• Non ci sono risultati.

Assenso o rifiuto nei confronti di una richiesta altrui

Nel documento … O RIENTE ,O CCIDENTEEDINTORNI (pagine 179-183)

ESITAZIONE E DETERMINAZIONE , RIPENSAMENTO E RASSEGNAZIONE NELLE FONTI CINESI TARDO -IMPERIALI

7. Assenso o rifiuto nei confronti di una richiesta altrui

Se la volontà e le propensioni soggettive sono messe in relazione alle aspettative altrui, avremo una serie di espressioni che presentano tale interazione: invitare, rifiutare, insistere e resistere rientrano anche nelle conversazioni e convenzioni sociali:

Tutti invitavano Ping’er a sedersi, ma lei non voleva. Allora Li Wan tirandola, le disse sorridendo: “Io insisto perché tu prenda posto”. E, fattala sedere, riempì una tazza di vino e gliela porse perché la bevesse.

衆人又拉平兒坐, 平兒不肯, 李紈拉著他笑道: “偏要你坐”. 拉著他身邊坐下, 端了一杯酒送到他嘴邊, (HLM 39:576).

Kěn 肯 e bùkěn 不肯 indicano uno stato volitivo, ma in relazioni alle richieste

altrui, anche se possono essere usati in modo fraseologico. Quando kěn 肯 e bùkěn 不肯 corrispondono al significato originario, la propensione e la volontà sono messe in relazione alla domanda di altri, e quindi si esprime un atteggiamento simile a quello di chi accetta o rifiuta una proposta altrui (analogamente ai termini

tóngyì 同意, zàntóng 贊同, consenso-approvazione, e shùncóng 順從, yīngyǔn 應允, tīngcóng 聽 從 , yǔncóng 允 從 consenso-docilità-obbedienza). Tutte queste

espressioni indicano il consenso, l’assenso, l’accordo fra volontà con un potere contrattuale differente, a seconda della condizione o dello status sociale delle controparti, e quindi si accompagnano a differenti sentimenti, che possono essere l’ammirazione, il timore, la gioia, l’entusiasmo.

Nel seguente passaggio comico tratto dal Mudan ting notiamo il gioco fra “volontà” e “rifiuto”, “permesso” e “negazione”, in un crescendo contraddittorio fra yào 要 e yàobude 要不得, shè 舍 e shèbude 舍不的:

(Il Tartaro fa cenno col capo, sorridendo alla moglie di Li Quan ed invitandola ad avvicinarsi a lui): hasan hasan.

(L’interprete): Vuole fare una domanda a Sua Altezza. (La Principessa sorride): Che cosa vuole chiedermi?

(Il Tartaro tira la moglie di Li Quan per le maniche e le sussurra): hasan

wugai maokela.

(La Principessa chiede ridendo): Che cosa ha detto? (L’interprete scuote la testa): Chiede qualcosa a lei. (La Principessa): Che cosa chiede?

(L’interprete): Non oso tradurre.

(Il Tartaro scoppia dalle risate): gulu gulu.

(Li Quan chiede all’interprete in segreto): Che cosa vuole da mia moglie, con quel suo continuo gulu-gulu?

(L’interprete): Questa cosa, non avrebbe dovuto chiederla. Anche se lui

volesse, temo che la Principessa non gliela darebbe. E anche se la Principessa acconsentisse, Sua Altezza non darebbe il suo assenso. Ma persino se Sua

Altezza desse il suo assenso, io non sarei d’accordo.

(L’interprete): Le sue parole sono chiare, hasan wugai maokela, egli vuole quella sua parte segreta dove cresce il pelo.

(Li Quan si infuria): Che rabbia! Che rabbia! Come osa questo puzzolente d’un barbaro? A me la lancia, subito!

(Li Quan impugna una spada per uccidere il barbaro. L’interprete sostiene il Tartaro ubriaco, mentre quest’ultimo, balbettando gulu gulu, si protegge dai fendenti con una botte)

(老旦笑點頭招醜介) 哈散哈散. (貼) 要問娘娘. (醜笑介) 問什麽? (老旦扯醜輕 說介) 哈散兀該毛克喇, 毛克喇. (醜笑問貼介) 怎說? (貼作搖頭介) 問娘娘討件東 西. (醜笑介) 討甚麽? (貼) 通事不敢說. (老旦笑倒介) 古魯古魯. (淨背叫貼問介) 他要娘娘什麽東西? 古魯古魯不住的. (貼) 這件東西, 是要不得的. 便要時, 則怕娘 娘不舍的. 便是娘娘舍的, 大王也不舍的. 便大王舍的, 小的也不舍的. (淨) 甚東西, 直恁舍不的? (貼) 他這話到明, 哈散兀該毛克喇, 要娘娘有毛的所在. (淨作惱介) 氣也, 氣也. 這臊子好大膽, 快取槍來. (淨作持花槍趕殺介) (貼扶醉老旦走, 老旦 提酒壺叫 “古魯古魯” 架住槍介) (MDT 47).

8. “Negoziazione” delle volontà, conflitto interno e affermazione all’esterno

Nel paragrafo 6b si è riportata la rappresentazione dell’influenza sulla volontà altrui grazie all’abilità retorica. Ora vediamo invece il divenire contraddittorio del confronto fra due volontà, in cui il processo narrativo si compiace di presentare le

variazioni nella dinamica della interrelazione interpersonale. Una

rappresentazione dei mutamenti della volontà, nel corso di un’opera di seduzione, che è anche un tentativo di convincimento dell’altro e di imposizione della propria volontà, si trova in un racconto di Pu Songling. Questa è la descrizione ironica dell’incontro fra la disperata arroganza del letterato He e l’ambigua riluttanza del giovane Jiulang. Si tratta di una seduzione in campo omoerotico, con una dovizia di particolari sul dibattito fra le due parti, l’aggressività di He e la ritrosia di Jiulang, e tuttavia lo scorcio di questa passione amorosa è paradigmatico perché potrebbe essere perfettamente quello di una relazione eterosessuale: il ruolo di Jiulang corrisponde al ruolo assegnato ad una controparte femminile, mentre quello del letterato He a quella del seduttore maschile. All’inizio, il giovane è determinato a non trattenersi ed a tornare a casa, ma poi, a causa delle forti pressioni del letterato He, si lascia convincere e accetta l’invito:

Il giorno dopo, aspettò il giovane sin dal mattino. Ma questi passò solo dopo il tramonto. Il letterato lo accolse con grande affabilità, con il secondo

fine di sedurlo, e, sorridendo, gli chiese da dove venisse. – Dalla casa del

nonno materno – rispose il giovane. Il letterato He lo invitò ad entrare nel suo studio per riposarsi un po’, ma l’altro rifiutò per mancanza di tempo. He lo

tirò con forza, e lo fece entrare. Il giovane, dopo essersi accomodato per un

po’, si accomiatò, e non fu possibile trattenerlo. He gli prese la mano e lo accompagnò alla porta, esortandolo calorosamente di venirlo a trovare ogni volta che si trovasse a passare di lì. Il giovane assentì e se ne andò. Il letterato da allora non aveva altro pensiero che per lui, e nella sua passione andava e veniva, guardando in lontananza, senza sosta.

Rappresentazioni della volontà… 2223

次日, 早伺之. 落日冥濛, 少年始過. 生曲意承迎, 笑問所來. 答以 “外祖家”. 生 請過齋少憩, 辭以不暇; 固曳之, 乃入. 略坐興辭, 豎不可挽. 生挽手送之, 殷囑便道 相過. 少年唯唯而去. 生由是凝思如渴, 往來眺注, 足無停趾. (LZZY, Huang Jiulang 黃九郎, 3:316).

Dapprima abbiamo la resistenza del giovane, l’insistenza del letterato, la parziale vittoria del secondo sul primo, seguita dalla riaffermazione del rifiuto del primo, e dalla temporanea resa del più anziano, fino alla finale capitolazione del più giovane. Proseguendo in questo tentativo di seduzione, dettagliata è la descrizione dal sorgere del desiderio al crescere ossessivo della passione, dal manifestarsi del mal d’amore sino all’interrelazione con la controparte, la cui riluttanza viene progressivamente smantellata dall’insistenza del “seduttore”.

Dopo avere più volte brindato, il giovane voleva accomiatarsi, ma il letterato lo trattenne, tirandolo per le braccia, e bloccò la porta. Jiulang non

poté far altro che sedersi, tutto rosso di vergogna. Accesa la lampada, i due

ripresero a conversare, il giovane dolce come una verginella, e vergognoso, col la faccia rivolta verso la parete, mentre il letterato faceva discorsi osceni. Poco dopo He lo tirò per portarlo a letto con sé, ma Jiulang non acconsentì,

rifiutando decisamente con la scusa che non era buono a dormire [assieme].

Ma dopo ripetute insistenze, il giovane si svestì e si sdraiò sul letto indossando solo i mutandoni. Il letterato spense la luce, e poco dopo si spostò, per condividere lo stesso guanciale. Piegò i gomiti, cingendo i fianchi del giovane, per abbracciarlo, e lo supplicò ardentemente di essere intimo con lui. Jiulang infuriato esclamò: “Io sono rimasto qui perché ti consideravo un elegante letterato, ma questo comportamento è un atto bestiale!” Non molto tempo dopo brillò la stella mattutina e Jiulang se ne andò.

Il letterato temeva che ormai l’altro non si sarebbe fatto più vedere, e tuttavia di nuovo lo aspettava, andando avanti e indietro a piccoli passi, con

la speranza di vederlo ancora, e con gli occhi fissi sull’Orsa Maggiore.

Trascorsi numerosi giorni, Julang cominciò a farsi vivo di nuovo. Il letterato lo ricevette felice, e gli chiese scusa del suo cattivo comportamento. Lo forzò ad entrare nello studio, lo fece sedere, e si mise a conversare e scherzare con lui. Dentro di sé si sentiva fortunato perché l’altro aveva dimenticato il passato. Subito, si tolsero le scarpe e andarono a letto. He accarezzò Jiulang, e lo scongiurò [di unirsi a lui]. Quest’ultimo allora gli disse: “Il tuo attaccamento è scolpito nel mio cuore, ma perché l’amore deve tradursi in questo?”

Allora il letterato cercò di sedurlo con dolci parole, supplicandolo di poter baciare il candore della sua pelle. Jiulang lo lasciò fare. He aspettò allora che il giovane si addormentasse, e lo sedusse proditoriamente. Jiulang si svegliò e, presi i suoi abiti, balzò in piedi e nel cuore della notte se ne andò via.

Il letterato si sentì depresso, come se avesse subito una perdita, dimenticò il cibo e il sonno. Col passare dei giorni, deperì e divenne l’ombra di se stesso.

Ogni giorno inviava il suo servo a spiare. Un giorno Jiulang passò dinanzi alla casa del letterato, ma stava per andare oltre, quando il servitore lo tirò per il vestito e lo fece entrare. Rimase sbalordito nel vedere le condizioni di He, così emaciato, lo confortò e lo interrogò. Il letterato gli raccontò tutta la verità, mentre le lacrime gli scorrevano abbondanti e accompagnavano la sua voce

rotta dai singhiozzi. Jiulang gli disse con un filo di voce: “Secondo la mia

modesta opinione, se ci amassimo, io non ne trarrei alcun vantaggio, mentre tu ne avresti un danno. Questa è la ragione per cui io mi sono rifiutato. Ma poiché ciò ti rende tanto felice, io non ti lesinerò il mio amore.”

Il letterato ne fu sommamente contento. Quando Jiulang se ne andò, già la sua salute andava migliorando. Dopo alcuni giorni, egli si era già ristabilito. Il giovane venne come promesso, e si diedero ai piaceri dell’amore. Ma poi disse: “Oggi mi sono sforzato di soddisfare i tuoi desideri. Ti prego di non considerare ciò come un’abitudine”.

酒數行, 欲辭去. 生掉臂遮留, 下管鑰. 九郎無如何, 赬顔複坐. 挑燈共語, 溫若 處子; 而詞涉遊戲, 便含羞, 面向壁. 未幾, 引與同衾. 九郎不許, 堅以睡惡爲辭. 強之再三, 乃解上下衣. 著褲臥床上. 生滅燭; 少時, 移與同枕, 曲肘加髀而狎抱之, 苦求私暱. 九郎怒曰: “以君風雅 士, 故與流連; 乃此之爲, 是禽處而獸愛之也!” 未幾, 晨星熒熒, 九郎逕去. 生恐其遂絕, 復伺之, 蹀躞凝盼, 目穿北斗. 過數日, 九郎始至, 喜逆謝過; 強曳 入齋, 促坐笑語, 竊幸其不念舊惡. 無何, 解屨登床, 又撫哀之. 九郎曰: “纏綿之意, 已鏤肺膈, 然親愛何必在此?” 生甘言糾纏, 但求一親玉肌. 九郎從之. 生俟其睡寐, 潛就輕簿. 九郎醒, 攬衣遽起, 乘夜遁去. 生邑邑若有所失, 忘啜廢枕, 日漸委悴. 惟日使齋 童邏偵焉. 一日, 九郎過門, 即欲逕去. 童牽衣入之. 見生清臒, 大駭, 慰問. 生實告以情, 淚 涔涔隨聲零落. 九郎細語曰: “區區之意, 實以相愛無益于弟, 而有害于兄, 故不爲 也. 君既樂之, 仆何惜焉?” 生大悅. 九郎去後, 病頓減, 數日平復. 九郎果至, 遂相繾綣. 曰: “今勉承君意, 幸勿以此 爲常”. (LZZY, Huang Jiulang 黃九郎, 3:316-317).

Se esaminiamo la sequenza delle azioni – specialmente le pressioni del letterato nella sua strategia di seduzione, la resistenza del giovane, e la sua resa finale – assistiamo ad una ricca rappresentazione delle variazioni nella volontà di entrambe le parti.

Possiamo esaminare anche il seguente brano in cui l’interazione delle volontà sembra scontrarsi su una questione di non grande rilevanza, il vino, che però in realtà cela un tranello. Gengniang preme perché Wang beva 勸酬, ma egli si rifiuta di continuare a bere quando si sente alticcio (辭不飲); lei tuttavia insiste in tutti i modi su di lui, anche con la forza della seduzione femminile (強媚勸之). Perciò egli non può rifiutarsi (不忍拒). In effetti, questa negoziazione nasconde la preparazione di un piano di vendetta da parte della donna, che vuole vendicare i genitori e il marito:

Wang era soddisfatto, e preparò il vino per brindare faccia a faccia. Gengniang alzò il calice, invitò Wang a bere, brindando con cordialità. Wang

Rappresentazioni della volontà… 2225

sentendosi sempre più brillo, rifiutò di bere ulteriormente. Gengniang gli

offrì una grande coppa, insistendo in tutti i modi perché egli bevesse. Wang non poté rifiutare, e bevve ancora. Allora, divenne ubriaco fradicio.

王喜, 具酒對酌. 庚娘執爵, 勸酬殷懇. 王漸醉, 辭不飲. 庚娘引巨碗, 強媚勸之. 王不忍拒, 又飲之. 於是酣醉 (LZZY, Gengniang 庚娘, 3:384).

Nel documento … O RIENTE ,O CCIDENTEEDINTORNI (pagine 179-183)