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Analisi dei dati statistici

Nel documento UNA SVOLTA CULTURALE PER LA CRESCITA (pagine 138-143)

L’UNIONE EUROPEA, L’ITALIA E L’ESEMPIO DELLA LIGURIA

4. Analisi dei dati statistici

Come già anticipato, il turismo rappresenta un settore importante dell’economia in Italia e nel mondo, con un forte potenziale in termini di crescita e di occupazione nonché di integrazione sociale e culturale9. La rilevanza di questo settore è emersa in particolare a seguito della pandemia Covid-19: significativi impatti sul Pil nazionale e conseguen-ze negative su imprese del settore deriveranno senza dubbio dall’im-provvisa riduzione (e, in taluni casi, persino interruzione) dei flussi turistici. Un indicatore interessante riguardo l’impatto economico di tale drastica riduzione proviene dai dati sulla spesa turistica effettuata negli anni scorsi dagli stranieri in Italia, la cui misura proviene dall’in-dagine del turismo internazionale della Banca d’Italia. Nel 2019 la spesa complessiva dei viaggiatori in Italia ammontava a circa 44,3 mi-liardi di euro; la componente più consistente era quella dei servizi di alloggio, che ne rappresentava circa la metà. Considerando solo il primo trimestre del 2019, tale componente è risultata pari a 9,4 miliar-di miliar-di euro. Quest’anno nello stesso periodo, la quasi totalità del nor-male flusso di spesa effettuato dai viaggiatori stranieri è destinato a risultare nullo.

Di fondamentale importanza per comprendere e studiare il fenome-no del turismo è basarsi su evidenze ecofenome-nomiche e statistiche il più possibile accurate e provenienti da fonti affidabili. Si tratta, infatti, di una materia molto complessa in quanto fa riferimento a un fenomeno che riguarda una serie di servizi molto eterogenei tra loro. Il turismo può essere analizzato da due punti di vista: dalla prospettiva della do-manda o da quella dell’offerta.

A livello italiano, nell’ambito delle statistiche ufficiali vengono effet-tuate diverse rilevazioni sia da parte della Banca d’Italia sia da parte dell’Istat, sulla base dei quadri normativi di riferimento.

Per la rappresentazione del settore turistico, lo strumento ricono-sciuto a livello internazionale è il Conto satellite del turismo (Cst), rea-lizzato dall’Istat rielaborando i dati di fonte contabilità nazionale, i dati provenienti dalle varie analisi sulla domanda e i dati contenuti nelle indagini della Banca d’Italia. Attraverso tale rielaborazione, il Cst

9 Banca d’Italia, Una breve guida alle statistiche sul turismo, 5 giugno 2020, p. 4.

riesce a fornire il quadro complessivo della dimensione economica dell’industria turistica e il suo peso sull’economia.

Uno degli obiettivi principali del Cst è quello di determinare il valore aggiunto del turismo (Vat), ossia il valore aggiunto attivato direttamente dai consumi turistici. L’ultimo dato disponibile si riferisce al 2017 e per-mette di misurare il valore aggiunto in Italia delle attività connesse al turismo pari al 6,0% del valore aggiunto totale dell’economia.

Il consumo turistico interno, che si compone delle spese in contanti e dei servizi ricevuti senza esborso monetario dai turisti, nel 2017 ammon-ta a 154 miliardi euro. La parte prevalente va attribuiammon-ta ai turisti iammon-taliani, con il 66,5% del totale, mentre il turismo straniero rappresenta una quota pari al 33,5%.

Il flusso turistico raggiunge 700 milioni di pernottamenti presso struttu-re ricettive varie o in case di pastruttu-renti e amici e si distribuisce equamente tra italiani e stranieri. Con riferimento specifico agli esercizi ricettivi italiani, nel 2018 c’è stato un nuovo record storico di presenze totali: 428,8 milioni, +2,0% sul 2017 (la componente internazionale cresce più di quella italia-na). Oltre il 90% delle vacanze trascorse negli esercizi ricettivi in Italia av-viene per ragioni di riposo, piacere o svago (+15,3% rispetto al 2017). Le altre motivazioni sono residuali e includono visite a parenti o amici, tratta-menti di salute e/o cure termali e motivi religiosi. I viaggi di lavoro sono il 15,2% di quelli trascorsi negli esercizi ricettivi (e crescono marcatamente nel 2018, +48,8%). Pare opportuno qui specificare che i viaggi con alloggio prenotato su internet, in particolare proprio quelli effettuati per motivi di lavoro, sono in costante crescita (+24,1% rispetto al 2017).

Le imprese che svolgono attività economiche riconducibili al turismo sono più di un milione, di cui il 90% ha fino a 4 addetti10.

In termini di presenze estere, l’Italia rappresenta il terzo Paese in Europa per numero di presenze negli esercizi ricettivi, dopo la Spagna e la Francia, con oltre 216,1 milioni (+2,6%) di pernottamenti totalizzati nel 2018. La Germania è storicamente il principale Paese di provenienza dei turisti stranieri ospiti in Italia: nel 2018 i cittadini tedeschi hanno fatto registrare quasi 59 milioni di notti trascorse nel complesso degli esercizi ricettivi.

10 Conto satellite del turismo per l’Italia, Report anno 2017, 17 giugno 2020.

Nel quadro di un generale aumento del fenomeno turistico, nell’anno 2018 alcuni sono Paesi extra-europei, in particolare il Giappone (+15,1%), gli Stati Uniti (+14,9%) e il Canada (+12,8%).

Secondo l’indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale, nel 2019 la spesa dei turisti stranieri in Italia ha continuato ad aumentare (+6,2%). Le entrate per i viaggi internazionali hanno raggiunto, come detto prima, i 44,3 miliardi.

Nel 2019 è cresciuta ulteriormente la quota di turisti stranieri che arriva in Italia utilizzando l’aereo, tendenza favorita dai voli ‘low cost’. I viaggiatori che utilizzano l’aereo per raggiungere l’Italia rappresentano il 41% del totale.

Nel 2019, i viaggi degli italiani all’estero sono stati 66,7 milioni, con una spesa di 27,1 miliardi di euro, tale spesa è cresciuta del 6,3%. L’au-mento di spesa e del numero dei viaggi all’estero degli italiani è stato sostenuto sia da motivi personali – in particolare per vacanze (il 40%

della spesa) – che da motivi di lavoro.

4.1. Il caso della Regione Liguria

Con riferimento alla Regione Liguria, la citata l.r. n. 28/2006 prevede che tra le competenze regionali sia previsto lo studio dei mercati, lo sviluppo di ricerche sull’innovazione e la qualificazione dell’offerta turistica, an-che mediante l’Osservatorio turistico regionale, in collaborazione con il sistema delle Camere di Commercio, mediante la stipula di appositi ac-cordi. All’art. 6 l.r. n. 28/2006 si specifica che la Regione stabilisce forme di collaborazione con le Camere di Commercio per le modalità e le procedure di raccolta ed elaborazione dei dati sull’attività turistica e per lo svolgimento dell’attività dell’Osservatorio turistico regionale.

L’Osservatorio turistico regionale ha iniziato a operare nel 2008 e svolge un importante compito di raccolta e analisi di dati, attuando ricer-che e predisponendo report relativi sia al mercato nazionale ricer-che a quello europeo e internazionale, nonché un’attività di comunicazione e infor-mazione agli operatori e alle imprese11. I report prodotti dall’Osservato-rio turistico regionale forniscono dati e analisi in larga misura

compara-11 Le ricerche finora prodotte, oltre ad essere state utilizzate come supporto per la programmazione turistica regionale, sono a disposizione di tutti e sono scaricabili dal portale: www.regione.liguria.it.

bili con quelli dell’Osservatorio turistico nazionale, nonché con quelli elaborati dagli Osservatori delle altre Regioni italiane.

Le principali ricerche dell’Osservatorio, che sono riproposte annual-mente, riguardano:

a) la soddisfazione del cliente (o ‘customer satisfaction’). L’indagine per-mette di conoscere i comportamenti turistici e di consumo dei turisti italiani e stranieri che soggiornano in Liguria, nonché il loro grado di soddisfazione rispetto alla vacanza che stanno svolgendo;

b) il calcolo del valore aggiunto apportato dal turismo all’economia re-gionale, utilizzando la consolidata banca dati dell’Osservatorio turi-stico regionale, in cui sono rilevati i valori di consumo turituri-stico da parte dei mercati italiani e stranieri nella Regione. Essa è integrata a un sistema di matrici ‘input-output’, mentre la misura dell’impatto macroeconomico del turismo sulla Regione sarà misurata e aggiorna-ta, considerando sia gli effetti diretti che quelli indiretti. L’analisi sarà utile, oltre che per ottenere un dimensionamento del fenomeno turi-stico, per valutare l’effetto che i cambiamenti della domanda finale possono provocare sui livelli di produzione e di occupazione del si-stema economico regionale.

Nell’ambito delle attività dell’Osservatorio turistico regionale, l’art.

57-bis l.r. 12 novembre 2014, n. 32 (Testo unico in materia di strutture turistico ricettive e norme in materia di imprese turistiche) prevede che la Regione ha competenza in merito alla rilevazione dei dati sui movimenti turistici registrati nelle strutture ricettive. La rilevazione consente inoltre di adempiere agli obblighi Istat che discendono, come risaputo, da quan-to disposquan-to dal d.lgs. n. 322 del 6 settembre 1989 (Norme sul sistema statistico nazionale e sulla riorganizzazione dell’Istituto nazionale di stati-stica, ai sensi dell’art. 24 della legge 23 agosto 1988, n. 400).

La rilevazione è completamente informatizzata: gli operatori del com-parto ricettivo inseriscono i movimenti turistici registrati presso le pro-prie strutture nel ‘software’ regionale a ciò dedicato, alimentando così la relativa banca dati. La rilevazione è effettuata sulle circa 5.400 strutture ricettive classificate (alberghiere ed extra-alberghiere) in grado di offrire nelle diverse tipologie circa 150.000 posti letto. Dopo anni di impegno e investimenti da parte di Regione Liguria, si è raggiunto un’elevatissima percentuale di strutture ‘rispondenti’, cioè che comunicano i dati (circa 98%). Unitamente alla discreta tempestività nella comunicazione dei

dati statistici (ottenuta anche grazie a un puntuale sistema sanzionatorio), ciò consente all’Osservatorio turistico regionale di pubblicare, e quindi rendere disponibili a tutti, i dati entro 30 o 40 giorni dal termine del periodo di riferimento. La rilevazione, oltre a garantire il corretto adem-pimento degli obblighi Istat, consente di rendere disponibili dati utili ai soggetti pubblici e privati per analisi volte a pianificare attività di promo-zione o valutare gli effetti delle iniziative intraprese.

L’ultimo report predisposto mediante l’elaborazione dei dati sui mo-vimenti turistici rilevati dalla Regione Liguria nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio12, si riferisce agli arrivi e alle presenze sul territorio re-gionale nel 2019 e nel 2020; dal confronto dei dati emerge senza dubbio, a fronte di una situazione molto positiva nel 2019, l’impatto delle signi-ficative ripercussioni sulla filiera turistica con perdite difficilmente recu-perabili nel breve-medio periodo.

Nello specifico, con riferimento agli arrivi sul territorio regionale, nel 2019 il totale complessivo è 4.149.739, mentre nel 2020 di 2.194.599 con una diminuzione percentuale di circa -47,11%. Il numero delle presenze, invece, nel 2019 ha raggiunto 13.362.072 che paragonate a quelle nello stesso periodo del 2020 (7.843.160) evidenziano una diminuzione per-centuale di circa -41,30%.

Pare utile sottolineare che il totale complessivo di arrivi nella Regione nell’anno 2019 sono divisi in: a) 2.265.926 turisti italiani; e b) 1.883.813 turisti stranieri.

Per completezza di trattazione, pare utile evidenziare che parallela-mente all’ospitalità nelle tradizionali strutture ricettive, si è ormai da tempo affiancata quella negli appartamenti ammobiliati a uso turistico (Aaut). La banca dati della Regione Liguria, a seguito di un repentino e intenso trend di crescita negli ultimi anni, registra attualmente circa 23.000 Aaut e circa 100.000 posti letto. Tuttavia, le presenze registrate in questa forma di ospitalità turistica non sono ancora, a oggi, oggetto di rilevazione statistica e, pertanto, non è a oggi possibile identificare con certezza gli effettivi flussi, arrivi o presenze negli Aaut.

Se tale fenomeno fino a qualche anno fa poteva anche essere trascu-rato senza timore di grandi ricadute in termini di attendibilità ed

esattez-12 Report A1, 27 novembre 2020, Settore Politiche Turistiche, Regione Liguria.

za della rilevazione statistico-turistica, oggi diversi studi effettuati con-cordano nello stimare che tale forma di ricettività generi flussi turistici decisamente significativi, pari a 2 volte quelli rilevati nelle strutture ricet-tive.

Il fenomeno ha assunto una rilevanza tale che la mancata conoscenza statistica dei relativi movimenti turistici non consente un’analisi realistica utile a definire l’effettiva performance dei diversi ambiti territoriali non-ché dell’intera Regione. Ciò determina, quindi, l’impossibilità di avviare confronti con le Regioni che, diversamente dalla Liguria, registrano an-che i movimenti turistici degli Aaut.

L’elevata dimensione del fenomeno, unitamente all’intervenuto obbli-go Istat, richiede una nuova pianificazione di attività volta a evolvere le attuali modalità di rilevazione.

Per avviare il processo di evoluzione del sistema di rilevazione dei movimenti registrati anche per gli Aaut si è reso necessario creare dei presupposti normativi. Con una modifica dell’art. 57 bis l.r. n. 32/2014 appostata nel 2020 è stato introdotto l’obbligo di effettuare la comunica-zione anche per questa tipologia di offerta ricettiva.

Nel mese di agosto 2020 è stata, inoltre, avviata la procedura ammi-nistrativa e la realizzazione di un nuovo ‘software’ dedicato.

Nel documento UNA SVOLTA CULTURALE PER LA CRESCITA (pagine 138-143)