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Pessimismo in psicologia

10. Pessimismo

10.1 Pessimismo in psicologia

Nel corso della storia, la disposizione pessimista ha avuto effetti su tutte le principali aree del pensiero (Bennet O, 2001).

Il pessimismo ha le sue radici filosofiche, in cui vi è l‘idea che la visione del mondo è anti ottimistica. Questa forma di pessimismo è una filosofia od una visione del mondo tende al nichilismo, in cui i filosofi pessimisti sono spesso considerati nichilisti esistenziali, in quanto credono che la vita non abbia alcun significato intrinseco o valore. I pessimisti filosofici sostengono che l‘autocoscienza sia legata alla sua coscienza di tempo e che questa condizione può portare ad una maggiore sofferenza ed al dolore fisico. Gli esseri umani hanno una pre-coscienza attraverso cui possono avere coscienza del proprio destino e provare un senso di ―terrore‖ che può essere presente in ogni in ogni momento della vita e questa condizione viene percepita come ― un richiamo della natura ―impermalente‖ della vita e dell‘incapacità dell‘uomo di controllare questo cambiamento‖ (Dienstag JF, 2009)

10.1 Pessimismo in psicologia

Nella storia, il pessimismo psicologico è stato associato con il concetto di melanconia ed è stato concepito come la causa di un eccesso di bile nera nel corpo. La melanconia è uno stato d‘animo caratterizzato da tristezza e temporaneo affievolimento d‘interessi della realtà immediata e futura. Se questo malessere diviene più profondo e pervasivo, al punto di compromettere importanti funzioni vitali come ad esempio, sonno, alimentazione, assume la forma di vera e propria malattia, ed a causa di ciò, lo studio del pessimismo è stato per molto tempo parallelo allo studio della depressione. Il pessimismo in psicologia è l‘attitudine a considerare la realtà nei suoi aspetti peggiori, causata da una maggiore disposizione a coglierne le sfaccettature più negative (Carver et al., 2010).

Gli psicologi hanno tracciato le attitudini del dolore emozionale. Aaron Back (1974) sostiene che la depressione è la causa di opinioni negative ed irrealistiche circa il mondo; i pessimisti, tuttavia,

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sono spesso in grado di fornire argomentazioni che suggeriscono che la loro comprensione della realtà è giustificata.

In realtà il concetto di pessimismo è correlato con il concetto di ottimismo ed inoltre le ricerche sono correlate anche con la personalità e con la psicologia sociale (Scheier MF et al., 1986). Alcuni ricercatori sostengono che il meccanismo responsabile dell‘ottimismo e del pessimismo sia incorporato nel pensiero dell‘individuo quando deve affrontare situazioni spiacevoli e piacevoli. Questa forma di pensiero è definito ―metodo interpretativo ottimista e pessimista (Seligman, 1991). Le persone ottimiste pensano che il fallimento è causa di qualche cosa di variabile che potrebbe andare meglio la volta successiva, invece le persone pessimiste credono che il ―fardello‖ che sopportano sia causa della loro sfortuna e di se stessi; in questo schema interpretativo, qualsiasi pensiero anche inerente al passato può influenzare la loro aspettativa di avere controllo su eventi futuri e, successivamente, influenzano con i loro pensieri anche i sentimenti ed il comportamento (Maruta et al., 2000). Se qualcuno sperimenta una situazione fastidiosa, tende spesso ad adottare una certa immagine del suo disappunto a causa del verificarsi di un problema o evento fastidioso che permette il verificarsi di tali pensieri. Quanto maggiori sono le ragioni percepite della situazione che possono aiutare a controllare la reazione, è molto più probabile che la persona abbia o meno la capacità di affrontare la situazione in modo efficace con un giusto grado di ottimismo, oppure non riesce ad affrontare la situazione e comincia ad avere pensieri negativi (Seligman, 1991). Seligman (1991), sostiene che ogni persona può passare attraverso una sconfitta, un rifiuto od un fallimento durante la sua vita. Nonostante questi accadimenti negativi, alcune persone cercano di superare questi momenti, mentre altri soccombono al fallimento. Egli sostiene quindi che è in base al modo in cui le persone interpretano i loro fallimenti e le loro sconfitte e questa è la sosta nziale differenza tra ottimismo e pessimismo (Walker & Brokow, 2000).

Sempre Seligman, sostiene che le persone ottimiste sono superiori alle persone pessimiste, soprattutto nell‘affrontare situazioni che possono portare a depressione e, conseguentemente essi

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sono considerate persone con una capacità d‘agire e soprattutto non somatizzando, sono fisicamente sani (Seligman, 2003).

Abdel K haleq (2002) definisce il pessimismo come una negativa anticipazione delle conseguenze di un evento e rende la persona in co stante attesa che qualcosa peggiori o che accada l‘irreparabile, anticipando già un possibile fallimento o delusione.

Esistono due tendenze nel concepire l‘ottimismo ed il pessimismo: per prima cosa, l‘ottimismo ed il pessimismo sono due tratti distinti, ma ancora interconnessi e questo significa che ogni tratto ha un

continuum indipendente, che unisce diversi gradi di ogni tratto, quindi ogni persona ha un certo

grado di ottimismo che è indipendente dal continuum del pessimismo.

In secondo luogo, l‘ottimismo e il pessimismo possono essere considerati un singolo tratto, ma in realtà esso è bipolare. In altre parole il tratto continuo ha due poli opposti nel senso che, ognuno può essere ottimista o molto pessimista. Questo implica c he gli umani, in generale, non possono essere estremamente ottimisti o estremamente pessimisti poiché esiste un grado del continuum, lo stesso che si ritrova nei tratti estroversi ed introversi (Al-Ansari, 2003).

Studi precedenti (Kelly 1955; N unnaly 1978) avevano già evidenziato che il tratto potrebbe essere rappresentato da una continua linea di comportamento, e bisogna individuare la posizione della persona che concerne un certo tratto, attraverso processi di misurazione. Il termine ―continuum‖ è inteso come una linea diritta che è caratterizzata da un indefinito numero di possibili punti in cui sono localizzati il pessimismo da solo e l‘ottimismo da solo; siccome i tratti sono opposti, ed il grado di uno è di valore opposto all‘altro, ad esempio un altro ottimismo ha all‘opposto un grado di pessimismo e vice versa.

Altri autori successivi (Al-Ansari, 2003; O‘Connor & Cassidy, 2006), sostengono anche che si possono prevedere la tendenza verso l‘uno o l‘altro stato d‘animo, attraverso alcune variabili, rappresentate da sentimenti di solitudine, incertezza, dispiacere, lo stato sociale, eventi improvvisi destabilizzanti, anche se temporanei, possono portare ad essere pessimisti; viceversa, variabili come gioia, buona qualità della vita ed una propensione a percepire la vita in senso positivo, contribuisce