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Ammortizzatori sociali e interventi specifici per la crisi Covid-19 nella Romagna - Forlì-Cesena e Rimini

Nel documento RAPPORTO SULL'ECONOMIA (pagine 86-94)

Il DL 17 marzo 2020, n. 18, cosiddetto “Cura Italia”, convertito con modificazioni dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27, allo scopo di contenere gli effetti negativi dovuti all’emergenza epidemiologica Covid-19, ha previsto misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale, della Protezione Civile e della

16 Cfr. Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, Comunicato Stampa n. 79 del 16 dicembre 2020 (accesso il 12/01/2021).

17 Cfr. Excelsior informa: Bollettino mensile sui programmi occupazionali delle imprese della provincia di Forlì-Cesena (gennaio 2021) (accesso il 21/01/2021).

18 Cfr. nota n. 16

19 Cfr. Excelsior informa: Bollettino mensile sui programmi occupazionali delle imprese della provincia di Rimini (gennaio 2021) (accesso il 21/01/2021).

Rapporto sull’Economia 2020 e scenari 87 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

sicurezza dei cittadini, nonché di sostegno al mondo del lavoro pubblico e privato e a favore di famiglie e imprese. Per quanto riguarda il mercato del lavoro gli interventi hanno riguardato principalmente un ampliamento e un potenziamento della CIG ordinaria20 (da marzo 2020) - con riferimento alle ipotesi di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da Covid-1921 - e una specifica indennità per i lavoratori autonomi e parasubordinati (cosiddetto “bonus 600 euro”)22.

Considerata la straordinarietà del periodo in esame e degli interventi attuati, il confronto dell’andamento delle ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) tra due analoghi intervalli temporali perderebbe ogni significato analitico e informativo. Nel territorio Romagna, nel periodo gennaio-novembre 2020 sono state autorizzate 39,7 milioni di ore (fonte INPS con riferimento alle ore autorizzate e non a quelle realmente utilizzate), di cui più della metà (il 57,6%) nel secondo trimestre (tavola 3.5.9), dove lo shock economico del lockdown e la frenata dell’attività economica sono state rilevanti.

Il 71,9% dello ore CIG autorizzate nel 2020 ha natura ordinaria (che comprendono gli interventi specifici per il Covid-19) e il 26,2% in deroga (modalità finanziata sia da INPS sia dalla regione e riattivata nel 2020). Il 59,3% delle ore autorizzate ha riguardato imprese del settore manifatturiero, il 15,1% il Commercio e l’8,4% le Costruzioni. Emergono anche settori prima mai coinvolti dalla CIG come quello del Turismo, l’immobiliare e i Servizi alla persona (si veda la tavola 3.5.10).

L’analisi della struttura e della dinamica delle ore CIG assume maggiore significatività per le singole province, in quanto riflette le specificità produttive dei territori (si veda la tavola 3.5.9).

20 Si rammenta che la CIG ordinaria è rivolta a supportare situazioni di crisi aziendali contingenti e di breve durata, che verosimilmente non comprometteranno l’equilibrio economico tendenziale dell’impresa e la ripresa dell’attività produttiva; la CIG straordinaria, invece, è destinata a supportare e ammortizzare situazioni di prolungate ristrutturazioni aziendali, spesso connesse ad un ridimensionamento produttivo e occupazionale.

21 Il Decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 introduce misure straordinarie di sostegno alle imprese in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale, assegno ordinario, cassa integrazione in deroga. Il decreto da una parte modifica le norme esistenti, semplificando l’iter concessorio, dall’altra introduce nuove misure in deroga alle vigenti norme che disciplinano l’accesso agli ordinari strumenti di tutela in costanza di rapporto di lavoro. Esso si applica a tutti i lavoratori esclusi i domestici che alla data del 23 febbraio avevano un contratto di lavoro dipendente (fonte: INPS).

22 Indennità di 600 euro prevista originariamente in riferimento al mese di marzo 2020 in favore di cinque categorie di lavoratori: (1) professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa; (2) lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell'INPS; (3) lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali; (4) lavoratori del settore agricolo; (5) lavoratori dello spettacolo.

Tav. 3.5.9 ORE DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI AUTORIZZATE PER MESE E TERRITORIO Periodo: gennaio – novembre 2020 – Territorio Romagna

Mese Forlì-Cesena Rimini Romagna

n. ore Inc.% n. ore Inc.% n. ore Inc.%

Gennaio 22.447 0,1 43.634 0,2 66.081 0,2

Febbraio 286.782 1,4 92.845 0,5 379.627 1,0

Marzo 15.875 0,1 - 0,0 15.875 0,0

Aprile 7.662.384 36,2 4.440.051 24,0 12.102.435 30,5

Maggio 2.802.042 13,2 3.799.628 20,5 6.601.670 16,6

Giugno 2.415.107 11,4 1.757.815 9,5 4.172.922 10,5

Luglio 2.531.156 11,9 2.301.246 12,4 4.832.402 12,2

Agosto 772.987 3,6 1.081.793 5,8 1.854.780 4,7

Settembre 1.495.768 7,1 666.760 3,6 2.162.528 5,4

Ottobre 1.483.084 7,0 1.996.631 10,8 3.479.715 8,8

Novembre 1.706.651 8,1 2.338.412 12,6 4.045.063 10,2

Totale 21.194.283 100,0 18.518.815 100,0 39.713.098 100,0

Fonte: INPS

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Ammortizzatori sociali e interventi specifici per la crisi Covid-19 in provincia di Forlì-Cesena

Con riferimento alla provincia di Forlì-Cesena, l’analisi dell’andamento degli interventi di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) (fonte INPS con riferimento alle ore autorizzate e non a quelle realmente effettuate), nel periodo gennaio-novembre 2020, riporta un totale di 21,2 milioni di ore, di cui di cui il 60,8% nel secondo trimestre (tavola 3.5.9), dove lo shock economico del lockdown e la frenata dell’attività economica sono state rilevanti.

Il 78,5% dello ore autorizzate sono interventi di CIG ordinaria (che comprendono quelli specifici per il Covid-19) e il 20,1% in deroga (modalità finanziata sia da INPS sia dalla regione e riattivata nel 2020). Il 66,0% delle ore autorizzate in provincia ha riguardato imprese del settore manifatturiero, l’11,2% il Commercio e il 9,0% le Costruzioni. Emergono anche settori prima mai coinvolti dalla CIG come quello del Turismo, l’immobiliare e i Servizi alla persona (si veda la tavola 3.5.10).

I dati comunicati dalla direzione INPS della provincia di Forlì-Cesena riportano, nel periodo marzo–

ottobre 2020, 4.831 autorizzazioni di CIG ordinaria, 7.263 di CIG in deroga e 3.067 per i Fondi Integrativi Salariali (FIS). Nel periodo in esame, i pagamenti diretti effettuati sono stati 50.890 e i bonus 600 euro erogati 57.830.

Ammortizzatori sociali e interventi specifici per la crisi Covid-19 in provincia di Rimini Con riferimento alla provincia di Rimini, l’analisi dell’andamento degli interventi di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) (fonte INPS con riferimento alle ore autorizzate e non a quelle realmente effettuate), nel periodo gennaio-novembre 2020, riporta un totale di 18,5 milioni di ore, di cui più della metà (il 54,0%) nel secondo trimestre (tavola 3.5.9), dove lo shock economico del lockdown e la frenata dell’attività economica sono state rilevanti.

Tav. 3.5.10 ORE DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI AUTORIZZATE PER SETTORE E TERRITORIO Periodo: gennaio – novembre 2020 – Territorio Romagna

Forlì-Cesena Rimini Romagna

2020 Inc.%

2020 2020 Inc.%

2020 2020 Inc.%

2020

Agricoltura e Pesca 67.442 0,3 59.102 0,3 126.544 0,3

Estrazione di minerali 40.179 0,2 14.604 0,1 54.783 0,1

Attività manifatturiere 13.978.457 66,0 9.560.608 51,6 23.539.065 59,3

Costruzioni 1.908.432 9,0 1.417.499 7,7 3.325.931 8,4

Commercio 2.364.605 11,2 3.621.144 19,6 5.985.749 15,1

Trasporti 521.631 2,5 1.199.822 6,5 1.721.453 4,3

Alberghi e ristoranti 865.868 4,1 1.008.889 5,4 1.874.757 4,7

Attività immobiliari 650.319 3,1 1.004.482 5,4 1.654.801 4,2

Attività finanziarie 55.051 0,3 70.186 0,4 125.237 0,3

Altri servizi pubblici e alla persona 718.058 3,4 501.941 2,7 1.219.999 3,1

Altro 24.241 0,1 60.538 0,3 84.779 0,2

Totale 21.194.283 100,0 18.518.815 100,0 39.713.098 100,0 di cui: Ordinaria 16.634.847 78,5 11.937.735 64,5 28.572.582 71,9

Straordinaria 304.706 1,4 441.708 2,4 746.414 1,9

In deroga 4.254.730 20,1 6.139.372 33,2 10.394.102 26,2

Fonte: INPS

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2020 e scenari 89 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

La maggioranza delle ore autorizzate (il 64,5%) riguarda interventi di CIG ordinaria (che comprendono quelli specifici per il Covid-19) e il 33,2% in deroga (modalità finanziata sia da INPS sia dalla regione e riattivata nel 2020). Il 51,6% delle ore autorizzate in provincia ha riguardato imprese del settore manifatturiero, il 19,6% nel Commercio, il 7,7% nelle Costruzioni e il 6,5% nei Trasporti.

Emergono anche settori prima mai coinvolti dalla CIG come quello del Turismo e l’immobiliare (si veda la tavola 3.5.10).

I dati comunicati dalla direzione INPS della provincia di Rimini riportano, nel periodo marzo–ottobre 2020, 5.385 autorizzazioni di CIG ordinaria, 8.826 di CIG in deroga e 3.912 per i Fondi Integrativi Salariali (FIS). Nel periodo in esame, i pagamenti diretti effettuati sono stati 77.039 e i bonus 600 euro erogati 59.536.

3.6 I NTERNAZIONALIZZAZIONE

L’internazionalizzazione di un’economia di un determinato territorio è assimilabile al grado di apertura che questa presenta nei confronti degli altri territori. Si tratta, pertanto, di un processo strategico e rappresenta un fenomeno che a partire dagli scambi di beni e servizi con l’estero (sia in entrata sia in uscita) costituisce e implementa l’insieme di relazioni commerciali tra Paesi.

Il processo di scambi con altre economie, oltre che alla logica di domanda e offerta (e in particolare al livello di domanda nazionale di beni e a quello della domanda estera di beni nazionali) è improntato sul concetto di vantaggio comparato: si esporta quello che si sa produrre meglio e in modo maggiormente efficiente e si importa quello che non si può produrre o la cui produzione non risulterebbe conveniente svolgere internamente.

Per comprendere il grado di internalizzazione dell’economia della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), e quindi il suo grado di apertura verso i mercati esteri, occorre prendere in considerazione alcuni indicatori che mettono in relazione il volume degli scambi commerciali e la ricchezza prodotta, espressa in termini di valore aggiunto. Quando il valore delle esportazioni nette (le esportazioni al netto delle importazioni) è positivo, allora gli scambi con l’estero creano ricchezza che si trasferisce internamente al territorio.

Internazionalizzazione nella Romagna - Forlì-Cesena e Rimini

Con riferimento alla Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), nel 2019 le esportazioni pesano il 29,7% del valore aggiunto totale, mentre il valore degli scambi internazionali è pari al 43,0% della ricchezza generata. Il primo indicatore risulta inferiore al dato medio regionale (45,4%) ma in linea con quello

Tav. 3.6.1 CONFRONTO TERRITORIALE DEGLI INDICATORI DEL COMMERCIO CON L’ESTERO Gennaio-Dicembre 2019

Tasso di

copertura a Propensione

all’export b Grado di

apertura c Export netto su

Val.agg. d Export pro capite e Italia 1,13||||||||||||||||| 30,0||||||||||||||||| 56,5||||||||||||||||| 3,5||| 8.054,0|||||||||||||||

Emilia-Romagna 1,81||||||||||||||||||||||||||| 45,4|||||||||||||||||||||||||| 70,5||||||||||||||||||||| 20,3||||||||||||||||||||| 14.923,6||||||||||||||||||||||||||||

Piacenza 1,14||||||||||||||||| 69,8|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 131,2|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 8,4||||||||| 20.716,4||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||

Parma 1,69||||||||||||||||||||||||| 46,2|||||||||||||||||||||||||| 73,5|||||||||||||||||||||| 18,9|||||||||||||||||||| 15.793,8||||||||||||||||||||||||||||||

Reggio nell'Emilia 2,58||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 60,4|||||||||||||||||||||||||||||||||| 83,8||||||||||||||||||||||||| 37,0|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 20.249,3|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||

Modena 2,25|||||||||||||||||||||||||||||||||| 51,9||||||||||||||||||||||||||||| 75,0|||||||||||||||||||||| 28,9||||||||||||||||||||||||||||||| 18.687,4||||||||||||||||||||||||||||||||||||

Bologna 1,79||||||||||||||||||||||||||| 42,9|||||||||||||||||||||||| 66,8|||||||||||||||||||| 18,9|||||||||||||||||||| 15.918,8||||||||||||||||||||||||||||||

Ferrara 2,57||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 27,1||||||||||||||| 37,7||||||||||| 16,6||||||||||||||||| 6.836,3|||||||||||||

Ravenna 1,02||||||||||||||| 39,7|||||||||||||||||||||| 78,6||||||||||||||||||||||| 0,9 11.923,6|||||||||||||||||||||||

Romagna (FC+RN) 2,24|||||||||||||||||||||||||||||||||| 29,7||||||||||||||||| 43,0||||||||||||| 16,4||||||||||||||||| 8.635,2||||||||||||||||

Forlì-Cesena 2,03|||||||||||||||||||||||||||||| 31,4|||||||||||||||||| 46,9|||||||||||||| 16,0||||||||||||||||| 9.430,6||||||||||||||||||

Rimini 2,62|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 27,6||||||||||||||| 38,1||||||||||| 17,1|||||||||||||||||| 7.701,6||||||||||||||

(a) Esportazioni / Importazioni – (b) Esportazioni / Valore Aggiunto 2019 x 100 – (c) (Esportazioni + Importazioni) / Valore Aggiunto 2019 x 100 – (d) (Esportazioni - Importazioni) / Valore Aggiunto 2019 x 100 – (e) Esportazioni / Popolazione residente all'1/1/2020

Fonte: ISTAT (CoeWeb dati provvisori e GeoDemo) e Istituto Tagliacarne Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

nazionale (30,0%), mentre il secondo appare decisamente inferiore a quello dell’Emilia-Romagna (70,5%) e dell’Italia (56,5%). Considerando, invece, il peso delle esportazioni nette sul valore aggiunto, il territorio Romagna presenta un indice pari al 16,4%, inferiore al dato regionale (20,3%) ma ampiamente superiore alla media nazionale (3,5%), dove il valore delle importazione diviene rilevante.

Elaborazioni su dati forniti da Unioncamere Emilia-Romagna estratti dalla banca dati Aida e riferiti all’anno 2019, evidenziano che 206 imprese del territorio Romagna detengono 1.666 filiali all’estero.

In media si contano 8,1 unità locali estere per ogni impresa internazionalizzata. Coerentemente con la natura dei beni esportati e il mix dell’export Romagna, vi sono 78 imprese del settore manifat-turiero cui appartengono il 35,8% delle filiali all’estero. Altri settori con numerose filiali all'estero sono, nell'ordine, le “attività professionali, scientifiche e tecniche” (con il 18,0% del totale delle unità locali estere), il commercio (con l'11,9%), le “attività finanziare e assicurative” (con il 9,2%) e le “attività immobiliari” (con il 7,1%).

Dall’analisi degli ultimi bilanci depositati, anno 2019 (nostre elaborazioni su dati forniti da Unioncame-re Emilia-Romagna estratti da banca dati Aida), risulta che 512 impUnioncame-rese1 con sede nel territorio Romagna hanno l’azionista di riferimento (proprietà) estero. I Paesi i cui azionisti sono proprietari di più di 20 imprese sono la Romania (13,5%), l'Albania (13,1%), San Marino (11,7%), la Cina (9,0%), la Francia (4,5%), la Russia e il Regno Unito (entrambi con il 3,9%).

Le imprese a proprietà e controllo prevalentemente estero del territorio Romagna sono concentrate per il 23,8% nel settore del commercio, in particolare quello all'ingrosso; seguono le costruzioni

1 Imprese tenute al deposito del bilancio nell’anno di riferimento da non considerarsi come imprese registrate o attive. Dal 2020 vengono considerate anche le imprese che non hanno provveduto al deposito del bilancio.

Tav. 3.6.4 SETTORI DELLE IMPRESE DELLA ROMAGNA CON FILIALI ALL’ESTERO

Numero delle imprese con unità locali estere, numero delle Filiali (unità locali estere) e Valore della produzione (milioni di euro) Imprese

al 22/02/2021

Filiali

al 22/02/2021 Filiali per impresa

Valore della produzione anno 2019 a Numero Inc. % Numero Inc. % Valore Inc. %

A Agricoltura, silvicoltura e pesca 4 1,9 73 4,4 18,3 542,5 5,8

C Attività manifatturiere 78 37,9 597 35,8 7,7 4.327,7 46,6

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1 0,5 21 1,3 21,0 303,6 3,3

F Costruzioni 15 7,3 85 5,1 5,7 227,4 2,5

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e

motocicli 31 15,0 198 11,9 6,4 3.047,0 32,8

H Trasporto e magazzinaggio 2 1,0 10 0,6 5,0 180,2 1,9

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 1 0,5 5 0,3 5,0 0,0 0,0

J Servizi di informazione e comunicazione 8 3,9 50 3,0 6,3 152,9 1,6

K Attività finanziarie e assicurative 20 9,7 153 9,2 7,7 172,3 1,9

L Attività immobiliari 17 8,3 119 7,1 7,0 19,6 0,2

M Attività professionali, scientifiche e tecniche 21 10,2 300 18,0 14,3 125,4 1,4 N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 5 2,4 37 2,2 7,4 126,4 1,4 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 2 1,0 15 0,9 7,5 50,4 0,5

S Altre attività di servizi 1 0,5 3 0,2 3,0 4,3 0,0

Totale 206 100,0 1.666 100,0 8,1 9.279,8 100,0

(a) il Valore della produzione è desunto dai bilanci depositati

(Fonte: Elaborazione Unioncamere Emilia-Romagna su banca dati Aida (Estrazione del 22/2/2021) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2020 e scenari 93 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Tav. 3.6.3 SETTORE DELL’AZIONISTA DI RIFERIMENTO DELLE IMPRESE DELLA ROMAGNA

Numero delle imprese e Valore della produzione (milioni di euro)

Settore Agricoltura, silvicoltura e pesca 3 0,6 10,9 0,5 Attività manifatturiere 66 12,9 1.360,2 60,9

Fabbricazione di articoli in

gomma e materie plastiche 6 1,2 182,8 8,2

Fornitura di energia elettrica,

gas, vapore e aria condizionata 3 0,6 0,5 0,0 Fornitura di acqua; reti fognarie,

attività di gestione dei rifiuti e

risanamento 1 0,2 6,4 0,3

Costruzioni 92 18,0 37,9 1,7

Lavori di costruzione specializzati 71 13,9 18,9 0,8 Commercio all'ingrosso e al

dettaglio; riparazione di

autoveicoli e motocicli 122 23,8 350,9 15,7 Commercio all'ingrosso (escluso

quello di autoveicoli e di motocicli) 56 10,9 315,1 14,1 Commercio al dettaglio (escluso

quello di autoveicoli e di motocicli) 50 9,8 31,9 1,4 Trasporto e magazzinaggio 28 5,5 328,5 14,7

Trasporto terrestre e trasporto

mediante condotte 9 1,8 155,2 6,9

Magazzinaggio e attività di

supporto ai trasporti 17 3,3 172,3 7,7

Attività dei servizi di alloggio e di

ristorazione 69 13,5 6,9 0,3

Alloggio 33 6,4 3,4 0,2

Attività dei servizi di ristorazione 36 7,0 3,5 0,2 Servizi di informazione e

comunicazione 8 1,6 7,2 0,3

Attività finanziarie e assicurative 7 1,4 20,9 0,9

Attività immobiliari 32 6,3 1,7 0,1

Attività professionali, scientifiche

e tecniche 21 4,1 2,8 0,1

Noleggio, agenzie di viaggio,

servizi di supporto alle imprese 18 3,5 76,8 3,4 Attività di supporto per le

funzioni d'ufficio e altri servizi di

supporto alle imprese 7 1,4 11,5 0,5

Istruzione 1 0,2 0,0 0,0

Sanità e assistenza sociale 1 0,2 0,2 0,0 Attività artistiche, sportive, di

intrattenimento e divertimento 17 3,3 22,4 1,0 Altre attività di servizi 11 2,1 0,7 0,0

Non classificato 12 2,3 0,0 0,0

Totale 512 100,0 2.234,9 100,0

(a) il Valore della produzione è desunto dai bilanci depositati Nota: i sotto-settori sono indicati quando l'incidenza del numero delle imprese o del valore della produzione è superiore al 5,0%

Fonte: Elaborazione Unioncamere Emilia-Romagna su banca dati Aida (Estrazione del 7/2/2020)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna Tav. 3.6.2 PAESE DELL’AZIONISTA DI RIFERIMENTO DELLE

IMPRESE DELLA ROMAGNA

Numero delle imprese e Valore della produzione (milioni di euro)

Area geografica e Paese

Totale 512 100,0 2.234,9 100,0

Europa 378 73,8 1.082,4 48,4

(a) il Valore della produzione è desunto dai bilanci depositati Nota: i Paesi sono indicati quando vi sono almeno 5 imprese con azionista estero

Fonte: Elaborazione Unioncamere Emilia-Romagna su banca dati Aida (Estrazione del 22/2/2021)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

(18,0%), l'alloggio e ristorazione (13,5%), le attività manifatturiere (12,9%) e le attività immobiliari (6,3%).

Osservando il valore della produzione dichiarato nei bilanci 2019 depositati solo da una parte (269) delle imprese in esame si rileva che quelle di proprietà cinese concorrono alla sua formazione per il 31,5%, quelle di proprietà francese per il 17,0%, quelle di proprietà statunitense per il 13,3% e quelle di proprietà tedesca per l'11,3%. Analizzando i settori di attività di queste imprese emerge che il 60,9% del valore della produzione è stato generato nel 2019 dal manifatturiero, il 14,7% dal settore

“Trasporto e magazzinaggio” e per il 14,1% dal “Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli)”.

Nel documento RAPPORTO SULL'ECONOMIA (pagine 86-94)