PROPOSTA DI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI NEL COMUNE D
4.2 Il PSC del comune di Bologna
4.2.1 Aspetti general
A Bologna il PSC è entrato in vigore il 10 settembre 2008. È costituito dalla Relazione illustrativa, Tre serie di tavole ("Figure della ristrutturazione", “Strategie per la qualità, "Regole”), Quadro normativo, Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat), Quadro conoscitivo.
La Relazione illustrativa, divisa in quattro parti, descrive le strategie del Piano e le politiche messe in atto in relazione all'interpretazione che il Piano dà delle dinamiche urbane, inclusi gli aspetti sociali, economici ed ambientali. Nella prima parte sono riportati i processi di costruzione del piano (iter seguito per l’approvazione e tutta la fase di concertazione), il profilo di Bologna (poli di attrazione, dati qualitativi e quantitativi relativi alla popolazione, università, trasporti, mobilità, lavoro, ambiente, ecc), gli orientamenti strategici e gli indirizzi urbanistici (Bologna città europea e metropolitana). Nella seconda parte vengono invece delineate le strategie per la riqualificazione della città ed è presentato il sistema delle “7 Città” (città della “Ferrovia”, città della “Tangenziale”, città della “Collina”, città del “Reno”, città del “Savena”, città della “Via Emilia Ponente”, città della “Via Emilia Levante”, città storica e dimensione metropolitana). La terza parte della relazione presenta le strategie per l’attuazione degli obiettivi con l’illustrazione dei “Sistemi” (mobilità, città pubblica, ambiente), delle “Situazioni”, identificate con nomi noti agli abitanti per facilitare il riconoscimento dei luoghi interessati e con lo scopo di costruire un'apposita agenda di azioni in parte affidate all'iniziativa dei quartieri, e degli “Ambiti”, che la Legge 20 configura come
unità minima per la disciplina del Piano Strutturale. Infine la quarta e ultima parte riguarda l’attuazione del piano: vengono spiegate le forme di attuazione predisposte, le modalità di attuazione della perequazione urbanistica, lo sviluppo della partecipazione e della comunicazione così come la gestione delle informazioni.
Le tre tavole relative alle "Strategie per la qualità" (“Sistema delle infrastrutture per la mobilità”, “Attrezzature e spazi collettivi” e “Dotazioni ecologiche e ambientali”) sono volte a rappresentare le infrastrutture e le dotazioni necessarie a garantire la sostenibilità delle previsioni del piano.
Compito del Quadro conoscitivo del PSC è invece quello di descrivere lo stato del territorio comunale e i processi evolutivi che lo caratterizzano. Per quanto riguarda il Quadro normativo sono riportati, a livello di sistema e di singolo ambito, gli obiettivi e gli indirizzi per la sostenibilità delle trasformazioni, rimandando al documento di ValSAT l'indicazione delle modalità e delle soluzioni progettuali per il raggiungimento degli stessi. Il documento di ValSAT , infatti, è importante per integrare gli aspetti ambientali nel PSC.
In definitiva, la Relazione illustrativa del Piano presenta il dimensionamento qualitativo e quantitativo previsto per la città di Bologna. Viene dunque presentata la città con le sue caratteristiche principali e al contempo vengono ipotizzati gli eventuali scenari futuri. Bologna gioca un ruolo importante a livello nazionale ed internazionale. È evidente la posizione geografica strategica che occupa e che la colloca, per quanto riguarda i trasporti, al centro delle direttrici ferroviarie e autostradali italiane. La loro connessione coi corridoi europei e con l'Aeroporto la inseriscono a pieno titolo nella rete degli scambi internazionali. Con gli interventi sulle nuove linee e la nascita della linea dell’Alta Velocità il numero di passeggeri previsti passerà dagli 80.000 attuali a 180.000. Il traffico aereo invece registra un aumento costante dei passeggeri in transito, arrivando a toccare quota 4.300.000 passeggeri all’anno. Anche se tale dato risulta ancora molto lontano da quelli di Roma Fiumicino e Milano Malpensa (rispettivamente 33 milioni e 24 milioni di passeggeri all’anno), è certamente significativo all’interno dello scenario nazionale. Ha un centro fieristico attivo, ed è la quinta città fieristica europea, in Italia la seconda dopo Milano. Anche la Fiera, che impegna una superficie netta di oltre 1.200.000 m2 all’anno (in aumento) con oltre 20.000 espositori (stranieri per il 30%) e 1,3 milioni di visitatori, riveste un ruolo rilevante per la città. A livello provinciale l'esportazione è di 11 miliardi di euro: oltre un terzo è costituito da prodotti meccanici e quello dei prodotti a medio e alto contenuto tecnologico è in continua crescita. Bologna è inoltre una piattaforma logistica che vede al centro dello scambio delle
cui 2,4 su ferrovia) e che occupa un’area di circa 2 milioni di m2 sulla quale operano 80 imprese nazionali e internazionali. Il Centro agroalimentare può contare su 800.000 m2 di superficie, metà della quale ancora disponibile, ed è localizzato in un contesto ricco di attività direzionali e commerciali, la cui accessibilità è destinata ad aumentare sensibilmente. Il Centergross, grande distretto per il commercio all’ingrosso, coinvolge 600 operatori in 1 milione di m2 di superficie e realizza un fatturato annuo di oltre 5 miliardi di euro. Il polo sanitario è riconosciuto a livello nazionale infatti il sistema sanitario e la ricerca medica offrono un servizio sovra-locale: su 149.000 pazienti dimessi nel 2006, il 9% proveniva da altre province della regione, il 18% da altre regioni, l'1% dall'estero. Il sistema sanitario conta circa 40.000 occupati e si stima produca attorno al 13% del Pil provinciale nel settore terziario. Non meno importante è il polo universitario articolato in 5 centri regionali con circa 100.000 studenti e 3 sedi universitarie straniere (J.Hopkins, Dickinson College, Collegio di Spagna) e 14 enti di ricerca (tra cui Cnr, Enea, Infn, Cineca), che fa di Bologna un centro scientifico e didattico di spessore europeo con ricadute importanti sull’economia locale: circa 30.000 occupati e un’incidenza del 6% sul Pil della provincia. Il governo locale è stato inoltre promotore del welfare, prima come erogatore di servizi poi in termini di sviluppo locale; ha praticato forme di governance che si sono progressivamente aperte al territorio: l’accordo volontario tra i sindaci dell’area bolognese istitutivo della Conferenza metropolitana è del 1994 e a partire dal 2000 si sono costituite Associazioni e Unioni di Comuni per coordinare politiche e gestire l’erogazione di servizi sul territorio. La stessa pianificazione urbanistica ha un proprio tavolo di concertazione delle scelte nel Comitato interistituzionale formato nel 2005. Una buona coesione sociale, strutture di qualità per l’educazione infantile, forme recenti di ampio coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di progettazione urbanistica sono condizioni e prove di forme mature della cittadinanza.