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L’andamento delle malattie professionali

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 (pagine 64-68)

Nel 2010 le malattie professionali denunciate in regione sono state 1.238 rispetto alle 1.182 dell’anno precedente, con un incremento del 4,7% che evidenzia una risalita del trend dopo il lento e progressivo decremento riscontrato negli ultimi anni.

La causa dell’aumento delle denunce (a livello nazionale addirittura del 22%) va ricercata, più che in un improvviso, quanto improbabile peggioramento delle condizioni di salubrità dell’ambiente di lavoro, nell’entrata a regime del D.M. 9 aprile 2008 “Nuova tabella delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura” in cui sono inserite molte malattie che in precedenza non erano tabellate - in particolare malattie muscolo-scheletriche da sovraccarico biomeccanico - con l’effetto di favorire il ricorso alle richieste di indennizzo.

Con tutta probabilità il minor incremento delle denunce riscontrato in Friuli Venezia Giulia nel 2010, rispetto all’aumento medio nazionale, dipende semplicemente dal fatto che già ben prima dell’entrata in vigore del D.M. 9 aprile 2008 il numero delle denunce di malattia professionale era elevato nella nostra regione, ciò sia per la diffusa presenza del rischio legato alle particolarità produttive territoriali che per la capacità dei medici dell’Istituto di riconoscere l’origine professionale di malattie all’epoca “non tabellate”, in misura superiore alla media italiana.

In effetti, come per gli anni precedenti e nonostante il minor incremento in rapporto al dato nazionale, anche per il 2010 si conferma che nella nostra regione le malattie professionali rappresentano un’importante quota dell’attività e dell’intervento dell’Istituto sia in termini quantitativi che qualitativi. In particolare:

• in termini quantitativi (tav. 53), perché l’incidenza percentuale delle malattie professionali sul totale di quelle denunciate in Italia (1.238 su 42.347, il 2,92%) della popolazione attiva residente in regione rispetto alla popolazione attiva nazionale (508.000 su 22.872.000, il 2,22%);

• in termini qualitativi perché per alcune tipologie di malattia professionale come le malattie da asbesto (neoplasie, asbestosi, placche pleuriche) ed i tumori in genere - le più impegnative per l’Istituto sia dal punto di vista dell’iter istruttorio amministrativo e sanitario sia dal punto di vista dell’impatto socio-economico ed anche psicologico e di immagine esterna - l’incidenza percentuale sul totale dei casi analoghi denunciati in Italia (239 su 3.572 il 6,70%) rapportata sempre alla popolazione residente di cui sopra, configura una situazione statistico-epidemiologica di sicura rilevanza e peculiarità.

Tav. 53 - Malattie professionali manifestatesi nel 2010 e denunciate all'INAIL per gestione e territorio

Gestione Gorizia Trieste Udine Pordeno ne

Per quanto riguarda prevalenza e incidenza delle malattie professionali per tipo di malattia e territorio, le tavole 54 e 55 ci forniscono la classificazione nosologica per l’anno 2010 in rapporto all’anno 2009 limitatamente alle gestioni Agricoltura ed Industria e servizi, visto che per la gestione Dipendenti conto Stato i bassi valori numerici assoluti (16 denunce), pur essendo doppi rispetto al 2009, rimangono scarsamente significativi ai fini dell’analisi del fenomeno. Queste tavole (v. anche nota 20) prendono in esame solamente i numeri complessivi delle malattie professionali ed attuano una parziale classificazione delle malattie di principale interesse, rimandando al prossimo anno l’esposizione analitica delle voci del D.M. 9 aprile 2008. È comunque significativo che le analisi preliminari dei dati confermino la prevista inversione del rapporto tra patologie tabellate e non tabellate con ampia prevalenza della categoria “tabellata”, attribuibile, come già detto, all’aumento delle denunce di patologie dell’apparato muscolo scheletrico, le cosiddette malattie “da postura” o ”da sovraccarico biomeccanico” divenute tabellate ex D.M. 9 aprile 2008.

Tav. 54 - Malattie professionali manifestatesi negli anni 2009 e 2010 e denunciate all'INAIL per tipo di malattia e territorio – Agricoltura

Tipo di malattia GORIZIA TRIESTE UDINE PN FVG ITALIA

2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010

In complesso 2 1 3 1 26 30 3 4 34 36 3.924 6.380

principalmente:

Malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee

2 - 1 - 14 20 3 3 20 23 2.850 5.128

Di cui: Affezioni

dischi intervert. 2 - - - 7 9 - 1 9 10 1.251 2.128

Tendiniti - - - - 6 9 - 2 6 11 608 1.164

altre - - 1 - 1 2 3 - 5 2 991 1.836

Ipoacusia da

rumore - - 1 - 7 7 - - 8 7 363 566

Malattie

respiratorie - 1 1 - 2 1 - - 3 2 215 234

Tumori - - - - - - - - - - 33 51

Fonte: Banca dati statistica Inail

Tav. 55 - Malattie professionali manifestatesi negli anni 2009 e 2010 e denunciate all'INAIL per tipo di malattia e territorio – Industria e servizi20

Tipo di malattia GORIZIA TRIESTE UDINE PN FVG ITALIA con assoluta prevalenza delle malattie professionali nell’Industria e servizi (1.186 casi) rispetto all’Agricoltura (36 casi) e Dipendenti conto Stato (16 casi). Mentre l’aumento globale delle denunce rispetto al 2009, come detto, è stato molto più contenuto rispetto al dato nazionale (+ 4,7% contro + 22%), il differenziale appare molto più elevato in Agricoltura, sia rispetto all’Italia (+ 5,9% contro + 62,5%) che rispetto al nord-est (+ 73%), ma, visti anche i bassi valori assoluti, è opportuno fare riferimento al biennio (16 casi nel 2008, 34 nel 2009, 36 nel 2010) in cui l’aumento percentuale riscontrato del +125%

assume le caratteristiche di un piccolo boom che appare meno distante dal livello del dato nazionale (+ 251%) e del nord-est (+ 203%).

Analogo fenomeno espansivo, sempre a partire 2008, non si è registrato sul complesso delle denunce il cui aumento a tutto il 2010 è stato del 5,9%.

20 L’adozione delle nuove “tabelle” del decreto ministeriale 9 aprile 2008 ha richiesto una revisione integrale delle procedure informatiche gestionali nonché una complessa analisi, tuttora in corso, per consentire una riclassificazione e riconversione di dati già imputati negli archivi informatici. In particolare, per la necessità di operare dei confronti sulla serie storica quinquennale, comprendente anni precedenti all’emanazione del decreto, si è optato per questa edizione di utilizzare la classificazione nosologica, rimandando l’esposizione analitica delle voci da decreto (entrato in vigore a 2008 inoltrato) a partire dal prossimo anno. Analisi preliminari sui dati codificati secondo le nuove tabelle, consentono comunque di confermare quanto anticipato e previsto in passato: l’adozione delle nuove tabelle ha comportato l’inversione del rapporto tra patologie tabellate e non tabellate. Se queste ultime erano arrivate a rappresentare oltre l’80% delle denunce, l’adeguamento tabellare ne ha comportato il sostanzioso ridimensionamento con ampia prevalenza della categoria “tabellata”. In tale fase di transizione, per agevolare i confronti temporali, si è provveduto a riportare nella tavola oltre all'anno di osservazione 2010, anche l'anno precedente 2009.

Nell’ambito delle malattie professionali, viene confermata per il 2010 nella regione Friuli Venezia Giulia, come a livello nazionale, l’assoluta prevalenza delle malattie osteoarticolari da sovraccarico biomeccanico che impone una seria analisi prevenzionale del fenomeno e, più che altro, un’attenzione ai luoghi di lavoro, alle posture e ai ritmi dell’attività lavorativa.

In mancanza dei dati analitici, che, come detto, saranno disponibili dal prossimo anno, la tavola 55, se da una parte ci conferma per il 2010 l’importante dato di prevalenza delle patologie amianto-correlate, intese in tutte le loro forme, dall’altra non ci consente di confermare i trend riscontrati lo scorso anno, ovvero quello in aumento delle denunce di tumori professionali correlati all’amianto (con la nostra regione al primo posto per riconoscimento) e quello in diminuzione delle denunce di asbestosi. Si può invece notare chiaramente come in tutte le province del Friuli Venezia Giulia si sia verificata una diminuzione delle denunce delle malattie da asbesto complessivamente intese (neoplasie, asbestosi, placche pleuriche) rispetto al 2009, dato in controtendenza sia rispetto al pregresso della regione sia rispetto all’andamento nazionale, pertanto da tenere sotto osservazione. Inoltre emerge una sostanziale stabilità delle denunce di ipoacusia da rumore.

Un’analisi condotta tra le singole province conduce poi ad una serie di aspetti su cui porre attenzione:

• la presenza di un gran numero di forme tumorali correlate all’asbesto nelle province di Gorizia e Trieste rispetto a Udine e Pordenone;

• nella provincia di Gorizia, le malattie amianto-correlate superano le patologie da sovraccarico biomeccanico;

• il dato ancora un po’ basso in termini di numeri assoluti, pur se in apprezzabile risalita, delle malattie professionali nella provincia di Pordenone, rapportato alla realtà produttiva della provincia;

• l’elevato numero di denunce di “affezioni dei dischi intervertebrali” nella provincia di Trieste (+ 72,8% rispetto al 2009), ben superiore al numero denunciato nelle province di Udine e Gorizia messe assieme, è un dato che risalta e che deve essere tenuto attentamente sotto osservazione in relazione all’esiguità territoriale, alla tipologia lavorativa prevalente (portuali) ed alla diffusione di tali affezioni nella popolazione generale.

Fondamentale per la giusta individuazione ed il corretto inquadramento delle patologie da amianto si è confermato lo stretto rapporto collaborativo che ormai da più anni i servizi sanitari dell’INAIL hanno instaurato con le altre strutture regionali interessate (ASL, Università, Registro regionale dei mesoteliomi, Registro regionale degli esposti ad amianto etc), con scambio immediato di informazioni e di segnalazione dei casi anche sospetti. Ciò ha consentito, oltre che la velocizzazione dei riconoscimenti da parte dell’Istituto, anche notevoli risparmi in termini di costi per accertamenti sanitari, ormai standardizzati in protocolli condivisi e quindi senza la necessità di inutili reiterazioni.

Concludendo, nella regione Friuli Venezia Giulia la trattazione delle malattie professionali rappresenta, sia in termini numerici, sia in termini di impegno per la qualità delle prestazioni, un’attività fondamentale nel complesso dei compiti istituzionali dell’Inail. La condivisione piena di tale impegno con gli altri soggetti interessati al problema sul territorio consente di monitorare costantemente il fenomeno senza pericolose cadute di tutela o di carenza di interventi istituzionali. E’ auspicabile per il futuro un ulteriore incremento della collaborazione ai fini di eliminare, per quanto possibile, il fenomeno delle “malattie professionali sommerse”, allo stato probabilmente modesto in regione,

stante il virtuoso rapporto esistente tra le malattie denunciate e quelle riconosciute ed indennizzate, ma che può certamente migliorare con l’evolversi delle conoscenze e della ricerca sul campo.

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 (pagine 64-68)