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Gli indici infortunistici nell’ultimo triennio consolidato 2006-2008 Il trend degli indici infortunistici degli ultimi trienni consolidati nel periodo pre-crisi

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 (pagine 28-34)

(2004-2006, 2005-2007 e 2006-2008) evidenzia per il Friuli Venezia Giulia un costante miglioramento sia della frequenza infortunistica (che esprime il numero di infortuni indennizzati ogni 1.000 addetti), sia della gravità degli infortuni (che esprime il numero di giornate perse a causa di infortuni indennizzati, per addetto).

Il dato premia gli investimenti e le numerose iniziative di promozione, formazione, ricerca, assistenza e consulenza promosse e sostenute, in modo sempre più sinergico, dalle Istituzioni ed Enti, dalle Parti sociali e da tutti i soggetti ed operatori che, ai diversi livelli, operano ai fini della promozione della cultura della prevenzione e dell’innalzamento dei livelli di sicurezza degli ambienti di lavoro e di vita.

In regione, la frequenza relativa degli infortuni12 continua ad essere in costante diminuzione: nel triennio 2006-2008 sono stati indennizzati 34,85 infortuni ogni 1.000 addetti (a fronte dei 36,01 nel triennio 2004-2006 e dei 43,61 nel triennio 2003-2005).

Unica provincia in controtendenza è quella di Udine, che invece registra rispetto all’ultimo triennio consolidato un aumento (36,77 infortuni).

12 La frequenza relativa degli infortuni (per 1.000 addetti) esprime il rapporto tra eventi lesivi indennizzati (integrati per tener conto dei casi non ancora liquidati) e numero degli esposti. Dagli infortuni indennizzati sono esclusi gli eventi accaduti a lavoratori apprendisti, lavoratori interinali, lavoratori iscritti alle polizze speciali (es: cooperative di facchinaggio, pescatori, ecc), sportivi professionisti, eventi in itinere. Gli esposti, intesi come “addetti”, sono gli uomini-anno assicurati all’Inail. L’uomo-anno è un’unità di conto risultante dal rapporto, per ogni posizione assicurativa, tra l'ammontare complessivo delle retribuzioni corrisposte nell'anno e 300 volte la retribuzione media giornaliera dei casi di infortunio indennizzati nelle aziende operanti nella stessa provincia ed appartenenti al grande gruppo di tariffa in cui è classificata la posizione assicurativa considerata.

FTE su ore autorizzate FTE su ore fruite (stimate)

Tav. 13 - Frequenze relative di infortunio (per 1.000 addetti) e graduatoria. Trienni 2004/2006 2005/2007 2006/2008 per provincia, regione

Provincia e

Regione 2004/2006 2005/2007 2006/2008

Gorizia 57,73 1° 54,12 1° 51,28 1°

Nonostante la continua flessione, la frequenza degli infortuni rimane elevata: il Friuli Venezia Giulia rimane la terza regione in Italia per maggior frequenza infortunistica, dopo Umbria ed Emilia Romagna.

L’analisi per “tipo di conseguenza” evidenzia che, nel confronto con le altre regioni, grava il dato relativo agli indennizzi “in temporanea” (32,90 infortuni indennizzati ogni mille addetti) e meno quelli relativi agli indennizzi per inabilità permanenti o per morte, le cui frequenze specifiche - pur al di sopra della media nazionale - collocano il Friuli Venezia Giulia rispettivamente al 14° ed all’11° posto della graduatoria delle regioni italiane.

Le stesse considerazioni possono valere per le frequenze registrate a livello provinciale, tutte superiori alla media nazionale. Gorizia si conferma come la provincia con maggior frequenza infortunistica in Italia, con particolare riguardo a quella specifica degli infortuni indennizzati in temporanea, seguita da quella di Udine, che nell’ultimo triennio si è collocata al 13° posto della graduatoria per province.

Tav. 14 - Frequenze relative di infortunio (per 1.000 addetti) e graduatorie. Triennio 2006/2008 per tipo di conseguenza e province

Provincia e Regione Inabilità

Nella lettura del dato, bisogna considerare che le realtà territoriali caratterizzate da un’elevata importazione o esportazione di infortuni scontano disallineamenti a causa degli indicatori utilizzati. L’indice è infatti costruito rapportando tutti gli infortuni indennizzati verificatisi nel territorio (anche occorsi a lavoratori “importati” da ditte assicurate in altre regioni/province) con i soli addetti delle ditte assicurate nello stesso territorio.

Per quanto riguarda il rapporto di gravità – che esprime le conseguenze lesive derivanti dagli infortuni indennizzati espresse in giornate lavorative perdute per singolo addetto13 – la regione si conferma al decimo posto, con 3,37 giornate perse per addetto (a fronte di una media italiana di 2,95). Con riferimento al rapporto specifico di gravità relativo agli indennizzi “in temporanea”, il Friuli Venezia Giulia si colloca al primo posto in Italia, con un indice di quasi una giornata persa per addetto (0,90), risentendo dei dati della provincia di Gorizia, caratterizzata, come abbiamo visto, da un’elevata frequenza di temporanee ed anche da un elevato rapporto di gravità relativo agli infortuni indennizzati in temporanea (con 1,49 giornate perse per addetto è la peggiore in Italia). Segue come maggior rapporto di gravità la provincia di Trieste (1,10).

Nella graduatoria provinciale nazionale Gorizia passa dal 10° al 7° posto, Udine dal 50°

al 34° posto, Trieste invece migliora la sua posizione e passa dal 34° al 38° posto, come Pordenone che si ricolloca da 93°al 97° posto.

Tav. 15 - Rapporti di gravità di infortunio (per addetto) e graduatorie. Triennio 2006/2008 per tipo di conseguenza e province

Provincia e Regione Inabilità

L’analisi degli indici infortunistici per settori di attività economica conferma che i settori con maggior frequenza infortunistica sono quelli dell’Industria Manifatturiera (43,19) - che registra picchi nei settori dell’Industria per la fabbricazione di mezzi di trasporto (81,56), nell’Industria dei Metalli (63,11), della Trasformazione (58,80) e del Legno (44,76) - il settore delle Costruzioni (48,38) ed, infine, quello della Sanità, che è l’unico a registrare un netto incremento rispetto al triennio precedente (70,74 a fronte di 31,14), concentrato in particolare nella provincia di Udine (141,57 a fronte di 29,75).

Nei predetti settori, si registrano anche elevate frequenze specifiche di infortuni con postumi permanenti nonché elevati rapporti di gravità: 7,11 giornate perdute per addetto nel settore delle Costruzioni, 5,03 nel settore dei Trasporti, 4,35 in quello della Sanità e 3,67 nelle Industrie Manifatturiere, che registra picchi nei settori dell’Industria di Fabbricazione dei mezzi di trasporto (6,07), nell’Industria dei Metalli (5,46), del Legno (5,11), della Trasformazione dei minerali non metalliferi (4,96).

13 Il rapporto di gravità (per addetto) esprime il rapporto tra le conseguenze degli eventi lesivi (espresse in giornate lavorative perdute, integrate per tener conto dei casi non ancora liquidati) ed il numero esposti (intesi come “addetti”, ossia unità lavoro-anno. Vedi nota precedente. Per l’inabilità temporanea vengono considerate le giornate di lavoro effettivamente perdute; per l’inabilità permanente, ogni grado di inabilità corrisponde a 75 giornate di lavoro perdute; la morte corrisponde a 7.500 giornate di lavoro. L’indice di gravità per ciascun “tipo di conseguenza” è disponibile in Banca dati statistica, sul sito www.inail.it. Per la corretta lettura del dato in termini di possibili disallineamenti nelle realtà territoriali a forte importazione/esportazione di infortuni, si rinvia a quanto precisato trattando della frequenza infortunistica.

Di seguito le frequenze infortunistiche ed i rapporti di gravità dei settori maggiormente rischiosi in Friuli Venezia Giulia, confrontati con le medie italiane. La lettura dei dati deve tener conto non solo dei possibili disallineamenti territoriali sopra citati, ma anche dell’entità in termini assoluti del fenomeno infortunistico specifico di settore.

Graf. 5 - Frequenze relative di infortunio (per 1.000 addetti). Triennio 2006/2008 per alcuni settori di attività. Italia e Friuli Venezia Giulia

Fonte: Banca dati statistica Inail 0

10 20 30 40 50 60 70 80 90

DM Ind. Mezzi Trasporto N Sanità

DJ Ind. Metalli DI Ind. Trasformaz.

F Costruzioni DH Ind. Gom

ma

DD Ind. Legno A Agrindustria

D Tot. Ind. M anif.

B Pesca I Trasporti

TOTALE

DK Ind. Meccanica DB Ind. Tessile

DN Altre Industrie DE Ind. Carta

C Estraz. Minerali H Albegh. e Rist.

Italia FVG

Graf. 6 - Rapporti di gravità di infortunio (per addetto). Triennio 2006/2008 per alcuni settori di attività. Italia e Friuli Venezia Giulia

Fonte: Banca dati statistica Inail 0

10 20 30 40 50 60 70 80 90

Italia FVG

Si riportano quindi le frequenze infortunistiche per settori di attività economica, distinti per provincia.

Tav. 16 - Frequenze relative di infortunio (per 1.000 addetti). Triennio 2006-2008 per Settori di attività economica e provincia. Aziende monolocalizzate

Settori di attività

economica Gorizia Trieste Udine Pordenone Friuli VG Italia

A AGRINDUSTRIA 79,13 78,50 54,64 29,76 43,73 28,4

Infine, dalle frequenze estrapolate da Banca dati statistica per “tipologia di azienda”

(artigiana e non artigiana), emerge che, in generale, la maggior frequenza infortunistica si riscontra presso i dipendenti delle aziende artigiane: 56,43 infortuni indennizzati ogni 1.000 addetti, a fronte dei 51,53 della media nazionale (v tav.39). Colpisce anche il dato delle aziende non artigiane (monolocalizzate) che, con 34,52 infortuni indennizzati ogni 1.000 addetti, è comunque di molto superiore alla media italiana di 25,85. Sempre dalla stessa fonte è possibile estrapolare le frequenze infortunistiche dei singoli settori di attività economica per “tipo di conseguenza”.

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 (pagine 28-34)