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I

l presente contributo, dunque, intende proporre un nuovo uso formativo del Parco Letterario che, contemplando anche l’aspetto di promozione turistico- imprenditoriale del territorio, oltre a quello già consolidato di carattere culturale, si distacchi da superati approcci didattici e spinga il coinvolgimento dei discenti. Un percorso didattico, che include nel suo coinvolgimento lo studio e l’approfondimento del Parco Letterario contribuisce alla formazione di un individuo, attraverso il raggiungimento di una serie di obiettivi educativi, tra i quali spiccano, senz’altro, i seguenti:

• conoscere e fruire del patrimonio culturale ed ambientale di un paese; • favorire la riscoperta ed il recupero del valore identitario;

• visualizzare, esperire, riconoscere i luoghi descritti nelle pagine della letteratura; • individuare il rapporto autore-luogo d’ispirazione;

• maturare un rapporto empatico nei confronti dell’autore, del testo letterario e del luogo d’ispirazione, anche grazie all’immedesimazione realizzata dalle attività di animazione;

• saper leggere ed interpretare il paesaggio attraverso il testo letterario;

• riconoscere le complessità del territorio e rispondere con comportamenti e gestioni adeguate alle vocazioni e alle esigenze che esso manifesta;

• considerare i Parchi Letterari delle vere e proprie risorse non rinnovabili e riconoscere la necessità di tutelarli e di proporre soluzioni efficaci per una conservazione nel rispetto della logica della sostenibilità;

• conoscere la situazione complessiva del territorio in cui insiste il Parco Letterario allo scopo di formulare proposte per promuovere l’area a livello culturale ed imprenditoriale.

I docenti, dunque, devono proporre itinerari miranti prevalentemente alla riconoscibilità dei luoghi d’ispirazione letteraria, alla riscoperta delle sensazioni e delle emozioni suggerite all’autore dal sito, alla comparazione tra il paesaggio culturale dell’autore e quello reale, all’utilizzo della letteratura come chiave di lettura del territorio. Il percorso didattico che ne deriva, dunque, non può che svolgersi lungo una sequenza di attività che vanno dall’analisi del testo letterario, allo studio della biografia dell’autore, all’approfondimento di argomenti letterari e geografici relativi al luogo. Tale tipologia di percorso, che muove dal testo letterario al paesaggio, presenta una linearità in grado di offrire agevolazioni al docente impendendo però al discente di conseguire traguardi pregnanti come quelli relativi alla capacità dell’individuo di sentirsi parte attiva del territorio e di compiere scelte responsabili per promuoverne lo sviluppo.

Ciò esige un’utilizzazione didattica del Parco Letterario che incrementi l’integrità del discente nel raggiungimento degli obiettivi, moltiplichi le occasioni educative, fornisca nuovi schemi di riferimento: una nuova scelta educativa, dunque, che richiede il coraggio e la modernità di un’impostazione didattica. Tale proposta avviene stante il mantenimento di alcune coordinate strutturali, quali la trasversalità, l’interdisciplinarietà, la modularità, requisiti di percorso già da tempo riconosciuti utili

ai fini del processo di interiorizzazione delle conoscenze.

La geografia ha sicuramente vocazioni nel ‘’contattare’’ e nel confrontarsi con le altre discipline, l’espressione di Dewey, l’unità di tutte le scienze è trovata nella geografia150,

è in tal senso esemplare. Tale disciplina funge infatti da scienza di cerniera fra le altre scienze, in quanto vi è senz’altro affinità tra questa e molte altre discipline, risultando in questo modo pluridisciplinare per struttura151: il discorso geografico, di fatto, si

inquadra fondamentalmente in una visione d’insieme, nella quale confluiscono varie

150 J. DEWEY, Scuola e società ( The School and Society), traduzione di Ernesto Codignola e Lamberto Borghi, La Nuova Scuola Editrice, Firenze 1969, p. 11.

componenti, che sono di differente provenienza e, così operando, l’insegnamento della geografia stessa può costituire un momento didatticamente propulsivo, in cui la varietà dei contenuti rappresenti un’interessante opportunità-risorsa. La strategia di insegnamento di tipo modulare, infatti, con l’esplicita finalità di far sperimentare agli allievi la possibilità di percorrere l’universo secondo prospettive diverse, evita le infruttuose ambizioni enciclopediche ed insiste maggiormente sulle abilità da far acquisire all’alunno attraverso un blocco di attività.

Posto che l’apprendimento risulta tanto più efficace quanto più lo studente riesce ad interagire in maniera attiva con la situazione nella quale si trova immerso e che un atteggiamento di indifferenza da parte del discente, per quanto concerne il suo apprendimento, accredita importanza nell’impostazione del lavoro da parte del docente, tra le strategie che quest’ultimo ha- nello scegliere per affrontare lo studio del binomio geografia-letteratura- quella basata sull’analisi del testo e sulla biografia dell’autore in classe potrebbe risultare poco motivante.

L’analisi testuale della pagina letteraria e la conoscenza della biografia dell’autore sono momenti importanti a cui non si deve rinunciare. Si tratta semplicemente di collocare queste attività in una fase in cui siano gli stessi alunni a manifestare l’esigenza di ricorrere alla letteratura, nella sua peculiare capacità di organizzare l’esperienza e di descrivere in modo lineare il territorio ed il paesaggio. L’idea del Parco Letterario mostra infatti il suo lato più originale ed innovativo quando prende in considerazione la reciprocità del rapporto tra luoghi e letteratura: se da una parte si mira a promuovere la letteratura attraverso i luoghi, dall’altra si propone di utilizzare la letteratura per valorizzare i luoghi.

A fronte dunque del rischio di una caduta di interesse da un esordio troppo letterario e scolastico si ritiene che un procedimento a ritroso, che realizza in prima istanza la visita al Parco Letterario, favorisca con maggior probabilità l’insorgenza di un’espressione favorevole da parte del discente. Il docente, d’altra parte, deve sentire propria l’esigenza che ogni lezione debba avere una struttura ideale, ovviamente non rigida, ma flessibile per poterla adattare alle varie circostanze, in modo tale che la lezione di geografia, nello specifico, possa essere ricondotta alla letteratura, alla storia ed alle altre scienze, o materie, alle quali questa risulta associata. È opportuno che il docente abbia sempre chiari quali siano gli obiettivi che si prefigge, in rapporto ai contenuti ed alle abilità che

si intende sviluppare, così da ovviare all’impressione che la geografia sia costituita da argomenti apparentemente lontani e slegati tra loro.

Per un giusto impatto si può introdurre l’uscita con un test articolato in maniera tale che le conoscenze pregresse, il grado di interesse e di abilità posseduto dai ragazzi, risulti funzionale anche all’attivazione della loro curiosità. La geografia, intesa come interpretazione dell’evoluzione dell’organizzazione del territorio, esige che vi sia, d’altra parte, l’osservazione diretta della realtà premettendo che, qualsiasi lezione all’aperto, nasca e si concluda in classe e che la preparazione 152 sia un requisito

indispensabile.

L’ambiente non può prescindere dalla scuola, intesa come luogo di cultura mentale prima ancora che produzione di professionalità incidenti sulla realtà del territorio, per cui è opportuno favorire un approccio didattico alla storia del territorio ed all’evoluzione del paesaggio, intendendo per questo il luogo dell’abitare dell’uomo che porta su di sé le tracce delle modificazioni intercorse dalla sua genesi. É necessario, dunque, stimolare la cultura del rispetto e del recupero verso quei prodotti considerati ‘’di nicchia’’ al fine di valorizzare l’immenso patrimonio storico, artistico e culturale del nostra paese.

Ritornando alla qui esposta proposta, dunque, la realizzazione della visita al Parco in posizione incipitaria crea le premesse per uno sviluppo euristico del percorso, che più probabilmente verrà concepito dagli studenti aperto e quindi predisposto ad accogliere le loro prospettive, proposte e suggerimenti. I discenti si sentiranno così investiti di un ruolo veramente attivo che più facilmente li disporrà a contribuire alla costruzione del percorso in modo personale ed a vivere le attività didattiche in modo partecipe. Oltre a valorizzare le competenze e la personalità dei ragazzi, la possibilità di entrare immediatamente a diretto contatto con il contesto da cui è scaturita l’ispirazione letteraria favorisce l’insorgenza di un’empatia e di un coinvolgimento maggiore del soggetto nei confronti del luogo.

152 G. DE VECCHIS- G. STALUPPI, Insegnare geografia. Idee e programmi, UTET Università, 2007, p. 101. Con il termine preparazione si intende tenere presente i famosi quesiti: chi, cosa, dove, quando e perché. Occorre, innanzitutto, individuare dove si va, mostrarlo sulla carte topografica e tracciare il percorso che verrà effettuato. Secondariamente bisogna sapere cosa si andrà a vedere, in relazione al tema o problema che si vuole svolgere. In ultimo luogo va curata la predisposizione delle attività che si faranno svolgere agli allievi: osservare con o senza strumentazione, registrare quel che si osserva, manualmente o meccanicamente, confrontare la realtà, etc.

La valutazione della prassi a ritroso, inoltre, da una prospettiva più prettamente geografica, permette di evidenziare ulteriori riscontri positivi relativi alla possibilità fornita al discente di misurarsi in prima istanza con un sistema, quello del territorio e del paesaggio, dotato di una ben complessità. L’anticipazione dell’indagine territoriale fornisce la possibilità di affrontare lo studio dell’aspetto letterario con una dotazione di elementi e chiavi di lettura, grazie ai quali più favorevolmente si riuscirà a decifrare e comprendere sia il testo che il contesto d’ispirazione.

L’importanza assegnata all’osservazione diretta in questa proposta di lavoro, implica, però, una revisione anche della frequenza con cui avviene l’esperienza di visita al Parco Letterario, della modalità con cui essa va intesa e delle funzioni che svolge in rapporto all’attività didattica. La qualità e la quantità di traguardi formativi previsti dal progetto educativo-didattico rendono l’effettuazione di una sola conclusiva visita al Parco, completamente insufficiente a promuovere la valorizzazione dei tratti dell’identità locale, il riconoscimento del valore ambientale e culturale del luogo e l’individuazione di soluzioni utili al suo sviluppo nel rispetto dei principi della sostenibilità.

Al contrario, la buona riuscita del lavoro rende indispensabile prevedere una serie di sopralluoghi da svolgersi in momenti strategici del percorso e questo rende la vicinanza fisica e culturale del discente al luogo di ubicazione del Parco un requisito più importante. La fruizione maggiormente frequente del Parco Letterario, l’appartenenza allo stesso contesto territoriale e culturale sono fattori che facilitano l’attaccamento emotivo e favoriscono una migliore comprensione delle sue componenti.

Dati i presupposti, vanno senz’altro ridefiniti i termini con cui va concepita la visita al Parco Letterario, da intendersi dunque non più in modo riduttivo, come sintesi di un itinerario didattico, quanto piuttosto come momento ad un tempo propulsivo e consuntivo delle attività. Secondo tale concezione, l’esperienza diretta al Parco si profila come una vera e propria situazione stimolo, generosa di sollecitazioni da cui trarre ispirazione per poter svolgere significativi approfondimenti. Questa nuova modalità di intendere la visita al Parco Letterario ne moltiplica la funzionalità in rapporto alle finalità del percorso educativo didattico: a seconda del momento in cui si svolge l’uscita essa può rivelarsi strumentale alla raccolta di dati, alla comparazione degli elementi, alla verifica delle ipotesi, all’approfondimento delle informazioni, alla valutazione della validità dell’esistente, alla proposta di alternative, alla realizzazione di

simulazioni che mettono alla prova le abilità raggiunte. In termini di prassi didattica, questo potrebbe tradursi, ad esempio, nell’attivazione di laboratori coordinati da persone esperte, in cui ai discenti sia data la possibilità di entrare nell’ottica della promozione locale nel rispetto delle dinamiche, dei vincoli, e delle opportunità offerte dal territorio. Nel tentativo di esemplificare ulteriormente, entrando nel merito delle attività, si può pensare di far progettare ai discenti nuovi itinerari di visita, inserendoli, magari, nel ruolo di piccole guide, destinati ad accompagnare altri coetanei o le famiglie.

Il fatto di offrire al discente la possibilità di intervenire materialmente a livello propositivo e progettuale favorisce in lui il raggiungimento di un imprescindibile obiettivo: l’acquisizione di un senso di appartenenza particolarmente saldo e positivo, in quanto scaturito dalla partecipazione diretta alla gestione e alla pianificazione territoriale.

A tal proposito, è bene precisare che tale proposta non vuole essere una negazione della proposta didattica esistente, ma semplicemente rivendicare l’opportunità di inserirle in un disegno educativo più ampio ed articolato, la cui valenza formativa sia maggiormente corrispondente alle potenzialità educative del Parco Letterario. È possibile presentare, per concludere, un confronto del modulo tradizionale ed un altro a ritroso, come è stato definito precedentemente.

Per quanto concerne il modulo tradizionale con sviluppo lineare, ovvero dal testo letterario al paesaggio, le attività che possiamo enumerare sono le seguenti:

1. Lettura del testo letterario, della biografia dell’autore; analisi testuale, approfondimento letterario.

2. Indagini relative al Parco Letterario dedicato all’autore di cui si è affrontato lo studio finalizzato all’acquisizione di un quadro generale del rapporto tra autore, opera e luogo d’ispirazione.

3. Approfondimento delle conoscenze anche mediante l’uso della disciplina geografica (es. Comparazione tra la descrizione fisica del luogo ispiratore dell’opera dell’autore e testi letterari prodotti di una sua rappresentazione soggettiva).

4. Visita al Parco Letterario finalizzata al riscontro delle attività eseguite in classe. 5. Fruizione delle attività didattiche predisposte dall’ente gestore del parco e

In riferimento, invece, al modulo innovativo con sviluppo a ritroso, ovvero dal paesaggio al testo letterario con un percorso in cui i due ambiti dialogano maggiormente e risultano meglio interrelati, è doveroso precisare la necessità di un ruolo sicuramente più continuativo e impegnativo da parte del docente. Indotto, quest’ultimo, anche, ad un più attivo compito di organizzazione delle visite, che, in linea teorica, non rientra nelle sue competenze e capacità. È altrettanto opportuno sottolineare quanto appena detto per evitare di avallare l’opinione comune in base alla quale l’escursione sul territorio è un mezzo per lavorare meno, frequentemente avanzata dai detrattori del ruolo formativo e informativo della scuola e dai suoi operatori. L’escursione, infine, implica un’assunzione di responsabilità non trascurabili sotto il profilo della sicurezza degli alunni e delle capacità di trasmettere il sapere, sia in generale che a livello di singolo argomento o autore trattato. Le attività che possiamo enumerare sono le seguenti:

1. Test d’ingresso, anche, funzionale alle curiosità.

2. Visita al Parco Letterario: raccolta di informazioni, percezioni, osservazioni, conoscenze utili ai fini dello sviluppo del percorso didattico. La visita deve essere accompagnata, nel caso specifico, da una cartina con i luoghi morriani, in modo da tracciare, se possibile, un percorso individuale al fine che ogni discente possa progettare il proprio percorso di visita, misurandosi con tempi, intuito e distanze.

3. Scomposizione conoscitiva ed interpretativa del paesaggio.

4. Sistemazione ed approfondimento delle informazioni relative al paesaggio e al territorio osservato; comparazione delle varie percezioni individuali del luogo visitato; approfondimento sui filtri percettivi.

5. Lettura di una descrizione geografica dell’area che interessa l’estensione del Parco per avere una visione il più possibile oggettiva del luogo vistato.

6. Lettura delle pagine letterarie descrittive del paesaggio del Parco: ricorso al testo letterario come esigenza degli studenti di conoscere la prospettiva dell’autore. 7. Conoscenza della biografia dell’autore e valutazione delle interdipendenze che si

istaurano tra la sensibilità e l’esperienza di vita dello scrittore e il luogo dedicato alla sua opera.

8. Visione di un prodotto cinematografico attraverso cui acquisire un’ulteriore punto di vista del paesaggio.

9. Nuova visita al Parco Letterario e nuova lettura del paesaggio culturale e letterario alla luce delle competenze acquisite; messa in evidenza delle specificità locali, della personalità geografica del luogo; fruizione delle offerte didattiche destinate alle scuole.

10. Raccolta di materiale e documenti finalizzati a conoscere le modalità di promozione e sviluppo territoriale realizzate dal gestore del parco.

11. Rilevazione e studio dei punti forti e di quelli deboli nell’attuazione dell’offerta di mercato di Parco e formulazione di ipotesi di lavoro: attivazioni di laboratori di simulazione e di lavori di gruppo e intergruppali, finalizzati a mettere in luce gli aspetti della programmazione che vanno rivisti, interviste, indagini.

12. Discussione sugli esiti delle ricerche e formulazione di proposte pertinenti alle esigenze emerse.

13. Nuova visita al Parco Letterario, per verificare la fattibilità di proposte di promozione avanzate dagli studenti.

14. Adozioni di progetti, mini-guide.

15. Realizzazione di progetti utilizzando il supporto e il coordinamento degli operatori impiegati all’interno del Parco, quali, ad esempio, realizzazioni di itinerari guidati dagli stessi discenti ed aperti a famiglie e ad alunni della stessa o di altre realtà scolastiche.

Da come si può dedurre, l’esperienza di apprendimento del discente risulta, in questo modo, indiretta nel primo modulo, quello tradizionale, ed indiretta e diretta, allo stesso tempo, nel secondo modulo, ovvero quello a ritroso. Il discente, in questo modo, da fruitore e costruttore del proprio sapere, nel primo modulo, diventa dunque, con il modulo a ritroso, fruitore, costruttore attivo del proprio sapere, attore e gestore dello sviluppo dell’area.