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MACRO FASE A ANALISI CRITICA DEI DATI ESISTENT

I – ANALISI DEL PSL, INQUADRAMENTO TERRITORIALE E STRUTTURA DEL PIANO DI MARKETING

4.1 Dal PSL al Marketing Territoriale

Il Gal Marmilla – nato nel 2009 per attuare la strategia di sviluppo locale in ottemperanza a quanto previsto dal PSR 2007-2013 della Regione Sardegna – ha varato nel 2010 il proprio Piano di Sviluppo Locale denominandolo “Marmilla per l’Ambiente, lo Sviluppo Sostenibile, l’Agroalimentare con un’Identità Unica” (M.A.S.S.A.I.U). Prima di esaminare i contenuti del PSL per capire come da esso sia stato possibile arrivare al piano di marketing si ritiene utile presentare un breve inquadramento dell’area.

4.2. Inquadramento territoriale

La regione storica della Marmilla si trova nella zona centro meridionale della Sardegna ed è composta da due sub–aree appartenenti rispettivamente a due provincie distinte e confinanti72, entrambe inquadrate secondo la nomenclatura europea come NUT-373: la sub-area dell’Alta Marmilla afferente alla provincia di Oristano e quella della Bassa Marmilla facente capo alla provincia del Medio Campidano. La Marmilla si estende su una superficie totale di circa 950 kmq e si compone di 44 comuni confinanti (Fig.12), alcuni dei quali di piccolissime dimensioni che in taluni casi non raggiungono neanche i 100 abitanti.

La sua popolazione totale, al 01/01/2013, era di 37.322 abitanti (il 2,27% dell’intera popolazione regionale) con una densità pari a 39,30 ab/kmq.

L’area, lambita dalla principale arteria dell’isola, la S.S. 131, confina a Nord con i territori delle province di Oristano e Nuoro, a est con le provincie di Nuoro e Cagliari, a

72L

A SARDEGNA È STATA NEL TEMPO SUDDIVISA IN VARIO MODO, PER ESIGENZE DI CARATTERE AMMINISTRATIVO.NEL

1927 SI ISTITUISCONO TRE PROVINCE:CAGLIARI,NUORO E SASSARI A CUI SI AGGIUNGE NEL 1974 QUELLA DI ORISTANO.

DAL 2005 SONO STATE CREATE ULTERIORI QUATTRO PROVINCE:CARBONIA-IGLESIAS,MEDIO CAMPIDANO,OGLIASTRA E

OLBIA-TEMPIO. ATTUALMENTE È IN CORSO UN PROCESSO DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI CHE PREVEDE L’ABOLIZIONE DI TUTTE LE PROVINCE PER DARE VITA A NUOVI ASSETTI TERRITORIALI.

73 L’Eurostat nel 1988 partendo dal riferimento dell’unità statistica locale, ha suddiviso il territorio dell’Unione

Europea, ai fini statistici, in categorie appartenenti ai diversi NUTS (Nomenclature des Unités Territoriales

Statistiques), da utilizzare come riferimento per la distribuzione territoriale dei fondi strutturale dell’U.E., adottando

quale criterio discriminante quello della popolazione residente nelle diverse aree. Sono state così identificate quattro classi distinte. Tutti gli Stati UE rientrano nella NUT 0; per quanto riguarda l’Italia, le macro aree Nord-Ovest, Nord- Est, Centro, Sud e Isole rientrano nelle NUT1, le Regioni nelle NUT2 Italiane e le province nelle NUT3. (Epp.eurostat.ec.europa.eu)

Sud con la provincia di Cagliari e a Ovest con parte della province di Oristano e del Medio Campidano.

I principali poli urbani, esterni alla zona e più facilmente raggiungibili sono il capoluogo della provincia del Medio Campidano, Sanluri (8.429 abitanti), il capoluogo di Regione, Cagliari (149.575 abitanti) sede di porto e aeroporto e la cittadina di Oristano (31.095 abitanti) anch’essa sede di un porto industriale e di un aeroporto secondario.

La Marmilla, che in epoca romana al pari della Sicilia rappresentava uno dei principali granai dello Stato, prende probabilmente il nome dalla morfologia delle sue colline ricche di marna, le cui rotondità evocano l’immagine di fertili mammelle (Passerelli, 2003).

Figura 12 – L’area della Marmilla. Inquadramento geografico

Il territorio si denota come una tipica area interna della Sardegna, con prevalenti caratteristiche rurali, un insediamento antropico a maglia larga, un notevole carico di risorse ambientali di pregio, risorse culturali materiali (alcune di rilevanza internazionale) e immateriali. I suoi paesaggi sono disegnati dalla pastorizia e dalle coltivazioni cerealicole.

Per quanto riguarda le questioni economiche e demografiche, si riportano di seguito alcuni dei principali dati emersi, e a seguire una sintesi delle risorse presenti sul territorio mentre per un’analisi più dettagliata e completa si rimanda al piano di marketing territoriale.

4.3. Popolazione

4.3.1. Andamento demografico e distribuzione della popolazione

La Marmilla, al pari delle altre zone interne della Sardegna, registra da diverso tempo un andamento demografico in continuo calo. Il fenomeno dello spopolamento si è maggiormente acutizzato negli ultimi decenni, come rilevato dall’Istat nei 15 censimenti della popolazione e delle abitazioni, effettuati tra il 1861 e il 2011. Nel PSR 2007-2013 si riporta testualmente che «L’analisi a livello sub-regionale evidenzia una persistente caduta del presidio insediativo nelle zone interne a fronte di spostamenti di interi nuclei familiari verso la costa e le città: in ben 280 Comuni la popolazione continua a diminuire dal 1970 mentre 97 Comuni, localizzati nelle aree costiere delle Province di Sassari, Olbia, Oristano e Cagliari, polarizzano il 70% della popolazione sarda» (RAS, 2009).

È possibile per entrambe le sub aree della Marmilla, grazie ai censimenti summenzionati, analizzare l’andamento demografico degli ultimi 150 anni (Fig. 13) e osservare che il periodo di maggiore incremento di popolazione è stato quello successivo alla seconda guerra mondiale, in coincidenza con la “ripresa” dell’Italia. Dagli anni Settanta si ha invece un’inversione di tendenza e la decrescita si fa via via più forte fino a sfiorare, durante il decennio 2001-2011, valori prossimi a quelli registrati nel primo Novecento.

Figura 13 – Andamento demografico nell'area della Marmilla (1861-2011) (Fonte: Elaborazione sui dati Istat)

4.3.2. Struttura della popolazione

Facendo riferimento alla demografia, un elemento con cui è misurata la marginalità di un territorio è dato della struttura della popolazione, espressa attraverso gli indici di

0 20000 40000 60000 Alta Marmilla Bassa Marmilla Tot Marmilla

senilità, di dipendenza strutturale e di ricambio generazionale. Un’area geografica che presenta una popolazione prevalentemente anziana e con un basso ricambio tra classi, evidenzia una società immobile, poco produttiva, probabilmente con scarse opportunità occupazionali e in cui l’innovazione tecnologica non è sicuramente tra i settori trainanti dell’economia. Tali aspetti hanno ulteriori riflessi negativi sulla dotazione di servizi territoriali. In Tab.4 si riporta la suddivisione della popolazione per classi di età, mentre in Tab.5 si confrontano gli indici di vecchiaia e di dipendenza strutturale, relativamente agli anni 2001 e 2013, osservando un peggioramento per entrambi. L’indice di ricambio generazionale della Marmilla è invece pari a 200, un valore che esprime una situazione decisamente allarmante.

COMUNI Da 0 a 19 anni Da 20 a 44

anni

Da 45 a 64 anni

Oltre i 65 anni TOTALE

Tot Marmilla 5.418 11.106 10.814 9.984 37.322

Tabella 4 – Struttura della popolazione della Marmilla al 01/01/2013 (Fonte: Elaborazione sui dati Istat e Urbistat)

Altri parametri utilizzati per analizzare la struttura della popolazione sono il saldo naturale e quello migratorio (Fig.14). Per quanto riguarda il primo, alla data del 31/12/2012, con 198 nati e 486 morti si ha un saldo naturale negativo pari a -288, mentre il saldo migratorio è anch’esso negativo e pari a -57; il saldo totale risulta essere pari a -345. Dall’analisi dei dati si può osservare come il territorio della Marmilla è non solo rurale ma anche fortemente marginale dal punto di vista demografico, implicando la necessità di porre in essere interventi che siano capaci di dare slancio alla competitività dell’area e in un certo senso di invertire la rota dello spopolamento.

COMUNI