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L’Istituto franco-cinese di Lione (1921-1946): l’Università Cinese fuori dalla Cina La prima presenza studentesca cinese in Francia risale al 1875, quando circa quindici de

LIONE E LA CINA NELLA PRIMA METÀ DEL XX SECOLO

D: I dati fanno riferimento all’insieme degli stranieri presenti nel dipartimento del Rodano I dati sono al 31/

2.4 L’Istituto franco-cinese di Lione (1921-1946): l’Università Cinese fuori dalla Cina La prima presenza studentesca cinese in Francia risale al 1875, quando circa quindici de

trenta studenti arrivati in Europa frequentarono dei corsi di ingegneria navale78, ma solo dopo la fine della prima guerra mondiale il governo francese si rese conto che assicurare un percorso di formazione, soprattutto in ambito industriale, agli studenti cinesi si sarebbe potuto rivelare utile per entrambe le parti: per il Paese europeo nell’apertura di un mercato di sbocco per le proprie tecnologie; per il Paese asiatico nell’accrescimento delle conoscenze scientifiche, che gli eventi dalla metà del XIX secolo avevano mostrato essere troppo arretrate.79 Nonostante ciò nel 1919 i liúxuéshēng cinesi ( ), gli studenti che studiano all’estero, in Francia erano solo quattrocento, una piccola minoranza rispetto agli stranieri.80 Il periodo di maggior afflusso a Lione fu durante il periodo di apertura dell’Institut franco-

chinois de Lyon ( Lĭ’áng Zhōng Fă Dàxué ), l’unica Università cinese fuori dai

confini cinesi, nata dalla collaborazione tra Li Shizeng (Li Shízēng ), il Professor Maurice Courant e l’Università di Lione. Li Shizeng fu un personaggio importante, fondatore della Usine Caséo-sojaïne di La Garonne-Colombes nel 1908 e del Movimento Studio- Lavoro.81

Vediamo brevemente le origini e gli obiettivi di questo movimento per capirne il legame con la città di Lione e il suo Istituto.

2.4.1 Le Mouvement Travail-Etude en France (1919-1925)

L’emigrazione è spesso legata alla politica e gli studenti che presero parte al Movimento Studio-Lavoro (Qíngōng jiănxué yùndòng ) sono il punto di congiunzione di questi due ambiti: il (fallimentare) progetto, ideato da Li Shizeng nel primo decennio del XX secolo per promuovere il “diligent work and frugal study”82 tra i dipendenti cinesi dell’azienda di lavorazione della soia da lui aperta, puntava ad associare l’autosufficienza economica tramite il lavoro con l’obiettivo politico dell’apprendistato in Occidente, vantaggioso per il riscatto della madrepatria umiliata.83 Il secondo punto dell’importanza politica di questo movimento risiede nel fatto che tra coloro che ne fecero parte ci furono

78 W

ANG, Emigration…, op. cit., p. 53. 79

Ivi, p. 19. 80 Ivi, p. 68. 81 B

AILEY, “The Chinese…”, op. cit., p. 444. 82 Ivi, p. 445.

83

alcuni dei futuri membri fondatori ed elementi-chiave del Partito Comunista Cinese, come Zhou Enlai, Chen Yi e Deng Xiaoping.84

Li Shizeng (o Li Yuying) giunse in Francia, a Montargis, nel 1902 per studiare all’Ecole

Pratique d’Agriculture, dove venne a contatto con il pensiero anarchico di Elisée Reclus ed

ebbe modo di costruire la rete di contatti tra gli intellettuali e i politici francesi, che gli avrebbe permesso di mettere in atto il suo progetto di studio-lavoro negli anni successivi. Nel 1908 aprì a La Garonne-Colombes una fabbrica per la lavorazione della soia, la Usine Caséo-

sojaïne, i cui trenta dipendenti provenivano dal suo stesso villaggio nello Zhili85: in mezzo a questi operai Li Shizeng ebbe modo di promuovere per la prima volta il motto ad alto valore morale ed educativo “diligent work and frugal study”.86

Poiché all’epoca lo studio all’estero era un privilegio dei figli delle famiglie ricche, Li Shizeng, con l’appoggio di Cai Yuanpei (Cài Yuánpéi ) e Wang Jingwei (Wāng

Jīngwèi ), decise di fondare un’associazione, la Société d’éducation rationnelle

française (LiúFă jiănxuéhuì ), per permettere al maggior numero possibile di

giovani di sperimentare lo studio e il lavoro all’estero vivendo una vita modesta87 con l’obiettivo superiore di riformare la società tramite l’istruzione.88 Questo progetto fu interrotto bruscamente nel 1913 quando Yuan Shikai chiuse le scuole preparatorie aperte in Cina. Con lo scoppio della prima guerra mondiale le idee di Li Shizeng si intrecciarono con il lavoro dell’agenzia semi-governativa “Huimin”, che si occupava del reclutamento di operai cinesi chiamati a prendere il posto dei francesi impegnati al fronte: nel giugno 1915 fu creata la Société du travail diligent et des études frugales (Qíngōng jiănxué huì )89 e il 3 aprile 1916 fu aperta a Parigi una scuola per i lavoratori che avrebbero dovuto fare da interpreti nelle fabbriche. Con la fine del conflitto il numero di persone interessate al soggiorno in Francia crebbe notevolmente e nel marzo 1919 il primo gruppo di ottantanove studenti, per lo più dello Hunan e del Sichuan, lasciò la Cina per arrivare a Marsiglia il 10 maggio dello stesso anno.90 Tra il marzo 1919 e il dicembre 1920 partirono diciassette gruppi,

84 B

AILEY, “The Chinese…”, op. cit., p. 449. 85

Provincia del Nord della Cina istituita durante la dinastia Ming e dissolta con la fine dell’Impero. Corrisponde a parte delle attuali province dello Hebei, Henan, Shandong e delle municipalità di Pechino e Tianjin.

86 Ivi, p. 444.

87 Ivi, p. 445. Nonostante il concetto di “vita frugale”, un investimento iniziale era comunque necessario: circa 200 yuan di spese per il viaggio in treno e altri 600 yuan tra tasse scolastiche, alloggio e spese per l’abbigliamento.

88 W

ANG, Emigration…, op. cit., p. 103. 89 B

AILEY, “The Chinese…”, op. cit., p. 447. 90

per un totale di circa 1550 persone, tra cui qualche decina di donne91, arrivati in Francia dopo viaggi lunghi e in condizioni disagiate. Zhou Enlai fece parte del quindicesimo gruppo. In base ai dati elaborati dall’Association franco-chinoise d’éducation, nel novembre 1920 1077 studenti-lavoratori si trovavano in territorio francese, di cui quattrocentonovantotto nelle fabbriche e cinquecentosettantanove nelle scuole.92

La crisi che colpì l’Europa alla fine della prima guerra mondiale fece però crollare le basi di questo movimento: se già nel primo periodo, quando c’era ancora la possibilità di trovare lavoro, era difficile conciliare il tempo in fabbrica con lo studio, in questa seconda fase la disoccupazione significò anche mancanza di denaro per poter pagare le tasse scolastiche. Per un primo breve periodo la Société franco-chinoise d’éducation fornì dei sussidi economici e alloggio, ma, nonostante ciò, almeno una sessantina di studenti morirono di stenti.

Il 1921 fu l’anno in cui emersero tutte le contraddizioni del movimento, anche se coloro che ancora credevano nei valori dello studio-lavoro cercarono di salvarlo: nei mesi di gennaio e febbraio furono indette delle assemblee per cercare di unire gli Huágōng ( ); la Société

franco-chinoise d’éducation emanò dei comunicati in cui informava della creazione di liste

differenti per i sussidi agli studenti borsisti e agli studenti-operai, dichiarando, di fatto, il proprio disinteresse per questa seconda categoria, abbandonata anche da Li Shizeng, ormai impegnato nelle trattative per l’apertura dell’Istituto franco-cinese di Lione.93 In seguito alle risposte negative di tutte le richieste di finanziamento fatte dagli studenti-operai agli organismi competenti (governo cinese, governo francese, consolato, Société franco-chinoise

d’éducation…), venne organizzata una manifestazione per il 28 febbraio, passata alla storia

con il nome di Èr èrbā yùndòng ( ), “Movimento del 28 febbraio”94: nonostante il Prefetto avesse negato l’autorizzazione per lo svolgimento della manifestazione, quattrocento studenti guidati da Cai Hesen, Xiang Jingyu e Wang Ruofei espressero la loro insoddisfazione per la modalità in cui (non) venne trattato il loro problema marciando verso la legazione

91 Geneviève B

ARMAN e Nicole DULIOUST,“Un groupe oublié: les étudiantes-ouvrières chinoises en France”,

Etudes chinoises, 6, 2, 1987, p. 9. Le studentesse-operaie, a differenza degli studenti maschi, avevano un

background più omogeneo, fatto di studi nelle scuole normali, con esperienze di insegnamento e una militanza nelle società rivoluzionarie.

92 B

AILEY, “The Chinese…”, op. cit., p. 449. Le fabbriche con i gruppi più numerosi di studenti-lavoratori cinesi furono lo stabilimento per la produzione di armamenti della Schneider a Le Creusot e le fabbriche di ferro e acciaio della zona di Saint-Etienne, non lontano da Lione, in particolare a Firminy e Saint-Charmond. Gli studenti nelle scuole, invece, erano dislocati per lo più nella zona di Montargis, Melun e Fontainebleau, non lontano da Parigi, dove Li Shizeng stesso aveva studiato e aveva avuto modo di stabilire delle guānxì ( ) utili per lo sviluppo delle proprie idee.

93 W

ANG, Emigration…, op. cit., p. 188.

94 Ivi, p. 189. Bisogna ricordare che alla base del movimento c’era l’obiettivo politico di trasformare la società e che molti di coloro che poi furono tra i membri fondatori o tra le personalità del Partito Comunista Cinese presero parte a questa esperienza francese, per cui il livello di politicizzazione era abbastanza elevato.

cinese di Parigi, con sede al numero 57 di rue de Babylone: secondo i rapporti, il diplomatico cinese Chen Lu non volle nemmeno ascoltare gli studenti, che richiedevano i fondi necessari per sostenere un programma completo di studio per tutti gli studenti-lavoratori del movimento. Solo nel primo pomeriggio Chen Lu uscì dal suo ufficio per incontrare i manifestanti, ma fu da essi malmenato. Inoltre, uno studente fu ucciso. Nel tardo pomeriggio il Prefetto mandò la polizia per far evacuare l’area e i partecipanti furono portati in commissariato, prima di essere rimessi in libertà.95 L’insuccesso della manifestazione non fermò gli studenti, che nella primavera del 1921 continuarono a organizzare riunioni per migliorare la pianificazione dei cortei. Il 14 maggio dello stesso anno fu formato il Comité Franco-Chinois de Patronnage, associazione Loi 190196, a cui fu affidato il compito di provvedere alle spese di emergenza per il periodo estivo e di persuadere scuole e fabbriche ad assumere gli studenti-operai cinesi.97

Nel frattempo furono completate le pratiche per l’apertura dell’Institut franco-chinois de Lyon, fondato dalle stesse persone che avevano iniziato il Movimento Studio-Lavoro nella frugalità, che nel frattempo erano diventate membri di spicco della politica cinese in ambito educativo: Li Shizeng come professore di biologia all’Università di Pechino; Cai Yuanpei come rettore della stessa Università. Se l’obiettivo della formazione dei quadri cinesi in Francia era rimasto come base del nuovo progetto, la differenza fondamentale fu l’abbandono dell’idea dell’autosufficienza economica tramite il lavoro, rivelatasi impossibile da portare avanti, a favore di un sistema di finanziamento sicuro e di un contesto accademico più serio rispetto al precedente.98

Gli studenti-lavoratori erano a conoscenza di questo programma e inizialmente pensarono che i fondi sarebbero stati a loro destinati: in realtà, i destinatari furono altri giovani, reclutati in Cina tramite esami di selezione, con una conoscenza minima di francese e un reddito sufficientemente elevato per poter pagare tutte le spese. L’Istituto fu aperto nel settembre 1921, quando arrivarono i primi centoventicinque studenti. Lo stesso periodo segnò di fatto anche la fine del Movimento Studio-Lavoro.99

95 Ivi, pp. 190-191. 96

Le “associazioni Loi 1901” sono le associazioni non lucrative.

97 Archives Départementales du Rhône, 4 M 415, 14/05/1921. Le associazioni “Loi 1901” sono le associazioni non lucrative soggette alla legge del 1° luglio 1901.

98 W

ANG, Emigration…, op. cit., p. 118. 99

2.4.2 La Marcia su Lione (settembre 1921)

La notte del 19 settembre 1921 un centinaio di studenti-operai provenienti da tutta la Francia100 si diedero appuntamento a Lione, senza darne preavviso alle autorità, per portare avanti le proprie richieste di ammissione all’Istituto franco-cinese. Riguardo a questo incidente, le due parti contrapposte (studenti-operai e prefetto/governo francese) hanno proposto il loro punto di vista sulla questione.

In una lettera del 23 settembre 1921, il Prefetto del dipartimento del Rodano espose al Ministro dell’Interno gli avvenimenti relativi all’arrivo di persone di nazionalità cinesi a Lione, scrivendo:

Par communication téléphonique du 21 courant, j’ai eu l’honneur de vous exposer que 106 étrangers de nationalité chinoise, résidant dans diverses villes de France où ils souffraient du chômage, s’étaient donnés rendez-vous à Lyon. Ils prétendaient, sans aucun titre régulier, se faire admettre comme pensionnaires étudiants au Fort Saint-Irénée (banlieue lyonnaise), dans les locaux de l’Institut Franco-Chinois. Ils s’y installèrent et manifestèrent l’intention d’y rester malgré les protestations de M. TSU, Sous-Directeur de cet établissement qui demanda alors, d’accord avec M. le Professeur COURANT, Membre du Conseil d’Administration de l’Université Chinoise, l’intervention de la police pour procéder à leur expulsion.101

Naturalmente gli studenti sans ressources ritenevano di aver diritto all’ammissione all’Istituto, come rivendicato nei cinque punti del comunicato della Fédération des Comités des étudiants

post-scolaires sans ressources, distribuito il 21 settembre per sensibilizzare l’opinione

pubblica francese riguardo la loro situazione. Le cinque motivazioni si basavano sul fatto che il fondatore dell’Istituto era la stessa persona che aveva ideato il Movimento Studio-Lavoro, Li Shizeng, il quale si sarebbe dovuto occupare degli studenti post-scolastici; secondariamente, i presidenti, sia francese che cinese, della Société franco-chinoise

d’éducation sostenevano questi studenti di fronte alle autorità; inoltre, il ministro cinese a

Parigi aveva affermato, il 16 settembre, che: “Vous pouvez très bien entrer à l’Institut. Je m’entendrai avec les Français”; dalla riunione delle personalità cinesi presenti in Francia era

100 Archives Municipales de Lyon, 1113 WP 029, 23/09/1921. Nella lettera del Prefetto sono riportate le seguenti provenienze: Creusot (16 persone); Garenne (28); Fontainebleau (10); Chateau-Thierry (12); Saint-Germain en Laye (9); Montargis (31).

101

Archives Municipales de Lyon, 1113 WP 029, 23/09/1921. Tr. mia: “Nella comunicazione telefonica del 21 scorso, ho avuto l’onore di informarla che 106 stranieri di nazionalità cinese, residenti in diverse città francesi, dove soffrono la disoccupazione, si sono dati appuntamento a Lione. Essi pretendevano, senza alcun titolo regolare, di essere ammessi come studenti-pensionanti al Forte Saint-Irénée (periferia lionese), nei locali dell’Istituto Franco-Cinese. Vi si sono installati e hanno manifestato l’intenzione di rimanervi nonostante le proteste di M. TSU, vice-direttore dell’Istituto, che a quel punto, d’accordo con il Professor COURANT, membro del Consiglio d’amministrazione dell’Università Cinese, richiese l’intervento della polizia per procedere alla loro espulsione.”

emerso un interesse nei confronti di questi studenti sans ressources, tanto da acconsentire alla loro ammissione all’Istituto; infine, a livello propagandistico, gli studenti sottolinearono che Lione aveva bisogno degli studenti cinesi per mantenere delle buone relazioni commerciali e culturali con la Cina e perciò era più vantaggioso ammetterli per non far perdere la faccia (diū

miànzi ) alla città.102

L’obiettivo degli studenti era parlare con M. Wood, Rettore dell’Università, che sarebbe arrivato dalla Cina solo nei giorni successivi insieme ai primi centoventicinque studenti; nel frattempo, il Prefetto mandò la polizia a controllare e requisire i passaporti di tutti i presenti. Per un giorno gli studenti ebbero la possibilità di rimanere all’Istituto, ancora vuoto, mentre il Prefetto fece preparare Fort Montluc103, una caserma, dove i manifestanti furono detenuti dal 22 settembre 1921 fino al 13 ottobre, giorno in cui furono trasferiti a Marsiglia per essere imbarcati per la Cina.

Il 25 settembre la Fédération des Comités des étudiants post-scolaires sans ressources distribuì un altro comunicato rivolto alla popolazione francese in seguito alle pubblicazioni dei quotidiani locali.104 La decisione finale presa dal segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, M. Berthelot, comunicata al sindaco di Lione, M. Herriot, tramite una lettera confidenziale del 29 settembre 1921, fu il rimpatrio degli studenti sans ressources, per i quali il governo di Pechino si era impegnato a rimborsare alla Compagnie des Messageries

Maritimes le spese di viaggio una volta che questi fossero giunti a Shanghai.105

Il 10 ottobre, in occasione dell’anniversario della fondazione della Repubblica di Cina, gli studenti, ancora al Fort Montluc, indissero una giornata di digiuno per protestare contro la loro dolorosa condizione di detenuti.106

Nessun appello o digiuno degli studenti fece però cambiare idea alle autorità: il 12 ottobre 1921 uscì dalla segreteria generale della polizia della Prefettura del Rodano la comunicazione ufficiale sulle modalità di trasferimento degli studenti detenuti al Forte Montluc da Lione a Marsiglia, prevista per giovedì 13 ottobre 1921:

Conformément à la loi, en vertu de l’article 90 du décret du 20 Mai 1903.

Nous requérons le Chef d’Escadron, Commandant la Compagnie du Rhône de commander dix gendarmes à pied (dont un gradé) pour convoler en chemin de fer, de la gare de Lyon-

102

Ibid. Tr. mia: “Potete sicuramente entrare all’Istituto. Mi metterò d’accordo con i Francesi.” 103 Ibid.

104 Archives Municipales de Lyon, 1113 WP 029, 25/09/1921. 105 Archives Municipales de Lyon, 1113 WP 029, 29/09/1921. 106

Brotteaux à Marseille, 116 individus de nationalité chinoise dirigés sur cette dernière ville en vertu d’instructions de M. le Président du Conseil, Ministre des Affaires Etrangères

et nécessaire au maintien de l’ordre en cours de route et à l’arrivée à destination. Le convoi sera formé à la gare de Lyon-Brotteaux le jeudi 13 octobre 1921 à 19 heures 45 du soir (quai des laitiers). Les gendarmes pourront rentrer à Lyon après embarquement de ces individus à Marseille le 14 octobre vers 16 heures. Et qu’il nous fasse part de l’éxécution [sic!] de ce qui est par nous requis au nom du Peuple Français.107

Come si evince dal Rapporto del 20 ottobre 1921 del Commissario Speciale aggiunto, non si verificò alcun incidente nel corso del trasporto a Marsiglia, dove il convoglio arrivò alle otto della mattina del 14 ottobre.108 La partenza in direzione Shanghai avvenne sulla nave “Paul Lecat” della Compagnie des Messageries Maritimes.109

Nei mesi successivi furono rimpatriati altri studenti-operai ancora presenti sul territorio francese, ma senza incidenti o manifestazioni eclatanti. A Lione, l’Institut franco-chinois cominciò le proprie attività a Saint-Irénée con i primi centoventicinque studenti.

2.4.3 Genesi, protagonisti e obiettivi dell’Institut franco-chinois de Lyon

Come abbiamo visto nel paragrafo 2.2, le relazioni commerciali legate alla seta di Lione con la Cina risalgono all’Ottocento: la scelta di questa città per fondarvi l’Istituto franco-cinese, unica Università Cinese al di fuori della Cina, oltre a questi motivi economici e alla spinta della Camera di Commercio locale, è dovuta anche al fatto che il capoluogo del Rodano è stato (ed è tuttora) una realtà educativa molto attiva.110 Inoltre la fondazione di un istituto del genere venne vista dal governo francese come strumento per il rafforzamento della posizione coloniale in Asia orientale.

Nel 1919 Li Shizeng aveva abbandonato i piani relativi al “Movimento Studio-Lavoro nella Frugalità”, ma non l’idea di un’istruzione congiunta con un’entità estera, in particolare francese, per la costruzione della nuova elite intellettuale: le trattative per decidere la

107

Archives Municipales de Lyon, 1113 WP 029, 12/10/1921. Trad. mia: “In conformità alla legge, in virtù dell’articolo 90 del decreto del 20 maggio 1903. Noi richiediamo al Comandante della Compagnia del Rodano, di comandare dieci gendarmi a piedi (di cui un graduato) per accompagnare via treno, dalla stazione di Lyon- Brotteaux a Marsiglia, 116 individui di nazionalità cinese diretti a quest’ultima città in osservanza delle istruzioni del Presidente del Consiglio, Ministro degli Affari Esteri. E necessario per il mantenimento dell’ordine durante il percorso e all’arrivo a destinazione. Il convoglio sarà formato alla stazione Lyon-Brotteaux giovedì 13 ottobre 1921 alle 19:45 (quai des laitiers). I gendarmi potranno rientrare a Lione dopo l’imbarco di questi individui a Marsiglia il 14 ottobre verso le 16. E che ci faccia parte dell’esecuzione di ciò che è richiesto in nome del Popolo Francese!.”

108 Archives Municipales de Lyon, 1113 WP 029, 20/10/1921. 109 W

ANG, Emigration…, op. cit., p. 222. 110 Philippe Y

ANN,L’Institut Franco-Chinois: un exemple réussi de collaboration en éducation?, Mémoire de

strutturazione dell’Istituto, la divisione dei costi, le modalità di ammissione degli studenti, i corsi che avrebbero dovuto seguire etc. durarono per un anno e mezzo, fino al pomeriggio dell’8 luglio 1921, quando nella seduta costitutiva dell’Associazione Universitaria Franco- Cinese, presieduta dal Rettore Joubin dell’Università di Lione, fu raggiunto un fragile accordo, insoddisfacente per tutte le parti in causa.111

Nelle settimane dell’incidente di Lione Maurice Courant, primo professore di lingua cinese a Lione, designato come segretario generale dell’Associazione, inviò una nota agli uffici municipali per tranquillizzare le autorità riguardo agli studenti che erano in procinto di arrivare dalla Cina e togliere ogni sospetto di una loro eventuale partecipazione ad attività sovversive di matrice anarchica o comunista.

L’8 luglio 1921 l’Institut franco-chinois fu costituito come Ecole Normale, in seguito all’accordo tra il Rettore Joubin dell’Università di Lione e Gao Lu, capo della Missione Universitaria Cinese in Europa,

[…] en vue de favoriser le développement des rapports intellectuels entre la France et la Chine, notamment en s’intéressant à l’éducation des étudiants et des étudiantes chinois désignés par les autorités universitaires chinoises sous leur propre responsabilité […]112

Per il funzionamento dell’Istituto fu costituita l’Association Universitaire Franco-Chinoise (associazione loi 1901): dalla parte francese, i membri furono M. Herriot, sindaco di Lione; il Rettore Joubin; il Dr. Jean Lépine, decano della Facoltà di Medicina, eletto Presidente. In