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Capitolo Terzo

Grafico 38: Età della flotta AMP per marineria di appartenenza

3.10.3 Il terzo principio progettuale applicato allo stakeholder: pescatore

L’Ente gestore dell’area marina protetta ha adottato sia nella fase costitutiva e sia nella fase di start up, il terzo principio progettuale, metodi di decisione collettiva.

Partendo dalla sua definizione, ovvero, che la maggior parte degli individui interessati dalle regole operative può prendere parte alla modifica di tali regole si è giunti, anche in questo caso, alla caratterizzazione del principio per mezzo del percorso logico riportato in appendice AA.

Di fatto, la definizione dei metodi di decisione collettiva si basa su: 1. Processo partecipativo (tecniche);

2. Processo di modifica (azioni, procedure).

Se si considera la sola ed esclusiva facoltà di modifica di tali regole, allora, si può affermare che, molto probabilmente, vista la giovane età e le ultime vicissitudini negative legate ad una ingessatura gestionale nell’AMP, Regno di Nettuno, la partecipazione alle modifiche del sistema regolatorio in vigore non c’è stata. In effetti, essendo stati i pescatori ascoltati e convogliati sul percorso regolatorio dell’AMP, già, nella fase pre-costituiva, le criticità emerse non hanno riguardato

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la loro eventuale modifica ma, piuttosto, sono il risultato di situazioni di inquinamento delle acque e di traffico dei diportisti.

Va, però, precisato che il metodo informale è stato quello che ha maggiormente attecchito tra la comunità dei pescatori. In altre parole, è stato privilegiata la comunicazione diretta con l’interessato/pescatore nei suoi luoghi spontanei, quali, la strada, il molo, il mare ed in maniera continuativa nel tempo.

Naturalmente, non sono mancati i momenti formali, che, invece, hanno visto l’organizzazione di incontri tematici in luoghi ufficiali. Un esempio può essere dato dall’incontro organizzato per l’illustrazione della scheda/richiesta dell’autorizzazione.

Se l’obiettivo generale è capire se esistono metodi di decisione collettiva, allora, le cause di primo74 livello non possono non rispondere ad esigenze di regole non adeguate o non propriamente di partecipazione collettiva. Ciò, perché, il problema vero è quello di definire le regole collettive stesse.

In effetti, affinché, si possa raggiungere l’obiettivo generale75 è necessario in primo luogo (come riportato nell’obiettivo specifico (1)) classificare le tecniche, ovvero, le modalità di creare, coordinare e gestire gli incontri ed, in secondo luogo, (come riportato nell’obiettivo specifico (2)) risulta importante codificare azioni di modifica per ragioni di comunicabilità interna ed esterna.

Maggiori dettagli saranno offerti nel percorso di costruzione, operativo, degli indicatori.

Quale logica di intervento76? In questo caso, i pilastri identificati hanno risieduto nella classificazione delle tecniche di decisione collettiva, in uso, nonché, nelle azioni codificate per apportare le modifiche.

Il primo pilastro, portatore del quadro conoscitivo dell’attività di decisione collettiva informale, è facilmente riscontrabile nella tabella che segue.

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Per ulteriori approfondimenti si veda l’appendice AA

75 Per ulteriori approfondimenti si veda l’appendice AA 76

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Tab.23: Numero di incontri informali relativo ai pescatori

Incontri [informali] Categoria [pescatori]

Incontri al molo 30

Incontri per strada 21

Incontri al bar 15

Altro 2

Fonte: mia elaborazione sul campo

Come evidente, gli incontri al molo sono risultati i più numerosi. Ciò perché il pescatore è colui il quale trascorre gran parte del suo tempo (vita) tra il mare ed il molo.

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Fonte: Molo di Forio

In ogni caso, si è trattato di incontri casuali ed individuali, pertanto, indicatori di una inesistente o quasi attività collettiva di decisione. Casuali perché resistenti all’incontro collegiale anche se solo di categoria ed individuali, poiché, nessuno durante il colloquio, seppure informale, ha lasciato il proprio fare per unirsi ad un suo collega/amico pescatore distante pochi metri.

Va precisato che nella voce, altro, sono stati inseriti incontri presso alcune pescherie di Procida.

Il secondo pilastro, invece, che ha portato alla formazione del quadro conoscitivo informale è illustrato nella tabella 24.

Tab. 24: Numero di incontri informali relativo ai pescatori

Incontri [formali] Categoria [pescatori]

Incontri presso la sede dell’AMP 21

Incontri presso le sedi comunali 3

Altro 0

Fonte: mia elaborazione sul campo

Gli incontri formali presso la sede istituzionale hanno riguardato per lo più pescatori richiedenti informazioni in merito alle autorizzazioni. Si è trattato, in ogni caso, di incontri individuali e non finalizzati alla creazione di un’attività di decisione collettiva di categoria.

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Per converso, gli incontri presso le sedi comunali pur essendo stati organizzati dalla direzione dell’AMP si sono trasformati in attività di contestazione, di protesta e fallimentari in azioni di proposta.

Tutti sono stati organizzati presso la sede comunale di Procida.

Infine, anche per il quadro conoscitivo, interno ed esterno delle azioni di modifica, il controllo formale da parte dell’organo competente non è stato di possibile applicazione.

Di fatto, affinché si apportino le giuste modifiche alla codificazione esistente, sarà necessario avere conoscenza e coscienza della stessa.

Da un punto di vista strettamente sostanziale, per le azioni di comunicazione interna da parte degli organi gestionali/amministrativi alla categoria interessata, è necessario ridurre le distanze relazionali tra i pescatori, tra essi e l’Ente gestore AMP, nonché, produrre risultati concreti, specie, sul versante inquinamento e sulla regolamentazione dell’attività dei diportisti.

Migliorando, quindi, la credibilità di una nuova istituzione (che ancora dai più viene vista come esterna ed estranea al contesto locale) si ripristina il valore di un bene prezioso, quale: la fiducia capace di stimolare un’attività decisionale collettiva nella sostanza e nella forma.

Infine, non risultano proposte di modifica alle azioni di comunicazione verso l’esterno cioè, verso gli organi ministeriali.

Per converso, va osservato che nell’ottica federalista che contraddistingue, oggi, l’azione politica ed amministrativa italiana, si percepisce solo debolmente la presenza del potere istituzionale centrale.