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Infortuni sul lavoro per Settore di attività economica

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 (pagine 40-51)

Passando ora all’analisi per Settore di attività economica15, la fotografia del 2010 evidenzia che il 35,3%% degli infortuni (7.784 casi) si è verificato in imprese/enti che operano nei settori dei Servizi, mentre il 32,7% degli infortuni (7.032 casi) si è verificato in aziende operanti nel settore dell’Industria. La quota di “non determinati” (5.238 casi, pari al 24,4% del totale) si riferisce, nella quasi totalità dei casi, agli infortuni con assenza da lavoro non superiore ai 3 giorni (franchigie).

Di seguito, la situazione del 2010 per singoli settori di attività economica e per province.

15 Nell’analisi per Settore di Attività economica (secondo la nomenclatura ISTAT ATECO 2002), l’infortunio viene imputato sulla base dell’attività economica svolta dall’azienda (es. Ateco DD industria del legno), indipendentemente dalla lavorazione concretamente svolta (es. lavorazione del legno o attività impiegatizia). Per questo motivo, se si vuole procedere ad un’analisi degli infortuni per lavorazioni rischiose affini, è opportuno aggregare i dati secondo il criterio della “voce di Tariffa” (comparto).

Tav. 26 - Infortuni sul lavoro denunciati all'INAIL nel 2010 per Settore di attività economica e Provincia

Settore di attività economica Gorizia Trieste Udine Pordenone FRIULI VG

Le rappresentazioni grafiche che seguono evidenziano il quadro degli infortuni denunciati nel 2010 per Macrosettori di attività economica (Industria, Servizi, Agricoltura, Conto Stato) e, successivamente, per singoli settori con il maggior numero di infortuni denunciati, che saranno quindi oggetto di approfondimento in termini di andamento.

Graf. 9 - Infortuni sul lavoro denunciati all'INAIL nel 2010 per Macro settori e singoli settori di attività economica

Fonte: Consulenza statistico attuariale Inail

La fotografia del 2010 per settori di attività economica si completa con il dato dei 17 infortuni con esito mortale verificatisi nel corso dell’anno. In regione hanno perso la vita 6 lavoratori operanti nel settore delle Costruzioni, 4 lavoratori operanti nel settore dell’Agricoltura (2 deceduti a causa di incidenti stradali in itinere e 2 a causa di infortuni durante lo svolgimento di attività agricola); 3 nelle Industrie manifatturiere, 3 nei servizi (solo uno nei Trasporti) e 1 in settore non ancora determinato.

Tav. 27 - Infortuni MORTALI denunciati all'INAIL nel 2010 per Settore di attività economica e Provincia

Settore di attività economica Gorizia Trieste Udine Pordenone FRIULI VG

DA Ind. alimentare - - 1 - 1

Passando ora all’analisi dell’andamento infortunistico (sempre per settori di attività), risulta che nel biennio 2010/2009 (caratterizzato complessivamente da un calo del 3,6%

pari a 803 infortuni denunciati in meno), la flessione ha riguardato essenzialmente gli infortuni del macrosettore dell’Industria (585 casi in meno, pari a -7,7%) e meno quello dei Servizi (-1,8%, pari a 138 casi).

Le Industrie manifatturiere, con 5.061 casi, registrano un calo del 5,1% (meno 274 casi), concentrato in particolare nell’Industrie dei Metalli (meno 104 casi, parti al -6,2%) e nell’Industria della fabbricazione dei mezzi di trasporto (meno 92 casi, pari al -18%).

Il settore delle Costruzioni, con 1.812 casi denunciati, registra il maggior calo infortunistico in termini assoluti (293 infortuni in meno, pari al -13,9%).

Da segnalare il tendenziale aumento degli infortuni nel settore della Sanità, uno dei pochi settori che è aumentato anche nel confronto con i dati del 2008.

Nel triennio 2008-2010 vediamo che la flessione infortunistica complessiva del 17,1%

(pari a 4.427 casi in meno) si è concentrata per oltre la metà nel settore dell’Industria (meno 2.359 casi, pari al -25,1%) e, in particolare, nelle industrie manifatturiere (- 1.715 infortuni, pari al -25,3%) e nelle Costruzioni (-612 casi, pari al -25,2%).

I dati, ovviamente, vanno valutati anche alla luce dell’andamento occupazionale (che registra una ripresa per il complesso dell’Industria e per le Costruzioni) ed alla luce degli indicatori di crisi dei vari settori. L’Agenzia regionale del lavoro evidenzia che la richiesta di Cassa integrazione guadagni (25milioni di ore autorizzate, in aumento rispetto al 2009 del 46,6%), ha riguardato per il 48,5% il settore della Meccanica (oltre 13milioni di ore autorizzate, in aumento rispetto all’anno scorso del 58,2%). Seguono i settori del Legno (che con quasi 3milioni di ore autorizzate, pesa sul totale delle ore per il 12,3%, in lieve calo rispetto al 2009), del Commercio (oltre 2milioni di ore, raddoppiate rispetto all’anno

precedente, pari al 6,7% del totale autorizzato), dell’Industria edile (1,5milioni di ore, in aumento del 64,4% rispetto al 2009, pari al 6,2% del totale autorizzato)16.

Tav. 28 - Infortuni sul lavoro denunciati all'INAIL nel 2008-2010 per Settore di attività economica

Settori di Attività

Economica 2008 2009 2010 Var. 2010/2009 Var. 2010/2008

v.a. % v.a. %

Di seguito si riportano gli approfondimenti sull’andamento infortunistico per i settori nel cui ambito si è verificato, in termini assoluti, il maggior numero di infortuni, analizzandone anche gli indici infortunistici specifici (di frequenza e gravità), utili in quanto esprimono (con i limiti già in precedenza precisati) una ponderazione tra infortuni indennizzati e addetti del settore. Si tratta dei settori riconducibili alle Industrie Manifatturiere (5.061 infortuni), con un focus specifico per l’Industria dei Metalli (1.569 casi), del settore delle Costruzioni (1.812 casi), del Commercio (1.439 casi), dei Trasporti (1.183 casi), delle Attività immobiliari (1.421 casi), della Sanità (966 casi) e degli Altri servizi pubblici e sociali (964 casi). Per l’elaborazione di ulteriori settori di interesse, si rimanda ai dati disponibili sulla Banca dati statistica sul sito dell’Inail.

Tav. 29 - FOCUS: Ateco D - Totale attività manifatturiere. Infortuni denunciati e mortali per provincia e anno

Provincia e

Regione 2008 2009 2010 var. 2010/2009 Mortali 2010

v.a. %

Gorizia 1.196 1.046 950 -96 -9,2% 0

Trieste 674 623 564 -59 -9,5% 0

Udine 2.661 2.017 1.988 -29 -1,4% 2

Pordenone 2.245 1.649 1.559 -90 -5,5% 1

FRIULI VG 6.776 5.335 5.061 -274 -5,1% 3

Nord Est 68.629 52.421 50.915 -1.506 -2,9% 36

ITALIA 192.478 149.415 142.554 -6.861 -4,6% 160

Fonte: Banca dati statistica Inail

Nell’ambito delle Industrie Manifatturiere si è registrato il 23,5% (quasi un quarto) del totale degli infortuni denunciati nel 2010: 5.061 eventi in tutto, accaduti per lo più in provincia di Udine e Pordenone. In termini assoluti, gli infortuni si sono verificati per quasi l’84% nelle imprese non artigiane (4.234).

L’andamento è in continuo calo: -5,1% rispetto al 2009 (meno 274 casi) e -25,3% rispetto al 2008 (meno 1.715 casi). In entrambi i periodi di osservazione, oltre un terzo della flessione infortunistica complessivamente registrata si è verificata proprio nel settore delle industrie manifatturiere.

La frequenza infortunistica specifica registrata nell’ultimo triennio consolidato 2006/2008 è di 43,19 infortuni indennizzati ogni mille addetti (a fronte di una media italiana di settore di 31,64) e rimane superiore rispetto al dato complessivo regionale (34,85), anche se in miglioramento rispetto al triennio 2005/2007 (46,95). L’analisi delle frequenze per tipo di azienda evidenzia una maggior frequenza infortunistica presso i dipendenti delle aziende artigiane (51,98) e delle aziende non artigiane (44,57).

Il rapporto di gravità specifico registrato nel triennio 2006/2008 è di 3,67 giornate perdute per addetto (a fronte di una media italiana di settore di 2,98) ed è superiore alla media complessiva regionale (3,37).

Tav. 30 - FOCUS: Ateco DJ - Prod. fabbric. prodotti in metallo. Infortuni denunciati

Approfondendo il dato dell’Industria dei Metalli, risulta che il settore pesa per il 7,3% sul totale degli infortuni denunciati nel 2010: 1.569 casi in tutto, accaduti per quasi il 47% in provincia di Udine. In termini assoluti, gli infortuni si sono verificati per quasi l’84% nelle imprese non artigiane (1.311).

L’andamento è in continuo calo: -6,2% rispetto al 2009 (meno 104 casi) e -27% rispetto al 2008 (meno 580 casi). In entrambi i periodi di osservazione, circa il 12% della flessione infortunistica complessivamente registrata si è verificata proprio nel settore delle industrie dei metalli.

La frequenza infortunistica specifica del triennio 2006/2008 è tra le più elevate: 63,11 infortuni indennizzati ogni mille addetti (peggiore della media italiana di settore di 49,94), anche se in miglioramento rispetto al triennio 2005/2007 (69,76). L’analisi delle frequenze per tipo di azienda evidenzia una maggior frequenza infortunistica presso i dipendenti delle aziende artigiane (73,31) e presso le aziende non artigiane (65,68).

Il rapporto di gravità specifico è di 5,46 giornate perdute per addetto (a fronte di una media italiana di settore di 5,02), tra i più elevati rispetto al dato medio complessivo regionale (3,37) e nazionale 2,95.

Tav. 31 - FOCUS: Ateco F – Costruzioni. Infortuni denunciati e mortali per provincia e anno

Il settore delle Costruzioni registra l’8,4% del totale degli infortuni denunciati nel 2010:

1.812 casi in tutto (accaduti per il 44% in provincia di Udine), di cui 6 aventi esito mortale.

Gli infortuni si sono verificati per il 52% in imprese artigiane (946) e per il restante 48% in non artigiane (866).

L’andamento infortunistico è in continuo calo. Rispetto al 2009 la flessione degli infortuni è del 13,9% (meno 293 casi), la più rilevante in termini assoluti (il 36% del calo totale).

Rispetto al 2008, il settore registra un -25,2% di infortuni (meno 612 casi).

Il dato va ponderato con la situazione occupazionale: se, da un lato, i dati Istat riferiscono una certa ripresa dell’occupazione, dall’altro lato bisogna considerare che gli indicatori di crisi sono in crescita. Nell’industria edile sono state autorizzate, nel 2010, 1,5 milioni di ore di Cassa integrazione (il 6,7% del totale delle ore), in aumento del 64,4% rispetto al 2009. Nell’artigianato edile, invece, le ore autorizzate sono state 492mila (il 2,7% del totale autorizzato), in lieve calo rispetto all’anno precedente.

La frequenza infortunistica specifica registrata nel triennio 2006/2008 è di 48,38 infortuni indennizzati ogni mille addetti (peggiore della media italiana di settore di 42,09), anche se in miglioramento rispetto al triennio 2005/2007 (53,67). L’analisi delle frequenze per tipo di azienda evidenzia una maggior frequenza infortunistica presso i dipendenti delle aziende artigiane (74,84) e presso le aziende non artigiane (58,66).

Il rapporto di gravità di settore è il più elevato (se si eccettua il settore dell’Agrindustria, che in termini assoluti registra meno infortuni): 7,11 giornate perdute per addetto (comune inferiore alla media italiana di settore di 7,48).

Tav. 32 - FOCUS: Ateco G – Commercio, riparazione e intermediazione. Infortuni denunciati e mortali per provincia e anno

Provincia e denunciati nel 2010: 1.439 casi, di cui il 42% in provincia di Udine (1 con esito mortale).

Gli infortuni si sono verificati per l’88% in imprese non artigiane (1.274 casi).

L’andamento infortunistico è in calo sia rispetto al 2009 (-6,6% pari a 102 casi in meno) sia rispetto al 2008 (-18,1% pari a 317 casi in meno), in un contesto di tenuta occupazionale (secondo i dati dell’ISTAT) neutralizzato però, almeno parzialmente, dal boom di ore autorizzate nel 2010 di Cassa integrazione (oltre 2milioni di ore, più del doppio dell’anno scorso, pari al 6,7% del totale di ore).

Nonostante i valori assoluti, gli indici infortunistici di settore sono contenuti, inferiori a quelli medi complessivi regionali. La frequenza infortunistica specifica dell’ultimo triennio consolidato 2006/2008 è di 20,10 infortuni indennizzati ogni mille addetti (in linea con quella italiana di settore di 20,18), in miglioramento rispetto al triennio 2005/2007 (21,76).

L’analisi delle frequenze per tipo di azienda evidenzia una maggior frequenza

infortunistica presso i dipendenti e i lavoratori autonomi delle aziende artigiane (rispettivamente, 39,78 e 22,12).

Il rapporto di gravità del settore è di 2,6 giornate perdute per addetto (a fronte di un dato nazionale di settore di 2), inferiore rispetto alla media regionale complessiva (3,37).

Tav. 33 - FOCUS: Ateco K – Att. Immobiliari e informatica17. Infortuni denunciati e mortali per provincia e anno

Provincia e

Regione 2008 2009 2010 var. 2010/2009 Mortali 2010

v.a. %

Gorizia 177 156 191 35 22,4% 0

Trieste 414 393 407 14 3,6% 0

Udine 601 478 508 30 6,3% 1

Pordenone 411 313 315 2 0,6% 0

FRIULI VG 1.603 1.340 1.421 81 6,0% 1

Nord EST 14.988 13.599 13.401 -198 -1,5% 9

ITALIA 56.992 55.045 53.843 -1.202 -2,2% 63

Fonte: Banca dati statistica Inail

Vengono ricondotti all’area delle attività economiche riconducibili al settore delle Attività Immobiliari e dell’informatica 1.340 infortuni, ossia il 6,6% del totale delle denunce del 2010, distribuiti principalmente tra le province di Udine e Trieste e verificatisi per l’80% in imprese non artigiane (1.141 casi).

L’andamento infortunistico è lievemente discontinuo: un aumento dal 2009 del 6% (81 casi in più) ma in flessione rispetto al 2008 del -11,4% (182 denunce in meno).

Nonostante i valori assoluti, gli indici infortunistici di settore sono contenuti, inferiori a quelli medi complessivi regionali. La frequenza infortunistica specifica registrata nel triennio 2006/2008 è di 24,2 infortuni indennizzati ogni mille addetti (peggiore rispetto alla media italiana di settore di 15,8), in aumento rispetto al triennio 2005/2007 (23,57).

L’analisi delle frequenze per tipo di azienda evidenzia una maggior frequenza infortunistica presso i dipendenti delle aziende artigiane (46,52).

Anche il rapporto di gravità specifico (di 2,1 giornate perdute per addetto, peggiore rispetto a quello nazionale di 1,45) è comunque inferiore al dato medio complessivo regionale (3.37).

17 Il Codice ATECO K comprende imprese che svolgono lavorazioni molto diverse tra loro: attività immobiliari, di noleggio di macchinari, attrezzature e beni, servizi di informatica e attività connesse, di ricerca e sviluppo,altre attività professionali ed imprenditoriali (es. studi professionali, consulenze, collaudi e controlli, servizi di vario genere, di pulizia, di investigazione, etc). Per l’analisi degli infortuni per gruppo omogenei di lavorazioni si rinvia alle considerazioni espresse in nota, nella premessa dell’analisi per settore di attività.

Tav. 34 - FOCUS: Ateco I – Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni18. Infortuni denunciati e mortali per provincia e anno

Provincia e

Il settore dei Trasporti, con 1.183 infortuni avvenuti per lo più nelle province di Udine e Trieste, registra il 5,5% del totale degli infortuni denunciati nel 2010; il 77% de casi (909) si è verificato in imprese non artigiane.

L’andamento infortunistico è in continuo calo: -4,6% rispetto al 2009 (-57 casi) e -21,4%

rispetto al 2008 (meno 32 casi). Il dato infortunistico andrebbe ponderato con quello occupazionale specifico, alla luce della fortissima e continua flessione occupazionale che ha investito, in genere, i settori di attività dei Servizi diversi dal Commercio, determinando in un triennio la perdita complessiva di oltre 17mila occupati (-17,2%).

La frequenza infortunistica specifica registrata nel triennio 2006/2008 è di 36,7 infortuni indennizzati ogni mille addetti (migliore rispetto alla media italiana di settore di 39,6), in miglioramento rispetto al triennio 2005/2007 (38,35). L’analisi delle frequenze per tipo di azienda evidenzia una maggior frequenza infortunistica presso i dipendenti delle aziende artigiane (59,1); praticamente analoghe le frequenze nelle aziende non artigiane (35,01) e per gli autonomi delle imprese non artigiane (34,36).

Anche il rapporto di gravità del settore (di 5,03 giornate perdute per addetto) è migliore di quello nazionale (5,68).

Tav. 35 - FOCUS: Ateco N – Sanità e altri servizi sociali. Infortuni denunciati e mortali per provincia e anno omogenei di lavorazioni si rinvia a quanto indicato nella nota 7.

Nel settore della Sanità, con 966 infortuni distribuiti per lo più nelle province di Trieste e Udine, si verifica il 4,5% del totale degli infortuni denunciati nel 2010.

La peculiarità del settore consiste nel riscontrare un andamento infortunistico in lieve ma costante aumento: +5,7% rispetto al 2009 (+52 casi) e +25,8% rispetto al 2008 (+198 casi).

A ciò si aggiunge un’elevata frequenza infortunistica specifica registrata nell’ultimo triennio 2006/2008: ben 70,74 infortuni indennizzati ogni mille addetti (quasi tripla rispetto alla media italiana di settore del 26,1 e con picchi nella provincia di Udine), in netto peggioramento rispetto al triennio 2005/2007 (31,14).

Anche il rapporto di gravità specifico registrato nell’ultimo triennio 2006/2008 è piuttosto elevato (4,35 giornate perdute per addetto) se comparato con quello nazionale (1,53).

Tav. 36 - FOCUS: Ateco O – Altri servizi pubblici e sociali. Infortuni denunciati e mortali per provincia e anno

Provincia e

Regione 2008 2009 2010 var. 2010/2009 Mortali 2010

v.a. %

Gorizia 64 96 64 -32 -33,3% 0

Trieste 352 392 430 38 9,7% 0

Udine 300 320 310 -10 -3,1% 0

Pordenone 129 106 160 54 50,9% 0

FRIULI VG 845 914 964 50 5,5% 0

Nord Est 6.438 6.878 6.549 -329 -4,8% 5

ITALIA 33.341 36.329 37.777 1.448 4,0% 36

Fonte: Banca dati statistica Inail

Il settore degli Altri Servizi Pubblici, sociali e personali registra in termini assoluti lo stesso numero di infortuni del settore della Sanità: 964 casi verificatisi per quasi il 45% in provincia di Trieste. Come per la Sanità, si evidenzia un andamento infortunistico in aumento, sia rispetto al 2009 (+52 casi) sia rispetto al 2008 (+198 casi).

A differenza della Sanità, gli indici infortunistici sono contenuti: una frequenza di 21,62 infortuni indennizzati ogni 1.000 addetti (inferiore al dato nazionale di settore del 23,9) e un rapporto di gravità di 2,61 giornate perdute per addetto (lievemente superiore al dato nazionale di 2,12).

2.7 Infortuni sul lavoro per tipologia di azienda (artigiana e non

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 (pagine 40-51)