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Capitolo Terzo

TOTALE Albergh

3.8 Il contesto e lo status ambientale dell’isolotto di Vivara

L’isolotto di Vivara rappresenta uno degli ultimi esempi di conservazione integrale di un patrimonio naturalistico una volta comune all’intero Golfo di Napoli.

L’area della Riserva Naturale Isola di Vivara è estesa su circa 36 ettari e comprende l’intero isolotto, situato al limite Sud-Occidentale dell’isola di Procida, Comune di cui è parte integrante e ad essa collegato da una passerella portatubi a cassonetto, di proprietà della Regione Campania, da molti anni interdetto.

Vivara, sottoposta allo speciale vincolo di Riserva Naturale dello Stato, è stata sottratta ad ogni speculazione e cementificazione ed oggi, con la crescita della coscienza ambientale, la Riserva si propone come mezzo per mettere a punto una gestione dell’isolotto in grado di coniugare la necessità di salvaguardare l’ambiente naturale ed il diritto di tutti, ricercatori, naturalisti e semplici cittadini e/o turisti, a fruire del bene.

La particolarità di Vivara, infatti, la rende perfetta a svolgere un ruolo di laboratorio dinamico che la sua stessa storia ed i suoi habitat naturali sembrano averle disegnato da sempre.

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La concentrazione in pochi ettari di macchia mediterranea praticamente priva di disturbi antropici e di aree agricole specializzate, seppure abbandonate, affacciate sul mare, espone meglio di qualsiasi trattato la realizzazione concreta delle interazioni positive che possono stabilirsi tra attività produttive e natura.

3.9Il contesto caratterizzante gli stakeholders AMP

Partendo dalla società nel suo complesso caratterizzata da interessi economici legittimi, un’area marina protetta che in essa e con essa insiste e vive, rappresenta un coacervo di meccanismi di interazione sociale, istituzionale ed economica. Pertanto, un’area marina protetta56si pone al centro di una serie di rapporti con differenti gruppi sociali, rispetto ai quali attiva relazioni di scambio e di informazioni.

Questi gruppi finiscono per costituire dei veri e propri interlocutori o portatori di interessi che influenzano e sono influenzati dall’esistenza stessa dell’istituzione area marina protetta.

In generale, gli stakeholders di un’area marina protetta identificati per tipologie di relazione57 vanno intercettati negli ambiti di interesse di riferimento.

In questo paragrafo, per motivi di sintesi si riportano gli elementi caratterizzanti di sole due categorie, legate al contesto area marina protetta per relazioni di tipo funzionale diretta, quali: i pescatori professionisti e le Forze di Polizia.

Partiamo dal settore pesca nelle sue varie caratterizzazioni ed, in particolare, dalla produzione e dal prelievo dei prodotti ittici sulle isole formanti l’area marina protetta “Regno di Nettuno”, Ischia e Procida.

56 Si veda il capitolo IV per le note metodologiche. 57

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1. Produzione e prelievo dei prodotti ittici

Tab. 16: Le principali specie pescate in A.M.P. [media mensile x unità da pesca]

Varietà di specie Catture (kg./q.) Prezzi medi all’ingrosso

G F M A M1 G L A1 S O N D

Merluzzi 35kg >

30kg<

10€ al kg > > > < < > > >

Alici Dato non pervenuto

Sgombri 100/120 kg 1,50>3,00€ al kg x x x Occhiate 40 kg 45kg 7>15€ al kg [dato dipendente dalla pezzatura] > < < < <

Costardelle T(inizio giugno)

15€ al kg T(fine giugno) 2/3€ al kg Barracuda 50/60 kg 6€ al kg x x x Saraghi 40 kg 18€ al kg x x x x x x x x x x x x Orate 30/35 kg 50 kg 18€ al kg T(estate) 20€ al kg > > > > < < < < < > > > Spigole 20 kg 40 kg 18€ al kg T(estate) 20€ al kg > > > > < < < < < < > > Scorfani 20 kg 35 kg 15€ al kg 25 al kg [dato dipendente dalla pezzatura] < < < > > > > > < < < < Polpi 50 kg 10€ al kg < < < > > > < < < < < <

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Fonte: mia elaborazione sul campo

Come di immediata osservazione, le costardelle, rappresentano un dato eccezionale; da circa 10 anni questa specie non era più presente. Non solo, per questa specie la pesca avveniva, tradizionalmente, nel mese di settembre e non a giugno come, straordinariamente, accade oggi.

In più i merluzzi, le orate e le spigole nei primi mesi dell’anno (gennaio, febbraio e marzo) raggiungono quantità alte confermate più o meno nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Le aguglie, invece, raggiungono quantità alte solo nei mesi di gennaio, febbraio e marzo per poi stabilizzarsi sul resto dell’anno.

Naturalmente, va precisato che con il segno [>] si indicano le quantità più alte; viceversa, con il segno [<] le quantità più basse ed, infine, con il segno [x] si intendono rappresentare le quantità che, pur caratterizzate da una debole variabilità, non presentano picchi.

Interessante poi evidenziare le ragioni di ordine tecnico del dato relativo alle alici, quali:

1) i mestieri utilizzati in prevalenza non ne permettono il prelievo;

2) le alici non hanno un buon mercato sull’isola ed essendo questo il bacino di sbocco trovano difficile collocazione;

70 kg

Calamari Dato non pervenuto 20 € al kg

Totani 100/120 kg 10/12€ al kg x x x Palamiti 100/120 Kg 10/12€ al kg x x x Alletterata 100/120 Kg 10/12€ al kg x x x Aguglie 200kg 30kg; [variabilità elevata] 8/10€ al kg > > > < <

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2. Indicatore di produzione (catture per unità da pesca)

Nel grafico che segue, invece, si riporta l’indicatore di produzione, ovvero, l’andamento annuale delle catture per unità di pesca.

Figura 9_Andamento annuale delle catture (Kg) x unità da pesca

Gen naio Febb raio Mar zo April e Mag gio Giug no Lugli o Agos to Sett emb re Otto bre Nov emb re Dice mbr e Catture in Kg 435 415 415 215 660 615 575 275 230 255 275 235 0 100 200 300 400 500 600 700 K g Catture mensili

Fonte: mia elaborazione sul campo

Come evidente, la quantità max catturata riguarda il mese di maggio, ma il trend positivo riguarda anche giugno e luglio.

Nel mese di agosto intervengono altre variabili come un forte flusso di diportisti che allontano il pesce dalla costa e la conduzione di altre attività complementari e/o accessorie da parte dei pescatori, specie, per l’isola di Ischia, come, l’ormeggio.

Inoltre, il trend rimane alto anche nei primi mesi dell’anno se si considera l’alta frequenza di condizioni meteo marine avverse.

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Tab. 17: Indicatore di produzione: prezzi [x unità da pesca]

Specie di pesci Prezzi x specie in € Variazioni mensili Variazioni x stagione di pesca

Merluzzi 10 [9,00;10,00] [9,00;10,00[ G,F,M [9,00;10,00[ O,N,D ]9,00;10,00] L,A1 Sgombri 3 [1,50;3,00] ]1,50;3,00] M1,G,L Occhiate 15 [7,00;15,00] [7,00;15,00[ M1 ]7,00;15,00] A,S,O,N Barracuda 6 6 6 Saraghi 18 18 18 Orate 18 [18,00;20,00] [18,00;20,00[G,F,M,A [18,00;20,00[O,N,D ]18,00;20,00]M1,G,L,A,S Spigole 18 [18,00;20,00] [18,00;20,00[G,F,M,A ]18,00;20,00]M1,G,L,A,S [18,00;20,00[N,D Scorfani 25 [15,00;25,00] [15,00;25,00[A,M1,G,L,A1 ]15,00;25,00]G,F,M ]15,00;25,00]S,O,N,D Polpi 10 10 10 Totani 12 [10,00;12,00] ]10,00;12,00]M1,G,L Palamiti 12 [10,00;12,00] ]10,00;12,00]M1,G,L Alletterata 12 [10,00;12,00] ]10,00;12,00]M1,G,L Aguglie 10 [8,00;10,00] [8,00;10,00[G,F,M ]8,00;10,00]A1,S

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Altro

Fonte: mia elaborazione sul campo

Come evidente, per ciascuna specie di pesce corrisponde un prezzo, una variazione mensile ed una variazione per stagione di pesca.

Sin da subito, va precisato che i prezzi rimangono mediamente bassi perché, come sarà descritto più avanti, sulle isole, non vi è un vero e proprio mercato e non ci sono attività di trasformazione del pescato.

Naturalmente è osservabile che per ogni specie le variazioni mensili vanno da un minimo di 1 euro come nel caso specifico dei merluzzi ad un massimo di 10, 00 euro per gli scorfani.

Altrettanto interessante risulta, poi, la non variabilità di alcune specie, quali: i barracuda, i saraghi e i polpi.

Nei grafici che seguiranno sarà riportato il panorama, indicatore di produzione: prezzi per unità da pesca, specie per specie.

3. Indicatore di produzione (prezzi per unità da pesca)

La specie, merluzzo, in ambito AMP, Regno di Nettuno, interessa tre stagioni di pesca: gennaio, febbraio e marzo; ottobre, novembre e dicembre ed, infine, luglio ed agosto.

In corrispondenza delle prime due stagioni il quantitativo pescato in kg è maggiore e, quindi, essendo offerto in un mercato, chiuso, isolano spunta il prezzo più basso.

[Rif. grafico 1]

La stagione di pesca per la specie, sgombro, in ambito AMP interessa i mesi di maggio, giugno e luglio. In questo ambito temporale la quantità è, pressoché, costante ed il prezzo che spunta verso l’alto (3) dipende dalla struttura differenziata e, allo stesso tempo, consistente della domanda per la vocazione turistica.

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Due sono le stagioni di pesca delle occhiate: la prima interessa i mesi di maggio e aprile, mentre, la seconda i mesi di settembre ottobre e novembre.

Dal punto di vista della variabilità a maggio, in corrispondenza di un quantitativo offerto maggiore, il prezzo si attesta intorno ai 7 euro. Per converso, nei mesi di aprile e nella seconda stagione di pesca il prezzo si attesta intorno ai 15 euro.

[Rif. grafico 3]

Per le orate le stagioni di pesca sono tre: la prima, interessa i mesi di giugno, febbraio, marzo ed aprile; la seconda, i mesi di ottobre, novembre e dicembre. La terza, infine, copre il mese di maggio, giugno, luglio, aprile e settembre.

Nei mesi freddi (I e II stagione di pesca), la quantità in offerta è maggiore ed, in corrispondenza, il prezzo di mercato si attesta intorno ai 18,00 euro.

Da maggio a settembre, invece (III stagione di pesca) il prezzo aumenta perché si contrae l’offerta.

[Rif. grafico 4]

Nei mesi freddi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, ottobre, novembre e dicembre la quantità offerta è maggiore ed il prezzo diminuisce attestandosi intorno ai 18,00 euro.

Da maggio a settembre, invece, la quantità offerta diminuisce ed il prezzo aumenta attestandosi intorno ai 20,00.

[Rif. grafico 5]

Anche per gli scorfani le stagioni di pesca possono classificarsi in tre periodi. Nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio ed agosto il prezzo si attesta intorno ai 15,00 euro al kg.

Nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre la quantità offerta minore riesce a spuntare sul mercato un prezzo migliore pari a 25,00 euro al kg.

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Per i totani la stagione di pesca è unica e copre i mesi di maggio, giugno e luglio. Il quantitativo offerto si mantiene più o meno costante per cui il prezzo si attesta intorno ai 12, 00 euro al kg.

[Rif. grafico 7]

Per i palamiti la stagione di pesca è unica e copre i mesi di maggio, giugno e luglio.

Il quantitativo offerto si mantiene più o meno costante per cui il prezzo si attesta intorno ai 12, 00 euro al kg.

[Rif. grafico 8]

Per le alletterate la stagione di pesca è unica e copre i mesi di maggio, giugno e luglio.

Il quantitativo offerto si mantiene più o meno costante per cui il prezzo si attesta intorno ai 12, 00 euro al kg.

[Rif. grafico 9]

Il prelievo delle aguglie copre due stagioni di pesca, ovvero, i mesi di gennaio, febbraio e marzo ed i mesi di agosto e settembre.

Nella prima stagione di pesca quella invernale la quantità offerta è maggiore e, di conseguenza, il prezzo diminuisce.

In agosto ed a settembre il quantitativo offerto diminuisce portando il prezzo verso l’alto.

Quali osservazioni?

Il mercato risulta chiuso e statico nel senso che trattasi di una contrattazione fortemente condizionata dai ristoratori/albergatori e dai titolari di pescherie operative sulle isole che di volta in volta definiscono il prezzo. Non vi sono, pertanto, sistemi di asta e/o di vendita differenti come per esempio canali di vendita diretti interni (all’isola) esterni (su terraferma).

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La stessa varietà di specie pregiate presenti nel pescato non sempre trova la giusta collocazione di prezzo; del resto, l’offerta alimentare dei ristoranti è in prevalenza monotona e povera di pesce.

Inoltre, i pescatori non mostrano sensibilità atte a costruzione una rete di vendita allo scopo di migliorare il loro potere contrattuale e, di conseguenza, accrescere il rendimento/guadagno economico.

[Rif. grafico 10]

Vediamo ora cosa accade, mese dopo mese, per l’indicatore di produzione: ricavi medi mensili per unità da pesca.