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Nel 2014 le amministrazioni locali hanno contribuito alla riduzione del disavanzo complessivo per 1,7 miliardi1 . Rispetto a quelle che erano le attese nel

Nel documento CORTE DEI CONTI ----------------- (pagine 162-167)

GLI STRUMENTI PER LE POLITICHE PUBBLICHE

2. Nel 2014 le amministrazioni locali hanno contribuito alla riduzione del disavanzo complessivo per 1,7 miliardi1 . Rispetto a quelle che erano le attese nel

preconsuntivo di settembre, il saldo complessivo torna positivo e migliora di circa 2,5 miliardi. Quello primario cresce ad oltre 5,2 miliardi (contro i 2,6 previsti).

Un risultato, tuttavia, che va valutato con attenzione. La spesa al netto degli interessi è risultata superiore alle attese per 1,2 miliardi, di cui circa 750 milioni riconducibili a maggiori oneri in conto capitale. La spesa primaria (al netto dei trasferimenti ad altre amministrazioni pubbliche) è stata maggiore del previsto di 3,7 miliardi, in prevalenza 1

La valutazione del risultato dell’esercizio è reso quest’anno più difficile dalle modifiche legate al passaggio in contabilità nazionale dal Sec’95 al Sec 2010. Come messo in rilievo anche nei precedenti capitoli, la modifica non consente un immediato confronto tra i risultati diffusi di recente dall’Istat e il quadro di previsione contenuto nel DEF 2014 (elaborati in base al Sec’95). Le modifiche attengono non solo alla riclassificazione di alcune poste da spesa corrente a spese in conto capitale (è il caso delle spese per R&S e armamenti), ma anche la esclusione tra gli oneri per interessi di quelli riferibili a strumenti derivati, il calcolo degli ammortamenti connesso al passaggio di spese da correnti in c/capitale e la stessa revisione del perimetro di definizione delle AL (quest’anno rivisto in aumento con l’inclusione di circa 85 soggetti in più nel conto). Per questa ragione, nel capitolo si farà riferimento per il confronto ai dati di preconsuntivo diffusi con la Nota di aggiornamento del DEF di settembre scorso. Il quadro contenuto nella Nota elaborato in Sec 2010, non dovrebbe discostarsi di molto da quello alla base della programmazione annuale del DEF. Tra aprile e settembre, al di là delle modifiche apportate al quadro macroeconomico, tra i provvedimenti approvati che registrano effetti sulle AL si segnalano solo il DL 66 e il DL 133 che disponevano una riduzione netta della spesa degli enti del comparto per circa 700 milioni quale contributo alla copertura degli sgravi fiscali introdotti dopo la definizione del DEF.

per spesa corrente. Si è rafforzato nell’anno l’incremento in termini di consumi intermedi che ha portato, alla luce dei dati di impegni di consuntivo, ad una significativa revisione al rialzo del dato stimato per il 2013.

TAVOLA1 LE AMMINISTRAZIONI LOCALI–PREVISIONI E RISULTATI A CONFRONTO(DEF2013E DEF2014)

Nota Def 14 Consuntivo variazioni Nota Consuntivo

in milioni assolute % Pil

SPESE 2013 2014 2013 2014 2013 2014 2013 2014 2013 2014

Spese correnti al netto

interessi 198.414 197.997 198.492 198.355 78 358 12,3 12,2 12,3 12,3

di cui

Redditi da lavoro dipendente 67.930 67.225 68.312 67.361 382 136 4,2 4,1 4,2 4,2

Consumi intermedi 107.237 107.498 109.216 109.744 1.979 2.246 6,6 6,6 6,8 6,8

Trasferimenti a PA 2.815 4.039 1.047 978 -1.768 -3.061 0,2 0,2 0,1 0,1

Trasferimenti ad altri 19.318 18.268 19.239 19.539 -79 1.271 1,2 1,1 1,2 1,2

Altre spese correnti 1.114 967 678 733 -436 -234 0,1 0,1 0,0 0,0

Interessi passivi 3.583 3.223 3.415 3.435 -168 212 0,2 0,2 0,2 0,2

Spese correnti 201.997 201.220 201.907 201.790 -90 570 12,5 12,4 12,5 12,5

Spese in conto capitale 32.610 29.905 33.695 30.652 1.085 747 2,0 1,8 2,1 1,9

di cui

Investimenti fissi 21.758 19.674 22.432 19.967 674 293 1,3 1,2 1,4 1,2

Trasferimenti a PA 4.179 3900 4.267 4.296 88 396 0,3 0,2 0,3 0,3

Trasferimenti ad altri 6.691 6.349 6.631 6.122 -60 -227 0,4 0,4 0,4 0,4

Totale Spese al netto

interessi 231.024 227.902 232.187 229.007 1.163 1.105 14,3 14,0 14,4 14,2

Totale spese 234.607 231.125 235.602 232.442 995 1.317 14,5 14,2 14,6 14,4

E N T R A T E Nota Def 14 Consuntivo differenze Nota Consuntivo

in milioni assolute % Pil

2013 2014 2013 2014 2013 2014 2013 2014 2013 2014 Entrate correnti 221.038 219.209 221.568 225.349 530 6140 13,7 13,5 13,8 13,9 di cui Entrate tributarie 105.273 104.656 104.062 106.076 -1211 1420 6,5 6,4 6,5 6,6 Trasferim. da PA 84.088 82.708 83.835 86.219 -253 3511 5,2 5,1 5,2 5,3 Trasferim. da altri 6.705 6.659 7.033 6.483 328 -176 0,4 0,4 0,4 0,4

Altre entrate correnti 23.756 23.962 25.412 25.369 1656 1407 1,5 1,5 1,6 1,6

Imposte c/capitale 55 55 53 41 -2 -14 0,0 0,0 0,0 0,0

Trasferim. da PA 10.092 8.237 10.111 4.914 19 -3323 0,6 0,5 0,6 0,3

Trasferim. da altri 3.445 3.001 3.438 3.896 -7 895 0,2 0,2 0,2 0,2

Entrate in conto capitale

non tributarie 13.537 11.238 13.549 8.810 12 -2428 0,8 0,7 0,8 0,5 Totale entrate 234.630 230.502 235.170 234.200 540 3698 14,5 14,2 14,6 14,5 Saldo corrente 19.041 17.989 19.661 23.559 620 5570 1,2 1,1 1,2 1,5 Indebitamento 23 -623 -432 1.758 -455 2381 0,0 0,0 0,0 0,1 Saldo primario 3.606 2.600 2.983 5.193 -623 2593 0,2 0,2 0,2 0,3 PIL 1.618.904 1.626.516 1.609.462 1.616.254

TAVOLA2 IL CONTO CONSOLIDATO DELLEAMMINISTRAZIONI LOCALI(ANNI2000-2014)

2001-2007 2007-2009 2010-2012 2013 2014

in % del Pil (medie di periodo)

Spese correnti primarie 11,49 12,13 12,45 12,3 12,3

Spese in conto capitale 2,81 2,79 2,27 2,1 1,9

Spesa primaria complessiva 14,30 14,93 14,72 14,4 14,2

Spesa corrente primaria al netto trasferimenti a PA 11,43 12,08 12,39 12,3 12,2

Spesa in conto capitale al netto trasferimenti a PA 2,53 2,39 1,95 1,8 1,6

Spesa primaria complessiva al netto trasferimenti a PA 13,97 14,47 14,34 14,1 13,8

Entrate correnti 12,80 14,00 14,10 13,8 13,9

Entrate correnti al netto trasferimenti 7,93 8,14 8,21 8,6 8,6

Entrate complessive al netto trasferimenti 8,18 8,33 8,38 8,8 8,9

Saldo Primario -0,33 0,09 0,10 0,2 0,3

Indebitamento -0,61 -0,23 -0,15 0,0 0,1

variazioni (medie di periodo)

Spese correnti primarie 5,41 2,85 -0,58 -0,1 -0,1

Spese in conto capitale 3,90 5,62 -11,30 -2,3 -9,0

Spesa primaria complessiva 5,10 3,31 -2,57 -0,4 -1,4

Spesa corrente primaria al netto trasferimenti a PA 5,39 3,05 -0,52 -0,3 0,0

Spesa in conto capitale al netto trasferimenti a PA 3,93 0,22 -7,62 -3,9 -10,4

Spesa primaria complessiva al netto trasferimenti a PA 5,11 2,55 -1,64 -0,8 -1,4

Entrate correnti 5,26 5,17 -1,06 -3,1 1,7

Entrate correnti al netto trasferimenti 5,39 0,23 4,21 -1,8 1,0

Entrate complessive al netto trasferimenti 5,30 -0,15 4,32 -1,4 1,3

Fonte: elaborazioni su dati Istat - dati secondo lo schema semplificato a due sezioni

Il miglior contributo ai saldi è quindi da attribuire ad un andamento delle entrate superiore alle attese per oltre 3,7 miliardi. Mentre maggiori trasferimenti correnti compensano le riduzioni (rispetto alle previsioni) registrate dai trasferimenti in c/capitale (sempre da PA), il contributo positivo è venuto soprattutto dalle entrate fiscali e da quelle diverse, in entrambi i casi maggiori di 1,4 miliardi al dato previsto.

Tali andamenti non mutano tuttavia il rilievo dell’aggiustamento registrato in questi anni sul versante della spesa. La spesa primaria complessiva (al netto dei trasferimenti a PA) è pari al 13,8 per cento del prodotto, lo stesso livello che aveva all’avvio della crisi. In valore assoluto, è di oltre 10 miliardi inferiore rispetto al livello raggiunto nel 2008. Ferma sui livelli del 2013 la spesa primaria corrente, è quella in conto capitale che non arresta la sua caduta, portandosi in termini assoluti sui livelli inferiori a quelli registrati all’avvio del federalismo amministrativo (1,6 per cento del prodotto).

Il cambiamento registrato in questi anni nella dinamica della spesa è, quindi, di tutto rilievo: va considerato, infatti, che tra il 2007 e il 2009, quando vi era comunque già una forte consapevolezza della necessità di contenere la spesa, questa è cresciuta a un ritmo del 3,3 per cento l’anno; nel periodo precedente la crescita era stata anche superiore (+5,1 per cento in media d’anno contro una crescita del Pil nominale del 3,8 per cento).

Nel 2014 si è ripetuto il tentativo di superare il limite raggiunto dalla strumentazione posta finora in essere: in difficoltà nel governare un ulteriore contenimento della dinamica della spesa corrente e tradottasi in un progressivo processo di riduzione della spesa in conto capitale.

Il quadro tendenziale non offre le condizioni per un allentamento degli obiettivi a cui è chiamato il mondo delle autonomie. Il DEF 2015 non ha fornito un nuovo quadro programmatico per livelli di governo. L’unico riferimento è costituito dal quadro macro e di finanza pubblica contenuto nella Nota tecnico illustrativa al disegno di legge di stabilità che, pur non considerando la revisione operata in relazione ai consuntivi 2013 e 2014, definisce un calo della spesa particolarmente forte nel 2015 (-6,1 miliardi), mantenendosi inferiore in termini nominali al dato 2014 per tutto il triennio.

E’ la spesa corrente che è attesa ridursi di oltre 7 miliardi già nel 2015, a fronte di un lieve incremento di quella in conto capitale che accelera nel biennio successivo con tassi di crescita medi annui del 3,9 per cento. Nonostante tale variazione, la spesa in conto capitale si conferma, anche in valore assoluto, al di sotto dei livelli di inizio del decennio scorso. In particolare, gli investimenti fissi, che nel 2001 erano pari a 23 miliardi (il 2,4 per cento del prodotto), se si realizzerà la “ricomposizione” attesa, saranno nel 2015 di poco superiori ai 20 miliardi (l’1,1 per cento del prodotto).

TAVOLA3 IL CONTO CONSOLIDATO DELLEAMMINISTRAZIONI LOCALI DOPO LA LEGGE DI STABILITÀ

(ANNI2015-2017)

in milioni di euro in % Pil

S P E S E 2014* 2015 2016 2017 2014 2015 2016 2017

Spesa corrente 201.220 193.482 194.273 196.186 12,4 11,8 11,5 11,3

di cui

Redditi da lavoro dipendente 67.225 66.672 66.643 66.600 4,1 4,0 3,9 3,8

Consumi intermedi 107.498 103.524 104.960 107.187 6,6 6,3 6,2 6,2

Interessi passivi 3.223 2.908 2.858 2.842 0,2 0,2 0,2 0,2

Spese in conto capitale 29.905 30.545 32.349 33.014 1,8 1,9 1,9 1,9

di cui

Investimenti fissi 19.674 20.440 21.150 21.913 1,2 1,2 1,3 1,3

Spese complessive 231.125 224.027 226.622 229.200 14,2 13,6 13,4 13,2

in milioni di euro in % Pil

E N T R A T E 2014* 2015 2016 2017 2014 2015 2016 2017 Entrate correnti 219.209 210.705 213.577 217.284 13,5 12,8 12,6 12,5 Entrate tributarie 104.656 100.507 99.671 100.618 6,4 6,1 5,9 5,8 Trasferim. da PA 82.708 77.766 81.315 83.641 5,1 4,7 4,8 4,8 Trasferim. da altri 6.659 7.147 7.041 7.168 0,4 0,4 0,4 0,4 Imposte c/capitale 55 55 55 55 0,0 0,0 0,0 0,0

Entrate in conto capitale non tributarie 11.238 11.476 11.706 10.488 0,7 0,7 0,7 0,6

Entrate complessive 230.502 222.236 225.338 227.827 14,2 13,5 13,3 13,1

Indebitamento -623 -1.791 -1.284 -1.373 0,0 -0,1 -0,1 -0,1

Saldo primario 2.600 1.117 1.574 1.469 0,2 0,1 0,1 0,1

programmatico programmatico

2014* 2015 2016 2017 2014 2015 2016 2017

in milioni di euro in % Pil

Spesa corrente primaria 197.997 190.574 191.415 193.344 12,2 11,6 11,3 11,1

Spesa corrente primaria al netto

trasferimenti 193.958 187.071 188.044 189.954 11,9 11,4 11,1 10,9

Spesa in c/capitale 29.905 30.545 32.349 33.014 1,8 1,9 1,9 1,9

Spesa c/capitale a netto trasferimenti 26.005 26.845 28.549 29.164 1,6 1,6 1,7 1,7 Spesa primaria complessiva 227.902 221.119 223.764 226.358 14,0 13,4 13,2 13,0 Spesa primaria complessiva al netto

trasferimenti 219.963 213.916 216.593 219.118 13,5 13,0 12,8 12,6

Entrate correnti 219.209 210.705 213.577 217.284 13,5 12,8 12,6 12,5

Entrate correnti al netto trasferimenti da

PA 136.501 132.939 132.262 133.643 8,4 8,1 7,8 7,7

Entrate complessive 230.502 222.236 225.338 227.827 14,2 13,5 13,3 13,1

Entrate complessive al netto trasferimenti

da PA 139.557 136.586 136.769 137.106 8,6 8,3 8,1 7,9

Fonte: dati Istat e MEF

Nel profilo programmatico, a fine periodo, la spesa primaria complessiva in rapporto al Pil è prevista in flessione di un punto percentuale rispetto al 2014, per collocarsi su un livello simile a quello che le AL avevano a fine degli anni 90 del secolo scorso.

In conclusione, il compito richiesto alle amministrazioni locali con la legge di stabilità, (e senza considerare il contributo aggiuntivo che potrebbe essere necessario per consentire l’eliminazione della clausola di salvaguardia in termini di aumento delle imposte indirette) è ancora impegnativo dovendosi articolare su tre fronti:

 contribuire in misura significativa alla copertura degli interventi di alleggerimento della pressione fiscale e contributiva;

 avviare un’azione di ricomposizione della spesa da quella corrente a quella in conto capitale;

 procedere con decisione in direzione di una semplificazione delle strutture, nonché del passaggio agli equilibri di bilancio e alla armonizzazione dei bilanci. Un compito reso più impegnativo anche dalla necessità di affrontare gli squilibri e le distorsioni che sono emerse nel corso degli anni dell’aggiustamento. Un obiettivo che richiederà risorse per affrontare le più urgenti criticità senza poter contare, come hanno messo in evidenza i risultati dei gruppi di lavoro del commissiario Cottarelli, su margini di recupero risolutivi e immediati sul fronte della spending review.

Un percorso, quindi, necessario quanto complesso, da cui dipende non solo il conseguimento degli obiettivi finanziari a breve, quanto la stessa definizione di un assetto più stabile ed equilibrato della finanza territoriale. Un percorso su cui misurare l’adeguatezza degli strumenti posti a base del coordinamento della finanza pubblica.

IMECCANISMI DI CONTROLLO DELLA SPESA

3. Nel 2014 i meccanismi di funzionamento del Patto di stabilità interno di regioni

Nel documento CORTE DEI CONTI ----------------- (pagine 162-167)

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