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Analisi valutativa degli impatti di programmi di TMC nei paesi in via di sviluppo

In questa ultima parte si analizzeranno, con il supporto della letteratura a livello internazionale, gli impatti sull‟incremento di capitale umano di programmi di trasferimento monetario condizionato sperimentati in molti Paesi in via di sviluppo.

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La revisione di Duflo e Banerjee (2012) mette in evidenza gli impatti di programmi (Progresa in Messico) volti a incentivare la frequenza scolastica e a migliorare il sistema scolastico (Balsakhi in Mumbai e Vadodara).

Progresa è stato il primo programma di TMC implementato per la prima volta nel 1998 da Santiago Levy (professore di economia alla Boston University) viceministro delle Finanze messicano. Il programma offriva denaro alle famiglie povere, ma solo a condizione che i figli frequentassero regolarmente la scuola e le famiglie adottassero misure di prevenzione in campo sanitario. Le famiglie ottenevano somme maggiori se i figli erano iscritti alla scuola secondaria invece che alla primaria e se a studiare era una femmina invece che un maschio, poichè i tassi di abbandono femminile risultavano più elevati. Per rendere il programma politicamente accettabile, i pagamenti venivano presentati come un “risarcimento” offerto alle famiglie per il salario a cui dovevano rinunciare mandando un figlio a scuola invece che a lavorare. Levy ha lanciato un progetto pilota, offrendo i trasferimenti solo in un campione causale di villaggi, in modo da comparare gli esiti nei villaggi prescelti e in quelli non prescelti. Il progetto pilota ha dimostrato che il programma ha avuto un impatto significativo aumentando il tasso di studenti iscritti nella scuola secondaria che va dal 67% al 75% per le femmine e dal 73% al 77% per i maschi. Alla fine del 1999, Progresa copriva circa 2.6 milioni di famiglie, 1/9 di tutte le famiglie messicane. Il progetto operava in quasi 50.000 località, più di 2.000 municipi e 31 Stati. Queste stime dimostrarono il potere persuasivo di uno studio randomizzato ben riuscito, tanto che quando il Governo cambiò il programma rimase in atto seppur con un‟altra denominazione ovvero Opportunidades. Il successo di tale programma, come mostrato dai risultati sopra citati, portò alla propagazione del programma anche in altri paesi dell‟America Latina e successivamente nel resto del mondo.

Un ulteriore studio della Banca Mondiale in Malawi (Baird et al, 2011) propone una riflessione sul successo della struttura di Progresa, che portò a riconsiderare l‟efficacia dell‟elemento di condizionalità dei trasferimenti monetari. Lo studio in questione è stato strutturato in modo che i trasferimenti monetari fossero destinati ai nuclei familiari, con figli adolescenti, analizzando il comportamento di tre gruppi di trattamento: un gruppo di controllo a cui non era destinato alcun trattamento, un gruppo in cui il trasferimento era condizionato all‟iscrizione a scuola e un altro

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gruppo che non era destinato a condizionalità. I risultati si sono rilevati significativi e mostrano che dopo un anno il tasso di abbandono scolastico era pari all‟11% nel gruppo di controllo e al 6% nei due gruppi che hanno ottenuto il trasferimento, cioè della stessa entità per il gruppo che aveva ottenuto il trasferimento condizionato e per quello che aveva percepito il trasferimento incondizionato. Tali risultati suggeriscono che non è necessario obbligare le famiglie a mandare i loro figli a scuola, ma risulta utile aiutarli finanziariamente. Diversi fattori probabilmente spiegano perché in Malawi il trasferimento finanziario abbia avuto un impatto così pronunciato: forse i genitori non potevano permettersi di pagare le rette scolastiche oppure di rinunciare al denaro guadagnato dai figli. Ovviamente, contrarre un debito per finanziare gli studi di un figlio di 10 anni sulla base di ciò che guadagnerà quando ne avrà 20 è una speranza del tutto vana. Il trasferimento di reddito, sottraendo i genitori alla povertà estrema, potrebbe inoltre aver dato loro la serenità necessaria per assumere una visione più lungimirante.

Il programma Balsakhi (amico dei bambini) sperimentato nell‟India occidentale nelle città di Mumbai e Vadodara ad opera di Pratham, Organizzazione non governativa specializzata in istruzione, era un programma volto a migliorare la qualità dell‟istruzione dei bambini con difficoltà nella lettura e in aritmetica. Il programma prendeva i venti alunni di ciascuna classe che avevano maggior bisogno di aiuto e li mandava con il balsakhi (tutor) che li seguiva nelle materie in cui avevano maggiori difficoltà. Il programma ha aiutato questi bambini a ottenere risultati nettamente migliori nei test: a Vadodara si sono registrati miglioramenti pari a circa il doppio di quelli mediamente associati alle scuole private in India. Il successo di tale programma ha portato all‟estensione di tali interventi in altre aree dell‟India, nello specifico nel distretto di Jaunpur nella parte orientale dell‟Uttar Pradesh, lo stato più grande e uno dei più poveri dell‟India. Il modo per estendere gli interventi a un maggior numero di bambini era quello di affidare l‟attuazione del programma alle comunità, pertanto i volontari di Pratham sono andati nei vari villaggi per valutare le competenze dei bambini, incoraggiando i membri della comunità a partecipare ai test per constatare personalmente quali fossero le reali conoscenze dei loro figli. I genitori non apprezzarono molto i risultati ma alla fine in ogni comunità si formò un piccolo gruppo di volontari, studenti di college, che organizzavano lezioni serali nel

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proprio quartiere per aiutare le sorelle e i fratelli più piccoli. Dalla valutazione del programma i risultati ottenuti furono eclatanti: al termine de programma, tutti i bambini partecipanti che prima dell‟inizio dell‟attività non sapevano leggere riuscivano a riconoscere le lettere (nei villaggi del gruppo di controllo, invece, alla fine dell‟anno solo il 40% degli alunni sapeva farlo). Quelli che all‟inizio del programma riuscivano solo a riconoscere le lettere al termine dell‟iniziativa avevano il 26% di probabilità in più di saper leggere un breve racconto rispetto ai bambini non partecipanti (Banerjee, Duflo, 2012 : 88-103).

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CAPITOLO III

LE MISURE DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ IN ITALIA