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Esitazione fra più alternative

Nel documento … O RIENTE ,O CCIDENTEEDINTORNI (pagine 160-163)

ESITAZIONE E DETERMINAZIONE , RIPENSAMENTO E RASSEGNAZIONE NELLE FONTI CINESI TARDO -IMPERIALI

1. Esitazione fra più alternative

Come si è accennato, alcuni stati mentali riflettono una determinazione o la risoluzione che non ammette tentennamenti (juéxīn 决心 esprime tale atteggiamento forte della volontà), oppure la mancanza di tale determinazione, che può derivare da varie cause, mancanza di informazioni, incertezza congenita, o timore, ecc.

Nella cultura cinese la riflessione morale non presenta, come nella tradizione occidentale, un tal sviluppo nella drammatizzazione della difficoltà della scelta e

della decisione.12 L’esitazione è prevalentemente vista con sfavore, come una

12 Si pensi ai poemi allegorici sulla lotta fra le virtù e i vizi dell’uomo, il cui prototipo si può fare risalire alla Psychomachia di Prudenzio, opere lette con estremo interesse nel Medioevo. Il disinteresse per questo momento della esperienza morale è ancora più evidente se posto a confronto con l’angoscia che, in Occidente, trasuda dalle drammatiche pagine di autori come Agostino, Dostojevskj e Kierkegaard.

Rappresentazioni della volontà… 2203

debolezza, la paralisi della volontà.13 Valga il giudizio negativo, riportato nel Jinsilu

近 思 錄 , di Cheng Hao 程 顥 (1032-1085), che, pur mirando a sottolineare l’importanza dello stato di calma e di concentrazione della mente-cuore, ci offre una rappresentazione di alcuni aspetti della volontà e del desiderio:

Se la mente-cuore, che svolge il ruolo di comando, non è salda, sarà come una ruota che gira impazzita senza posa. […] Alcuni sembra abbiano sempre

due persone nel loro cervello. Quando vogliono fare il bene, sembra che ci

sia il male che vi si frapponga; quando vogliono fare il male, sembra che siano ostacolati dal senso di vergogna e di indignazione. In realtà non sono due persone [che convivono nel loro animo], ma si tratta proprio dell’evidenza del

conflitto che li travaglia. Si deve mantenere ferma la determinazione, in

modo che l’energia e l’umore non creino confusione. È proprio possibile rendersene conto: fondamentalmente, i saggi non soffrono mai di tali

debolezze mentali.

人心作主不定, 正如一個翻車, 流轉動搖, 無須臾停 ...有人胸中常若有兩人焉. 欲爲善, 如有惡以爲之間. 欲爲不善, 又若有羞惡之心者. 本無二人, 此正交戰之驗

也. 持其志使氣不能亂, 此大可驗. 要之, 聖賢必不害心疾.14

Tuttavia, al di là del dubbio metodico e di quello esistenziale, nell’esperienza quotidiana e nella sua rappresentazione offerta dalla narrativa, troviamo vari casi che richiedono una decisione difficile sia in campo utilitaristico che quello etico. Abbiamo vari atteggiamenti della volontà e relativi stati, dall’esitazione all’incertezza e

alla perplessità (困惑, 犹豫).15

Benché non si possa negare che anche in Cina siano state prodotte opere di questo genere, a cominciare dallo stesso Xiyouji 西遊記, con le sue metaforiche e caricaturali avventure di viaggio, diverso è lo spirito che le ispira. Cfr. Plaks, 1987, pp. 234-276; 504; idem, 1977, pp. 163-202. Si veda anche Santangelo, 1991, pp. 178-179.

13 Per alcuni esempi dal Sanguo yanyi cfr. Plaks, 1987, pp. 392, 422, 439-440.

14 Cfr. Jinsilu jijie 近思錄集解, 4:139; cfr. la traduzione di Chan Wing-tsit, 1967, p. 132, numero 21. Si veda anche il seguente commento di Zhang Boxing 張伯行, che ribadisce l’unità della volontà. Si noti la profonda differenza di tono con il seguente brano tratto da un classico della morale occidentale, la lettera di Paolo ai Romani: “Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono io più a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? […]” (Paolo, “Lettera ai Romani”, 7, 14-24, in La Bibbia di Gerusalemme, pp. 2430-2431).

15 Esistono poi altri stati di incertezza che derivano dal dubbio, la diffidenza, che riguardano però non tanto il soggetto, quanto piuttosto l’affidabilità di altre persone. Tra le varie e ricche espressioni ricorderò chóuchú wèijué 躊躇未決, “essere esitante e non aver ancor deciso”, qùliú wèijué 去留未決 “essere incerti se rimanere o andare”, yŏuyí wèijué 有疑未決, “essere sospettoso e indeciso”.

Qui il personaggio principale, Jin, all'inizio è determinato ad andare a vendicare la sua famiglia che è stata decimata da un assassino, Wang. Il suo programma è di travestirsi da monaco-mendicante, per cercarlo ed ucciderlo. La moglie di Wang, tuttavia lo blocca, spiegandogli l’ingenuità del suo piano, poiché il nemico è molto potente, con relazioni ramificate a tutti i livelli. Queste parole ragionevoli hanno effetto sulla volontà di Jin, ed indeboliscono la sua determinazione. Allora, questi è preso dai dubbi e non è capace di decidere che cosa fare.

Dopo il funerale, Jin nascose un coltello nel suo petto e, con una ciotola di terra per l’elemosina, si diresse verso Guangling. La donna lo fermò, dicendogli: “La mia famiglia ha il cognome Tang, ed ha vissuto a Nanchino per varie generazioni, lo stesso paese di questa belva. Prima ti ha detto che viveva in Guangling, ma ti voleva ingannare. Inoltre, metà dei banditi e dei pirati dei fiumi e dei laghi fanno parte della sua cricca. Non potrai riuscire nella tua vendetta, ma porterai soltanto la disgrazia su di te”. Jin allora cominciò ad esitare e non sapeva che cosa fare.

既葬, 金懷刃托缽, 將赴廣陵. 婦止之曰: “妾唐氏, 祖居金陵, 與豺子同鄉. 前言 廣陵者, 詐也. 且江湖水寇, 半伊同黨, 仇不能復, 只取禍耳”. 金徘徊不知所謀. (LZZY, Gengniang 庚娘, 3:386).

In casi eccezionali il dilemma può essere risolto anche grazie al ricorso alla divinazione. Ma questo viene riportato in genere per personaggi non comuni, predestinati a divenire grandi statisti, come il futuro imperatore Zhu Yuanzhang. Tormentato da due timori opposti, il giovane non sapeva quale scelta prendere, finché decise di “lasciare decidere agli spiriti” (wéi shén jué zhī 惟 神決 之), e, attraverso varie divinazioni, raggiunge la determinazione di unirsi ai ribelli:

[…] Due timori rendevano difficile ogni decisione: avrei voluto uscire allo scoperto e consegnarmi alle autorità Yuan, ma temevo che mi avrebbero impiccato. Ma se non fossi uscito, temevo che le bande rosse sarebbero venute al mio villaggio e mi avrebbero ucciso. Perciò ho pregato la divinità del tempio: “In quest’anno, il 1352, il dodicesimo di questo regno, il popolo si trova in uno stato di estremo disordine. Con turbanti, divise e stendardi rossi, essi dominano le campagne, uccidendo come se falciassero canapa, per cui la brava gente non può proteggere la vita dalla mattina alla sera. Sono tremendamente spaventato, e mi rivolgo alla divinità: come evitare il disastro e avere fortuna. Che decida lo spirito per me! […]”

… 兩畏而難. 前欲出為元, 慮繫絳以廢生. 不出, 亦慮紅軍入鄉以傷命. 於是禱 於伽藍, 祝曰: 雖在壬辰, 紀年至正十二, 民人盡亂, 巾衣皆絳, 赤幟蔽野, 殺人如麻.

良善者生不保朝莫. 予尤恐之. 時祝神避凶趨吉, 惟神決之…16

Inoltre nella seguente storia, la difficoltà per il servo sta nella scelta fra obbedire al suo padrone per prendere la ragazza con cui aveva avuto una relazione segreta

16 Il testo è tratto dal Jimeng 紀夢 di Zhu Yuanzhang, cit. per intero in Chan Hok-lam, 2005, p. 101-103. Vedasi anche Taylor, 1976, pp. 1-20, specie pp. 6-7.

Rappresentazioni della volontà… 2205 durante la notte, oppure essere punito. La situazione era complicata dal fatto che la ragazza non era un essere umano, ma una volpe:

il padrone era ancora più arrabbiato, e disse al servitore: “quando la ragazza torna, prendila e portamela; se non lo fai, sarai frustato!” Il servitore non osò fiatare, acconsentì e si ritirò. Ma pensava come fosse difficile prenderla, e se non ci fosse riuscito, paventava che sarebbe stato punito. Girando e rigirando, non sapeva proprio che fare.

主人益怒, 謂仆曰: “來時, 當捉之來; 不然, 則有鞭楚!” 仆不敢言, 諾而退. 因念: 捉之難; 不捉, 懼罪. 展轉無策. (LZZY, Quan Deng 犬燈, 3:406).

E ancora, il conflitto interiore tormenta il funzionario Du, premuto da un alto dai doveri della sua carica, i suoi sentimenti, la nostalgia per la sua terra natale, il

dolore e la preoccupazione per la moglie creduta morta:17

i tamburi ed i corni militari accelerano l’avvento dell’autunno. Sto diventando vecchio. Ieri sera i fuochi delle segnalazioni sono stati accesi per annunciare la pace, e le lacrime hanno riempito i miei occhi, svegliandomi dopo avere sognato la mia terra. La guerra mi ha mantenuto lontano da casa, e le mie intenzioni sono incerte e esitanti.

秋城鼓角催, 老將來. 烽火平安昨夜, 夢醒家山淚下. 兵戈未許歸, 意徘徊. (MDT 50).

Nel documento … O RIENTE ,O CCIDENTEEDINTORNI (pagine 160-163)