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ASSICURARE LA SALUTE E IL BENESSERE PER TUTTI

Altri indicatori

GOAL 3 ASSICURARE LA SALUTE E IL BENESSERE PER TUTTI

E PER TUTTE LE ETÀ

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Presentazione del Goal

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Il Goal 3 si propone come obiettivo di garantire la salute e di promuovere il benessere per tutti e a tutte le età. Tale obiettivo focalizza l’attenzione su diversi ambiti di intervento: ridurre la mortalità materno-infantile, debellare le epidemie di malattie virali nel mondo, contrastare sia le malattie trasmissibili sia le malattie croniche, promuovendo benessere e salute mentale. Nel tempo si sono registrati enormi progressi, testimoniati dal continuo au-mento della speranza di vita e dai miglioramenti nella salute riproduttiva, materna e infan-tile. La diffusione di migliori condizioni igieniche nel Mondo, e più in generale l’attenzione ai fattori ambientali, è stato il prerequisito necessario per questi avanzamenti, soprattutto nella riduzione di malattie trasmissibili. Alcuni dei target di questo Goal si riferiscono ai rischi e alle condizioni sanitarie di popolazioni nelle prime fasi della transizione sanitaria, dove la mortalità è ancora molto alta, e sono poco rilevanti per il caso italiano (ad esempio la mortalità materna e le malattie trasmissibili). Le aree più rilevanti per il contesto italiano sono quelle legate al nuovo contesto epidemiologico e ambientale e all’invecchiamento della popolazione. In particolare si fa riferimento alla diffusione delle patologie croniche, all’accesso alla prevenzione e al contrasto agli stili di vita poco corretti (consumo di alcol e tabacco), nonché alla mortalità per incidenti stradali.

Il raggiungimento degli obiettivi proposti nell’Agenda 2030 richiede adeguate politiche di tipo sia sanitario, responsabilizzando anche i cittadini a salvaguardare la propria salute, sia non sanitario, attraverso il contrasto alle disuguaglianze sociali e territoriali.

1 Goal 3 - Ensure healthy lives and promote well-being for all at all ages.

2 Questa sezione è stata curata da Alessandra Tinto ed hanno contribuito Roberta Crialesi, Silvia Bruzzone, Lidia Gargiulo, Francesco Grippo, Stefano Marchetti, Marilena Pappagallo, Silvia Simeoni.

Target

Il Goal 3 è declinato in tredici target, di cui gli ultimi quattro riferiti agli strumenti di attuazione:

3.1 Entro il 2030, ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 per 100 mila nati vivi.

3.2 Entro il 2030, mettere fine alle morti evitabili di neonati e bambini sotto i 5 anni di età, con l’obiettivo per tutti i paesi di ridurre la mortalità neonatale a non più di 12 su 1.000 nati vivi e, per i bambini al di sotto dei 5 anni, ridurre la mortalità a non più di 25 su 1.000 nati vivi.

3.3 Entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate e combattere l’epatite, le malattie legate all’uso dell’acqua e altre malattie trasmissibili.

3.4 Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e la cura e promuovere la salute mentale e il benessere. 3.5 Rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze, tra cui abuso di

stupefacenti e l’uso nocivo di alcool.

3.6 Entro il 2020, dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali.

3.7 Entro il 2030, garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresi quelli per la pianificazione familiare, l’informazione e l’educazione, e l’integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali. 3.8 Conseguire una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi

finanziari, l’accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l’accesso a farmaci essenziali sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili e vaccini per tutti. 3.9 Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze

chimiche pericolose e da inquinamento e contaminazione di aria, acqua e suolo. 3.a Rafforzare l’attuazione della “Convenzione quadro dell’Organizzazione Mondiale della

Sanità sul controllo del tabacco” in tutti i paesi, a seconda dei casi.

3.b Sostenere la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie trasmissibili e non trasmissibili che colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo, fornire l’accesso ai farmaci essenziali e ai vaccini a prezzi accessibili, in conformità con la Dichiarazione di Doha sull’Accordo TRIPS e la salute pubblica, che afferma il diritto dei paesi in via di sviluppo ad utilizzare appieno le disposizioni dell’accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale in materia di flessibilità per proteggere la salute pubblica e, in particolare, di fornire l’accesso ai farmaci per tutti.

3.c Aumentare sostanzialmente il finanziamento della sanità e il reclutamento, lo sviluppo, la formazione e il mantenimento del personale sanitario nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nei paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo. 3.d Rafforzare la capacità di tutti i paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo, per la

Indicatori diffusi dall’Istat

Gli indicatori diffusi dall’Istat per il Goal 3 sono ventotto, riferiti a dodici dei tredici target rispetto ai quali è possibile e/o significativo monitorare i progressi almeno a livello nazionale. Tabella 3.1 - Elenco indicatori SDG e indicatori diffusi dall’Istat

Indicatori Rispetto all’indicatore

SDG Valore ultimo periodo disponibile SDG 3.2.1 - Tasso di mortalità sotto i 5 anni

Probabilità di morte sotto i 5 anni (Istat, 2016, per 1.000) Identico 3,54

SDG 3.2.2 - Tasso di mortalità neonatale

Tasso di mortalità neonatale (Istat, 2015, per 1.000) Identico 2

SDG 3.3.1 - Numero di nuove infezioni da HIV per 1.000 persone non infette, per sesso, età e gruppi di popolazione

Incidenza delle infezioni da HIV per 100.000 residenti (per regione di segnalazione) (Istituto Superiore di Sanità, 2016,

per 100.000) Identico 5,7

SDG 3.3.2 - Incidenza della tubercolosi per 100.000 abitanti

Incidenza tubercolosi (Ministero della Salute, 2016, per 100.000) Identico 6,6

SDG 3.3.4 - Incidenza della epatite B per 100.000 abitanti

Incidenza di Epatite B (European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC); Ministero della Salute (anno

2016), 2016, per 100.000) Identico 0,5

SDG 3.4.1 - Tasso di mortalità attribuita a malattie cardiovascolari, cancro, diabete o malattie respiratorie croniche

Tasso standardizzato di mortalità per le maggiori cause di morte tra 30-69 anni (Istat, 2015, per 100.000) Proxy 232 Speranza di vita in buona salute alla nascita (Istat, 2017, numero medio di anni) Di contesto nazionale 58,5

SDG 3.4.2 - Tasso di mortalità per suicidio

Tasso standardizzato di mortalita per suicidio (Istat, 2015, per 100.000) Identico 6,1

SDG 3.5.2 - Consumo dannoso di alcol, definito in base al contesto nazionale, come il consumo di alcol pro capite (per la popolazione di età compresa tra 15 anni e più) in un anno in litri di alcol puro

Litri di alcol pro capite (WHO, 2014, Litri pro capite) Identico 7,56 Proporzione standardizzata di persone di 14 anni e più che presentano almeno un comportamento a rischio nel

consumo di alcol (Istat, 2017, %) Di contesto nazionale 16,7

SDG 3.6.1 - Tasso di mortalità per incidenti stradali

Tasso di mortalità per incidente stradale (Istat, 2016, per 100.000) Identico 5,3 Numero morti in incidente stradale (Istat, 2016, valori assoluti) Di contesto nazionale 3.283 Tasso di lesività grave in incidente stradale (Ministero della Salute, 2016, per 100.000) Di contesto nazionale 28,6

SDG 3.7.1 - Percentuale di donne in età riproduttiva (15-49 anni) che hanno soddisfatto il loro bisogno di pianificazione familiare con metodi moderni

Domanda di contraccezione soddisfatta con metodi moderni (Istat, 2013, %) Proxy 67,2

SDG 3.7.2 - Quozienti specifici di fecondità per età per 1000 donne tra i 10 e i 14 anni e tra i 15 e i 19 anni

Quozienti specifici di fecondità per età per 1000 donne tra i 10 e i 14 anni (Istat, 2016, per 1.000) Identico 0,04 Quozienti specifici di fecondità per età per 1000 donne tra i 15 e i 19 anni (Istat, 2016, per 1.000) Identico 24,2

SDG 3.8.1 - Copertura dei servizi sanitari essenziali (definita come la copertura media dei servizi essenziali in base a interventi mirati che includono la salute riproduttiva, materna, neonatale e infantile, malattie infettive, malattie non trasmissibili e capacità e accesso del servizio, tra la popolazione generale e la popolazione più svantaggiata)

Persone che hanno ricevuto la terapia antiretrovirale (ART) (Istituto Superiore di Sanità, 2014, %) Proxy 91,9 Percentuale dei parti con più di 4 visite di controllo effettuate in gravidanza (Ministero della Salute - Cedap, 2014, %) Proxy 87,3

SDG 3.9.3 - Tasso di mortalità attribuita ad avvelenamento accidentale

Tasso standardizzato di mortalità per avvelenamento accidentale (Istat, 2015, per 100.000) Identico 0,4

SDG 3.a.1 - Consumo di tabacco relativo alle persone di 15 anni e più, standardizzato per età

Proporzione standardizzata di persone di 15 anni e più che dichiarano di fumare attualmente (Istat, 2017, %) Identico 20,2

SDG 3.b.1 - Percentuale della popolazione coperta da tutti i vaccini inclusi nel programma nazionale

Copertura vaccinale antinfluenzale età 65+ (Ministero della Salute, 2016/2017, per 100 abitanti) Identico 52 Copertura vaccinale in età pediatrica: polio (Ministero della Salute, 2017, per 100 abitanti) Identico 94,5 Copertura vaccinale in età pediatrica: morbillo (Ministero della Salute, 2017, per 100 abitanti) Identico 91,7 Copertura vaccinale in età pediatrica: rosolia (Ministero della Salute, 2017, per 100 abitanti) Identico 91,6

SDG 3.b.2 - Assistenza totale netta ufficiale allo sviluppo per la ricerca medica e settori della sanità di base

Aiuto Pubblico allo Sviluppo in ricerca medica e salute di base (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione

Internazionale, 2016, Milioni di euro) Identico 18,8

SDG 3.c.1 - Densità e distribuzione dei professionisti sanitari

Medici praticanti (IQVIA ITALIA, “OneKey” Database, 2017, per 1.000) Identico 4 Infermieri e ostetriche (Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie), 2016, per 1.000) Identico 5,8 Dentisti (Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie), 2016, per 1.000) Identico 0,8

Focus

SDG 3.2.1 - Tasso di mortalità sotto i 5 anni; SDG 3.2.2 - Tasso di mortalità neonatale

Negli ultimi decenni, a livello mondiale sono stati fatti progressi sostanziali nella ri-duzione della mortalità infantile. Sia il tasso di mortalità sotto i cinque anni sia il tasso di mortalità neonatale si sono dimezzati rispetto al 1990, con progressi accelerati nel periodo 2000-2016. Nonostante tali miglioramenti, permangono forti disparità, con la zona dell’A-frica subsahariana che continua ad avere un tasso di mortalità sotto i 5 anni pari a circa il doppio rispetto alla media globale (84 decessi ogni 1.000 nati vivi nel 2015, contro i 43 decessi nel mondo).

Europa e Nord America, subito dopo Australia e Nuova Zelanda, sono le aree del mon-do con la quota più rimon-dotta di decessi sotto i 5 anni e sotto i 28 giorni (tasso di mortalità neonatale), dove è stato raggiunto già da tempo l’obiettivo posto dalle Nazioni Unite di ridurre la mortalità neonatale a non più di 25 decessi su 1.000 nati vivi e la mortalità sotto i 5 anni a non più di 12 decessi su 1.000 nati vivi.

In Italia entrambi gli indicatori hanno raggiunto livelli tra i più bassi in Europa e Nord America e continuano progressivamente a diminuire. Il tasso di mortalità neonatale è pas-sato da 2,7 decessi entro i primi 28 giorni per mille nati vivi nel 2004 a 2 nel 2015, mentre la probabilità di morte sotto i 5 anni scende a 3,5 decessi entro i 5 anni per mille nati vivi nel 2016 (era 3,8 nel 2010).

I progressi maggiori si registrano nel Mezzogiorno, dove lo svantaggio rispetto alle altre aree del Paese si va lentamente riducendo. Nel 2016 si registrano, infatti, 4 decessi sotto i 5 anni per 1000 nati vivi nel Mezzogiorno contro 3,3 al Nord; nel 2010 i tassi erano pari a 4,7 nel Mezzogiorno contro 3,3 al Nord.

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 Africa

Sub-sahariana Oceania * Asia Centrale eMeridionale Mondo Settentrionale eAfrica Asia Occidentale

America Latina

e Caraibi e Sud-orientaleAsia OrientaleEuropa e Nord-America Nuova ZelandaAustralia e

2000 2015

Figura 3.1 - Probabilità di morte sotto i 5 anni per area geografica - Anni 2000 e 2015 (per 1000 nati vivi)

Fonte: UN Global database * esclusi Australia e Nuova Zelanda

0 1 2 3 4 5 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Tasso di mortalità neonatale Probabilità di morte sotto i 5 anni

Figura 3.2 - Tasso di mortalità neonatale e probabilità di morte sotto i 5 anni, Italia - Anni 2004-2016 (per 1000 nati vivi)

Fonte: Istat, Indagine sui decessi e cause di morte; Tavole di mortalità (Cancellati dall’anagrafe per decesso)

0 1 2 3 4 5 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Nord Mezzogiorno Centro

Figura 3.3 - Probabilità di morte sotto i 5 anni, per ripartizione geografica - Anni 2010-2016 (per 1000 nati vivi)

SDG 3.4.1 - Tasso di mortalità attribuita a malattie cardiovascolari, cancro, diabete o malattie

respiratorie croniche

Nel 2015, circa 30 milioni di persone in tutto il mondo sono morte prematuramente (prima dei 70 anni), come segnalato dal tasso standardizzato di mortalità per le maggiori cause di morte. Più della metà di questi decessi (56%) sono stati attribuiti a malattie non trasmissibili; di cui, oltre tre quarti (13 milioni) causate da malattie cardiovascolari, tumori maligni, diabete o malattie respiratorie croniche. Tra il 2000 e il 2015, il rischio di morire tra i 30 e i 70 anni per una delle quattro malattie elencate in precedenza, è sceso dal 23 al 19%. Sebbene ciò rappresenti un progresso significativo, occorrono ulteriori sforzi per raggiun-gere, entro il 2030, l’obiettivo di riduzione di un terzo delle morti premature per malattie cardiovascolari, tumori maligni, diabete o malattie respiratorie croniche.

I progressi più rapidi negli ultimi anni si registrano in Europa, dove la percentuale è scesa del 22% tra il 2005 e il 2015 e in Nord America dove, nello stesso periodo, la percen-tuale è diminuita del 15%.

In Italia l’indicatore utilizzato per monitorare questo target è il tasso standardizzato di mortalità tra 30-69 anni per tumori maligni, diabete mellito, malattie cardiovascolari e ma-lattie respiratorie croniche. Tra il 2004 e il 2015 la mortalità per queste cause è diminuita, soprattutto tra i maschi, che tuttavia ancora presentano tassi del 70% più alti rispetto alle femmine. Nel 2015 il tasso è sceso a 295,6 decessi per 100 mila residenti tra i maschi (era 386,7 per 100 mila nel 2004), e a 172,9 decessi per 100 mila tra le femmine (era 201,4 nel 2004). L’obiettivo proposto per il 2030 (tasso standardizzato per l’Italia di 193 decessi per 100 mila entro il 2030, 258 per i maschi e 134 per le femmine) sembra raggiungibile in Italia, anche se negli ultimi anni si osserva un rallentamento dell’evoluzione positiva osser-vabile nel medio periodo.

0 50 100 150 200 250 300 350 400

Maschi Femmine Italia

Figura 3.4 - Tasso standardizzato di mortalità per le maggiori cause di morte tra 30-69 anni in Italia per genere - Anni 2004-2015 (per 100 mila abitanti)