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Sintesi del progetto e descrizione del soggetto proponente

È

indispensabile precisare, in via preliminare, che il presente progetto non è inteso alla realizzazione di un nuovo Parco Letterario, ma è finalizzato alla valorizzazione in funzione dello sviluppo del territorio del Parco “Isabella Morra”, istituito, come già detto, nel 1993 in virtù di una Convenzione tra l’Amministrazione Comunale di Valsinni e la Fondazione Ippolito Nievo. Alla stipula di tale convenzione si è arrivati dopo che Valsinni ed Isabella Morra erano stati inseriti nella iniziativa editoriale ‘’ I Parchi Letterari’’, curata da Sanislao Nievo e dopo che il Parco in questione era stato selezionato per i primi 20 studi di pre-fattibilità a cura del CENSIS.

Il cammino del Parco Morra non si è mai interrotto, infatti, grazie soprattutto alle iniziative della Pro Loco, si è registrato un costante aumento dell’interesse culturale e turistico per Valsinni, dimostrato dal numero crescente di visitatori, di gite scolastiche,

di richieste di materiale per la tesi di laurea, saggi, etc. Contestualmente si è avviato un processo di concertazione, che ha portato negli ultimi tempi, ad una proficua collaborazione tra il Comune e la Pro Loco, con il sostegno economico ed organizzativo della Banca di Credito Cooperativo di Colobraro e Valsinni e del COSVEL S.r.l./ GAL Basso Sinni.

In altri termini, è possibile parlare di un ‘’progetto fatto in casa’’ nato sulla base delle esperienze maturate in relazione alle attività intraprese anche nel passato, volte allo studio e alla diffusione della poesia della Morra, nella consapevolezza che un territorio può pensare uno sviluppo sostenibile attraverso un percorso di riscoperta e reinterpretazione culturale. Le azioni che si sono intraprese, inoltre, hanno guardato, da un lato, a rafforzare il “partenariato cittadino”, che di fatto si riconosce, sempre di più, per la diffusione culturale delle opere della poetessa e, dall’altra, a trasformare questo patrimonio in una vera e propria “impresa cittadina”, capace di riscoprire un ruolo catalizzante per lo sviluppo economico della zona.

L’obiettivo principale, infatti, è stato quello di creare una sorta di “casa per la valorizzazione del patrimonio e la gestione del territorio”, ovvero un punto di riferimento per la collettività, di accoglienza e di studio per il pubblico e di elaborazione di strategie per l’impresa cittadina; i soggetti da coinvolgere in questo percorso sono stati preferibilmente giovani, fortemente motivati ad intraprendere iniziative imprenditoriali collegate direttamente con le attività previste dal parco e finalizzate alla valorizzazione del patrimonio territoriale.

Sulla base di questi presupposti, la Sovvenzione Globale ha rappresentato, per il Parco Letterario “Isabella Morra”, l’opportunità per dotarsi di un uno strumento organizzativo e gestionale che, facendo confluire in un programma unitario e coerente le diverse risorse presenti sul territorio, trasformi in occasione di lavoro l’azione di volontariato che finora ha sorretto le varie iniziative. Tale programma deve basarsi su due momenti:

1- individuare, rendere visibili e fruibili le specificità del luogo, con particolare riferimento agli aspetti storico-letterari legati alla vicenda esistenziale e poetica di Isabella Morra;

Tale consequenzialità, logica anche se non rigidamente cronologica, non può prescindere dal coinvolgimento delle gente del luogo, perché è essenziale che i cittadini siano i primi fruitori ed anche gli operatori del Parco Letterario, sviluppando quella cultura dell’accoglienza, senza la quale questo tipo di progetto è destinato a fallire. Si stimola, così, una crescita culturale ed un miglioramento della qualità della vita.

Pertanto verrà qui illustrato, per grandi linee, il progetto complessivo evidenziando ciò che si è fatto, ciò che si chiede con la Sovvenzione Globale e ciò che si intende realizzare con altri canali di finanziamento.

PROPONENTI E SOGGETTI COINVOLTI

Proponenti del progetto di valorizzazione del Parco Letterario “Isabella Morra” sono:

- AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VALSINNI - ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI VALSINNI

- COSVEL GAL BASSO SINNI

- BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VALSINNI E COLOBRARO

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VALSINNI:

si è impegnato a fare del progetto “Parco Letterario” uno strumento di programmazione e valorizzazione del territorio, proseguendo una politica di tutela del Centro Storico e dell’ambiente ed indirizzando verso gli obiettivi del Parco la futura attività amministrativa, mediante l’istituzione di una “Carta programmata di intervento”.

ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI VALSINNI:

associazione senza scopo di lucro, costituita nel 1973, iscritta all’Albo regionale delle Pro Loco e deputata, in virtù dello Statuto Comunale di Valsinni, alla promozione turistica e culturale del territorio. Si è impegnata ad uniformare agli indirizzi del Parco Letterario la propria attività, inserendo nel programma del Parco le manifestazioni previste nel proprio bilancio e mettendo a disposizione il materiale cartaceo, audiovisivo e di altra natura prodotto nel corso delle diverse iniziative finora realizzate.

COSVEL GAL BASSO SINNI:

società consortile e senza scopi di lucro, costituita da cinque Comuni, una Comunità Montana e dieci soggetti economici privati. Essa realizza un programma di sviluppo rurale integrato (agricoltura, turismo, artigianato,ambiente, archeologia, formazione, assistenza tecnica alle imprese, cultura, etc) che ben si inseriscono con quelli del Parco Letterario, sostenendo finanziariamente le iniziative culturali finalizzate al recupero della memoria storica e delle specificità presenti sul territorio. In particolare, ha destinato dei fondi per la realizzazione di una biblioteca “Isabella Morra”, per opere di pulizia, restauro e protezione delle aree di interesse archeologico.

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VALSINNI E COLOBRARO:

sostiene finanziariamente le iniziative culturali e di promozione turistica della Pro Loco e i programmi del Comune, volti ad incentivare il recupero ed il restauro delle abitazioni del Centro Storico. Si impegna a contribuire economicamente alla realizzazione delle attività del Parco Letterario ed a garantire, alle condizioni più favorevoli, le operazioni bancarie connesse con le iniziative del Parco Letterario e con la creazione di nuove imprese giovanili.

I soggetti proponenti, come risulta dalle delibere, si sono impegnati a costituire una Società consortile pubblico-privata senza scopo di lucro, che ha coordinato la fase esecutiva del progetto e, con il supporto di un Comitato tecnico-scientifico, gestirà in una prima fase, le attività del Parco Letterario, nelle quali reinvestirà gli utili del proprio bilancio. Alla Società possono aderire i Soggetti che hanno dato la propria adesione al presente progetto, che saranno comunque coinvolti nelle attività del Parco Letterario:

- Assessorato alle attività Produttive e al turismo della Regione Basilicata; - A.P.T. –Azienda di promozione turistica- Basilicata;

- Amministrazione Provinciale di Matera; - Università degli Studi di Basilicata;

- Soprintendenza ai Beni Storici e artistici della Basilicata; - Distretto scolastico di Montalbano Jonico;

- Ente Parco Nazionale del Pollino; - Provvedimento agli studi di Matera;

- Centro Nazionale Studi Leopardiani – Recanati; - SNALS – Matera;

- ARCI Regionale- Potenza; - Comunità Montana Basso Sinni;

- CIA ( Confederazione Italiana Agricoltori) di Basilicata; - Associazione Prodotti tipici di fattoria della Basilicata; - Fondazione Agraria Melidoro – Valsinni.

In virtù della notorietà raggiunta dal Parco Letterario “Isabella Morra”, altri soggetti hanno manifestato spontaneamente l’interesse ad aderire alle iniziative che si intendono promuovere:

- Antonio Stanco Editore/ Roma;

- International Law Offices of Giulio Morano/ Roma/ Bruxelles; - Rivista culturale ‘’ Cammin di nostra vita’’/ Roma;

- FITA/ Confindustria/ Roma;

- Antica Masseria Lucana/ Colobraro Mt. - AISCRIS/ Roma;

- Associazione Regionale Emigrati Lucani nel Mondo/ Regione Basilicata.

I proponenti hanno indicato il Dott. Rocco Truncellito, Presidente dell’Associazione Pro Loco di Valsinni, quale referente responsabile per la realizzazione degli interventi.

3.2 Il territorio.

LA BASILICATA

CARATTERISTICHE REGIONALI129

:

L

a Regione Basilicata si estende su un territorio di Ha 999.227, di cui Ha 654.549 in provincia di Potenza e Ha 344.678 in provincia di Matera. Il territorio per il 47% è montuoso, per il 45% collinare e per l’8% pianeggiante. Quanto alla densità demografica interna della Basilicata, esistono aree in cui essa è molto elevata, come Potenza con 370 abitanti per kmq, Rionero in Vulture con 228, Policoro con 180, dove le funzioni amministrative, industriali, turistiche e l’agricoltura intensiva rappresentano un valido incentivo a risiedere in loco. Altri comuni fanno registrare una densità appena superiore ai 100 abitanti per Kmq, si pensi a Matera, Grassano, Nova Siri, Avigliano, Barile, Palazzo S. Gervasio, Paterno e Rapolla.

La parte più montana del territorio lucano si estende per la maggior parte sul versante occidentale della regione ed interessa in modo particolare la provincia di Potenza. I rilievi sono costituiti dalle propaggini più meridionali degli Appennini e raggiungono altezze comprese tra i 1000 e 2000 metri e prendono il nome di Dolomiti lucane, più per l’aspetto aspro del paesaggio che per la natura della roccia. Di questa zona fanno parte, anche, il Vulture, un’emergenza naturalistica particolare legata alla presenza di un complesso vulcano spento, e la parte del Pollino, un’area geografica piuttosto ampia che comprende una serie di vette, alcune delle quali di altezza superiore ai 200 metri, come Serra del Prete, Monte Pollino, Serra Dolcedorme, Serra della Ciavole e Serra di Crispo. La parte orientale della regione è caratterizzata, invece, da un territorio prettamente collinare, tipico della provincia materana. Il paesaggio di questa area geografica subisce continue modificazioni a causa dell’azione modellante delle acque di ruscellamento,

129Per questo capitolo, qualora non venisse esplicitato, viene riportata la bibliografia di riferimento: Azienda di Promozione Turistica Regionale, Basilicata Atlante Turistico delle aree prodotto e sistemi

turistici locali, Novara, De Agostini, 2005.- Azienda di Promozione Turistica Regionale, Guida Enogastronomica della Basilicata- gastronomia, vini, artigianato, itinerari turistici, Novara, De

Agostini, 2005.- A. BOTTINI, Grumentum e la Lucania Meridionale, in Da Leukania a Lucania, Roma, 1993-G. CASERTA, Storia della letteratura lucana, Edizioni Osanna, Venosa, 1995- L. QUILICI,

tanto che in alcune aree si sono formati tipici calanchi che caratterizzano la zona dando luogo ad un paesaggio brullo e particolarmente suggestivo. L’interesse per questo ambiente è legato anche alla diffusa presenza di costruzioni abbandonate o, addirittura, interi paesi di particolare interesse sotto il profilo storico ed artistico quali S. Maria di Orsoleo in agro di S. Arcangelo o la Cappella Cognato nella foresta di Gallipoli Cognato.

Nella zona sud orientale, infine, della regione si colloca la Pianura Metapontina che coincide con buona parte della zona pianeggiante della Basilicata. Accanto a questa sono da considerare pianura anche zone di minore dimensione e situate nella parte nord orientale della regione in corrispondenza della Fossa Bradanica e quelle tipiche del paesaggio delle Murge (Valle del Mercure e Valle di Vitalba).

L’ECONOMIA DELLA REGIONE:

Il settore agricolo in Basilicata si caratterizza essenzialmente per le seguenti situazioni: la superficie agraria e forestale utilizzata costituisce l’84% della intera superficie territoriale regionale. La superficie agricola utilizzata copre il 74% di quella utilizzata in totale.

I comparti più rappresentativi sono:

- la ortofloricoltura con il 33, 9% della produzione; - la cerealicoltura con il 16, 1 %;

- l’ovicaprino con il 13, 5 % ; - le carni bovine con il 9,2 % ; - il lattiero caseario con l’8 %; - le carni suine con il 2, 7 % ; - il vitivinicolo con il 2, 8% .

Il numero delle aziende agricole operanti in Basilicata è di 82.920 unità, di cui 56.743 in provincia di Potenza e 26. 177 in quella di Matera. Il regresso del numero delle aziende agricole registrato nel tempo ha portato ad un incremento della superficie media aziendale. Quanto alle risorse umane, la popolazione attiva in agricoltura costituisce tuttora il 22% degli attivi totali. Considerevoli sono, inoltre, i divari riscontrati all’interno del territorio regionale a causa delle forti differenziazioni, in termini di produttività e di redditività, tra l’agricoltura delle aree montane e collinari e quelle della

zona di pianura. Queste ultime, con una superficie coltivabile di circa il 10 % del totale regionale, contribuiscono alla formazione del prodotto interno lordo con quota pari al 25% del totale, facendo registrare una produttività per ettaro che è pari al 283% della media regionale. Le aree montane, pur occupando il 40% della superficie coltivabile rappresentano appena il 32% del P. I. L., con una produttività per ettaro che raggiunge solo il 79% della media regionale. Riferendo l’analisi alla intera filiera agroalimentare della Basilicata, ossia alle attività agricole in senso stretto e quelle dell’industria alimentare e alle attività commerciali ad esse connesse, emerge il ruolo centrale che essa occupa nell’ambito dell’economia regionale: il numero complessivo degli occupati rappresenta circa un terzo del totale regionale e la somma dei prodotti delle singole componenti raggiunge circa un quinto del prodotto interno regionale.

La componente agricola della filiera, per quanto prevalente in termini P. I. L. e in termini occupazionali, tende a perdere peso non tanto a favore delle fasi di trasformazione quanto piuttosto a favore delle componenti commerciali. La dinamica commerciale è da correlare in massima parte all’espansione dei costumi dei beni alimentari e al processo di organizzazione delle reti di distribuzione dei prodotti alimentari, siano essi freschi o trasformati, di importazione extra-regionale, piuttosto che di beni alimentari regionali. In linea generale le attività agricole, industriali e commerciali, che fanno capo alla filiera agroalimentare, risultano scarsamente integrate sia sotto il profilo settoriale che sul piano territoriale. Ciò costituisce verosimilmente l’ostacolo che ha bloccato ad un livello modesto di competitività tale sistema produttivo, con effetti rilevanti in termini di aggravio dei divari economici, ma anche sociali e culturali tra le varie aree della Basilicata e tra questa e le altre regioni d’Italia. Nelle situazioni sopra evidenziate hanno inciso i contraccolpi che ha subito l’agricoltura regionale in dipendenza del perdurare della grave crisi economica generale e delle reiterate calamità naturali, nonché delle carenze strutturali. Le dimensioni della crisi risultano accresciute nelle zone interne collinari e di montagna dove la precarietà dei redditi, la aleatorietà delle produzioni, la carenza delle civili condizioni di vita, inducono le popolazioni all’esodo, con conseguente desertificazione delle aree, che proprio per la loro condizione dovrebbero essere presidiate stabilmente dalla presenza dell’uomo.

Nell’ambito dei prodotti agricoli, in Basilicata si annoverano alcuni prodotti tipici di qualità come:

◌ il Vino Aglianico del Vulture;

◌ l’olio e le Olive di Rapolla e Ferrandina; ◌ il formaggio pecorino di Filiano e Moliterno; ◌ i fagioli di Sarconi e Rotonda;

◌ i peperoni di Senise.

Accanto a questi, inoltre, si trovano alcuni nuovi prodotti di fattoria e produzioni di tradizione lucana come funghi freschi ed essiccati, dolci, pasta fresca fatta in casa e salsicce.

Per le attività industriali, invece, per quanto concerne il settore secondario appunto, si segnalano il polo dell’auto a Melfi, in provincia di Potenza e quello del salotto a Matera, strettamente collegato al distretto pugliese di Altamura e Santeramo.

La Basilicata, volendo in questo contesto non entrare nello specifico della questione, “galleggia” sul giacimento petrolifero più grande di tutta l’Europa continentale, condizione necessaria per dedurre che la situazione si prospetta abbastanza complessa e gli interessi che entrano in gioco sono molteplici e conflittuali.

Per quanto concerne, in ultimo, il settore terziario, ovvero il turismo relativo alla regione Basilicata, è stato reso esplicito nell’ultimo paragrafo del capitolo.

ATTIVITÀ CULTURALI:

La Basilicata è una regione ricca di cultura, storia e tradizioni alle quali ci si può avvicinare partecipando alle varie manifestazioni che vengono presentate durante l’anno. È facile, infatti, trovare feste locali, per di più legate al calendario liturgico, o sagre di paese durante le quali è possibile degustare i prodotti della zona e cogliere lo spirito delle popolazioni del luogo.

Vengono organizzate, soprattutto durante il periodo da giugno ad ottobre, manifestazioni culturali di notevole interesse, come mostre e spettacoli musicali e teatrali. Non mancano, peraltro, impianti agrituristici che mettono a disposizione degli ospiti, oltre ad una cucina ricca di piatti tradizionali, itinerari per escursioni sul territorio.

DESCRIZIONE FISICA DEL TERRITORIO SU CUI INSISTE IL PARCO LETTERARIO

LA LOCALIZZAZIONE:

Valsinni è in provincia di Matera e dista dal capoluogo 108 km, il suo territorio, della superficie di 31, 97 kmq, confina a Nord con Colobraro e Tursi, a sud con quello di Nocara, provincia di Cosenza, a est con quello di Rotondella, a ovest con quelli di Colobraro, Noepoli e S. Giorgio Lucano.

Per quanto concerne il clima, appartiene alla regione climatica adriatico-meridionale, posta dagli appennini al riparo dei venti occidentali e dalle traettorie dirette delle perturbazioni atlantiche, protetta dal Gargano e dalle Murge dei venti settentrionali. La temperatura media dell’anno è di 12°-16° gradi. Riguardo alle precipitazioni, si registrano fino ad 800 mm .all’anno mentre la neve interessa solo le montagne ed il vicino massiccio del Pollino.

Dal punto di vista geologico, il territorio è di formazione recente: emerso dal mare del Quaternario più antico, è formato in gran parte da banchi di argille di ghiaie cementate. Più particolarmente, si tratta di un contesto montano costituito prevalentemente da rocce calcaree formate da successioni di potenti banche di arenarie, intervallate da sottili lame di argilliti scagliettate, che determinano un paesaggio assai mosso, estremamente fratturato e precipite nel proprio dissesto, che si allarga spesso in paurose frane.

Il paese, oltre ad essere circondato da monti, quali il Coppola, alto 890 m., ed il Bandiera, alto invece 562m., è caratterizzato da colline disposte a corona, denominate “tempa”, ovvero “massi”, le quali portano i nomi di Pizzo, Poio, Ponte e Castello. Nella valle sottostante, come già ampiamente detto, scorre il fiume Sinni, un corso d’acqua lungo 95 km che nasce dal monte Sirino (m.2007) e bagna i territori di Latronico, Episcopia, Chiaromonte, Senise, Valsinni, Colobraro e Nova Siri. Sbocca nel Mare Ionio e in prossimità di Valsinni, riceve un affluente, il Sarmento.

Il territorio di Valsinni è ricco di sorgenti, da cui deriva appunto l’antico nome

Favalis, e quelle di Calabria e S. Nicola, di grande portata, servono l’abitato. Nei pressi

LE VIE D’ACCESSO:

Valsinni è facilmente raggiungibile attraverso la recente rete stradale, la strada statale n.653, detta anche Sinnica, arteria a scorrimento veloce che collega l’Autostrada SA-RC alla Litoranea Ionica.

Anche la statale n.598 transita nei pressi di Valsinni, congiungendo l’autosole all’altezza di Sala Consilina con S.S. 106 che incrocia la n. 106 presso Policoro. La stazione ferroviaria più vicina è a Policoro, a circa 30 km. Da Valsinni ed è posta sulla direttrice che unisce Taranto con la Calabria. Il trasporto pubblico locale è caratterizzato da cinque corse giornaliere di autobus rispettivamente da e per Taranto, Matera, Policoro, Tursi e Senise.

L’AMBIENTE NATURALE:

Il territorio comunale di Valsinni, coincidente con l’area individuata per la realizzazione del Parco Letterario dedicato ad Isabella Morra, si sviluppa su terreni di orografia discretamente mossa, dominata da due versanti, uno a sud-est (Valsinni), uno a nord-ovest (Colobraro) separati dal fiume Sinni che in questa zona, dopo la confluenza con il Sarmento, ha un andamento sud-ovest nordest. Tale fiume vantava portate anche molto elevate (fino a 21 mc/sec), in quanto drena nella parte di formazioni calcaree mesozoiche ricche di acqua durante tutto l’anno, rappresentando la ricchezza di questa parte di territorio lucano e conferendo un aspetto imponente a tutta la vallata.

Ovviamente il Sinni è stato sottoposto ad ogni sorta di canalizzazione e captazione a scopo irriguo, tuttavia sono a noi prossimi gli eventi che ne hanno cambiato l’aspetto. Nella media valle del fiume, infatti, ad ovest di Valsinni, è stata eretta negli anni ’70 una gigantesca diga in terra, una delle più grandi d’Europa. Un invaso artificiale si estende dove sorgeva una vasta pianura coltivata ed un enorme acquedotto di 3 metri di diametro trasporta l’acqua dell’invaso verso la Puglia.

Oggi la portata del fiume è sensibilmente ridotta, mentre esistono testimonianze, quale quella di Strabone, che accennano alla navigazione sul Sinni, sia in ascesa che in discesa. La trasformazione del territorio è proseguita con la costruzione dell’arteria regionale n.653, nata come la “Sinnica”, che passa, effettivamente, all’interno dell’antico letto del Sinni. Nonostante tutto, il territorio in questione mantiene un indubbio interesse.

Una parte dell’area in esame, infatti, appartiene al Parco Nazionale del Pollino, recentemente istituito: il Pollino è una catena montuosa che si estende tra Basilicata e Calabria e costituisce tra le due regioni una vera e propria barriera geografica. Il versante lucano, che scende verso Valsinni, è costituito, tuttavia, da pendii poco scoscesi, coperti da fitti boschi, esso suggerisce immagini contrastanti con quelle delle aride pareti calcaree, scarne e dirupate del versante calabro. In direzione della valle del