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Prodotto/percorso turistico territoriale per la fruizione degli elementi della religione, della fede e dell’arte sacra

MACROFASE D PIANO DI MARKETING TERRITORIALE

POSIZIONE PAESE ARRIVI PRESENZE 1 Lombardia 235.389 1.018

4.15. La strutturazione dell’offerta: i prodotti turistici territorial

4.15.5. Prodotto/percorso turistico territoriale per la fruizione degli elementi della religione, della fede e dell’arte sacra

Si è visto, come la Marmilla vanti un notevole numero di chiese, sia urbane sia campestri, unitamente a un vasto patrimonio di feste e manifestazioni religiose ad esse connesse. Ai fini del piano, i cui scopi esulano dalle questioni della fede ma intendono indagare la possibilità di attivare circuiti e percorsi in grado di interpretare tali elementi anche secondo un’ottica economica o comunque che si presti ad una valorizzazione di tipo turistico, si ipotizza un prodotto o percorso territoriale basato su alcune emergenze della zona.

Su tutte, sono principalmente due quelle che rilevano e che costituiscono i punti forti o fulcri della rete: la presenza sul territorio delle case natali di due santi sardi, Sant’Ignazio da Laconi e il beato Fra Nicola da Gesturi.

Il prodotto o percorso basato sulle risorse della fede, sarà articolato tenendo conto anche altre emergenze quali chiese, opere d’arte sacra, antichi conventi e musei. I principali elementi presi in carico sono:

 La casa natale di Sant’Ignazio da Laconi, nel centro storico del paese, che viene tenuta aperta dai vicini, e da cui si giunge in breve tempo alla chiesa parrocchiale intitolata inizialmente solo a Sant’Ambrogio e oggi anche a Sant’Ignazio. La casa è ogni giorno meta di pellegrini che si recano nel paese per ringraziare il Santo o chiedere la sua protezione;

 La casa natale del beato Fra Nicola da Gesturi, nel centro storico del paese. L’abitazione sempre visitabile si trova nelle vicinanze della chiesa parrocchiale ed è costantemente meta di pellegrinaggio religioso da tutta la Sardegna.

 La Diocesi di Ales e il Museo dell’arte sacra. Ales è sede della piccola diocesi di Ales-Terralba. Accanto alla splendida cattedrale si trova il museo diocesano

dell’arte sacra che contiene una collezione di notevole interesse proveniente dal Capitolo della cattedrale. Proprio attraverso la collezione si intendono ripercorrere le vicende della realtà ecclesiastica locale. Unitamente al museo, nella stessa struttura si trova il ricco archivio diocesano in cui studiosi ed esperti svolgono attività di ricerca sulle opere e sulla diocesi;

 L’ex Convento di Genoni, appartenuto in passato all’ordine dei Frati Minori e definitivamente abbandonato nel 1861. Oggi l’ex Convento si presenta come un edificio restaurato, capace di trasmettere suggestioni e fascino anche grazie al panorama su cui si affaccia. Dal Convento si possono ammirare la Giara e le campagne circostanti il paese. All’interno del complesso sono presenti inoltre dei giardini terrazzati da cui si accede alla zona che fu occupata celle dei monaci;

 L’ex Convento di Masullas, una volta sede dei Frati Cappuccini e fondato nel 1646. La struttura del convento si presenta con una singola navata che culmina con un abside quadrata coperta con una volta a crociera a cui si affianca una sequenza di cappelle sul lato destro. Sul lato opposto invece si sviluppa il chiostro comunicante con la chiesa e con gli spazi che venivano usati per la vita conventuale. I muri laterali della chiesa sono rafforzati da alcuni contrafforti, con incastonate la campate del chiostro.

All’interno della Chiesa è possibile ammirare numerose particolarità tra cui gli antichi confessionali costituiti da una fessura ricavata nei muri, le opere lignee riconducibili alla scuola sarda del 1600 e recuperate di recente oltre alle opere dell’ingegneria messe a punto dai frati nella sacrestia. Il convento è visitabile tramite la cooperativa che gestisce il Geomuseo del Monte Arci;

 L’ex Convento di Mogoro. Nella periferia del paese di Mogoro si trova il convento intitolato alla Madonna del Carmine, risalente al XVII secolo che con la sua imponenza cattura lo sguardo del visitatore insieme all’attigua e molto caratteristica chiesa del Carmelo, la quale rappresenta il nucleo più antico dell’insediamento. Il convento oggi, sviluppato su due piani, è oggetto di un’operazione di riconversione verso attività museali;

 Altre chiese del territorio. Accanto alle emergenze summenzionate, in tutta la Marmilla sono presenti numerosissime chiese sia all’interno che all’esterno dei centri abitati e che potrebbero essere inserite all’interno di un percorso/prodotto

religioso. A mero titolo esemplificativo si riportano: la chiesa rurale di San Paolo di Serzela a pochi chilometri da Gonnostramatza; le chiese di Santa Barbara del 1473, alla periferia del comune di Gesturi, e quella di Santa Maria Egiziaca del 1680, all’interno del paese; la chiesa di Santa Maria Maddalena ai piedi del colle de Las Plassas e risalente al 1600; la chiesa campestre di Santa Suia, in agro di Morgongiori; la chiesa campestre di Santa Maria Angiargia, a tre chilometri dal paese di Collinas, risalente al XII secolo; la chiesa rurale di Santa Maria de Cracaxia, in stile romanico e risalente all’anno Mille, nelle campagne di Mogoro; la chiesa campestre di San Daniele, nel territorio di Gonnoscodina, all’interno di un bellissimo parco, costruita nella prima metà del XIX secolo; la chiesetta medievale in stile romanico dedicata a Sant’Antonio ed eretta nel XII secolo nelle campagne di Segariu. Per quanto riguarda le chiese urbane si può affermare come in ogni centro ce ne siano di meritevoli di visita. In alcune di esse sono ancora conservati dei veri capolavori come nel caso della chiesa di San Pietro di Tuili che ospita due retabli, di cui uno dipinto dal maestro di Castelsardo nel XVI secolo e l’altro di autore ignoto del 1534. Anche nella chiesa parrocchiale di Villamar intitolata a San Giovanni Battista è custodito un bellissimo retablo che fu dipinto nel 1518 da Pietro Cavaro, massimo esponente della “Scuola di Stampace”; un altro retablo dipinto dallo stesso autore è quello conservato nella parrocchiale di Gonnostramatza, una volta appartenuto alla chiesa di Serzela. Nel paese di Furtei si rilevano due chiese di particolare interesse e risalenti all’epoca medievale: la caratteristica chiesa di San Narciso del XII secolo e la Chiesa parrocchiale di Santa Barbara anch’essa del XII secolo al cui interno sono custoditi numerosi oggetti sacri di notevole.

4.15.6. Prodotto/percorso turistico territoriale per la scoperta dei piccoli centri