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Confi gurazioni e tipologie abitative nelle isole greche.

Caratteri tipologici

Nell’isola di Sifnos gli insediamenti formano una rete quasi continuativa nella piana centra- le, e presentano un’organizzazione lineare. Il tessuto urbano descritto da un viaggiatore al tempo della guerra d’indipendenza, descrive come un fort-hameau, è estremamente com- patto e presenta un’organizzazione più circola- re e rivolta all’interno.

Questa forma di organizzazione urbana costitu- isce forse una tappa di transizione tra la tipo- logia di insediamento difensivo, e le posteriori tipologie puramente lineari. Il disegno di questi nuclei fu probabilmente dettato da problemi di sicurezza, e in principio essi si confi guravano forse come centri di insediamenti che imitava- no l’organizzazione del Kastro.

Caratteristiche funzionali e compositive

I sette insediamenti tradizionali di Sifnos, lo- calizzati su di un altopiano dall’orografi a irre- golare all’interno dell’isola, sono interconnessi in un sistema continuo che si dispiega per le colline. Questo complesso insediativo è unico nelle Cicladi, e la sua intricata organizzazione si combina con il terreno naturale in modo tale da mettere in risalto i volumi geometrici dell’archi- tettura, creando un ambiente affascinante. Tipologie abitative

Organizzazione dello spazio abitativo

Le case si basano sull’evoluzione di un’unità abitativa singola, o monochoro, la cui dimen- sione è stata determinata dalla lunghezza del legno locale che all’epoca veniva utilizzato per i solai. Le abitazioni più povere sono costituite da un unico ambiente come la casa di Th. Syno- dinou, e le abitazioni plurifamiliari, nelle quali ogni piano apparteneva a una diversa famiglia – un sistema costruttivo che divenne consueto. In seguito l’organizzazione costruttiva si è evo- luta fi no a raggiungere un modello fi sso negli insediamenti tradizionali diventando così uno dei caratteri tipologici principali delle abitazioni sifniote.

Caratteri geometrico tipologici

La maggioranza delle abitazioni sono costrui- te da fi le continue, ognuna delle quali ricopre l’intera ampiezza dei terrazzi. Le case sono a duo o tre piani, e quelle dell’anello esterno presentano un dislivello fra il lato rivolto verso

41 Casa Kondoropoula- kis a Katavati. Tratto da A. Scrano, Identità e dif- ferenze nell’architettura del mediterraneo, Gan- gemi editore, Roma. 42 Casa Vao-Fousteris ad Artemonas. Tratto da A. Scrano, Identità e dif- ferenze nell’architettura del mediterraneo, Gan- gemi editore, Roma.

l’esterno, e quello rivolto sulla strada interna , queste abitazioni presentano solitamente degli ambienti seminterrati ai quali si accede dalla strada esterna. Nella tipologia base è possibile distinguere una cellula singola, di ampiezza ge- neralmente regolare, che è stata senza dubbio determinata dalla lunghezza del legno all’epoca disponibile per i solai.

Campo esigenzaile e controllo ambientale La casa urbana vernacolare e le archondika, è un tipo di abitazioni che si trova in gran parte degli insediamenti tradizionali. Nonostante ri- entri nello stile di architettura presente nel re- sto dell’arcipelago, la casa sifniota ha una sua particolare organizzazione, che ricorre regolar- mente e che ha continuato a persistere fi no agli anni 50.

Oggi queste abitazioni sono a un solo piano e il loro disegno è dettato dal bisogno di raggiunge- re un’unità funzionale costituita dagli ambienti principali e subordinati. La loro principale carat- teristica è l’organizzazione del nucleo di base, che consiste in un soggiorno fornito da un’am- pia facciata, con due stanze da letto sul retro; la cucina e la dispensa . Lo spazio è diviso in aree più piccole tramite archi litei di passaggio, chiamati volta, oppure tramite grandi travi di legno dette axonia. I primi , che consistono in strutture molto pesanti , si trovano generalmen- te in piani seminterrati. Il loro utilizzo sembra essersi perso gradualmente negli insediamenti

tradizionali.

Caratteristiche bioclimatiche

Le modalità di costruzione e la morfologia delle abitazioni vernacolari contribuiscono in misura signifi cante all’aspetto scultoreo degli insedia- menti tradizionali di Sifnos. I materiali di base adoperati sono la pietra e il legno e, a un livello supplementare, la calce, la sabbia, la terra, l’ar- gilla, il “cemento di Thera” e le alghe marine. Lo scisto locale venne usato per produrre lavori in muratura di alta qualità,nei quali come agente legante veniva usato il fango. I muri delle abita- zioni venivano di solito intonacati, sia all’interno che all’esterno, con una mistura di calce e sab- bia che veniva applicata direttamente senza essere levigata.

La parte più interessante delle abitazioni è la copertura piana, che fornisce ombra, protezione dalla pioggia e isolamento termico. I tetti sono retti da una struttura di travicelli di legno duro affi ancati. Su aree di ridotte dimensioni, spesso la struttura portante consisteva in lunghe lastre di scisto. Immediatamente al di sopra i travicelli c’è una copertura, che negli edifi ci più costosi consiste in assi di legno disposti ad angolo retto rispetto ai travicelli; comunque, normalmente vengono adoperate le lastre di scisto, e, nelle costruzioni più economiche, rami o canne. Poi seguono vari strati isolanti di alghe marine o terra. Per assicurare l’impermeabilità del tetto, viene fatto uso di argilla o di Kourasani, o an-

43 Tipologia Arkhondi- ko. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 44 Casa Kariotis a Kata- vati. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma.

che di cemento di Thera . Infi ne la superfi cie del tetto viene dipinta con calce bianca alla quale è stato aggiunto dell’olio di oliva per renderla impermeabile. I tetti imbiancati a calce garanti- scono inoltre che l’acqua piovana raccolta nella cisterna durante l’autunno sia pura.

Caratteri geometrico tipologici

L’organizzazione delle case urbane vernacolari, tutte ad un unico piano, non ripete quella del- le case a due piani e delle archondika, basate sulla ripetizione della cellula base monochoro e di eventuali elementi elementi aggiunti lateral- mente ad essa. In questo caso è presente, infat- ti, un’organizzazione topologica degli ambienti basata su una griglia modulare, con moduli di dimensioni quasi uguali per tutte le abitazioni. All’interno di questa griglia si articolano le fun- zioni; la cucina-pranzo rappresenta sempre un blocco distinto da quello principale che ospita la zona giorno e la zona letto, eventualmente un Cellaio, è sempre presente un cortile di ac- cesso.

Caratteri confi gurazionali e compositivi I muri di pietra spessi con le loro piccole aper- ture danno una qualità monolitica agli edifi ci, il che rappresenta, insieme con i pesanti tetti, una delle principali caratteristiche morfologi- che di questa architettura.

Altre caratteristiche sono ricche tessiture scul- toree dell’intonaco grezzo e i muri bianchi, non sormontati da alcun elemento architettonico

decorativo. L’effetto geometrico creato dai vo- lumi architettonici è sottolineato dal fatto che i soffi tti nelle diverse stanze dell’abitazione sono posizionati a differenti livelli. Il risultato è una rottura dei volumi e un arricchimento della com- posizione architettonica.

Lastre di scisto venivano utilizzate in un’ampia varietà di dettagli strutturali. Esse si ritrovano sulle facciate esterne, usate per creare cornici di porte e fi nestre, al fi ne di defi nire le aperture; disposte in fi le continue o spezzate per formare cornicioni al di sopra delle aperture.

Le lastre di scisto vengono usate per pavimen- tare l’interno e l’esterno delle case.

Isola di Naxos

Tipologie aggregative ed insediative

Il Kastro della Chora è uno dei rari casi dove è possibile leggere chiaramente in quale modo viene creato un insediamento egeo. La parte tradizionale della Chora è un esempio di di- segno urbano compatto, basato sull’utilizzo di forme architettoniche omogenee .

Caratteri geometrico tipologici

Le mura si confi gurano come una sorta di pen- tagono. Le case furono costruite tramite un pro- cesso cumulativo, Un principio importante nel disegno dell’insediamento durante le fasi più recenti del suo sviluppo fu la ripetizione di un modulo.

Caratteri confi gurazionali e compositivi

L’immagine degli insediamenti tradizionali dei

45 Città di Astipalea. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 46 Dettaglio d’ingrsso di casa Greca. Tratto da A. Scrano, Identità e dif- ferenze nell’architettura del mediterraneo, Gan- gemi editore, Roma. 47 Strada del Kastro. Tratto da A. Scrano, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 48 Tipologia Laiko. Trat- to da A. Scrano, Identità e differenze nell’archi- tettura del mediterra- neo, Gangemi editore, Roma.

villaggi cicladici; si tratta di complessi di bian- chi volumi geometrici, gruppi di case per lo più a due piani che si adattano all’andamento oro- grafi co del terreno

Tipologie abitative

Le abitazioni di Naxos possono essere suddivi- se in tre gruppi: le laika della Chora e dei villag- gi, che rappresentano la tipologia residenziale più comune.

Campo esigenziale e controllo ambientale La forma più sviluppata di laìko consiste in un’abitazione formata da ambienti con funzioni strettamente distinte. Ognuno dei diversi spa- zi rappresenta un ambiente separato: quello principale, che è allo stesso tempo soggiorno e camera da letto, suddiviso dall’arco (il volto) in due parti uguali, la cucina e la sala da pranzo, e il cortile interno.

Caratteristiche bioclimatiche

I materiali da costruzione utilizzati a Naxos sono in gran parte locali. I muri delle case sono in pietra, molto spessi e di solito inclinati in alto verso l’interno, coperti con tre strati di calce e un rivestimento di intonaco. Il tetto è piano, i muri esterni formano un sottile parapetto, il samari (alto 10-20 cm.) intorno ad esso, dise- gnato con una pendenza verso l’interno per la raccolta dell’acqua piovana. La struttura sulla quale poggia il tetto consiste in travi di legno della phida locale, che ricoprono luci ampie fi no a quattro metri. Le travi stesse sono ricoperte

con ramoscelli di phida mesi ad angolo retto, con assi di legno o con stuoie di canne che na- scondono lo strato isolante di alghe poste al di sotto di esse. Infi ne vi è uno spesso strato di ter- ra pressata, seguito da uno strato di fi ne terra grigia che viene ben compattata perché agisca come sigillante. Quest’ultimo strato viene rinno- vato e pressato ogni anno.

Tutti i tetti presentano parapetti bassi e intona- cati, non solo sui bordi ma anche sui muri por- tanti esterni.

Si tratta di un elemento strutturale che si ritrova su tutte le isole, costituito di conci rastremati di pietra calcarea posizionati con l’aiuto di una centina di legno.

Caratteri Geometrico tipologici

In origine questa tipologia abitativa consisteva in uno spazio rettangolare coperto, il monocho- ro, disegnato per rispondere alle più elementari esigenze di riparo. Forme più complesse furono ideate sulla base di questa tipologia semplice. Le abitazioni monovano possono essere divise in due gruppi, quelle a facciata stretta e quelle a facciata ampia seconda che la porta e le fi ne- stre siano posizionate sul lato corto o su quello lungo del rettangolo. Le case sono costruite in modo contiguo e presentano piccolissimi cortili. In tal modo le case sono collegate fra loro e i problemi dell’illuminazione e della ventilazione sono risolti tramite la costruzione di un sopralu- ce nel tetto.

Gli insediamenti dell’architettura greca e italiana Gli insediamenti collocati sui colli, possono pre- sentare piante con vie radiali lungo erti pendii, con gradini, cordonate e vie concentriche ai vari livelli. Lungo la via principale si dovranno inter- secare brevi strade perpendicolari.

Avendo come riferimento il Katro di Naxos nelle Cicladi, i centri fortifi cati della Puglia Ostuni Lo- corotondo, Altamura bitonto, La medina di Tuni- si (insediamento in crinale o colle isolato) Si evince che la forma poligonale del tessuto tende spesso alla forma circolare con struttura centralizzata, un sistema viario ad anelli con- centrici collegati da percorsi radiali o dall’orien- tamento casuale.

Il fulcro dell’insediamento è rappresentato dal- la piazza centrale posta in sommità, nella quale si trovano la chiesa o il nucleo fortifi cato più an- tico, che funge da spazio pubblico in contrappo- sizione agli spazi privati delle zone residenziali. La tipologia edilizia più frequente è quella a schiera, lungo il perimetro delle mura esisto- no comunque varie tipologie edilizie all’interno dell’isolamento, organizzate serrata degli edifi ci disposti su più quote che seguono l’orografi a del terreno.

Per questo si privilegiano insediamenti con im- pronta radiale interrotti da brevi percorsi tra- sversali, oppure a scacchiera dove il sistema non ricalchi necessariamente la tradizionale impronta a insula ma si ordini su una maglia

di assi orizzontali, tagliati da brevi percorsi tra- sversali disposti in modo irregolare.

Nelle pianure si privilegiano piante regolari, molto spesso a scacchiera, come nei borghi dell’Italia del sud con strade a raggiera che si espandono in varie direzioni delle campagne. Insediamento in Pianura

Perimetro esterno: di forma poligonale tenden- te al circolare.

Struttura planimetrica: policentrica con organiz- zazione gerarchica che vede, ad un primo livello di lettura, il sistema piazza percorsi principali, ad un secondo livello di sub sistemi a percorsi secondari.

Sistema viario: a maglia irregolare con presen- za di numerosi vicoli ciechi.

Fulcro dell’insediamento: in base alla divisione del sistema urbano in due livelli gerarchici, ab- biamo la piazza centrale con il fulcro dell’intero insediamento, e gli slarghi come fulcri dei quar- tieri.

Tipologia edilizia: pseudo schiera, talvolta svi- luppatasi tramite parcellizzazione di abitazioni a corte.

Nei villaggi di pendio le case dovranno essere disposte a varia altezza, generando un agglo- merato compatto dalle vie tortuose e in forte pendenza. Affi nché i raggi solari non incidano con regolare continuità le superfi ci degli edifi ci ma vengano bloccati da cambiamenti di sezioni e andamento del percorso.

49 La Corricella isola di procida. Tratto da A. Scrano, Identità e diffe- renze nell’architettura del mediterraneo, Gan- gemi editore, Roma. 50 Schemi tipologici di struttura insediativa a spiva di pesce e a grap- polo. Tratto da A. Scra- no, Identità e differenze nell’architettura del mediterraneo, Gangemi editore, Roma. 51 Isola di Kythera. Trat- to da A. Scrano, Identità e differenze nell’archi- tettura del mediterra- neo, Gangemi editore, Roma.

52-53 Isola i Sifnos, Grecia. Tratto da A. Scrano, Identità e diffe- renze nell’architettura del mediterraneo, Gan- gemi editore, Roma.

Caratteristica di questi villaggi è la loro straor- dinaria unità di forma, di architettura e di mate- riali, coperte di tegole romane o di pietre piatte in altitudine, imbiancate o intonacate, coperte da tetti piani, simili a piccoli cubi luminosi ag- grappati sui pendii. La loro struttura urbana se- gue modelli regolari, i cerchi la scacchiera o le curve di livello.

Agglomerati che si sviluppno su pendio intor- no ad un nucleo fortifi cato, come nelle Chore dell’Egeo e i villaggi bianchi dell’andalusia. Perimetro esterno: indefi nito

Struttura planimetrica: a grappolo, con unità singole giustapposte in modo serrato, poste su vari livelli di quota che seguono l’orografi a del terreno.

Sistema viario: a maglia irregolare con percorsi stretti tra le unità edilizie e che assumono fre- quentemente la forma di gradonate o di rampe Fulcro dell’insediamento: l’agglomerato non presenta spazi fulcro, ma il perno dello svilup- po urbano è rappresentato al nucleo fortifi cato intorno al quale si distribuiscono le abitazioni dell’agglomerato.

Tipologia edilizia: ad unità singole di due o più piani a terrazzo o a spioventi.

Iinsediamenti a carattere rurale e di pendio, come nei villaggi rurali delle Cicladi.

Perimetro esterno: indefi nito

Struttura planimetrica: a spina di pesce, con unità singole giustapposte in modo serrato, in

fi la ai lati del percorso principale, poi a grappolo su vari livelli di quota che seguono l’orografi a del terreno.

Sistema viario: percorso principale costituito dalla via di collegamento tra i vari nuclei inse- diativi, dal quale si dipartono vari percorsi se- condari perpendicolari, che separano le unità abitative ai lati della via principale.

Fulcro dell’insediamento: non presente

Tipologia edilizia: ad unità singole con copertu- ra a terrazzo

Sistema planimetrico a grappolo Perimetro esterno: indefi nito

Struttura planimetrica: a grappolo, con unità singole giustapposte in modo serrato, poste su vari livelli di quota che seguono l’orografi a del terreno

Fulcro dell’insediamento: non presente Sistema viario: a maglia irregolare

Tipologia edilizia:ad unità singole di uno o più piani, con copertura a terrazzo o a falde

Insediamenti a carattere rurale nella pianura. Perimetro esterno: variabile

Struttura planimetrica: a grappolo, vagamente centralizzata.

Sistema viario: a maglia irregolare, con percorsi che si dipanano a partire da uno o più slarghi principali

Fulcro dell’insediamento: è rappresentato dallo slargo o dagli slarghi principali da cui si dipana- no i vari percorsi

Tipologia edilizia:ad unità singola pluricellulari disposte lungo i percorsi, che defi niscono grup- pi di abitazioni disposti a corte intorno a terreni coltivati.

Indesiamenti a struttura discreta con bitazioni sparse su pendio

Perimetro esterno: indefi nito

Struttura planimetrica: a grappolo, con unità singole sparse, poste su vari livelli di quota che seguono l’orografi a del terreno, e separate da terreni coltivati.

Sistema viario: a maglia irregolare

Fulcro dell’insediamenti inesistente: assente Tipologia edilizia: ad unità singole unicellulari o pluricellulari generalmente ad unico piano, con copertura a terrazzo o a volta.

Insediamneti in costa su declivi, come Corricel- la a Procida.

Perimetro esterno: indefi nito

Struttura planimetrica: a grappolo, con unità singole giustapposte in modo serrato, posti su vari livelli di quota che seguono l’orografi a del terreno.

Sistema viario: percorso principale costruito dal lungomare, dal quale si diparte la maglia irre- golare di percorsi stretti che si inerpicano tra le unità edilizie, e che assumono frequentemente la forma di gradonate.

Fulcro dell’insediamento: non presente

Tipologia edilizia: ad unità singole di due o più piani prevalentemente a terrazzo.

Gli elementi di confi gurazione ricorrenti dell’ar- chitettura sono:

corpi parallelepipedi compatti che si compon- -

gono sul terreno in modo più o meno fi tto con variazione d’orientamento che seguono l’oro- grafi a del terreno;

la muratura di massa in pietra o terra, dalla -

grande inerzia termica;

le aperture orientate in direzione sud, di di- -

mensioni ridotte, posizionate in alto, per facili- tare la ventilazione e la protezione dell’irraggia- mento solare, opportunamente schermate;

54 Casa Zambelis, Kato Petali.

55 Casa Karyotis, Kata- vati.