lastica;
– qualità di partecipazione alle attività di gruppo/ classe;
– rapporto con i pari. Le aree definite come pri- oritarie (con grado di bisogno 3) e per le quali è stata compi- lata completamente la sezione preposta nel PDP BES (defi- nendo obiettivi e strategie) si collocano all’interno della ma- crosezione denominata “Parte- cipazione Sociale” (Figura 15).
Figura 15. Macrosezione “Partecipazione sociale”
Area dell’autonomia scolastica
A pagina 12 del PDP BES è prevista una sezione relativa all’autonomia scolastica. Con questa definizione intendiamo la capacità dell’allievo di essere autonomo nella gestione del materiale scolastico e nell’esecuzione dei compiti a casa, ma anche nelle transizioni
tra un’attività e l’altra (per ulteriori approfondimenti si faccia riferimento alla Guida5).
Il Cdc di Luca, dopo aver indicato il massimo grado di bisogno (3) nello spazio prepo- sto, ha individuato nella sezione adiacente le principali criticità e debolezze riscontrabili nel comportamento dell’alunno (Figura 16). Collegialmente decide di prestare particolare attenzione soprattutto alla gestione delle transizioni da un luogo ad un altro e alla gestione del materiale scolastico (tali aspetti critici erano stati messi in evidenza anche dal gruppo dei pari. Si veda il paragrafo “La parola ai compagni”).
5 Guida: allegato al PDP, scaricabile in versione editabile con Adobe Acrobat Reader, si può consultare in modo
interattivo la “Guida alla compilazione del Piano Didattico Personalizzato BES”, curata da Daniele Fedeli. La Guida presenta una spiegazione dettagliata di ogni area del PDP stesso.
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Volume 3 Numer
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dicembre
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Giornale Italiano dei D
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osviluppo
Nello specifico (Figura 15): – area dell’autonomia sco-
lastica;
– qualità di partecipazione alle attività di gruppo/ classe;
– rapporto con i pari. Le aree definite come pri- oritarie (con grado di bisogno 3) e per le quali è stata compi- lata completamente la sezione preposta nel PDP BES (defi- nendo obiettivi e strategie) si collocano all’interno della ma- crosezione denominata “Parte- cipazione Sociale” (Figura 15).
Figura 15. Macrosezione “Partecipazione sociale”
Area dell’autonomia scolastica
A pagina 12 del PDP BES è prevista una sezione relativa all’autonomia scolastica. Con questa definizione intendiamo la capacità dell’allievo di essere autonomo nella gestione del materiale scolastico e nell’esecuzione dei compiti a casa, ma anche nelle transizioni
tra un’attività e l’altra (per ulteriori approfondimenti si faccia riferimento alla Guida5).
Il Cdc di Luca, dopo aver indicato il massimo grado di bisogno (3) nello spazio prepo- sto, ha individuato nella sezione adiacente le principali criticità e debolezze riscontrabili nel comportamento dell’alunno (Figura 16). Collegialmente decide di prestare particolare attenzione soprattutto alla gestione delle transizioni da un luogo ad un altro e alla gestione del materiale scolastico (tali aspetti critici erano stati messi in evidenza anche dal gruppo dei pari. Si veda il paragrafo “La parola ai compagni”).
5 Guida: allegato al PDP, scaricabile in versione editabile con Adobe Acrobat Reader, si può consultare in modo
interattivo la “Guida alla compilazione del Piano Didattico Personalizzato BES”, curata da Daniele Fedeli. La Guida presenta una spiegazione dettagliata di ogni area del PDP stesso.
Figura 16. Area dell’autonomia scolastica
Il fatto che Luca, più di una volta al giorno, fosse solito “bloccare” oppure “tenere sotto scacco” la classe mettendo in atto atteggiamenti ostinati di rifiuto ad uscire o ad entrare in aula nel momento in cui era necessario uno spostamento (es. dal cortile alla classe, dalla classe alla palestra, oppure verso l’aula di tecnologia o di arte, ecc.), metteva a dura prova la pazienza di docenti e compagni. L’intero gruppo classe, per non lasciarlo da solo senza sorveglianza, era costretto ad assecondare le sue decisioni.
Altro elemento fondamentale da cui partire per poterlo agganciare al lavoro della classe era la necessità di insegnargli a munirsi del materiale scolastico (nello specifico di quaderno, astuccio, diario, libri di testo).
Malgrado queste debolezze il CdC riesce comunque a valorizzare la predisposizione dell’alunno a seguire gli spostamenti della classe con accanto un compagno di suo gradi- mento (Figura 16). Proprio alla luce di questo punto di forza, il team docenti è partito per orientare le loro scelte verso obiettivi oggettivamente raggiungibili e strategie efficaci. Data la situazione iniziale era poco plausibile che Luca si potesse muovere seguendo le regole di classe, perché dimostrava di non avere nessuna motivazione per doverlo fare (si dimo- strava poco interessato, poco partecipe). Per riuscire a poter ridurre quanto più possibile la frequenza di questi atteggiamenti di rifiuto, gli viene quindi offerta l’opportunità di poter scegliere da quale compagno di classe venir affiancato. Il team docenti ipotizza che la spinta motivazionale possa essere fornita dalla possibilità, offerta all’alunno, di condividere la tran- sizione con un compagno a suo piacimento. Per constatare la veridicità dell’ipotesi decidono
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di coinvolgere anche il gruppo dei pari: è stata esplicitata la strategia e chiesta la loro colla- borazione. Si è fatto loro notare come, di fatto, di fronte a comportamenti oppositivi messi in atto dal compagno si fosse rivelato molto più efficace l’intervento di uno o più ragazzi, verso i quali Luca era fortemente motivato alla relazione, rispetto all’intervento di un adulto. La strategia messa in campo, nel lungo periodo, ha sortito gli effetti sperati. La motivazione alla relazione con i compagni messa in evidenza durante le transizioni è stata la “molla” per intensificare le opportunità di stare seduto con un compagno di banco (compagni di banco a rotazione, all’inizio selezionati in base alla disponibilità e alla buona accettazione recipro- ca) e per proporgli di scrivere almeno un compito al giorno sul diario.
Per quanto riguarda la gestione del materiale scolastico, il CdC ha concordato con la famiglia dell’alunno di adottare un sistema più semplice per la gestione dei quaderni, avva- lendosi per tutte le materie solamente di due quadernoni ad anelli, da far tenere sempre in cartella (è compito della famiglia assicurarsi che tutti i giorni siano presenti in cartella alme- no i due quadernoni ad anelli). Tale strategia, nel corso dell’anno scolastico, si è dimostrata meno efficace di quanto previsto: la gestione e la cura del materiale scolastico è rimasta per Luca un punto di forte debolezza. Un atteggiamento di trascuratezza e poca attenzione che traspariva anche dalla scarsa cura verso se stesso. Per questa ragione, il team docenti si è prefissato come target minimo che Luca avesse sempre con se almeno un quaderno ed una penna con cui scrivere, senza dover ogni volta chiedere il materiale ai compagni.