• Non ci sono risultati.

I RIFIUTI A LIVELLO DI PIANIFICAZIONE COMUNALE

G – PAESAGGIO 1 Aree protette

2. Rete Ecologica H – MOBILITA’ 1. Spostamenti 2. Motorizzazione 3. Traffico 4. Trasporto pubblico

5. Lunghezza reti ciclabili 6. Parcheggi

7. Percorsi ciclabili dentro-fuori tangenziale 8. Spazi pedonali sulla via Emilia

9. Percorsi ciclo-pedonali in collina 10. Collegamenti coi poli funzionali

I – GOVERNANCE

1. Iniziative di collaborazione interistituzionale 2. Percorsi di partecipazione

3. Concorsi di progettazione

Tab. 3.3 – Indicatori di sostenibilità per la ValSAT in itinere del PSC del Comune di Bologna

Gli ambiti possono essere misti o specializzati: quelli misti sono quelli per cui è prevista una quota per uso residenziale (almeno l’80% della superficie utile), e vengono detti "Ambiti da riqualificare", così da evidenziare quelle parti di territorio urbano strutturato che, per la presenza di alcune aree o attività dismesse, richiedono una riorganizzazione spaziale volta a recuperare la qualità urbana e ambientale. Gli specializzati sono gli "Ambiti per i nuovi insediamenti", cioè il territorio urbano da strutturare, per cui sono previsti forti ristrutturazioni e cambiamenti oppure "Ambiti di sostituzione", costituiti dalle parti di territorio nelle quali la trasformazione intensiva avviene modificando radicalmente l'esistente. Le valutazioni vengono fatte in riferimento agli aspetti di aria, rumore, acqua, suolo e sottosuolo, energia, elettromagnetismo, habitat naturali e paesaggio, mobilità. La valutazione sistemica viene fatta su scala comunale in relazione agli effetti dovuti al massimo dimensionamento previsto dal PSC, tradotto in termini di occupazione di suolo e uso delle risorse. A questo scopo, la valutazione viene condotta attraverso un bilancio complessivo degli effetti che si verranno a determinare in seguito alla realizzazione delle previsioni insediative ed infrastrutturali, tenendo conto del mix di usi previsto negli Ambiti misti e specializzati. Obiettivo della valutazione sistemica è sia stimare l'impatto cumulativo delle azioni, che è da considerarsi maggiore rispetto alla somma degli effetti delle trasformazioni di ogni Ambito preso in considerazione singolarmente, sia rendere conto delle interazioni che queste avranno sui tre territori: territorio urbano da strutturare, territorio urbano strutturato e territorio rurale. Gli esiti delle valutazioni sistemiche, determinati come già detto sia sulla base delle pressioni che saranno generate in seguito alle trasformazioni previste dal PSC, che di quelle esistenti sul

PSC ad un tetto fissato in 8.000 alloggi e a circa 765.000 m2 di superficie utile lorda destinata ad usi non abitativi. Nel complesso, il processo di valutazione continua che si viene a configurare garantisce, attraverso l'attivazione di procedure concorsuali per l'attivazione dei POC, l'idonea distribuzione del carico insediativo nelle aree interessate dalla trasformazione, in relazione sia alla loro specifica capacità di carico, che alle condizioni di sostenibilità complessive del territorio comunale; esso è in ogni caso condizionato al rispetto del massimo carico ammissibile alla scala comunale come quantificato nella valutazione sistemica. Vengono qui trattate nel dettaglio le varie tematiche, considerando grazie agli indicatori di sostenibilità le criticità e l’impatto del PSC sulle situazioni già presenti e che verranno a delinearsi in seguito alla sua approvazione. La ValSAT “ex-ante è seguita da una fase di supporto, che è caratterizzata da un’attività continua di monitoraggio del piano. Questa fase della ValSAT detta “in itinere”, assolve ad un duplice scopo: da un lato, fornisce le informazioni necessarie per valutare l'efficacia delle azioni del PSC rispetto al raggiungimento degli obiettivi e dei risultati attesi, dall'altro permette di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie e che andranno a fornire elementi di valutazione delle scelte che saranno oggetto di POC. Affinché sia efficace, è opportuno che il monitoraggio avvenga con cadenze ravvicinate con riferimento ai tempi del PSC. A questo scopo, il sistema di monitoraggio è stato articolato in un'attività di aggiornamento costante degli indicatori, da effettuarsi con cadenza annuale anche grazie alle potenzialità di raccolta, sistematizzazione ed elaborazione dati offerte dal SIT, e una vera e propria attività di valutazione, che sfocia in un Rapporto di Monitoraggio che sarà redatto a cura dell'Amministrazione comunale ogni 3 anni sulla base di un "bilancio" rispetto alla situazione iniziale del parametro (tempo t0 del Quadro conoscitivo, dove sono descritti "lo stato e le tendenze evolutive" di ciascun indicatore), alla sua evoluzione nel tempo ed al target assunto dal PSC. Il set di indicatori selezionato per il monitoraggio del PSC comprende indicatori di attuazione del PSC, relativi al grado di compimento delle strategie, delle politiche e delle azioni identificate dal PSC, e indicatori di contesto, che misurano la qualità dello stato del territorio e indirizzano la scelta delle politiche e delle azioni da mettere in atto con gli strumenti attuativi. Per gli indicatori di attuazione è stato definito un target quantitativo, che consiste nella traduzione in termini numerici dell'obiettivo cui l'indicatore fa riferimento. Allo scopo di garantire la sostenibilità e la qualità insediativa e ambientale su tutto il territorio comunale, la valutazione sarà declinata prendendo a riferimento sia gli obiettivi fissati per il territorio comunale e per gli ambiti, sia le strategie relative alle Sette

Città e ai Sistemi, sia gli indirizzi strutturali relativi a ciascuna Situazione in termini di accessibilità integrata e sostenibile, qualità ecologica e ambientale, qualità sociale.

Nel PSC del capoluogo, il tema della sostenibilità viene affrontato in maniera generale, tenendo conto degli impatti antropici derivanti dallo sfruttamento del territorio da parte dell’uomo, incamerando il problema dei rifiuti solidi e liquidi sotto l’aspetto del controllo delle emissioni al pari di gas e rumore, trascurandone la gestione e lo smaltimento. L’intervento significativo è quello che ha in programma Hera nel parco del Savena che andrà a smantellare la collina formata dall’accumulo di rifiuti urbani attrezzandolo come spazio verde utilizzando moderne modalità di naturalizzazione. L’unico indicatore presente per il monitoraggio nella gestione è la percentuale di Raccolta Differenziata. Questo indicatore attualmente dovrebbe essere modificato con uno che facesse riferimento al riciclaggio dei materiali e non alla semplice raccolta. È evidente come altri temi siano affrontati in modo più specifico infatti si nota per le acque che gli indicatori presenti sono cinque, per il suolo sono quattro, etc. questo atteggiamento viene così riportato nel RUE. Infatti il RUE riferendosi ai Sistemi e alle Situazioni del PSC traduce gli indirizzi del Quadro Normativo affinché trovino concreta applicazione in buone pratiche progettuali e realizzative di spazi aperti e attrezzati, reti tecnologiche ed edifici.

In questo documento più che alla gestione vera e propria l’attenzione del RUE nell’ambito dei rifiuti è focalizzata sugli aspetti igienico-sanitari. Nella costruzione delle nuove abitazioni, o strutture per la viabilità si specifica la previsione per le attrezzature di conferimento dei rifiuti, ed allo stesso tempo si cerca di ottimizzare le distanze dalle stazioni ecologiche, in cui si pecca notevolmente per l’assenza di riferimenti quantitativi. La rete e gli impianti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani sono assimilabili a tre parole-chiave:

1) Componenti. Il sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani si compone degli impianti di raccolta, quali: stazioni ecologiche di base, stazioni ecologiche di base per il servizio porta a porta, isole interrate, stazioni ecologiche attrezzate, piattaforme ecologiche, centri di raccolta.

2) Prestazioni. Al fine di minimizzare l'impatto ambientale legato ai sistemi di raccolta e stoccaggio dei rifiuti urbani e di incrementare la quota di rifiuti conferita nei centri autorizzati di trattamento e riciclaggio, le stazioni ecologiche attrezzate, le piattaforme ecologiche e i centri di raccolta dovranno essere adeguatamente dislocati nel territorio urbanizzato, prevedendo una localizzazione lontana dalle prime classi acustiche o

comunque in posizione schermata rispetto a queste ultime, garantendo il rispetto di distanza dagli edifici limitrofi, la presenza di illuminazione artificiale e, nel caso di dimensioni elevate delle aree raccolta, la disponibilità di acqua corrente. Allo scopo di evitare la produzione e il trasporto di sostanze inquinanti e maleodoranti, gli impianti di raccolta dovranno essere schermati rispetto all'eccessivo soleggiamento estivo e all'esposizione ai venti dominanti.

3) Competenze. La rete e gli impianti di smaltimento dei rifiuti solidi sono di competenza del soggetto pubblico individuato dalla normativa vigente.

Le misure previste per l’incentivazione della raccolta differenziata in ambito urbano e per la riduzione nella produzione dei rifiuti fanno capo rispettivamente agli art. 55 e 56 del RUE :

Art.55:

“Al fine di limitare la produzione di rifiuti urbani e ridurre l'uso di materie prime occorre incentivare la raccolta differenziata in ambito urbano. Negli aggregati edilizi a uso abitativo e terziario: prevedere idonei spazi per la raccolta differenziata dei rifiuti in relazione alla tipologia di raccolta in essere (porta a porta, a domicilio, di prossimità, ecc.), con possibilità di accesso da parte del gestore, secondo gli appositi regolamenti e a orari determinati. Ove sussista la fattibilità tecnica e/o economica e la compatibilità con il sistema di raccolta in essere, predisporre un sistema di condotte e gli spazi funzionali alla realizzazione di modalità di raccolta pneumatica centralizzata o selettiva dei rifiuti organici e inorganici derivanti dalle unità immobiliari e dalle loro aree di pertinenza. Negli aggregati edilizi a uso commerciale e produttivo: prevedere strutture quali piattaforme di conferimento intermedie, depositi temporanei collettivi, aree di stoccaggio o aree di selezione dei rifiuti, in funzione della tipologia di rifiuto conferito e del grado di pericolosità, tarate sui fabbisogni delle imprese insediabili. Nelle strutture commerciali di grande e media distribuzione dovranno essere previsti luoghi in cui i cittadini possano lasciare imballaggi e involucri”.

Art. 56:

“Al fine di limitare la produzione di rifiuti urbani e ridurre l'uso di materie prime occorre incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti e garantire la presenza di idonei spazi negli edifici. Negli interventi di nuova costruzione e ristrutturazione, per gli usi abitativi: Prevedere, per ogni unità immobiliare, uno spazio, interno o esterno all'alloggio, idoneamente dimensionato (in rapporto alla produzione pro-capite di rifiuti e al numero di

abitanti) per ospitare i contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti organici e inorganici. Tale spazio deve essere adeguatamente accessibile, pulibile, igienizzabile e, rispetto alla possibile produzione e diffusione di odori sgradevoli, isolabile. Per le norme ulteriori di definizione dei livelli prestazionali attesi e delle relative modalità di misurazione e verifica si rinvia alle Schede tecniche di dettaglio che costituiscono complemento del presente Regolamento”.