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Pianificazione e sostenibilità a livello locale

PRESSIONI STATO

1.5 Pianificazione e sostenibilità a livello locale

In Emilia Romagna il problema della sostenibilità è regolato grazie alla legge regionale del 24 marzo 2000, nota anche come “Legge 20”che ha come obiettivi quelli di disciplinare la tutela e l’utilizzo del territorio. È considerata come tra le migliori leggi regionali a livello nazionale. Le ultime modifiche risalgono al 06/2009, ma dovranno essere assorbite le nuove modifiche subite dal TUA che coinvolgono, tra le altre cose, la VIA e la VAS entro agosto 2011(12 mesi dalla pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”).

A livello provinciale il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, PTCP, rappresenta il principale strumento di ascolto e di governo a disposizione della comunità Provinciale e costituisce lo strumento di pianificazione che delinea gli obiettivi e gli elementi fondamentali dell’assetto del territorio provinciale, in coerenza con gli indirizzi per lo sviluppo socio- economico e con riguardo alle prevalenti vocazioni, alle sue caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche e ambientali.

Il suo scopo è orientare le scelte e mettere ordine nel territorio attraverso una proposta complessiva che riguarda specificamente la grande rete delle infrastrutture, che riconosce l’esistenza di un sistema ambientale con le sue articolazioni e individua un sistema insediativo, fissando gli indirizzi per lo sviluppo dei centri urbani e delle aree produttive. Il piano si rivolge ai Comuni, agli enti di governo del territorio e a tutti i cittadini e promuove l’identità e la coesione sociale attraverso un sistema di obiettivi strategici condivisi.

A livello locale si hanno più strumenti a disposizione. Vale infatti:

 il Piano Strutturale Comunale (PSC) : strumento di pianificazione urbanistica generale che deve essere predisposto dal Comune, con riguardo a tutto il proprio territorio, per

delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l'integrità fisica ed ambientale e l'identità culturale dello stesso;

 il Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE): contiene la disciplina generale delle tipologie e delle modalità attuative degli interventi di trasformazione nonché delle destinazioni d'uso. Il regolamento contiene altresì le norme attinenti alle attività di costruzione, di trasformazione fisica e funzionale e di conservazione delle opere edilizie, ivi comprese le norme igieniche di interesse edilizio, nonché la disciplina degli elementi architettonici e urbanistici, degli spazi verdi e degli altri elementi che caratterizzano l'ambiente urbano.

 il Piano Operativo Comunale (POC) : strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell'arco temporale di cinque anni. Il POC e' predisposto in conformità alle previsioni del PSC e non può modificarne i contenuti.

 i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) : strumenti urbanistici di dettaglio per dare attuazione agli interventi di nuova urbanizzazione e di riqualificazione, disposti dal POC qualora esso stesso non ne assuma i contenuti..

1.5.1 Sostenibilità e VAS nella Legge 20 (art.5): la ValSAT

In Generale la legge 20 vede un’attenzione maggiore rispetto alla normativa italiana alla sostenibilità. La Regione, le Province e i Comuni provvedono, nell'ambito del procedimento di elaborazione ed approvazione dei propri piani, alla valutazione preventiva della sostenibilità ambientale e territoriale degli effetti derivanti dalla loro attuazione, anche con riguardo alla normativa nazionale e comunitaria. A tal fine, nel documento preliminare sono evidenziati i potenziali impatti negativi delle scelte operate e le misure idonee per impedirli, ridurli o compensarli. Gli esiti della valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale costituiscono parte integrante del piano approvato e sono illustrati da un apposito documento. In coerenza con le valutazioni di sostenibilità, la pianificazione territoriale e urbanistica persegue l'obiettivo della contestuale realizzazione delle previsioni in essa contenute e degli interventi necessari ad assicurarne la sostenibilità ambientale e territoriale. La Regione, le Province e i Comuni devono provvedere inoltre al monitoraggio dell'attuazione dei propri piani e degli effetti sui sistemi ambientali e territoriali, anche al fine della revisione o aggiornamento degli stessi.

Nella legge 20, la VAS è chiamata anche VALSAT, ovvero Valutazione preventiva della Sostenibilità Ambientale e Territoriale. La procedura di VALSAT fornisce elementi conoscitivi e valutativi per la formulazione delle decisioni del piano e consente di documentare le ragioni poste a fondamento delle scelte operate, e rappresenta lo strumento di garanzia di coerenza delle stesse con lo stato del territorio e dell'ambiente.

La ValSat si articola attraverso le seguenti fasi :

 Analisi dello stato di fatto (stato e tendenze evolutive dei sistemi naturali ed antropici e loro interazioni).

 Definizione degli obiettivi (sostenibilità, salubrità, sicurezza, protezione ambientale, etc).

 Individuazione degli effetti del piano tenendo conto delle possibili alternative.  Localizzazione di alternative e mitigazioni.

 Valutazione di sostenibilità (dichiarazione di sintesi).  Monitoraggio degli effetti (indicatori).

a) Analisi dello stato di fatto

L’analisi dello stato del territorio è finalizzata all’individuazione delle sue potenzialità e criticità è la prima fase del processo di valutazione; la sintesi interpretativa delle analisi effettuate dovrebbe consentire di formulare un quadro dei limiti alle trasformazioni del territorio, ma anche delle vocazioni dello stesso.

La valutazione dovrebbe essere estesa per quanto possibile all’intero territorio dove l’individuazione delle le criticità/potenzialità dovrebbe essere riferita a contenuti strategici quali:

 la qualità ambientale (sistema ambientale);  la qualità urbana (sistema insediativo);

 l’accessibilità/mobilità (sistema della mobilità);

 le dotazioni territoriali (sistema degli standard di qualità urbana ed ecologico ambientale).

b) Definizione degli obiettivi (Valutazione della componente strategica)

valutazione di coerenza esterna del piano (obiettivi del piano vs. obiettivi generali si sostenibilità);

il metodo prevalentemente utilizzato è quello delle matrici coassiali che sfocia in una valutazione

qualitativa. Incerti sono i risvolti operativi di tale valutazione, nel senso che spesso non è chiara la capacità di orientare efficacemente le scelte del piano.

c) Individuazione degli effetti del piano (Valutazione della componente strutturale) Si cerca di trovare delle alternative valide che dovranno poi essere verificate. Questo può essere fatto anche attraverso modelli di simulazione, tenendo conto delle possibili alternative Nel caso di un piano generale di scala vasta (come ad esempio il PTCP),l’ambizione di valutare nel loro complesso “pacchetti” di azioni con ricadute su differenti aspetti del territorio (e con tempi differenti) si rivela sicuramente molto onerosa. In altri casi le caratteristiche del territorio condizionano a punto tale le scelte che appare difficile parlare di vere e proprie alternative, mentre pare più opportuno ragionare in termini di mitigazioni degli impatti delle scelte (la cui coerenza deve comunque essere garantita dalla valutazione qualitativa compiuta).

d) Localizzazione di alternative e mitigazioni.

In questa fase si individuano le misure atte ad impedire gli eventuali effetti negativi ovvero quelle idonee a mitigare, ridurre o compensare gli impatti delle scelte di Piano ritenute comunque preferibili sulla base di una metodologia di prima valutazione dei costi e dei benefici per un confronto tra le diverse possibilità.

e) Valutazione di sostenibilità (dichiarazione di sintesi).

In una dichiarazione di sintesi si illustrano le valutazioni in ordine alla sostenibilità ambientale e territoriale dei contenuti dello strumento di pianificazione, con l’eventuale indicazione delle condizioni, anche di inserimento paesaggistico, cui è subordinata l’attuazione di singole previsioni; delle misure e delle azioni funzionali al raggiungimento delle condizioni di sostenibilità indicate, tra cui la contestuale realizzazione di interventi di mitigazione e compensazione.

f) Monitoraggio degli effetti

Si definiscono gli indicatori, necessari al fine di predisporre un sistema di monitoraggio degli effetti del Piano, con riferimento agli obiettivi ivi definiti ed ai risultati prestazionali attesi.

CAPITOLO 2

INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA DEI