• Non ci sono risultati.

Capitolo Terzo

Grafico 10: Andamento mensile dei prezzi per le “aguglie” in ambito AMP

G; 8 F; 8 M; 8 A; 0 M1; 0G; 0 L; 0 A1; 10S; 10 O; 0 N; 0 D; 0 -5 0 5 10 15 0 2 4 6 8 10 12 14 Euro Euro

141

4. Indicatore di produzione (ricavi medi mensili per unità da pesca)

Come evidente nel mese di gennaio si produce un ricavo medio più alto per le aguglie.

A seguire un ricavo più alto si concretizza per lo stesso quantitativo per le spigole e per i saraghi.

Anche le orate con 35 kg in media concretizzano un buon ricavo.

Da osservare, infine, che il livello di ricavo per gli scorfani deriva dal prezzo pari a 25 euro, piuttosto, che dalla quantità.

[Rif. Grafico 11]

Il mese di febbraio offre due importanti livelli di ricavi, rispettivamente, per le aguglie e per le orate.

Gli scorfani e i polpi realizzano lo stesso livello di ricavo medio mensile pur avendo quantità e prezzi differenti.

Infine, i saraghi e le spigole si caratterizzano per lo stesso quantitativo e prezzo.

[Rif. Grafico 12]

Il mese di marzo presenta una caratterizzazione identica a quella del mese di febbraio.

Si evidenziano, infatti, due importanti livelli di ricavi rispettivamente per le aguglie e per le orate.

Gli scorfani e i polpi realizzano lo stesso livello di ricavo medio mensile pur avendo quantità e prezzi differenti.

Infine, i saraghi e le spigole si caratterizzano per lo stesso quantitativo e prezzo.

[Rif. Grafico 13]

142

Il livello più importante di ricavo medio viene tenuto dalle orate a seguire dai saraghi e dalle spigole per lo stesso prezzo ma per quantità debolmente differenti.

Infine, per il quantitativo il livello dei polpi si mantiene in media alto.

[Rif. Grafico 14]

Nel mese di maggio la varietà di specie si amplia.

I livelli più alti di ricavo medio appartengono ai totani, ai palamiti, e alle alletterate.

A seguire, le orate ed i polpi. Di rilievo si presenta il livello di ricavo medio dei saraghi.

[Rif. Grafico 15]

Anche nel mese di giugno le varietà di specie sono pari a 10.

Ancora i palamiti, i totani e le alletterate caratterizzano il livello medio dei ricavi mensile.

A seguire per livello di ricavo medio troviamo i saraghi, le orate ed i polpi.

[Rif. Grafico 16]

Nel mese di luglio si pescano anche i merluzzi.

Pur aggiungendosi un’ulteriore specie la caratterizzazione dl livello medio è sempre offerta dai totani, dai palamiti e dalle alletterate.

A seguire, vi sono i saraghi e le orate.

[Rif. Grafico 17]

In questo mese il livello di ricavo medio cala rispetto all’anno. I saraghi, per esempio, mantengono il livello in termini di quantità.

A seguire le occhiate ed i polpi. Da evidenziare che le aguglie calano sensibilmente il livello in termini di quantità.

143

[Rif. Grafico 18]

Anche a settembre il livello di ricavo medio si abbassa. E’ probabile che le motivazioni siano diverse.

In ogni caso, il livello di ricavo medio è mantenuto dai saraghi unitamente alle orate.

[Rif. Grafico 19]

Nel mese di ottobre il livello di ricavo medio viene mantenuto dalle orate e dai saraghi e dalle occhiate, tutti per l’elemento quantitativo.

[Rif. Grafico 20]

Le orate raggiungono un livello di ricavo medio pari a 900 euro per kg, grazie all’elemento quantità.

A seguire nella caratterizzazione mensile troviamo i saraghi.

[Rif. Grafico 21]

A dicembre le orate raggiungono un livello di ricavo medio mensile più elevato. A seguire con elementi identici nella quantità e nel prezzo troviamo rispettivamente le spigole ed i saraghi.

Va, infine, evidenziata la scarsezza delle varietà di specie.

A questo punto, si evidenzia che la filiera ittica dell’AMP, Regno di Nettuno, appare, essenzialmente, corta. I soggetti partecipanti sono i pescatori dal lato dell’offerta e le pescherie e/o gli alberghi, i ristoranti, le strutture ricettizie in genere.

Va precisato, però, che le pescherie si collocano su un livello di maggiore importanza per la collocazione del pescato, poiché, sono in grado di assorbirlo in misura considerevole anche durante l’inverno.

Pochi sono i pescatori che vendono direttamente al mercato. Tra questi, probabilmente, la percentuale, sebbene esigua, è a favore dei pescatori

144

procidani che rispetto alla gran parte dei pescatori dell’isola di Ischia vendono direttamente al mercato di Pozzuoli.

Va evidenziato poi che è, pressoché, inesistente il mercato diretto interno, isolano. Se si escludono, infatti, alcuni pescatori che con molte difficoltà sono dediti alla vendita diretta a Forio, questa tipologia di vendita è residuale.

Le difficoltà di vendita diretta al minuto del pescato sono da individuare in una carenza infrastrutturale come l’assenza di appositi locali rispondenti a nome in termini di sicurezza e di igiene, all’assenza di una Pubblica Amministrazione attenta e dialogante, ad una scarsa capacità imprenditoriale del pescatore che ha paura di assumersi il rischio e, pertanto, si affida al potere forte rappresentato dalle pescherie, dalle strutture alberghiero/ricettizio.

Sull’isola di Procida lo scenario si presenta differente. Le pescherie ed il mercato puteolano rappresentano i soggetti forti e prevalenti nel rapporto di vendita del pescato. Di fatto, pressoché inesistente risulta la vendita diretta a minuto da parte del pescatore una volta sbarcato.

Non vi sono, quindi, altri canali di vendita e, soprattutto, sono assenti operazioni di trasformazione e di congelamento delle eccedenze. Inoltre, non vi sono funzioni commerciali legate agli ambulanti.

Un altro aspetto non sempre considerato in quest’ambito di analisi è l’alimentazione degli autoctoni e la ricerca del gusto degli alloctoni, quest’ultimi nella collocazione di turisti.

Paradossalmente, gli isolani seguono una dieta povera di pesci, probabilmente, perché si sentono più figli di una cultura contadina che figli di una cultura marinara.

A confermare queste abitudini alimentari, per esempio, è il dato relativo alle alici. I pescatori hanno difficoltà nel collocarle sull’isola e, siccome, non hanno mezzi e capacità di trasferimento all’esterno, in maniera remunerativa, le alici diventano una specie di scarso valore commerciale.

145

Grafico11: Ricavi medi per il mese di gennaio 2009

Fonte: mia elaborazione sul campo