mantengono a livelli in-sufficienti in termini di mesi di importazioni (inferiori ai 3 mesi).

Tasso di cambio. Le Autorità mantengono un tasso di cambio a parità mobile, che dovrebbe sostituito da una fluttuazione controllata entro la fine del 2006.

Costa Rica

Debito estero Crescita del PIL e inflazione

Rischio Bancario

Il sistema bancario costaricano è piuttosto solido, grazie anche al processo di fusione delle banche private il cui numero si è dimezzato negli ultimi 10 anni. Nel Paese operano 3 banche statali (che mantengono una quota di quasi il 50% del totale attivo), 12 banche private (con una quota del 30%), 2 banche speciali (10%), 9 istituzioni finanziarie non bancarie e circa 30 tra cooperative e mutue. Le banche private sono in genere più efficienti, con livelli di redditività e di non-performing loans migliori.

Nel 2005 il settore ha visto un’espansione del credito del 24%, diretto principalmente alle famiglie. È da sot-tolineare che il settore presenta un elevato livello di dollarizzazione: il 35% e l’80% dei prestiti rispettivamen-te delle banche pubbliche e privarispettivamen-te sono denominarispettivamen-te in dollari. Se da un lato la dollarizzazione implica tas-si di interesse minori, il mismatch valutario è piuttosto forte, se tas-si contas-sidera che la metà dei prestiti in dollari delle banche private è erogata a soggetti che non hanno entrate in valuta.

Rischio Operativo

Il sistema legale costaricano è nel complesso adeguato, anche se la burocrazia è piuttosto lenta. Il Paese è clas-sificato al 51° posto (su 159) del Corruption Perceptions Index, al 46° posto (su 157) dell’Index of Economic Free-dom e al 105° posto (su 175) della classifica Doing Business della Banca Mondiale.

La legge sugli investimenti equipara gli investitori esteri a quelli nazionali e vi è una notevole apertura agli in-vestimenti esteri. L’operatività in molti settori rimane di pertinenza pubblica quali (ad esempio per le utilities, la gestione dei porti, l’estrazione di idrocarburi), anche se è prevista una graduale liberalizzazione in caso del-l’adesione al CAFTA.

Sono riportati frequenti episodi di esproprio di terreni – per costruzione di infrastrutture o per l’allargamen-to dei parchi naturali – per cui tuttavia è previsl’allargamen-to un adegual’allargamen-to indennizzo. Il Costa Rica ha ratifical’allargamen-to le Con-venzioni di Washington e New York ma non è in essere un accordo bilaterale con l’Italia per la protezione e la promozione degli investimenti.

Il sistema di tassazione prevede numerosi incentivi per le società che operano nelle zone di libero scambio.

Le infrastrutture sono in generale adeguate ma necessitano di ammodernamento e ampliamento. Il Paese è soggetto a frequenti calamità naturali, quali uragani, terremoti e in particolare inondazioni.

0

2003 2004 2005 2006 2007

mld US$

Debito estero totale Debito estero/PIL

0

2003 2004 2005 2006 2007

%

Crescita PIL (sx) Inflazione (dx)

54

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Fondo Monetario Internazionale. Non vi sono finanziamenti in essere. I rapporti con il Fondo si limitano alle consultazioni periodiche.

Banca Mondiale. La Banca Mondiale è attiva nel Paese con 8 progetti (per un totale di circa 80 milioni di dollari), diretti principalmente all’educazione e alla sanità.

Interscambio con l’Italia

Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale del Costa Rica; l’interscambio con l’Italia è piuttosto limi-tato.

Nel 2005, il valore delle esportazioni dei beni italiani in Costa Rica è stato di circa 72 milioni di euro, in au-mento del 3% rispetto al 2004; le importazioni sono diminuite del 6% attestandosi a 96 milioni, con un sal-do sfavorevole all’Italia. Nei primi 6 mesi del 2006 le esportazioni sono aumentate del 3% rispetto allo stes-so periodo dell’anno precedente e le importazioni stes-sono diminuite del 4%.

I settori principali dell’export italiano sono: la “meccanica strumentale”, con un’incidenza del 35% del tota-le; “elettronica ed elettrotecnica” (12% del totale, +20% nel periodo gennaio-giugno 2006) e “prodotti chimi-ci e fibre” (10% del totale, sostanzialmente stabili nel 2006 dopo un incremento del 20% nel 2005). Le im-portazioni si concentrano quasi interamente su “prodotti agricoli” (92% del totale).

Esportazioni italiane in Costa Rica per settori Interscambio commerciale con il Costa Rica

(2005, %) (1996-2005 mln €)

Esposizione SACE al 30 giugno 2006

L’esposizione SACE verso il Costa Rica è pressoché nulla.

autoveicoli

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

esportazioni importazioni saldi

Cuba

CUBA

Executive summary

Il principale fattore di rischio nel Paese è legato alla successione di Castro. La transizione verso la demo-crazia appare, per ora, uno scenario improbabile nonostante le forti pressioni esterne.

L’economia è completamente nelle mani dello Stato e non esistono spazi significativi per l’iniziativa pri-vata. Gli investimenti provenienti dall’estero sono guardati con sospetto. Tuttavia, negli ultimi anni, il Pae-se ha beneficiato dell’appoggio economico e commerciale di Cina e Venezuela.

Il sistema bancario e quello operativo sono poco attraenti per gli investitori. Il Paese appare comunque sta-bile e non presenta particolari problemi di sicurezza.

Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 4/7

Rischio sovrano: chiusura Rischio bancario: chiusura Rischio corporate: chiusura

Principali indicatori economici

2003 2004s 2005s 2006p 2007p

PIL (variazione % reale) 2,9 4,2 8,0 6,0 5,1

Inflazione media annua (%) 0,6 1,3 7,0 5,7 4,2

Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) -3,3 -4,2 -4,8 -3,9 -3,7

Bilancia dei pagamenti

• Esportazioni ($ mld) 1,7 2,2 2,7 3,1 3,2

• Importazioni ($ mld) -4,6 -5,5 -7,2 -8,5 -9,0

• Saldo Bilancia Commerciale ($ mld) -2,9 -3,4 -4,4 -5,4 -5,8

• Saldo transazioni correnti ($ mld) -0,13 0,07 0,05 -0,72 -0,87

• Saldo transazioni correnti/PIL (%) -0,4 0,2 0,1 -1,9 -2,1

Debito estero totale ($ mld) 11,3 12,0 12,6 13,2 13,6

Debito estero totale/PIL (%) 37,9 37,6 35,5 34,3 32,6

Debt service ratio (%) 17,2 15,7 13,4 13,2 13,9

Riserve valutarie lorde ($ mld) 0,6 2,1 2,8 3,0 3,1

Riserve valutarie lorde (mesi import.) 1,5 4,0 4,3 3,9 3,8

Cambio medio CUC/USD 1,0 1,0 0,9462 0,9259 0,9259

S: stime - P: previsioni - Fonte: EIU

Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch SACE

- Caa1 -

-56

RISCHIOPAESE• AMERICALATINA

Rischio Politico

Politica Interna. Anche dopo il ricovero di Fidel Castro e la delega al fratello Raùl, il potere a Cuba è anco-ra fortemente accentanco-rato e gestito autoritariamente. L’opposizione interna è debole (tanco-ra i cubani esuli negli USA invece è diffuso un forte anti-castrismo) e sia il regime sia il lider maximo godono ancora di un certo sup-porto da parte della popolazione. La successione è il principale fattore di rischio che rende incerto il futuro dell’isola. Castro non sembra aver pianificato una transizione verso la democrazia, ma piuttosto il passaggio di consegne al fratello. Le intenzioni di Raùl Castro, peraltro, rimangono sconosciute.

Relazioni Internazionali. La continuazione del regime esistente sembra lo scenario più probabile. Tuttavia il comportamento di Chavez, fido alleato di Cuba, e degli USA, che premono invece apertamente per il rove-sciamento del regime, potrebbero avere ripercussioni inattese. Fino a che il regime castrista rimarrà in piedi è altamente improbabile che gli USA tolgano le sanzioni economiche che gravano sul Paese. Negli ultimi anni Cuba è stata aiutata dai legami economici sempre più stretti con Venezuela e Cina.

Rischio Economico

Attività economica. Nonostante l’inasprimento delle sanzioni USA nel 2004 (sui flussi turistici e sulle rimes-se) e la riduzione dei rendimenti dall’esportazione dello zucchero, la crescita del PIL reale è stata pari all’8%.

Infatti, la crescita è stata sostenuta dal settore turistico e dall’esportazione di nichel (secondo bene esportato dopo lo zucchero). Inoltre, Cina e Venezuela hanno firmato nuovi accordi commerciali con il Paese, promes-so investimenti e aperto linee di credito. Per questi motivi, la crescita dovrebbe rimanere intorno al 6% nel 2006.

Bilancio pubblico e inflazione. Il saldo di bilancio pubblico resta negativo a causa delle ingenti spese socia-li a cui lo Stato deve far fronte (-4,8% del PIL nel 2005). L’indice dei prezzi al consumo è influenzato diret-tamente dal Governo attraverso politiche di controllo dei prezzi. Tuttavia, esiste discordanza fra i prezzi uffi-ciali e quelli del mercato nero, i prezzi dei beni denominati in peso convertibili sono soggetti alle pressioni del mercato. L’EIU prevede in ogni caso una progressiva diminuzione dell’inflazione dal 7% nel 2005 al 4,2% nel 2007.

Bilancia dei pagamenti. L’aumento delle importazioni, soprattutto dal Venezuela, ha peggiorato il disavanzo commerciale del Paese (-3,4 miliardi di dollari nel 2004 e -4,4 miliardi di dollari nel 2005). Tale andamento dovrebbe essere confermato anche per il 2006 e il 2007 determinando un continuo peggioramento delle par-tite correnti (0,1% del PIL nel 2005 e intorno al -2% per i due anni seguenti).

Posizione debitoria e riserve valutarie. La posizione debitoria con l’estero rimane fondamentalmente stabi-le e solo stabi-leggermente in crescita in termini assoluti (12 miliardi di dollari nel 2004 e 12,6 nel 2005). Le riser-ve valutarie, sebbene rimangano scarse, sono aumentate considerevolmente (da 0,6 miliardi di dollari pari a 1,5 mesi di importazioni nel 2003 a 2,8 miliardi pari a 4,3 mesi nel 2005). Per il 2006 e il 2007 l’EIU preve-de un peggioramento in termini di mesi di importazioni (3,9 e 3,8 rispettivamente).

Tasso di cambio. Il peso cubano (CUP) è una delle due valute ufficiali in Cuba, l’altra è il peso convertibile (CUC). Fino al 2004 il CUP è stato ancorato al dollaro con il cambio di 1:1. Viene utilizzato per pagare i sa-lari e, dai turisti, per acquistare prodotti di consumo primario. Nel 2006 il Banco Central de Cuba ha fissato il

Cuba

tasso di cambio ufficiale con il dollaro a 0,9259. Il CUC viene utilizzato per le transazioni internazionali e per le operazioni in valuta forte. Sebbene ufficialmente il CUC sia scambiato 1:1 con il CUP, esso ha un rap-porto di 24/26:1 con il dollaro statunitense.

Crescita del PIL e inflazione Saldo delle transazioni correnti

Rischio Bancario

Il settore bancario è poco dinamico ed interamente controllato dal potere politico. Il sistema bancario cuba-no cuba-non rispetta gli standard internazionali di competitività e concorrenza ponendo il Paese al di fuori dei cir-coli finanziari internazionali. Il settore è composto da 8 banche commerciali pubbliche. Sono presenti anche 12 uffici di rappresentanza di banche straniere, le quali, tuttavia, non possono operare liberamente

Rischio Operativo

Il contesto operativo per gli investitori internazionali non è particolarmente attraente. Lo stato controlla l’e-conomia del Paese e non lascia spazio per l’iniziativa privata. Anche il sistema giuridico è sottoposto all’au-torità del governo. Le infrastrutture sono poco sviluppate e la burocrazia costituisce un limite rilevante allo svolgimento di qualsiasi attività. La corruzione è in crescita anche se nettamente inferiore rispetto ad altri pae-si dell’area. Il Paese è stabile, senza problemi particolari legati alla pae-sicurezza né alla criminalità. Cuba ha rati-ficato la Convenzione di New York.

Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali

Nel documento Rischio Paese 2006 Africa Subsahariana (pagine 52-58)