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l Parco Letterario “Isabella Morra” è inserito in un comprensorio a forte vocazione turistica, capace di offrire, nel raggio di pochi chilometri, proposte variegate, nonostante il ritardo di sviluppo che ha contraddistinto l’intera regione nel panorama europeo. Tale ritardo in particolare deriva dalle enormi difficoltà legate alla visibilità ed al superamento del forte isolamento che ha fatto sì che questa area fosse considerata dai turisti, soprattutto, come un’area di transito o, in alcuni casi, come meta di escursionismo; conseguenza questa della bassa ricettività della zona. Nonostante ciò, è da rivalutare la forza di questa regione, la quale ha saputo conservare una globale integrità: le sue risorse naturali, ambientali, monumentali, culturali e storiche, alla luce della nuova interpretazione sul turismo. Quest’ultima, infatti, vede un superamento del suo concetto tradizionale, fortemente limitativo, che relegava il settore turistico nel terziario in quanto somma di attività di servizio, per diventare oggi fattore strategico di crescita del territorio con implicazioni di carattere ecologico, etico e culturale. Il 2012,

ad esempio, ha registrato una crescita del numero dei turisti censiti che hanno scelto la Basilicata: sono 517.901143 contro i 511.667 del 2011, segnalando un ulteriore incremento, pari all’1,2%, nonostante si tratti di anni fortemente segnati dalla crisi economica nazionale.

Il Comune di Valsinni, posto sulla Fondovalle Sinnica, arteria a scorrimento veloce che collega l’Autostrada SA-RC alla litoranea Ionica, si trova, infatti, in una posizione di ‘’ceniera’’ tra la costa, con le spiagge del Metapontino, in provincia di Matera, e quelle di Maratea, in provincia di Potenza, ed i siti archeologici della Magna Grecia, ed il Parco Nazionale del Pollino. Il territorio di riferimento dunque si presta a varie tipologie di turismo, che rappresentano e potrebbero rappresentare altrettanti potenziali serbatoi di utenza per il Parco Letterario: mare, montagna, archeologia e cultura, attività termali, gastronomia.

Se è vero cheil turismo resta un fenomeno complesso e di difficile definizione, ancora più difficile risulta valutarne l’importanza nell’economia di un micro territorio. Questo è dovuto molto spesso alla inadeguatezza dei sistemi di monitoraggio territoriali, ma anche al fatto che molte delle attività turistiche comprendono aspetti non facilmente misurabili, dovuti, ad esempio, a forme di soggiorno alternative. Ad esempio sfugge la quantificazione di una fondamentale dinamica che si riscontra in tempo di crisi: il ritorno in auge delle case in affitto per vacanze così come il ricorso ad affittacamere non ufficiali o gli acquisti di case vacanze, un fenomeno non trascurabile, soprattutto considerando il numero di stranieri che hanno acquistato unità immobiliari spesso in contesti rurali.

Resta tuttavia ferma la considerazione che il turismo legato al Parco Letterario, sia diventato una sensibile componente nella determinazione del valore aggiunto al reddito pro capite della popolazione. Nel comune di Valsinni, infatti, la domanda turistico- letteraria, dal 1993 ad oggi, è cresciuta in modo costante: nei primi dieci mesi del 2001- poco dopo la nascita delle iniziative finanziate dalla Sovvenzione Globale- si sono registrati complessivamente circa 9.000 visitatori, di cui 7.079 hanno partecipato ad un “Viaggio Sentimentale”. Tale tendenza ha trovato riscontro positivo nel fatto che l’attività del Parco Morra non si è fermata con la scadenza del 31 luglio 2001 della

143 Intervista a Gianpiero Perri, Direttore Generale APT Basilicata, del 28 marzo 2012, tratta da ‘’ Luci e

ombre del turismo in Basilicata nel 2012. Aumentano i turisti, diminuisce la permanenza’’, tratta da

Sovvenzione Globale. Da ricordare, come espresso nel capitolo precedente, che la Sovvenzione Globale ha approvato il progetto riguardante Valsinni, erogando un contributo di 1.308.379.000 di lire ma ha cominciato subito a sperimentare il passaggio alla fase non assistita, con la vendita del prodotto realizzato.

Attraverso i ‘’libri di presenze’’, predisposti dalla Pro Loco e, dunque strettamente legati alle attività del Parco, è possibile riportare i seguenti dati:

DATI RELATIVI ALLE PRESENZE NEL CASTELLO MESI DI LUGLIO E AGOSTO (EVENTO “ L’ESTATE DI ISABELLA “) DAL 2009 AL 2013

LUGLIO 2009 PRESENZE 396 AGOSTO 2009 PRESENZE 2.190 LUGLIO 2010 PRESENZE 618 AGOSTO 2010 PRESENZE 2.315 LUGLIO 2011 PRESENZE 747 AGOSTO 2011 PRESENZE 2.270 LUGLIO 2012 PRESENZE 515 AGOSTO 2012 PRESENZE 2.115 LUGLIO 2013 PRESENZE 480 AGOSTO 2013 PRESENZE 2.450

Emerge chiaramente, in questo piccolo arco temporale, come il flusso si mantenga costante e notevolmente positivo, se si considera la crisi economica e la piccola realtà del territorio, la quale, per quanto concerne la capacità ricettiva, fa sì che Valsinni si

presenti come un modello di offerta proprio delle collettività rurali, incentrato sulla ricettività complementare- spiega il Dottor Truncellito144, responsabile del Parco- un’offerta turistica esclusivamente di tipo extra alberghiera, fatta di case-albergo dislocate nel centro storico, patrimonio questo fortemente potenziato, grazie all’intervento previsto nel suo progetto Leader II dal COSVEL BASSO SINNI che ha

144 Intervista del 20-11-2012 al Dottor Truncellito, responsabile e Presidente del Parco Letterario Isabella Morra.

previsto la realizzazione di duecento posti letto. Si tratta dunque di un turismo locale, alternativo al turismo industriale o delle mete tradizionali, continua Truncellito, voluto e gestito dagli abitanti del paese, prevalentemente fatto di incontri, di condivisione, di riscoperta e di offerta della cultura locale.

Quella delle case-albergo, in verità, è un’idea che rientra nell’idea dell’ “Albergo diffuso145”, ovvero una proposta ricettiva che intende sviluppare forme di turismo attente

all’offerta ed all’ambente locali. Il progetto che sta alla base di questo tipo di albergo nasce dall’opportunità di realizzare nuove strutture ricettive in piccoli centri urbani nei quali si trova un patrimonio edilizio di pregio, inutilizzato, senza costruire nuovi immobili ma utilizzando edifici già esistenti e mettendoli a sistema. Nei piccoli centri storici, quali il borgo medievale valsinnese, nuove strutture avrebbero difatti inevitabilmente un impatto ambientale indesiderabile, modificando l’assetto urbano esistente. L’utilizzo di abitazioni esistenti, dunque, ha due punti di forza:

Quello di rivitalizzare i centri storici stimolando soggiorni turistici e mettendo in essere i servizi necessari;

Quello di ristrutturare e salvaguardare il patrimonio edilizio esistente in modo che possa 3essere definito a tutti gli effetti rappresentativo dello ‘’spirito del luogo’’.

L’Albergo diffuso, inoltre, consiste in una struttura ricettiva unitaria le cui componenti sono dislocate in immobili diversi, localizzati all’interno di uno stesso nucleo urbano ed è, quindi, una soluzione particolarmente adatta ai piccoli paesi con centri storici di interesse artistico ed architettonico che intendono tutelare le proprie specificità. Strettamente collegato alle valenze turistiche del territorio, è un certo grado di vivacità del centro storico: un Albergo diffuso situato in un centro nel quale non via sia possibilità interessanti per shopping, per visite ed escursioni, nel quale non si svolgono eventi ed iniziative che fanno di esso un luogo animato, avrebbe assai poco fascino. Proprio in considerazione della situazione nella quale si trovano molti piccoli centri per la maggior parte dell’anno, il gestore dell’albergo diffuso deve essere in grado di fungere da vero e proprio “animateur de village”, in altre parole deve saper mettere

145 G. DALL’ARA- S. DI BARTOLO- L. MONTAGUTI, Modelli originali di ospitalità nelle piccole e

medie imprese turistiche, Sociologia del lavoro/ teorie e ricerche, Collana diretta da Michele La Rosa,

in atto iniziative e proposte in grado di coinvolgere gli altri operatori presenti nella località, le associazioni culturali locali e, soprattutto, i residenti.

Una difficoltà è quella relativa alla novità della proposta dal punto di vista delle nuove competenze richieste alla direzione che deve individuare nuovi modelli di gestione e, la gestione di un Albergo diffuso, richiede al menagement la capacità di saper impostare un servizio innovativo e di operare con nuovi metodi gestionali. A controbilanciare questa sorta di svantaggi, emerge la considerazione che questa tipologia di albergo si pone comunque nel mercato turistico come tipologia ricettiva in grado di offrire diversi plus:

Capacità di soddisfare i desideri di un’utenza esigente ed esperta: si tratta di persone che hanno il gusto del viaggiare, che hanno trascorso diversi soggiorni in diversi tipi di alberghi e località e che sono alla ricerca di formule innovative ed al tempo stesso in grado di rispecchiare il più possibile le caratteristiche del luogo.146

Rispetto dell’ambiente culturale: la proposta dell’Albergo diffuso si muove direttamente nella direzione di recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori, perseguito con tenacia sia dalle politiche comunitarie che da quelle nazionali e locali,, e mostra di possedere la potenzialità per incrementare il reddito e l’occupazione dei piccoli centri, per mantenere o incrementare la popolazione, senza per questo intervenire contaminando la cultura, l’ambiente, l’identità dei luoghi. L’Albergo diffuso può avere la funzione di ‘’animatore’’ culturale ed economico dei centri storici. Con l’apertura di un albergo, infatti, che utilizza la ‘’reception’’ anche come ufficio informazioni della località, magari in accordo con la Pro Loco, il centro storico può rivitalizzarsi mantenendo al suo interno una serie di funzioni.

Autenticità: a differenza dell’albergo tradizionale, l’albergo diffuso permette ai turisti di vivere l’esperienza di un soggiorno in case progettate per essere vere abitazioni, con aspetti strutturali, quali muri, spazi, infissi, arredi ed impianti diversi da quelli progettati per turisti.

146 S. Plog nel suo volume Leisure Travel afferma che i turisti in vacanza desiderano unicità, non uniformità. Più l’albergo riflette l’architettura locale, i costumi e lo stile di vita dell’area, in maniera personaliizata, differenziandosi dagli altri alberghi, più ha possibilità di avere successo. S. PLOG, Leisure Travel, John Wiley e Sons Inc., 1991.

Articolazione della proposta: il turista che si indirizza verso l’albergo diffuso ha a sua disposizione una vasta gamma di scelte offerte dallo stesso operatore ricettivo. Il prodotto Albergo diffuso, infatti, è di per sé differenziato in termini di diverso livello di comfort delle varie unità abitative, diversa distanza dal centro, diverse caratteristiche e consente una diversa politica di differenziazione, soprattutto di prezzi, con l’intento di rivolgersi con proposte diverse a diverse fasce di utenza.

La realizzazione di tale proposta è possibile ed opportuna nelle località che riescano a soddisfare alcuni requisiti:

Requisti hard

Esistenza di edifici e strutture di rilevanza artistica o tipiche;

Presenza dei servizi di base, oltre che commerciali, culturali e turistici per residenti e turisti;

Possibilità di localizzare le strutture per l’accoglienza in posizione centrale rispetto alle camere;

Posizione non distante da grandi insediamenti urbani, che fungano da bacino di turisti desiderosi di percorrere una distanza di 2/ 3 ore per trascorrere una distanza di pochi giorni;

Numero abitanti residenti fissi che ne definisca una dimensione medio-bassa, tale da garantire la familiarità dei rapporti interpersonali;

Segnaletica che permetta ai turisti di muoversi agevolmente nel centro storico e che permetta anche di conoscerlo ed apprezzare la storia e gli aspetti artistici e culturali.

Requisiti soft

Presenza di una Comunità operante, con uno spirito di appartenenza e cultura di accoglienza;

Esistenza di Enti ed Associazioni volontarie interessate alla salvaguardia ed alla valorizzazione della località;

Presenza di tradizioni (culturali, gastronomiche..) da valorizzare.

Tra i requisiti hard che si possono evidenziare rispetto alla realtà del Parco Morra è possibile menzionare:

Un locale del Centro Storico, provvisto di licenza per la ristorazione, ha cominciato ad organizzare, sotto l’odierna insegna “La teberna de li fratelli”, cene su prenotazione, basate sulla scoperta di sapori ed atmosfere del tempo. L’ambiente rustico ed accogliente, in cui è possibile dilettare i sensi tra gli odori provenienti da quel gomitolo di vicoli che circonda la taberna, offre anche la possibilità di pernottamento e si pone, dunque, come esempio di albergo diffuso. Il vantaggio della locanda è infatti quello di offrire agli ospiti un’atmosfera distintiva ed importante risulta il fattore scena sotto gli occhi dei clienti, le modalità attraverso le quali funziona la “casa”e vengono proposti i servizi. La

scena è data anche dai gesti, riti, comportamenti e modi di fare del gestore. Di

estrema importanza sono, anche, i segni simbolici, quali il nome, l’immagine, il linguaggio verbale, il quale, colorito dalle tipiche espressioni dialettali, resta impresso nel visitatore, lo stesso che trovandosi nel periodo natalizio ha modo di partecipare al gioco popolare della “morra”, tra schiamazzi e buon vino. In questo modo tradizione e specificità si fondono indissolubilmente.

Con il sostegno del programma Leader II, a cui hanno fatto riferimento le parole di Truncellito, è stato aperto, sempre nel centro storico, un punto vendita di prodotti tipici dal nome “I sapori d’Isabella”.

Uno studio fotografico ha iniziato a produrre cartoline di Valsinni ed ha acquisito la licenza per la vendita dei libri su Isabella Morra, mentre alcuni commercianti hanno fatto realizzare, per rivenderli, oggetti e souvenirs del Parco Letterario,

Si è dunque creata, così, una situazione di fermento, che deve essere considerata passaggio obbligato per il superamento di quel retaggio culturale che, accanto ad obiettive difficoltà, ha ostacolato la nascita di lavoro autonomo o di idee.

Una declinazione possibile dell’Albergo diffuso è l’ ”Albergo diffuso letterario”, che si caratterizza dal punto di vista dell’ubicazione per essere vicino a luoghi legati ad autori, scene raccontate in romanzi e testi della letteratura. Può essere costituito nei

luoghi che hanno le potenzialità di Parco Letterario, dove l’ispirazione di un grande scrittore o poeta incontra il paesaggio ancora oggi esistente nella stessa forma in cui è stato cantato o raccontato. Negli ambienti comuni è presente la biblioteca, con testi di approfondimento sull’argomento specifico dell’albergo e con testi di carattere più generale.

Dal punto di vista strutturale è un albergo che tende a configurarsi come social market nella vita di una persona, che permette cioè un’esperienza almeno in parte di tipo “reverenziale”, una risposta alle incertezze della vita ordinaria. L’atmosfera che propone è non comune, ed il soggiorno che ne deriverebbe dovrà avere tutte le caratteristiche della memorabilità.

Dal punto di vista gestionale l’Albergo diffuso letterario possiede le seguenti caratteristiche:

Sensibilità del management verso la letteratura, la poesie e i classici; Organizzazione di serate letterarie;

Libri da notte nelle stanze;

Ex libris esposti e/o offerte ai clienti;

Servizio prestito libri della biblioteca locale, direttamente in albergo; Richiami letterari nei nomi, nei decori e negli arredi.

Tale declinazione potrebbe essere un fulgido esempio per la realtà di Valsinni, in quanto in questo borgo, intendendo la letteratura come sviluppo, vi sono tutti presupposti per tale progetto: le casette, ormai abbandonate, abbarbicate alle pendici del Castello, potrebbero essere predisposte a questo uso. Ognuna de “Le stanze di Isabella” potrebbe avere come nome un verso della poetessa e riproporre la scarna realtà con un’architettura semplice e sobria. I visitatori, così, potrebbero gustare a pieno le manifestazioni che si muovono intorno al Parco, vivendo e respirando gli stessi vicoli, e godere degli scenari che furono tanto cari ad Isabella per poi, a sera, sedere su quello che dovrebbe essere l’ornamento indispensabile, ovvero uno scrittoio, ed immergersi nella lettura di alcuni sonetti. L’ospite, in questo modo, non è un turista, ma un “residente temporaneo” che vivrebbe nel piccolo borgo lucano, tra i suoi abitanti, “acquistando” un vero e proprio stile di vita, piuttosto che un pacchetto o un prodotto,

ed una maggiore consapevolezza di scelta verso uno stile attento all’ambiente, alla cultura del territorio ed alla formula del vivere bene.

Vi sono, dunque, delle opportunità chiare per offrire un prodotto alternativo, differenziato dalla standardizzazione della concorrenza, fatto principalmente di cultura, archeologia, natura e gastronomia. Per sfruttare al meglio l’opportunità di tali beni sarebbe logico generare tra questi concetti la “complementarità” e non “concorrenzialità”, allo scopo di rafforzare e specializzare l’offerta turistica della regione.

I punti di forza che possono avanzare una posizione di vantaggio in Basilicata, vi è il patrimonio culturale e storico appunto. Oltre allo straordinario scenario dei Sassi di Matera, tutelati dall’UNESCO in quanto testimonianza della millenaria presenza dell’uomo, è da segnalare l’ingente patrimonio che comprende i ritrovamenti archeologici dei siti della Magna Grecia, come già illustrato, sulla fascia ionica e le scoperte più recenti nei siti di Vaglio e Grumento, in provincia di Potenza. Il bene storico-culturale, opportunamente conservato e tutelato, in sostanza può diventare un importante strumento di valorizzazione e promozione di un intero paesaggio naturale che al suo interno ha già altre potenzialità attrattive legate anche ad altri fenomeni. Il territorio di Valsinni rientra, appunto, in quella che il P. T. R.147 definisce Area

Prodotto 4, nella quale l’offerta ricettiva è molto scarsa ed è concentrata principalmente

nella città di Matera, che in questo periodo, si propone come punto nodale dell’offerta turistica. L’offerta ricettiva alberghiera conta 15 strutture148, per un totale di 955 posti

147 Il Piano Turistico Regionale è uno strumento di programmazione con cadenza triennale, come specificato dall’art. 3, comma 1, della L.R. n. 34 del 30 luglio 1996, disposizione normativa confermata nella legge di riforma del sistema turistico regionale n.7/2008 all’art. 4. Le finalità ed i principali contenuti del Piano sono articolati e così specificati a comma 2: «l’analisi dello stato di fatto del sistema turistico e le tendenze di mercato regionali nel quadro delle evoluzioni di scenario nazionali/internazionali; l’analisi della consistenza ricettiva, dei fattori di contesto, della loro dislocazione e dei fattori qualitativi e quantitativi della filiera dell’ospitalità; la individuazione delle aree territoriali in cui il turismo rappresenta una rilevante componente economica e in cui le risorse strutturali ed ambientali consentono nel loro insieme l’organizzazione di un prodotto turistico caratterizzato e differenziato; le priorità per gli interventi di settore e la proposta di progetti finalizzati a rafforzare i fattori di contesto dei prodotti turistici in coerenza con le tendenze di mercato; gli obiettivi generali dell’azione promozionale sui diversi mercati della domanda; gli obiettivi e gli strumenti di breve e medio periodo dell’azione di comunicazione e promozione della Basilicata turistica e l’individuazione di modalità di relazione avanzata con il sistema delle autonomie locali e con gli operatori privati; la indicazione delle risorse finanziarie previste per il turismo nelle sue diverse articolazioni; i criteri e le modalità per la partecipazione dei soggetti privati alla realizzazione di progetti per il sostegno ed il miglioramento dell’offerta turistica».

letto di cui il 70% concentrati nella città di Matera. Gli unici esercizi complementari sono rappresentati da 17 agriturismi con una capacità pari a 93 posti letto.

A fronte di una inevitabile concentrazione su Matera delle agenzie di viaggio e di ristoranti, appare interessante notare che, comunque, il territorio è ben presidiato dalle 15 Pro Loco presenti, su 20 paesi. La capillarità delle Pro Loco è un elemento da valorizzare affinché possano diventare in futuro punti di informazione ed accoglienza al turista. Quest’area è caratterizzata dalla presenza della città di Matera e dai Parchi letterari di Isabella Morra e di Carlo Levi. La città di Matera è nota in tutto il mondo ed è proprio intorno alla sua notorietà che è possibile costruire un prodotto turistico che vada poi ad essere integrato con altre peculiarità dell’area quali i Parchi Letterari, i castelli e le abbazie dei comuni adiacenti (Miglionico e Montescaglioso). Queste risorse sono in grado di soddisfare chi interpreta la vacanza come curiosità conoscitiva, come arricchimento culturale, come realizzazione del sé. Matera, è una delle eccellenze della Basilicata: i Sassi e le Grotte scavate nella Gravina materana, un tempo abitati dai contadini, custodiscono un patrimonio storico e antropologico unico al mondo e il loro paesaggio suggestivo rende ancora più preziosa questa città. Matera, inoltre, offre anche altre bellezze monumentali: la Cattedrale, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, il Museo Ridola. I Parchi, invece, come è stato ampiamente già detto, devono offrire itinerari disegnati sulle vicende degli autori o itinerari didattici, come ad esempio quello legato alla riscoperta di antichi mestieri, attività culturali (mostre, convegni ecc.), attività artistiche (teatro, concerti, ecc.).

Quest’area solo così si caratterizza come viaggio inteso come mezzo di conoscenza e come crescita personale nonché riscoperta di antichi valori e tradizioni. Sarebbe dunque auspicabile, tra gli obiettivi a lungo termine, ottenere un prodotto integrato in modo da