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NORMATIVA UNI, LEGGI NAZIONALI E REGIONALI IL PROGETTO IN PERIODO

3 Architettura Mediterranea E QUESTIONE ENERGETICA

4.1 NORMATIVA UNI, LEGGI NAZIONALI E REGIONALI IL PROGETTO IN PERIODO

ESTIVO.

Le specifi che tecniche UNI TS 11300:2008 forniscono dati e mezzi per la determinazione del fabbisogno di energia termica utile per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifi ci. L’intento è quello di sottolineare come l’aspetto della qualità energetica dell’edifi cio sia un valore aggiunto di grande importanza anche in termini di consumi e risparmio di risorse, fornendo inoltre gli strumenti idonei per consentire una univocità di valori e metodi per una riproducibilità e un confronto dei risultati ottenuti.

UNI EN 11300 - 1: Maggio 2008

UNI TS 11300, Prestazioni energetiche degli edifi ci - Parte 1: determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edifi co per la climatizzazione estiva ed invernale;

La presente specifi ca tecnica defi nisce le modalità per l’applicazione nazionale della UNI EN ISO 13790:2008 con riferimento al metodo mensile per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per riscaldamento (Q H,nd) e per raffrescamento (Q C,nd).

La presente normativa tecnica è rivolta a tutte le possibili applicazioni previste dalla UNI EN ISO 13790:2008: calcolo di progetto al fi ne di giudicare la rispondenza a regole tecniche

espresse in termini di target energetici e confrontare le prestazioni energetiche di varie alternative progettuali per un edifi cio progettato (design rating), valutazione energetica di edifi ci esistenti attraverso il calcolo in condizioni standard (asset rating) o in particolari condizioni climatiche e d’esercizio (tailored rating). Zonizzazione e accoppiamento termico tra zone Individuazione del sistema edifi cio-impianto. Ai fi ni dell’applicazione della presente specifi ca tecnica, il sistema edifi cio-impianto è costituito da uno o più edifi ci (involucri edilizi) o da porzioni di edifi cio, climatizzati attraverso un unico sistema di generazione.

Il volume climatizzato comprende gli spazi che si considerano riscaldati e/o raffrescati a date temperature di regolazione, in cui l’impianto si considera unico per più edifi ci, unico per un solo complesso edilizio, oppure due differenti all’interno di uno stesso complesso. Nella componente sperimentale della ricerca si considera il secondo caso come condizione esemplifi cativa in caso di raffrescamento e riscaldamento.

Defi nendo altresì le modalità di suddivisione, con ambienti termici in uno stesso edifi cio, delle zone termiche aventi proprie caratteristiche di dispersione ed esposizione.

Temperatura interna

Si defi nisce il livello di temperatura standard di progetto:

Zona climatica Inizio Fine A 1° dicembre 15 marzo B 1° dicembre 31 marzo C 15 novembre 31 marzo D 1° novembre 15 aprile E 15 ottobre 15 aprile F 5 ottobre 22 aprile

Giorno Ore Soggiorno e cucina

W/m2

Altre aree climatizzate

(per esempio stanza da letto) W/m2

Lunedì - Venerdì 07.00 - 17.00 8,0 1,0 17.00 - 23.00 20,0 1,0 23.00 - 07.00 2,0 6,0 Media 9,0 2,67 Sabato - Domenica 07.00 - 17.00 8,0 2,0 17.00 - 23.00 20,0 4,0 23.00 - 07.00 2,0 6,0 Media 9,0 3,83 Media 9,0 3,0

Invernale - Per il progetto di riscaldamento si considera un valore standard per tutti gli edifi ci e per tutte le categorie di edifi ci ad esclusione delle categorie E.6(1), E.6(2) e E.82, si assume una temperatura interna costante pari a 20 °C. Temperatura che si assume anche per edifi ci confi nati e appartamenti vicini normalmente abitati.

EstivO - Per tutte le categorie di edifi ci ad esclusione delle categorie E.6(1) e E.6(2) si assume una temperatura di progetto interna costante pari a 26 °C al fi ne di calcolare i consumi per il raffrescamento. Temperatura che si assume anche per edifi ci confi nati e appartamenti vicini normalmente abitati.

Durata della stagione di riscaldamento e raffrescamento - Per il riscaldamento la durata del periodo di calcolo è correlata alla zona climatica di appartenenza, e in caso di articolate diagnosi energetiche si considera il periodo preso in considerazione nel quale si mantiene costante il valore della temperatura di progetto.

La stagione di raffrescamento è il periodo durante il quale è necessario un apporto dell’impianto di climatizzazione per mantenere all’interno dell’edifi cio una temperatura interna non superiore a quella di progetto.

Ventilazione Naturale - Per quanto riguarda i dati di riferimento progettuali in riferimento al tasso di ventilazione caratteristiche delle

diverse tipologie dei sistemi di ventilazione sono descritte nel CEN/TR 14788. Ulteriori defi nizioni riguardo alla ventilazione ed all’aerazione sono fornite nella UNI EN 12792.

Valutazione di progetto o standard

Nel caso di aerazione o ventilazione naturale per gli edifi ci residenziali si assume un tasso di ricambio d’aria pari a 0,3 vol/h.

Ai fi ni della determinazione della portata di ventilazione richiesta per soddisfare l’esigenza di qualità dell’aria interna si fa riferimento alle UNI EN 13779 e UNI EN 15251. Ai fi ni di un calcolo dettagliato della portata di ventilazione si fa riferimento alla UNI EN 15242.

Apporti termici interni

Per edifi ci residenziali si considerano gli apporti globali dovuti a occupanti, acqua sanitaria refl ua, apparecchiature elettriche per l’illuminazione e la cottura.

Ombreggiatura - Il fattore di riduzione per ombreggiatura F sh,ob può essere calcolato come prodotto dei fattori di ombreggiatura relativi ad ostruzioni esterne (F hor), ad aggetti orizzontali (F ov) e verticali (F fi n).

Fsh,ob = Fhor . Fov . Ffi n

I valori dei fattori di ombreggiatura dipendono dalla latitudine, dall’orientamento dell’elemento ombreggiato, dal clima, dal periodo considerato e dalle caratteristiche geometriche degli elementi ombreggianti. Tali caratteristiche sono descritte da un parametro angolare.

Tabella 1 Durata della stagioene di riscalda- mento e raffrescam- neto.

Tabella 2 Apporti termici interni.

Tabella 2 Tabella 1

Fattore di ombreggiatura - Si defi niscono fattori d’ombreggiamento da 36° nord e il 46° per ostruzioni esterne, ostruzioni orizzontali e verticali. Riassumendo in riferimento alle latitudini d’interesse dal 42° al 44° N si riportano i seguenti valori, nei medi di dicembre giugno e marzo, nei quali si individuano solstizi ed equinozi.

UNI EN 11300 - 3: Maggio 2008

Prestazioni energetiche degli edifi ci – Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva

La prestazione energetica di un edifi cio esprime la quantità di energia primaria richiesta per la climatizzazione dei suoi ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria in condizioni di riferimento per quanto riguarda i dati climatici, le temperature interne ed il consumo di acqua calda sanitaria.

La determinazione della quantità di energia primaria richiesta per la climatizzazione estiva si basa sul valore del fabbisogno di energia termica utile QC,nd dell’edifi cio, calcolato in condizioni ideali (temperatura uniforme in tutto il volume climatizzato) per la stagione estiva e prevede una procedura che porta ad individuare, su base mensile estesa a tutta la stagione di raffrescamento, le seguenti grandezze:

1. il coeffi ciente di prestazione medio mensile

ηmm e stagionale ηms del sistema di produzione dell’energia frigorifera;

2. il fabbisogno di energia primaria QC,P necessaria per il raffrescamento dell’edifi cio (eventualmente maggiorata del fabbisogno di energia termica utile dovuto ai trattamenti dell’aria) in base al tipo e alle caratteristiche dell’impianto previsto o installato.

La presente specifi ca tecnica fornisce dati e metodi per la determinazione:

- dei rendimenti e dei fabbisogni di energia dei sistemi di climatizzazione estiva;

- dei fabbisogni di energia primaria per la climatizzazione estiva.

La specifi ca tecnica si applica unicamente ad impianti fi ssi di climatizzazione estiva con macchine frigorifere azionate elettricamente, per sistemi di nuova progettazione, ristrutturati o esistenti:

- per il solo raffrescamento; - per la climatizzazione estiva.

- Procedura di calcolo: fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione estiva Qc,p rendimento globale medio stagionale.

- Fabbisogno effettivo di energia termica dell’edifi cio per raffrescamento QCr

- Fabbisogno ideale di energia termica dell’edifi cio per il raffrescamento QC,n

UNI EN 13970 Prestazione energetica degli edifi ci, calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento

Ostruzioni esterne-Fattore di ombreggiatura F fi n relativo ad ostruzioni esterne

Dicembre 42° N latitudineS E/O N 44° N latitudineS E/O N

0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 10° 0,90 0,80 0,83 0,87 0,76 0,83 20° 0,57 0,58 0,67 0,46 0,55 0,67 30° 0,08 0,44 0,52 0,05 0,40 0,52 40° 0,04 0,23 0,38 0,04 0,22 0,38 Marzo 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 10° 0,95 0,86 0,83 0,96 0,86 0,83 20° 0,91 0,68 0,67 0,91 0,67 0,67 30° 0,87 0,52 0,52 0,87 0,50 0,52 40° 0,78 0,33 0,38 0,64 0,33 0,38 Giugno 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 10° 0,89 0,86 0,83 0,89 0,87 0,84 20° 0,78 0,72 0,64 0,79 0,72 0,65 30° 0,68 0,56 0,53 0,69 0,56 0,52 40° 0,59 0,39 0,40 0,61 0,39 0,41

Ostruzioni orizzontale- Fattore di ombreggiatura F fi n relativo ad aggetti orizzontali

Dicembre 42° N latitudineS E/O N 44° N latitudineS E/O N

0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,89 0,87 0,80 0,90 0,88 0,80 45° 0,83 0,84 0,72 0,84 0,85 0,72 60° 0,74 0,81 0,65 0,77 0,82 0,65 Marzo 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,78 0,82 0,80 0,79 0,82 0,80 45° 0,67 0,75 0,72 0,68 0,76 0,72 60° 0,54 0,68 0,65 0,56 0,70 0,65 Giugno 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,63 0,77 0,82 0,64 0,78 0,82 45° 0,56 0,67 0,76 0,55 0,67 0,76 60° 0,51 0,55 0,71 0,51 0,56 0,70

Ostruzioni verticali - Fattore di ombreggiatura F fi n relativo ad aggetti verticali

Dicembre 42° N latitudineS E/O N 44° N latitudineS E/O N

0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,92 0,69 0,89 0,92 0,68 0,89 45° 0,87 0,55 0,85 0,87 0,53 0,85 60° 0,80 0,40 0,80 0,80 0,38 0,80 Marzo 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,88 0,84 0,89 0,88 0,83 0,89 45° 0,83 0,76 0,85 0,83 0,75 0,85 60° 0,78 0,67 0,80 0,78 0,66 0,80 Giugno 0° 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 30° 0,89 0,93 0,84 0,89 0,92 0,84 45° 0,85 0,90 0,78 0,85 0,89 0,78 60° 0,82 0,87 0,74 0,82 0,86 0,74

UNI EN 15251 Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifi ci, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica.

UNI 11277 Sostenibilità in edilizia - Esigenze e requisiti di ecocompatibilità dei progetti di edifi ci residenziali e assimilabili, uffi ci e assimilabili, di nuova edifi cazione e ristrutturazione.

UNI EN ISO 7730 Ergonomia degli ambienti termici, Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale.

UNI EN 13363 - 1 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate, Calcolo della trasmittanza solare e luminosa Parte 1: Metodo semplifi cato

UNI EN 13363 - 2 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate, Calcolo della trasmittanza solare e luminosa Parte 2: Metodo di calcolo dettagliato

UNI EN 15603 Prestazione energetica degli edifi ci, Consumo energetico globale e defi nizione dei metodi di valutazione energetica

UNI EN 10351:1994/EC Materiali da costruzione, Conduttività termica e permeabilità al vapore.

UNI 10355 Murature e solai, Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.

UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per edilizia, Resistenza termica e trasmittanza termica, Metodo di calcolo.

UNI EN 12792 Ventilazione degli edifi ci, Simboli, terminologia e simboli grafi ci.

UNI EN 13779 Ventilazione degli edifi ci non residenziali, Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di climatizzazione. UNI EN 15242 Ventilazione degli edifi ci, Metodi di calcolo per la determinazione delle portate d’aria negli edifi ci, comprese le infi ltrazioni.

NORMATIV NAZIONALE

Ai fi ni della ricerca si vuole indagare come nella normativa europea, nazionale italiana e regionale si affronti il tema delle prestazioni energetiche degli edifi ci in clima caldo e i requisiti relativi alle soluzioni di involucro per il comfort termico durante la stagione estiva, con particolare riferimento agli edifi ci di nuova costruzione.

La normativa nazionale a seguito della direttiva europea 2002/91/CE, sul rendimento energetico degli edifi ci, ha visto una moderata evoluzione in quanto non ha ancora completato un totale recepimento della direttiva europea. Per tale ragione l’attuale panorama legislativo di riferimento è in continua evoluzione e perfezionamento, in particolare per quanto

riguarda la defi nizione dei criteri, metodologie di calcolo e requisiti minimi delle prestazioni termiche degli edifi ci per la climatizzazione estiva.

Con la più recente norma nazionale, il DPR 59/2009, sono stati introdotti i basilari requisiti per la climatizzazione in clima caldo attraverso l’adozione dei metodi di calcolo riferite alla norma UNI TS 11300 parte 1 e 3 (ancora in fase di completamento), in base alla prestazione termica dell’involucro, come già introdotto nel D.Lgs. 115/2008. I criteri generali, le metodologie di calcolo e i requisiti minimi di prestazione energetica sono stati già introdotti dal D.Lgs. 192/05, dal D.Lgs. 311/06 e dal D.Lgs. 115/08 in regime transitorio. D.Lgs. del 19 agosto 2005, n. 192 - “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” - pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale n. 222 del 23 settembre 2005 - Supplemento Ordinario n. 158

Il più recente DPR 59/2009 rimanda alle indicazione base fornite dal suddetto decreto 192/2005, in quanto è il primo a defi nire i criteri generali, le metodologie di calcolo e i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifi ci nel caso estivo ed invernale, al quale il DPR ha apportato integrazioni ad alcuni valori di verifi ca e parziali modifi che alle procedure di verifi ca, lasciando invariate le tabelle di riferimento contenenti i valori limite per il

Rapporto di forma dell’edifi cio S/V Zona Climatica A B C D E F fi no a 600 GG a 601 GG a 900 GG a 901 GG a 1400 GG a 1401 GG a 2100 GG a 2101 GG a 3000 GG oltre 3000 GG <0,2 8,5 8,5 12,8 12,8 21,3 21,3 34 34 46,8 46,8 >0,9 36 36 48 48 68 68 88 88 116 116

fabbisogno annuo di energia primaria e i valori limite di trasmittanza termica dell’involucro come aggiornati dal D.Lgs. 311/06. All’articolo 1 il decreto defi nisce le sue fi nalità:

“Il presente decreto stabilisce i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifi ci al fi ne di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversifi cazione energetica, contribuire a conseguire gli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra posti dal protocollo di Kyoto, promuovere la competitività dei comparti più avanzati attraverso lo sviluppo tecnologico.”

Questo decreto disciplina, la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifi ci e l’applicazione di requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifi ci come ricordato all’articolo 4 comma 2 a)

“(…) tenendo conto di quanto riportato nell’allegato «B» e della destinazione d’uso degli edifi ci. Questi decreti disciplinano la progettazione, l’installazione, l’esercizio, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifi ci, per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari e, limitatamente al settore terziario, per l’illuminazione artifi ciale degli edifi ci; [si defi niscono] (…) i criteri generali di prestazione energetica per l’edilizia

sovvenzionata e convenzionata, nonché per l’edilizia pubblica e privata, anche riguardo alla ristrutturazione degli edifi ci esistenti e sono indicate le metodologie di calcolo e i requisiti minimi fi nalizzati al raggiungimento degli obiettivi di cui all’articolo 1, tenendo conto di quanto riportato nell’allegato «B» e della destinazione d’uso degli edifi ci3.”

I fattori di riferimento riportati nell’allegato sopra citato sono :

“a) clima sterno e interno; b) caratteristiche termiche dell’involucro; c) impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria; d) impianto di condizionamento dell’aria e di ventilazione; e) impianto di illuminazione; f) posizione ed orientamento degli edifi ci; g) sistemi solari passivi e protezioni solari; h) ventilazione naturale; i) utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, di sistemi di cogenerazione e di riscaldamento e condizionamento a distanza.“

All’allegato C si disciplinano i requisiti per la prestazione energetica degli edifi ci e all’allegato I requisiti, criteri e metodi di calcolo in regime transitorio.

D.Lgs. del 29 dicembre 2006, n.311 - Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia

In riferimento al fabbisogno di energia primaria

Tabella 3 Indici di pre- stazione energetica per la climatizazzione inver- nale.

Tabella 2.1 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache verticali espressa in W/m2K

Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2008 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2010 U (W/m2K)

A 0,85 0,72 0,62 B 0,64 0,54 0,48 C 0.57 0.46 0.40 D 0,50 0,40 0,36 E 0,46 0,37 0,34 F 0,44 0,35 0,33

Tabella 3.1 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali o inclinate di copertura espressa in W/m2

K

Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 U (W/m2

K) Dall’ 1 gennaio 2008 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2010 U (W/m2K)

A 0,80 0,42 0,38 B 0,60 0,42 0,38 C 0,55 0.42 0.38 D 0,46 0,35 0,32 E 0,43 0,32 0,30 F 0,41 0,31 0,29

Tabella 3.2 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali di pavimento espressa in W/m2

K

Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 U (W/m2

K) Dall’ 1 gennaio 2008 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2010U (W/m2K)

A 0,80 0,74 0,65

B 0,60 0,55 0,49

C 0,55 0,49 0.42

D 0,46 0,41 0,36

E 0,43 0,38 0,33

Tabella 4a. Valori limite della trasmittanza termica U delle chiusure trasparenti comprensive degli infi ssi espressa in W/m2K

Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2008 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2010 U (W/m2K) A 5,5 5,0 4,6 B 4,0 3,6 3,0 C 3,3 3,0 2.6 D 3,1 2,8 2,4 E 2,8 2,4 2,2 F 2,4 2,2 2.0

Tabella 4b. Valori limite della trasmittanza centrale termica U dei vetri espressa in W/m2 K Zona climatica Dall’ 1 gennaio 2006 U (W/m2

K) Dall’ 1 luglio 2008 U (W/m2K) Dall’ 1 gennaio 2011 U (W/m2K) A 5,0 4,5 3,7 B 4,0 3,4 2,7 C 3,0 2,3 2,1 D 2,6 2,1 1,9 E 2,4 1,9 1,7 F 2,3 1,7 1,3

per il riscaldamento invernale e alla trasmittanza termica degli involucri opachi, i minimi introdotti dal D.Lgs. 192/05 vengono ridefi niti dal D.Lgs. 311/06 riducendo del 10% quelli di riferimento, divenendo base di riferimento del il DPR 59/09.

Per quanto riguarda i livelli limite di trasmittanza termica negli edifi ci residenziali (esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme) si fa riferimento alla tabella 1.3 riportante i valori limite, applicabili dal 1 gennaio 2010, dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, espresso in kWh/m2 a.

Per tutti gli altri edifi ci la tabella 2.3 riporta i valori limite, applicabili dal 1 gennaio 2010, dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale espresso in kWh/m3 anno.

I valori limite riportati nelle tabelle sono espressi in funzione della zona climatica, così come individuata all’articolo 2 del DPR del 26 agosto 1993, n. 412, e del rapporto di forma dell’edifi cio S/V, dove S, espressa in metri quadrati, è la superfi cie disperdente che delimita l’edifi cio verso l’esterno (ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento), il volume riscaldato V è il volume lordo, espresso in metri cubi, delle parti di edifi cio riscaldate, defi nito dalle superfi ci che lo delimitano.

Per valori di S/V compresi nell’intervallo 0,2 – 0,9 e, analogamente, per gradi giorno (GG)

intermedi ai limiti delle zone climatiche riportati in tabella si procede mediante interpolazione lineare.

I valori di trasmittanza termica delle strutture opache orizzontali o inclinate sono individuate nelle tabelle riportate a lato in riferimento alla componete dell’involucro in esame.

Secondo la normativa il rispetto dei valori limite introdotti deve essere seguito con una tolleranza del 30%.

DPR del 2 aprile 2009, n. 59 - Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.

Il DPR 59/2009 si pone come documento di attuazione dell’art. 4 comma 1 a e b del D.Lgs. 192/05. È in vigore da 25 giugno 2009 e contiene criteri generali, metodologie di calcolo e requisiti minimi, relativi alle prestazioni termiche degli edifi ci per la climatizzazione invernale ed estiva e al rendimento energetico degli impianti termici per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. “I criteri minimi generali, le metodologie di calcolo e i requisiti minimi per la prestazione energetica degli impianti termici per la climatizzazione estiva e, limitatamente al terziario, per l’illuminazione artifi ciale degli edifi ci (…) saranno integrati con successivi

provvedimenti”.

Per ciò che riguarda i requisiti minimi per la climatizzazione invernale ed estiva il decreto conferma4, secondo quanto indicato al comma

2 dell’art.4, la richiesta di verifi ca:

“(…) in sede progettuale alla determinazione dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi), e alla verifi ca che lo stesso risulti inferiore ai valori limite che sono riportati nella pertinente tabella di cui al punto 1 dell’allegato C al decreto legislativo”.

I valori sono defi niti all’interno delle tabelle allegate al D.Lgs. 311/06, riportate al paragrafo precedente. Viene confermato inoltre quando già enunciato al predetto D.Lgs., anche per gli edifi ci di nuova costruzione, quando il rapporto

tra la superfi cie trasparente complessiva

dell’edifi cio e la sua superfi cie utile è inferiore a 0,18, è possibile infatti omettere il calcolo del fabbisogno annuo di energia primaria, qualora vengano rispettati i valori limite di trasmittanza termica previsti dal D.Lgs. 311/06 e alcune prescrizioni impiantistiche defi nite nel DPR.

Per quanto riguarda la verifi ca prestazionale energetica estiva viene introdotta all’art.3 comma 2 a).

“(…) la determinazione della prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio (Epe, invol), pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell’edifi cio,

calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 - 1, e la superfi cie utile, per gli edifi ci residenziali, o il volume per gli edifi ci con altre destinazioni d’uso, e alla verifi ca che la stessa sia non superiore ai seguenti valori5 per gli

edifi ci residenziali:

- 40 kWh/m2 anno nelle zone climatiche A e B;

- 30 kWh/m2 anno nelle zone climatiche C, D,

E, e F;

mentre per tutti gli altri edifi ci ai seguenti valori:

- 14 kWh/m3 anno nelle zone climatiche A e B;

- 10 kWh/m3 anno nelle zone climatiche C, D,

E, e F”.

Il decreto fi ssa i limiti di prestazione del fabbisogno termico dell’involucro in attesa della terza parte della normativa UNI TS 11300 (Prestazioni energetiche degli edifi ci - Parte 3ª: determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva) attraverso la quale sarà possibile determinare il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione estiva.

I valori di trasmittanza limite per gli edifi ci di nuova costruzione con ponte termico corretto, sono riferiti a quei valori limite introdotti dal D.Lgs. 311/06 nell’allegato C per tutte le componenti dell’involucro edilizio qui prese in esame, diventando valori limite inderogabili senza alcuna tolleranza percentuale.

All’art. 16 si defi nisce per le zone climatiche C, D, E, e F il valore di:

“(…) trasmittanza (U) delle strutture edilizie di separazione tra edifi ci o unità immobiliari confi nanti (…) deve essere inferiore o uguale a 0,8 W/m2K, nel caso di pareti divisorie verticali

e orizzontali. Il medesimo limite deve essere rispettato per tutte le strutture opache, verticali, orizzontali e inclinate, che delimitano verso l’ambiente esterno gli ambienti non dotati di impianto di riscaldamento”.

Segue all’art. 17 l’indicazione anche per gli edifi ci di nuova costruzione in tutte le zone climatiche, conformemente alla normativa tecnica UNI EN ISO 13788:2003, della:

“(…) verifi ca dell’assenza di condensazioni superfi ciali e che le condensazioni interstiziali delle pareti opache siano limitate alla quantità rievaporabile, conformemente alla normativa tecnica vigente. Qualora non esista un sistema di controllo della umidità relativa interna, per i calcoli necessari, questa verrà assunta pari al 65 per cento alla temperatura interna di 20 °C”. All’interno del decreto 59/2009 si individuano i requisiti minimi per il comfort estivo introdotti come modifi cazione dei requisiti minimi enunciati nei precedenti decreti in relazione all’abbassamento del fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva e al contenimento