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Reattività emozionale e neurofisiologia

8. Reattività emozionale e neurofisiologia 8.1 Definizione di reattività emozionale

Le emozioni scientificamente sono definite multi sfaccettate poiché coinvolgono l‘intero corpo dell‘individuo, il comportamento ed anche la fisiologia centrale (Gross & John, 2003; Mauss, Levenson, McCarter, Wilhelm & Gross, 2005). Le emozioni appaiono generalmente in situazioni che richiedono un‘azione (Davidson, 1994) e sono spesso rilevati per la percezione dei propri obiettivi (Gross& Thomson, 2007). Esse, come già specificato in precedenza, cominciano con una valutazione del cue emozionale (John&Gross, 2004), chiamato appraisal, che coinvolge molte fasi e tipologie di processi che richiedono attenzione, valutazione dello stimolo e la risposta allo stimolo (Ochsner & Gross, 2008).

Fig.1 modello modale delle emozioni Gross& Thomson, 2007

Integrando queste funzioni, il modello modale delle emozioni propone che le emozioni si presentano con una situazione rilevante dal punto di vista psicologico, che può essere esterna od interna (ad esempio la paura di non arrivare mai a nulla). Questa situazione darà luogo ad una valutazione che costituisce il giudizio di cosa quella situazione significa per l‘individuo in relazione ai suoi obiettivi (Ellsworth & Sherer, 2003). La risposta emotiva generata dall‘appraisal implicherà cambiamenti nei sistemi di risposta neurobiologica, esperienziale e comportamentale; le emozioni secondo questo modello possono insorgere in anticipazione dei risultati ed hanno una ricorsiva relazione con l‘ambiente e possono creare feedback che alterano il contesto originale della situazione (Gross & Thomson, 2007).

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Vi è molta variabilità individuale nel percepire le emozioni, incluse le funzioni neuronali (Thomson, 1991), la variabilità genetica nei neurotrasmettitori (Bell & Deator-Deckard, 2007), ed il temperamento che a volte può trasforma rsi in tratti di personalità come l‘estroversione ed il neuroticismo (Eysenck, 1967; Rothbart, Ellis & Posner, 2004).

8.2 Le strutture cerebrali coinvolte nella reattività emozionale

Con i metodi delle moderne neuroscienze che hanno aiutato i ricercatori ad esplorare il cervello negli esseri umani ed a coinvolgere le ricerche delle neuroscienze affettive per chiarire meglio l‘esperienza emozionale nel cervello ed a spiegare il complesso meccanismo cerebrale delle emozioni che coinvolge il sistema limbico.

Il sistema limbico è costituito da un gruppo di strutture che includono l‘amigdala, l‘ippocampo, il giro del cingolo, lo striato ventrale ed il talamo: essi interagendo insieme danno vita all‘esperienza ed all‘espressione di molti stati emozionali. In aggiunta al sistema limbico, la corteccia orbito frontale (OFC). La corteccia prefrontale mediale (mPFC) e la corteccia cingolare anteriore ventrale (vACC) sono correlate con l‘esperienza di molte emozioni (Damasio et al., 2000; Liberzon, Phan, Decker & Taylor, 2003); queste regioni sono fortemente legate alla reattività emozionale sia strutturalmente che funzionalmente e le loro alterazioni volumetriche sono correlate con i disturbi psicologici.

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8.3 L‟amigdala

L‘amigdala è una struttura bilaterale a forma di mandorla, nascosta profondamente nel lobo temporale mediale. Prima degli studi di neuro immagini funzionali, le ricerche hanno dimostrato su animali che l‘amigdala era associata allo stato emozionale, in particolare con esperimenti classici sulle scimmie si è evidenziato che la rimozione bilaterale dell‘amigdala, insieme a porzioni adiacenti del lobo temporale della corteccia, produce un quadro di drastici cambiamenti nel comportamento degli animali, chiamata ―cecità psichica‖ ed inoltre questi animali presentavano una disinibizione dei comportamenti associata ad un in coordinamento dei movimenti con comportamenti di avvicinamento verso stimoli che prima facevano paura (K luver & Bucy, 1939). Da allora è stato dimostrato che un danno all‘amigdala è associato all‘alterazione degli stati emozionali, anche per ciò che concerne il processa mento delle emozioni negative come ad esempio la rabbia ed alle reazioni di paura e gli stati di allarme (Beer & Lombardo, 2007) ed ad una distorta percezione di un pericolo potenziale (Bechara, Damasio & Damasio, 2003; LaBar, 2007; Phelps, 2006). Le ricerche di neuroimaging hanno confermato il ruolo cruciale dell‘amigdala nella reattività emozionale dimostrando che essa è regolarmente attivata nella paura e nelle condizioni appetitive (Harmann, et al., 2006), rilevando tutti gli stimoli che vengono suscitati sia dall‘interno che dall‘esterno (Holland et al.,; Whalen, 1998) e codificando l‘intensità emozionale dello stimolo e la

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valenza (Adolphs, Russel & Tranel, 1999). Così, ad un livello più ampio, l‘amigdala è coinvolta nel determinare il significato motivazionale emozionale di qualsiasi stimolo. (Santos, et al., 2011; Zeman et al., 2006). L‘amigdala è altamente connessa e riceve I feedback dalla corteccia prefrontale (Groenewegen et al., 1990); Zeman et al., 2006) ed è ―affettivamente‖ la regione più colpita e coinvolta durante la modulazione del re-appraisal (K im & Hamann, 2007; Ochsner & Gross; 2005; 2008; Ochsner et al, 2004a)

Il volume dell‘amigdala viene distrutto in maniera consistente nei disturbi del mood e nei disturbi d‘ansia, tuttavia anche nei disturbi non patologici è presente un iniziale distruzione dei nuclei dell‘amigdala soprattutto durante periodi caratterizzati da tristezza, in periodi con una forte propensione verso disturbi d‘ansia, durante gli attacchi d‘ira e, se non superati, questi sintomi portano ad un graduale deterioramento dei nuclei che compongono l‘amigdala (Frodl et al., 2008; Kronenberg et al., 2009; Tang t al., 2007).

8.4 Insula

La regione che maggiormente viene attivata durante le esperienze negative è l‘insula, una struttura corticale bilaterale posizionata tra i lobi parietali e temporali (Britton et al., 2006). L‘insula è un punto nodale molto importante del proencefalo ed è coinvolta nella regolazione delle emozioni, nelle emozioni e nella cognizione (Berntson et al., 2011). L‘attività di questa struttura è stata dimostrata durante l‘esperienza della paura, della tristezza, della rabbia e del d isgusto (Damasio et al., 2000; Goldin, McRac, Ramel & Gross, 2008) ed è anche correlata con la modulazione delle emozioni negative ma non dell‘affezione positiva (Herwig U et al., 2007). L‘attivazione dell‘insula guida la cognizione ed il comportamento anc he durante decisioni avverse (K uhmon & Knutson, 2005) e nell‘anticipazione del rischio e nelle perdite (Knutson & Greer, 2008). Queste ultime ricerche sono state supportate da ricerche su pazienti con lesioni all‘insula, che hanno confermato il ruolo dell‘insula di codificare la probabilità di avvenimenti avversi e di guidare il futuro (Clark et al., 2008).

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Anche il volume dell‘insula è notevolmente ridotto nei disturbi del mood e nei disturbi d‘ansia. Recenti ricerche, hanno dimostrato che individui con disturbi d‘ansia o con angoscia o con sentimenti di panico o con sintomi che appartengono alla sfera depressiva, in opposizione a gruppi di controllo, presentavono nelle immagini di neuroimaging, un‘insula con volume ridotto (Soriano-Mas etal., 2011). Q uesta riduzione del volume dell‘amigdala è risultata essere un buon predittore soprattutto nei disturbi associati alla melanconia. (Soriano-Mas et al., 2011). Anche negli adolescenti e nelle persone che presentavano delle reazioni aumentate di rabbia causate da uno stimolo percepito ambiguo, il volume di essa era notevolmente ridotto (Sterzer et al., 2007).

8.5 Corteccia anteriore cingolata ventrale (vACC)

La vACC è una componente molto attiva rispetto alla parte dorsale, durante il processo emozionale (Rueda, Posner & Rothbarl, 2004) e viene soppressa durante il processo cognitivo (Goldin et al., 2008). In aggiunta, essa è implicata nella valutazione della rilevanza delle informazioni emotive, motivazionali e sociali, prestando attenzione allo stato emozionale, determinando la valenza del materiale auto riferito (Bush, Luu &Posner, 2000; Somerville, Kelley & Heatherton, 2010).

La vACC è anatomicamente connessa con l‘amigdala (Cassel& Wright, 1986) e gli individui con lesioni in questa regione presentano un‘anormale risposta all‘esperienza emozionale e l‘incapacità di utilizzare informazioni per quanto riguarda la distinzione dell‘emozione se è gratificante o se è emotivamente negativa, presentando inoltre un minor numero di risposte involontarie (diminuzione del battito cardiaco) (Bechara, Damasio, Damasio & Anderson, 1994). Essa inoltre presenta un volume ridotto in situazioni con sintomi ansiosi e depressivi ed è coinvolta nella regolazione delle emozioni ( Fountoulakis, Giannakopoulos, Kovari & Bouras, 2008).

8.6 La corteccia orbito frontale (OFC)

La OFC è implicata nel processo di reattività emozionale e fa parte del sistema limbico (McLean, 1952; Papez, 1937). Essa è molto attiva durante l‘esperienza di emozioni come la rabbia, la paura,