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CHINATOWN SUR RHÔNE: LIONE, LA CINA E LA DIASPORA CINESE

3.3 Associazioni cinesi e franco-cines

Nell’ambito della diaspora, per contrastare il senso di smarrimento e di solitudine dovuto all’insediamento in un nuovo ambiente, che può anche essere ostile, gli immigrati cinesi cercano di ricreare all’estero il loro modo di vivere attraverso delle istituzioni proprie: in primo luogo la famiglia e, in senso più allargato, le associazioni (huìguăn o gōngshè

).58 Per comprendere il fenomeno dell’associazionismo cinese e franco-cinese, bisogna tenere in considerazione alcuni elementi: prima di tutto, la popolazione cinese e asiatica in Francia non è omogenea, poiché immigrata in periodi diversi e con motivazioni differenti (economica o politica); inoltre, negli anni settanta e ottanta l’arrivo dei rifugiati ha portato molte associazioni religiose e laiche francesi a offrire alcuni servizi tradizionalmente riservati ad altri gruppi (corsi di lingua, alloggio…).59

Nel 2003 fu condotta in Francia una ricerca sui movimenti associativi cinesi e franco-cinesi, da cui emersero alcune osservazioni: un numero molto alto di associazioni, con statuti identici, ma diverse attività, tra cui i corsi di francese e di pŭtōnghuà ( ); parecchie richieste di adesione, ma poche persone realmente impegnate nella gestione; poche associazioni nel settore dell’integrazione e maggioranza di movimenti franco-cinesi, aperti a nuovi aderenti e in favore di una mescolanza culturale, rispetto ai gruppi solo cinesi, autarchici e limitati alla popolazione immigrata; relazioni sociali ed economiche forti con il paese d’origine; aderenti adulti o anziani (fondatori), poiché i giovani, spesso nati in Francia, tendono a non riconoscersi nella comunità d’origine e tanto meno nell’associazione, da cui cercano di allontanarsi per potersi integrare meglio nella società di accoglienza; budget limitati, generalmente basati sulle quote di iscrizione dei membri; organizzazione di attività di culto, seguite per lo più dalle donne, che sono anche le più motivate e attive all’interno delle associazioni.60

La nascita delle associazioni cinesi in seno alla diaspora è legata alla cultura di stampo confuciano, in cui l’elemento cardine è il mantenimento delle relazioni sociali (guānxì ): i gruppi sono costituiti in base al luogo di origine (provincia, città, villaggio), al patronimico, al settore professionale, alla religione, all’interesse per il settore sociale e l’integrazione.61 In questo paragrafo vedremo a quale categoria appartiene l’Association des Chinois d’Outre-Mer

58

LIVE,La Diaspora chinoise en France …, op. cit.,p. 9.

59 G

UILLON e TABOADA LEONETTI,Le Triangle…, op. cit., p. 122.

60 Pierre P

ICQUART,“Le mouvement associatif chinois et franco-chinois en France”, Migration Etudes, 111, gennaio 2003, p. 2.

61

à Lyon et Rhône-Alpes, l’unica associazione cinese di Lione tra le otto presenti in tutta la

Francia esclusa l’area di Parigi e dell’Ile de France.

Le associazioni franco-cinesi, prevalentemente di tipo culturale, hanno una storia lunga: la prima fu l’Amicale Franco-Chinoise, fondata nel 1905; gli scopi di questi movimenti sono l’avvicinamento delle culture cinese e francese e lo sviluppo di legami tra i due Paesi, ma di fatto sono rivolte più ai francesi interessati alla Cina che ai cinesi immigrati in Francia.62 Tra le attività svolte si trovano spesso corsi di cinese, di calligrafia, di arti marziali, preparazione di attività legate alle festività come il Capodanno cinese (di cui parleremo meglio nei capitoli 5 e 6), organizzazione di viaggi in Cina, aiuto agli studenti etc.63 Per quanto riguarda gli eventi pubblici, essi sono un indicatore del riconoscimento dell’associazione e come tali un importante momento per mostrare il potere dell’associazione stessa e dei suoi leader.64

Dallo studio di Picquart è emerso che su un totale di seicentoquarantanove associazioni esistenti nel 2003, sia cinesi che franco-cinesi, duecentosessantasette si trovavano nell’Ile de France e trecentosessantaquattro sparse in tutte le altre regioni della Francia metropolitana. La modalità di gestione è generalmente basata sulla legge 1901, anche se poi, internamente, ci sono altri regolamenti che permettono una migliore amministrazione.65 A livello linguistico, la maggioranza delle associazioni cinesi utilizza come lingua il cinese o il dialetto della zona di provenienza. I giovani sono poco presenti alla vita associativa: quando ci sono, o è perché sono forzati “per fare bella figura” durante le festività e le attività ufficiali organizzate dall’associazione in questione oppure sono parte di squadre sportive, ad esempio di calcio.66 A Lione attualmente sono presenti due associazioni cinesi, l’Association des Chinois d’Outre-

mer à Lyon et Rhône-Alpes e l’Union Professionnelle des Chinois de Lyon67, e tre associazioni franco-cinesi: l’Association des amitiés franco-chinoises de Lyon et région, La

Chine au Cœur e l’Aumônerie chinoise. Le prime due sono parte della Fédération des associations franco-chinoises.68 62 Ibid. 63 Ivi, p. 7. 64 C

HRISTIANSEN,“Chinese Identity…”, op. cit., p. 50. 65 Ivi, p. 11

66

TROLLIET,La diaspora chinoise, op. cit., pp. 92-94.

67 In teoria dovrebbe esistere anche l’Association des Etudiants et des Chercheurs chinois de Lyon, ma il sito internet http://www.xuelian-lyon.com/ non sembra essere più attivo.

68 Membres, in “Fédération des Associations franco-chinoises”, http://www.chine-france.com/fr/members, (03/04/2012).

Parleremo in dettaglio dell’Associazione dei cinesi d’oltremare nel paragrafo 3.3.1 per l’importanza da essa rivestita nella preparazione degli eventi per il Capodanno cinese, focus della ricerca.

L’Union Professionnelle des Chinois de Lyon è stata creata nel 2011 da Wei Chen-Fusier, una giovane architetto pechinese, che dopo aver completato gli studi a Grenoble tra il 2003 e il 200669, ha deciso di fondare un’associazione per stabilire dei legami tra i professionisti cinesi residenti a Lione e le aziende francesi interessate alla Cina, per le quali si organizzano aperitivi e cene, generalmente nella zona commerciale della Part Dieu (III arrondissement).70 I membri sono giovani cinesi tra i trenta e i quaranta anni, provenienti da tutta la Cina, arrivati in Francia all’inizio degli anni duemila come studenti: si può dire che questa associazione rientri nella categoria di quelle “professionali”, sebbene gli appartenenti non lavorino tutti nello stesso settore. Rispetto ai movimenti tradizionali, dove sono soprattutto gli anziani a essere presenti e attivi, in questo caso ci sono solo giovani a tenerla in piedi.

Passando alle associazioni franco-cinesi, l’Association des amitiés franco-chinoises de Lyon

et région (Fă Zhōng yŏuhăo xiéhuì Lĭ’áng dìqū ) è la più antica:

fondata negli anni settanta, oggi con la sede in rue de Turbil 24 (III arrondissement) ha lo scopo di

[…] développer les liens d’amitiés qui unissent les peuples de France et de Chine, de promouvoir, susciter, provoquer, consolider, renforcer et aider les échanges entre les peuples de France et de Chine dans tous les domaines et notamment en matière culturelle, artistique, humaine et scientifique, le tout en France ou à l'étranger (Article 3 des statuts).71

Si può dire che questa associazione rientra pienamente nei parametri riscontrati nella ricerca di Picquart del 2003: il suo statuto è di association loi 1901, ha legami a livello cittadino e regionale per sviluppare le cooperazioni e le attività proposte variano dai corsi di cinese, di calligrafia e pittura, viaggi in Cina, servizi di interpretariato, accoglienza di studenti cinesi e organizzazione di conferenze e serate, anche per il Capodanno.72

La seconda associazione franco-cinese di Lione è La Chine au Coeur (Zhōngguó xīn,

Zhōngguó qíng , ), nata nell’aprile 2010 anch’essa con lo statuto loi 1901: non

69

Intervista a Wei Chen-Fusier, 02/02/2012. 70

Union Professionnelle des Chinois de Lyon, in “Union Professionnelle des Chinois de Lyon”, http://www.upcl.fr/index.html (24/07/2012).

71 Les Amitiés franco-chinoises Lyon et région, in “Amitiés franco-chinoises de Lyon”, http://www.amitie-lyon- chine.org/amitie-france-chine.php, (24/02/2012). Tr. mia: “[...] sviluppare i legami d’amicizia che uniscono i popoli di Francia e Cina, di promuovere, suscitare, provocare, rinforzare e aiutare gli scambi tra i popoli di Francia e Cina in tutti i campi e soprattutto in ambito culturale, artistico, umano e scientifico, in Francia e all’estero (articolo 3 dello statuto).

72

esiste una sede vera e propria e nemmeno un sito internet, ma nella pagina della Fédération

des associations franco-chinoises viene riportato l’indirizzo e il numero di telefono del

responsabile.73 In questa associazione l’attività è limitata all’organizzazione di soggiorni- studio estivi per maggiorenni in diverse città cinesi (Chengdu, Xi’an, Kunming, Hangzhou, Suzhou e Shanghai), quasi senza contatti con persone cinesi, ad eccezione di alcuni professori e del personale dell’agenzia viaggi con cui collabora.74

La terza associazione è l’Aumônerie Chinoise, associazione cattolica con sede alla Basilica di Fuorvière: fondata nel 2000 da Padre Gilles Sanders, un sacerdote che notò la presenza di molti cinesi incuriositi dalla Basilica, ma senza nessuna conoscenza di religione e senza fede. Alle attività (Messa in cinese e francese, lezioni di catechismo, cene…) partecipa un numero variabile di persone, non solo cinesi e non necessariamente credenti: molti sono studenti, che cercano un gruppo a cui aggregarsi. Nel corso degli anni sono stati organizzati dei viaggi in Cina per costruire dei legami con le comunità di provenienza dei membri dell’associazione.75 In un paragrafo a parte parleremo ora dell’Association des Chinois d’Outre-Mer.

3.3.1 L’Association des Chinois d’Outre-Mer à Lyon et Rhône-Alpes

L’Association des Chinois d’Outre-Mer à Lyon et Rhône-Alpes (Făguó Luōnà Lĭ’áng Huáyì

liányìhuì — ) è stata fondata nel settembre 1979 da Bo Samreth76,

tuttora presidente onorario, e sua moglie Hui Lang, due rifugiati politici cambogiani le cui famiglie erano originarie di Chaozhou (Teochew).77 Inizialmente denominata Association des

Résidents Chinois d’Outre-Mer à Lyon et Région Rhône-Alpes (Făguó Lĭ’áng yuèmiánchá

Huáyì liányìhuì ), l’associazione ha assunto il nome attuale nel

1989: nello stesso anno spostò la sede in un locale al piano terra del numero 33 di rue Pasteur (VII arrondissement), ma la collocazione attuale al 20 di rue d’Aguesseau risale alla metà degli anni novanta.78 L’attuale presidente è Kearkun Lo, in carica dal 2002: cambogiano, in Francia dal 1983 e a Lione dal 1989, proprietario del ristorante Le Soleil Levant. Sebbene non sia nato in Cina, il suo legame con questo Paese è esplicitato nel suo essere rappresentante in

73 http://www.chine-france.com/fr/members (24/02/2012). 74

Comunicazione personale, 26/02/2012. 75 Comunicazione personale, 01/03/2012. 76 Volantino ufficiale dell’associazione. 77 Intervista, 11/03/2012.

78 “Faguo Luona-Li’ang Huayi lianyihui” -- (Associazione dei Cinesi d’Oltremare, Lione e Rodano-Alpi), in “Huaxia liantong ,

Francia della provincia del Guanxi.79 Nei primi anni novanta il presidente fu Roger Liu, con Alex Ho come vice-presidente, Song Seng-Kong tesoriere e Henri Carstensen segretario: all’epoca tutti avevano la cittadinanza francese.80 Dal 1998 al 2002 fu scelto come presidente Alex Ho.

Per ricordare il legame con la patria e tra gli immigrati stessi, la prima pagina del volantino di presentazione, stampato sia in francese che in cinese, riporta la frase “Communication du

sentiment parmi les compatriotes” (yī ge liánluò tóngbāo gănqíng de dìfāng

).81

Come abbiamo visto, la comunità asiatica di Lione è eterogenea, ma non sufficientemente numerosa per poter formare associazioni legate a un luogo di origine preciso: nonostante ciò l’Association des Chinois d’Outre-Mer à Lyon fa parte di questa categoria, intendendo il luogo di provenienza in senso ampio, riferito al Sud-Est asiatico.

Nel volantino di presentazione l’associazione dichiara di avere come obiettivi “d’échanger avec des organisations françaises sur le plan culturel et de promouvoir la culture et la tradition chinoises.” Inoltre, viene ricordato che è diventata la più grande organizzazione cinese della regione Rodano-Alpi, che ha sviluppato delle relazioni strategiche con il governo locale, da cui è riconosciuta ufficialmente: il riconoscimento, anche da parte dell’ambasciata, è garanzia anche di aiuti economici e materiali per l’organizzazione delle attività di un’associazione che conta circa duecento membri.82 Tra le attività proposte, a livello culturale e tradizionale ci sono la festa per il Capodanno cinese, la festa della donna, degli anziani e di metà autunno; per gli sport, i giovani hanno formato le squadre di badminton e calcio; vengono organizzati corsi di cinese (soprattutto per i bambini della seconda generazione, nati in Francia), yoga, karaoke. A livello rappresentativo, l’associazione si occupa dell’accoglienza di delegazioni provenienti dalla Cina, come è avvenuto, ad esempio, nel 2009 con il gruppo della regione del Guanxi.83

La sede dell’associazione è aperta tutti i mercoledì e i sabato pomeriggio, quando gli anziani e le donne del quartiere si ritrovano per chiacchierare, giocare a scacchi o a mahjong, cantare al karaoke.

79

GODIGNON, “Chinatown …”, op. cit., p. 21.

80 “M. Peng, consul général de Chine est venu encourager l’association”, Le Progrès, 27/07/1990. 81 Volantino ufficiale dell’associazione. Tr. mia: “Luogo di contatto dei sentimenti dei compatrioti”. 82

Volantino ufficiale dell’associazione. Le relazioni con il governo locale sono visibili soprattutto in occasione dei festeggiamenti per il Capodanno cinese: i politici sono sempre invitati e presenti alle sfilate e alle cene. Inoltre, come abbiamo visto nel paragrafo 3.2.3, dal 2008 una rappresentante asiatica è inserita nel consiglio municipale del VII arrondissement.

83 Ibid.

In questo capitolo abbiamo visto la nascita e lo sviluppo della comunità asiatica di Lione e della sua associazione, organizzatori e protagonisti dei festeggiamenti per il Capodanno cinese di cui la stampa locale si occupa fin dal 1981: nel prossimo capitolo parleremo della metodologia usata per l’analisi degli articoli sul tema della Festa di Primavera a Lione, evento principale per la rappresentazione della comunità alla popolazione autoctona.

Figura 3.2 Sede dell’Association des Chinois d’Outre-Mer à Lyon et Rhône-Alpes, 02/03/2012. 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个 个 个个 个

CAPITOLO 4