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Gli Aspetti neurobiologici dell‘ansia

9. I domini del danno morale secondo la psicologia

9.3 Gli Aspetti neurobiologici dell‘ansia

ed importanti contributi arrivano anche da Aaron T. Beck (1972; 1975), il quale enfatizzò il ruolo degli schemi cognitivi nel processo di appraisal.

9.2 L‟ansia dal punto di vista neurobiologico

Negli ultimi vent‘anni sono stati fatti molti progressi riguardo la comprensione neurobiologica dell‘emozione e in particolare anche dell‘ansia. Le prime teorie neurobiologiche sulle emozioni (MacLlean, 1955; Papez, 1937), hanno identificato la sede delle emozioni in un insieme di aree corticali e sub-corticali, usualmente denominate sistema limbico. Basandosi su queste teorie, alcuni centri emozionali sono stati identificati grazie al lavoro sugli animali (Gra y, 1982; Gray, McNaugton, 2000; LeDoux, 2000; Panksepp, 1998, 2011) e i loro risultati sono stati evidenziati con le neuro immagini funzionali (Phelps, Delgado, Nearing and LeDoux, 2004). Nella prossima sezione, verrà trattato l‘aspetto neurobiologico dell‘ansia ed il collegamento tra ansia e cognizione.

9.3 Gli Aspetti neurobiologici dell‟ansia

Basandosi sulla teoria di Papez (1937) e di MacLean (1955), il comportamento difensivo esibito dagli umani , dai primati e dai mammiferi, è collegato ai neuroni de l sistema limbico, coinvolgendo anche connessioni corticali e del tronco encefalico. Differenti autori invece hanno evidenziato connessioni diverse, ma sostanzialmente sovrapponibili ai sistemi che stanno alla base dell‘ansia e della paura. Panksepp (1988, 2011), per esempio, ha suggerito che le connessioni tra sette circuiti base emozionali, hanno dei neuroni differenti che si attivano in caso di ansia o di paura. Il primo è attivato da un pericolo imminente, mentre il secondo è relativo al freezing, alla fuga ed ai comportamenti di evitamento. L‘altro circuito coinvolge parti differenti della sostanza grigia periacqueduttale5 (PAG) (Churchland P, 2009), e l‘ipotalamo e l‘amigdala che sembrano essere coinvolti nel comportamento difensivo.

5 È situata nel mesencefalo e la sostanza grigia periacqueduttale riveste un ruolo rilevante in diverse funzioni neurologiche: nella modulazione discendente del dolore, nella modulazione del comportamento di difesa, del comportamento riproduttivo e nello stato di coscienza (Chuchland P, 2009)

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Gray e McNaughton (2000) suggeriscono che la base delle reazioni difensive ed i corrispondenti gruppi neuronali, sono organizzati all‘interno di una gerarchia, determinata dalla distanza ed elicitati dalla minaccia e dalla direzione del movimento relativo al tipo di minaccia (più vicina o distanziata). In caso di un imminente e presente pericolo non c‘è spazio per l‘esitazione, quindi una fuga, il combattimento o la reazione di freezing, sono opzioni di comportamento (fuga o attacco). Queste risposte sono dirette dal PAG. Se il pericolo è più distale che diretto alla fuga o all‘evitamento, i comportamenti possono essere implementati. Questi sono coordinati dall‘amigdala e dall‘ipotalamo; tutti questi comportamenti sono il risultato di un recesso dalla fonte della minaccia, e in accordo con Gray and McNaugton (2000), essi sono mediati dal sistema ―fight- flight-freeze-system, (FFFS). Questo sistema è responsabile della reazione a tutti gli stimoli avversivi ed è associato con l‘emozione della paura. Invece, l‘ansia è esperita se una potenziale minaccia è stata percepita e così vengono attivate delle tendenze opposte all‘azione diretta al proprio scopo, cioè emozioni come l‘ansia o la rabbia o la tristezza verrebbero elicitate quando una situazione è considerata pericolosa e questo significa che la valutazione motivazionale è uno step necessario perché avvenga l‘emozione. (Spielberg J et al, 2008). In questa fase viene attivato un sistema neuronale chiamato sistema septoippocampale (Gray, 1982; Gray & McNaughton, 2000): un gruppo di neuroni che include l‘ippocampo, il setto, la corteccia entorinale e l‘amigdala. Questo ―network‖costituisce il substrato neuronale del ―Behavioural Inibition System (BIS), che è attivato da uno stimolo in conflitto che attiva differe nti sistemi neuronali poiché le tendenze motivazionali sono opposte come in situazioni di avvicinamento o di fuga. (Corr P, 2010a). Q uesto sistema si è evoluto per permettere agli animali di affrontare una situazione di pericolo ed è associato anche alla percezione del rischio ed al comportamento inibitorio.

Il ruolo del BIS è quello di rilevare e di risolvere conflitti fra le tendenze all‘azione ( se l‘animale deve avvicinare una situazione minacciosa) (Gray & McNaughton, 2000; McNaughton & Corr, 2004). L‘estensione di questo modello è il rinforzo alla teoria della sensibilità che mira a spiegare le differenze nella personalità umana attraverso l‘interazione di tre sistemi emozionali: l‘FFSS, il BIS

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ed il ―Behavioural Activation System‖ (BAS) responsabile d ell‘approccio motivazionale (Corr, P 2008)

Esiste anche un terzo approccio che è molto usato per spiegare le basi neurobiologiche dell‘ansia, e propone di esplorare le strutture responsabili del condizionamento pavloviano della paura (Davis, 1997; LeDoux, 1996). Da questo tipo di condizionamento lo stimolo incondizionato ha una valenza negativa (luce improvvisa o cibo avvelenato). Se uno stimolo neutro (lo stimolo condizionato) è presentato con lo stimolo incondizionato, allora lo stimolo condizionato elic iterà lo stesso comportamento ed una reazione di stress biologico dello stimolo incondizionato (riflessi, il freezing, cambiamenti cardiovascolari ed endocrini). Se lo stimolo condizionato non è seguito da nessuno stimolo incondizionato, allora l‘estinzione segue la risposta condizionata che non sarà più evocata alla presentazione dello stimolo condizionato.

Le strutture essenziali suggerite per la condizione di paura sono l‘amigdala e la corteccia prefrontale ventromediale. L‘informazione sensoriale riguarda lo stimolo condizionato e lo stimolo incondizionato arriva al nucleo laterale dell‘amigdala e questa è il sito chiave della plasticità, dove si forma l‘associazione tra stimolo condizionato ed incondizionato. Il nucleo laterale proietta al nucleo centrale che quindi organizza la risposta alla rabbia a livello somatico e comportamentale. Con l‘estinzione, la corteccia prefrontale ventromediale inibisce l‘attività dell‘amigdala e così la risposta allo stimolo ― stressante‖ allo stimolo incondizionato è omessa (LeDoux, 1996; Schaefe & LeDoux 2004).

Gli esempi sugli esseri umani vengono evidenziati dalle neuro immagini neuro funzionali che evidenziano il medesimo pattern dell‘amigdala e l‘attivazione della corteccia prefrontale ventromediale, dimostrata dalla condizione di paura ed estinzione ( LaBar, et al. 1998, Phelps et al., 2004). Tuttavia l‘attivazione dell‘amigdala è stata osservata in un paradigma della paura dimostrato sperimentalmente, ma solo attraverso istruzioni verbali (dire ai partecipant i che avranno uno ―shock‖ quando appare uno stimolo specifico). Queste ricerche suggeriscono che il circuito della