I RIFIUTI A LIVELLO DI PIANIFICAZIONE COMUNALE
POLITICHE E AZIONI INDICATE NEL PSC
Promuovere una gestione più sostenibile dei rifiuti e quindi una riduzione delle emissioni di gas serra
Diminuire le emissioni di metano del settore zootecnico e minor produzione di CO2 in ambito agricolo
Incentivare il recupero del biogas con la realizzazione di impianti specifici, snellimento delle procedure autorizzative
Diminuire la produzione di rifiuti e le emissioni di CO2 provenienti dai rifiuti in ambito produttivo
Separare le varie matrici che compongono i rifiuti, con particolare attenzione alla realtà produttiva locale caratterizzata in prevalenza da aziende metal- meccaniche; aumentare la
separazione delle matrici in ambito commerciale
Recuperare e riutilizzare frazioni di rifiuti provenienti dal settore produttivo per produrre energia
Riutilizzare gli scarti provenienti dai processi produttivi per la produzione e recupero di energia o per la produzione di nuova materia
Diminuire la produzione di rifiuti domestici e le emissioni di CO2
Separare le varie frazioni
riutilizzandole per la produzione di materiale riciclato
Recuperare carta e plastica che possono essere utilizzate tramite trattamento termico per produrre
energia e calore
Riciclaggio dell'alluminio in quanto il ciclo produttivo è altamente energivoro
Incentivare e promuovere la riduzione degli imballaggi
Recuperare e riutilizzare la frazione organica dei rifiuti per produrre energia
Riutilizzare gli scarti provenienti dai processi produttivi per la
produzione e recupero di energia o per la produzione di nuova materia
Tab. 3.2 - Obiettivi ed azioni specifiche del PSC dell’Associazione Terre d’Acqua in relazione al tema dei
rifiuti.
Il PSC, inoltre, individua le zone in cui non è possibile realizzare impianti di smaltimento e recupero di rifiuti, e precisa i casi in cui sono ammessi rifiuti speciali di natura inerte o per il recupero ambientale e compostaggio di rifiuti ligneo-cellulosici.
Le destinazioni d’uso attribuite dal PSC o dal RUE ai diversi ambiti e zone, hanno carattere vincolante. Gli usi definiti dal predetto RUE sono gli usi civili e gli usi agricoli. Zone ad uso civile risultano gli spazi per i rifiuti prodotti da lavorazioni artigianali ed industriali, così come gli spazi adibiti alla rottamazione, recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami, con relativi depositi di materiali e mezzi, di rifiuti solidi urbani o industriali e di biomasse (limitatamente alla frazione secca), di ricovero di mezzi per sgombro neve e simili. Comprendono inoltre le attività operanti nel settore dello smaltimento e/o recupero dei rifiuti, limitatamente alla frazione secca (piattaforme di stoccaggio; piattaforme ecologiche, ecc.). Comprendono infine attività e impianti di lavorazione inerti.
Le infrastrutture tecniche e tecnologiche comprendono attrezzature di servizio ed impianti connessi allo sviluppo e alla gestione delle reti e dei servizi tecnologici urbani (centrali e sottostazioni tecnologiche, cabine di trasformazione o di trattamento, attrezzature per la captazione, potabilizzazione, distribuzione e stoccaggio di acqua, per la raccolta di reflui, per la trasmissione di informazioni, immagini, suoni mediante reti, impianti per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti solidi (discariche, inceneritori, impianti di compostaggio, impianti di depurazione, aree di stoccaggio, a titolo esemplificativo: aree di stoccaggio pneumatici, rifiuti speciali, ecc.), infrastrutture per la tutela idrogeologica. Comprendono inoltre gli impianti per
la produzione e commercializzazione di energia (non al servizio di un singolo edificio o insediamento).
Gli spazi e gli impianti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi fanno parte delle infrastrutture per l'urbanizzazione degli insediamenti (opere di urbanizzazione primaria). In questa categoria ad esempio troviamo gli impianti e le opere di prelievo, trattamento e distribuzione dell’acqua, etc. Non si interviene né nel PSC, né nel RUE nella predisposizione degli alloggi e nella gestione vera e propria dei rifiuti all’interno delle città. I vincoli in questione non vengono trattati nemmeno in un RUE approfondito e di recente approvazione come quello del Comune di Casalecchio di Reno, che si distingue come uno tra quei comuni, insieme a Bologna, che non ha aderito a nessun accordo associativo intercomunale. Gli obiettivi di sostenibilità del PSC sono i medesimi visti per il caso precedente, per cui vale la pena concentrarsi direttamente sul RUE. Nella sezione riguardante le norme igieniche e sanitarie, si obbligano i produttori di rifiuti speciali (i fumi, le esalazioni derivanti dalla combustione di oli minerali o da altre fonti, i rifiuti liquidi contenenti sostanze nocive, polveri) a predisporre efficaci abbattimenti preventivi prima della loro immissioni in atmosfera o nei pubblici scarichi. Nelle disposizioni transitorie si obbliga i fabbricati nuovi, ampliati o modificati a disporre di un locale o di un manufatto per il deposito dei rifiuti. Non vengono specificate le misure tecniche per l’attuazione, con parametri e limiti, però si auspica che vengano apportate nelle modifiche successive. Nonostante la vicinanza immediata al capoluogo, Casalecchio non incentra la sua politica di sviluppo in funzione di quella di Bologna, mentre questo aspetto è presente nel PSC dell’Unione Reno Galliera, una relazione con la città il cui concetto è reso chiaro dal nome stesso usato nel PSC per identificare la strategia: il “Patto con la Città”. Il Patto con la Città rappresenta la necessità di un Governo Metropolitano che in particolare riguarda l’obiettivo di trovare un accordo relativo al:
Sistema della Mobilità, per renderlo più efficiente attraverso il potenziamento infrastrutturale e del servizio pubblico, che ne rafforzi la intermodalità
Sistema ambientale, per valorizzare le reti ecologiche, in particolare quelle centrate sui corsi d’acqua, le azioni e le politiche di conservazione delle risorse strategiche e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Sistema degli insediamenti, per contenere le trasformazioni territoriali e sviluppare ulteriormente le funzioni di eccellenza.
A livello metropolitano, nel Patto con la Città, andranno in particolare definite le grandi scelte strategiche e gli investimenti conseguenti in materia di qualità dell’aria, di approvvigionamento dell’acqua, di produzione e risparmio energetico. Verso quest’ultimo aspetto, si fa riferimento ad un pianto di settore, il Piano Energetico Provinciale, che per sostenere il risparmio energetico, si affida alla realizzazione di sistemi di cogenerazione, in particolare legati al servizio dei grandi insediamenti, con l’incentivo alla diffusione di impianti a fonti rinnovabili. Il PSC per l’aspetto della gestione dei rifiuti si pone l’obiettivo di prevederne la produzione e di ridurne quindi le problematiche e le pericolosità, in particolari nel contesto urbano si far riferimento ai Rifiuti urbani ed assimilati. Di questi si devono definire il quadro delle Stazioni Ecologiche Attrezzate (SEA), gli obiettivi di raccolta differenziata rispetto agli obiettivi legislativi (le cui modalità di perseguimento risultano fortemente condizionate dalle tipologie urbanistiche), perseguire l’obiettivo della diminuzione della quantità di rifiuto da smaltire con potenziamento della raccolta differenziata, adottando nel RUE modelli organizzativi proposti da ATO5, prevedere, nelle progettazioni urbanistiche attuative degli insediamenti residenziali sia in termini quantitativi che di localizzazione, isole ecologiche di base già inserite nel disegno urbanistico degli ambiti e dei comparti; perseguire, per le APEA, l’obiettivo primario della gestione integrata del ciclo dei rifiuti, finalizzata a massimizzare la raccolta differenziata e nel contempo al riciclaggio ed allo smaltimento del rifiuto con criteri ed organizzazione gestionali univoche. Inoltre nella parte relativa al monitoraggio del piano si richiede un’implementazione degli indicatori in generale, citando per i rifiuti “la % di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani ed evoluzione nel tempo” (si fissa il target di almeno il 35% del totale). Nel RUE si obbliga ad assumere le direttive CEE sulla gestione dei rifiuti pericolosi, con particolare riferimento ai rifiuti da materiali da costruzione, così come voluto dagli “Accordi di Programma”. Il RUE inoltre definisce le categorie di costruzione, ad esempio residenziale, commerciale, associandovi degli indici per il riconoscimento delle stesse, che sono diversi per vincoli, caratteristiche e disposizioni necessarie. Non si sono trovati nell’area bolognese dei regolamenti di settore che si occupassero in modo specifico di orientare la gestione integrata dei rifiuti. Anche nel caso di Bologna si osservano gli stessi problemi. Per quanto riguarda la città più importante della Provincia, dall’analisi del documento è emerso innanzitutto che uno dei punti di forza del PSC del Comune si può ritenere il sistema delle “7 Città”. Le 7 Città sono figure territoriali che intendono rendere percepibili le differenze già presenti e "far vedere" le strategie che orientano azioni diversamente declinate nello spazio, nel tempo e per gli attori coinvolti. In
questo modo è possibile una netta distinzione tra i vari quartieri, gli spazi, la popolazione presente.
Le 7 Città possono essere raggruppate per "famiglie": 1+4+2, ma anche 3+4. Nel primo caso, si isola una città internazionale (Ferrovia) dalle 4 città metropolitane (Tangenziale, Reno, Savena, Collina) e dalle 2 città-città (via Emilia Ponente e via Emilia Levante). Nel secondo caso, si sottolinea l'unicità di 3 città (Ferrovia, Tangenziale, Collina) e la specularità delle altre 4 (le due città dei fiumi Reno e Savena e le due città della via Emilia).
Nel primo caso l'attenzione è rivolta al rango delle funzioni, alle popolazioni e agli attori, anche istituzionali, coinvolti nelle trasformazioni (1+4+2), nel secondo ai caratteri insediativi e al tipo di problema da affrontare (3+4). L'illustrazione del Piano avviene secondo l'ordine 1+4+2, ma tiene conto dei diversi criteri messi in campo per riconoscere le differenze e selezionare le azioni.
Bologna è definita in modo sintetico come città internazionale (la ferrovia permette il dialogo con le città medio-grandi d’Europa), città metropolitana (Tangenziale, Collina, Reno, Savena,) perché si ricerca il coinvolgimento degli altri comuni coinvolti e città-città con riferimento al centro storico, che si cerca di aprire e articolare. Per identificare l’ambito di applicazione si fa uso di quattro parole chiavi: connessioni, nodi, luoghi e contesti. Le Connessioni individuano le forme di collegamento fisico che costituiscono l'impianto caratteristico di ogni Città: le ferrovie, piuttosto che alcune strade o i percorsi pedonali e ciclabili. I Nodi sono tipicamente quelli "di interscambio" tra modi diversi di trasporto, non solo ferroviario e stradale, ma anche pubblico e privato, veloce e lento. I Luoghi sono le parti del territorio nelle quali si prevedono interventi di trasformazione che perseguono gli obiettivi qualificanti per il progetto di ciascuna Città. I Contesti sono le parti di territorio che, per prossimità o intensità di relazioni, risentono dei progetti e delle politiche di trasformazione attivati nei Luoghi.
Per ciascuno di questi temi, sono stati selezionati alcuni indicatori che sono stati utilizzati per la Valutazione Preventiva della sostenibilità Ambientale e Territoriale, che sintetizzano lo stato e le tendenze evolutive dei sistemi considerati; il valore assunto dagli indicatori (tab. 3.3) nel quadro conoscitivo costituisce anche il riferimento per la ValSAT in itinere ed è quindi da intendersi come l'aggiornamento al tempo t0 degli indicatori del monitoraggio, rispetto al quale sarà effettuata la valutazione in itinere. La ValSAT del PSC è suddivisa in tre parti : la ValSAT “Ex-Ante”, la ValSAT “in itinere” ed infine lo studio d’incidenza.
La prima parte riguarda l’analisi dello stato e delle tendenze evolutive dei sistemi naturali ed antropici, obiettivi di sostenibilità ambientale e territoriale. Si esegue quindi una valutazione
sui vari ambiti e una valutazione sistemica prendendo come riferimento la trasformazione urbanistica così da evidenziare gli effetti del piano a livello dei singoli ambiti in relazione all’intero territorio comunale.
INSIEMI INDICATORI
A – POPOLAZIONE
1. Popolazione residente
2. Popolazione non abitualmente dimorante 3. Popolazione residente per classi di età 4. Indice di vecchiaia
5. Stranieri residenti 6. Saldo naturale 7. Saldo migratorio
8. Saldo totale della popolazione residente 9. Famiglie per numero di componenti