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P

osto che l’obiettivo principe, vera e propria anima comune a tutti i Parchi Letterari, è e resta quello di utilizzare la letteratura per lo sviluppo locale, ogni singola realtà assume connotati differenti a seconda che prevalga la motivazione alla promozione culturale o che sia invece preminente lo spirito di crescita imprenditoriale. Questa duplice modalità di interpretare e di promuovere lo sviluppo locale riflette la diversità delle prassi di istituzione dei Parchi Letterari ed è alla base della dicotomia che caratterizza il quadro complessivo italiano. Le motivazioni di questa differente impostazione vanno ricondotte al dualismo dei modelli organizzativi e gestionali scaturiti dal progetto iniziale: una dicotomia che segue, di fatto, le linee dello stato di sviluppo economico-sociale della penisola.

Al centro Nord, infatti, i Parchi Letterari creati nel 1992 grazie alla Fondazione Ippolito Nievo risultano concepiti più come luoghi di ricerca e di divulgazione culturale, finalità che trovano ampie corrispondenze nell’idea originaria coltivata e promossa, in prima istanza da Sanislao Nievo, nipote di Ippolito e anche lui scrittore. Più votati alla promozione dell’aspetto turistico- economico ed alla creazione d’impresa rispettosa, comunque, dei principi di sostenibilità, sono i Parchi ubicati al Sud, istituiti nel 1997 in seguito, come già detto, a fondi strutturali messi a disposizione della Sovvenzione Europea.

Ne consegue che i Parchi Letterari afferenti alla prima tipologia rivelano un’efficacia più spiccata in termini di riconoscibilità dei luoghi d’ispirazione letteraria, di recupero delle profonde relazioni che legano l’uomo all’ambiente e di conoscenza e riscoperta dell’identità culturale. Quelli appartenenti alla seconda categoria dimostrano una

tendenza più evidente alla valorizzazione del patrimonio naturalistico- culturale e alla promozione turistica e imprenditoriale locale.

Tra le finalità di carattere culturale è possibile annoverare le seguenti:

• conoscere, fruire e riconoscere il valore del patrimonio culturale ed ambientale del paese;

• comprendere che i Parchi Letterari sono risorse non rinnovabili e pertanto oggetto di salvaguardia e tutela secondo i principi della sostenibilità;

• conoscere e riconoscere i luoghi che hanno ispirato l’opera letteraria di autori famosi;

• utilizzare la letteratura come chiave di lettura del paesaggio culturale;

• riscoprire il rapporto uomo-ambiente attraverso la decifrazione delle relazioni tra il luogo d’ispirazione e l’autore dell’opera.

Tra quelle di promozione turistico- economica del territorio, invece:

• conoscere le caratteristiche del contesto socio- economico-ambientale dell’area su cui insiste il Parco Letterario;

• interpretare esigenze e priorità del territorio;

• avanzare proposte utili per la promozione turistico- economica dell’area di un contesto;

• conoscere i principali tratti dell’identità culturale locale;

• promuovere il senso di appartenenza al territorio attraverso la riscoperta di feste, tradizioni, professioni, abitudini tipiche.

In realtà tra gli obiettivi di sviluppo che si propongono entrambe le tipologie non esiste una linea di demarcazione così netta e, anzi, le due categorie risultano conseguenti sul piano educativo e la affinità e la comunanza che lega molte finalità dei due tipi di Parchi Letterari finiscono per dotare queste aree di un intrinseco potenziale formativo che costituisce la terza loro anima, pari d’importanza a quella culturale e a quella imprenditoriale.

Una valenza, questa educativa, peraltro già da tempo riconosciuta dagli stessi enti gestori che, come già reso esplicito, hanno provveduto ad ampliare la loro offerta di mercato in direzione della componente scolastica, recentemente inclusa nel target d’utenza dei Parchi.

La proposta didattica appositamente strutturata per le scuole include spiegazioni, itinerari percettivo- sensoriali ed attività drammatico- teatrali da realizzarsi durante la visita al Parco da parte delle scolaresche. Nello specifico il Parco Letterario Isabella Morra, per la modica cifra di diciannove euro ad alunno, offre una prima accoglienza presso il Centro Visite, a cui segue la visione di un CD- ROM il cui intento è quello di offrire al discente una spiegazione del concetto di Parco Letterario, un “Viaggio

sentimentale”, accompagnati dal menestrello-cantastorie, una visita al Castello dei

Morra, per un’ultima spiegazione, ed, infine, un pranzo tipico presso uno dei ristoranti convenzionati. Il menestrello- cantastorie, anima e memoria di quel luogo, conduce il visitatore a ritrovare lo spirito inquieto della poetessa e l’atmosfera da cui nacquero i suoi versi, in modo che quest’ultimo sia condotto verso una scoperta ‘’partecipata’’ dei luoghi percorsi, facendolo diventare in qualche modo da spettatore a protagonista. Tra i versi ed i luoghi del “Viaggio Sentimentale”, il visitatore impone il filtro della propria sensibilità, costruendo il proprio “viaggio sentimentale” ed il potere, magico, della poesia fa sì che la visita diventi per ognuno un viaggio in un paesaggio dell’anima. Complessivamente, la proposta esistente si profila, dunque, di grande interesse, soprattutto nel prevedere momenti di partecipazione attiva del discente e nel tentare il recupero di una capacità percettivo- sensoriale. Lo scopo è di proporre un approccio diverso, più diretto ed immediato all’opera letteraria: ascoltare i suoni e sentirne i sapori può aiutare notevolmente a cogliere la sensibilità e lo spirito di un autore.

Tuttavia, le caratteristiche di queste iniziative inducono ad un uso didattico del Parco Letterario che punta, in misura maggiore, alla promozione dell’aspetto culturale ed identitario, potenzialmente in grado di sviluppare un’alta carica formativa. L’avere, infatti, a disposizione un pacchetto pre-strutturato ha spinto gli insegnanti a limitarsi a condividere le iniziative progettuali offerte dall’ente gestore, affidandosi al personale operante nel Parco.

Le occasioni di approfondimento, però, incoraggiano a pensare ad un approccio didattico che prenda in considerazione tutta una gamma di potenzialità formative fino ad oggi rimaste inespresse o latenti.