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Il Capodanno cinese overseas: identità etnica e memoria delle origin

I CINESI D’OLTREMARE, IL CAPODANNO CINESE E LA STAMPA LOCALE

4.1 Il Capodanno cinese overseas: identità etnica e memoria delle origin

Se la Festa di Primavera è un momento forte dell’anno in Cina, lo è anche nei Paesi dove si trovano delle comunità della diaspora che vogliono cercare di mantenere la propria identità etnica, nonostante le necessità di adattamento alla cultura della terra di accoglienza.

Il tema del Capodanno cinese è stato scelto come focus della ricerca perché, come sostenuto da Estelle Auguin,

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le Nouvel An chinois est un lieu privilégié d’analyse de la communauté chinoise dans la société française dans la mesure où elle se met en scène en s’adressant tant à un public intra- communautaire qu’à l’extérieur de la communauté.2

La riproposizione delle feste tradizionali è una strategia messa a punto da una comunità di emigrati per ricordare a se stessa e agli altri le proprie radici e per affermare l’appartenenza alla rete della diaspora mondiale, che nel caso cinese è molto forte.

Un evento come la sfilata per il Capodanno cinese copre delle problematiche diverse: celebrazione dei culti e della cultura tradizionali, relazioni economiche e politiche con la città di insediamento e, a livello internazionale, tra il Paese di accoglienza e la Cina. Le comunità cinesi, generalmente discrete seppure visibili nel territorio grazie a ristoranti e supermercati, in occasione del nuovo anno diventano le protagoniste di un “théâtre prisé” in cui soprattutto le associazioni mostrano la propria identità e altri attori politici ed economici, interni ed esterni alla comunità, mettono in luce i rapporti di forza.3

L’articolo di Estelle Auguin sopra citato riconduce le problematiche legate allo show del Capodanno cinese a tre livelli: intra-comunitario, economico e commerciale, politico. Spieghiamo ora queste definizioni, che torneranno utili per comprendere se queste conclusioni, emerse dagli studi effettuati nel 2003 per la sfilata agli Champs Elysées di Parigi, siano riferibili anche alle comunità presenti a Lione.

Per le comunità parigine la Festa di Primavera è il momento in cui i membri delle stesse devono gestire la loro etnicità. Le tradizioni non restano mai uguali a se stesse, soprattutto se vengono riproposte da una comunità emigrata che si serve delle usanze del Paese natale per reinventare una propria identità in un luogo estraneo: l’appartenenza a un determinato gruppo dipende dalla consapevolezza della condivisione della stessa origine (reale o meno) e cultura.4 I festeggiamenti per il Capodanno cinese permettono una grande visibilità a tutta la rete della diaspora poiché vengono programmati eventi in tutto il mondo: ma quali sono gli elementi attraverso cui costruire l’identità del gruppo? Come sostiene l’antropologo Michel Agier in

Anthropologie du Carnaval. La ville, la fête et l’Afrique à Bahia i contesti rituali sono

fondamentali per la messa in scena dell’identità5 e le sfilate per il nuovo anno cinese sono un

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AUGUIN,“Le Nouvel An…”, op. cit., p. 2. Tr. mia: “Il Capodanno cinese è un luogo privilegiato per l’analisi della comunità cinese nella società francese nella misura in cui si mette in scena rivolgendosi sia a un pubblico intracomunitario che all’esterno della comunità.”

3 Ibid. 4

Ivi, p. 3. 5 Michel A

GIER,Anthropologie du Carnaval. La ville, la fête et l’Afrique à Bahia, Marseille, coédition Edition

Parenthèses, Institut de Recherche pour le Développement, 2000, p. 229. Michel Agier è un antropologo, direttore della ricerca dell’Institut de Recherche pour le Développement all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences

rito come lo è il Carnevale: le associazioni sono le vere protagoniste del Capodanno, poiché sono loro che si occupano dell’organizzazione degli spettacoli, attraverso i quali vengono scelti gli elementi culturali da mantenere e far conoscere sia alla popolazione autoctona che ai membri più giovani della comunità immigrata, meno consci delle proprie radici (di cui andare fieri). A Parigi le associazioni sono sostenute dai due soggetti economici più potenti della diaspora cinese in Francia, le due catene di importazione di prodotti etnici “Tang Frères”, di origine Lao, legata al C.I.C.O.C. (Conseil pour l’intégration des communautés d’origine

chinoise en France) e “Paris Store”, i cui fondatori sono originari della Cambogia, che

sostiene l’A.R.F.O.I. (Association des résidents de France d'origine indochinoise). Tutte le attività proposte dai gruppi, come i corsi di lingua cinese, soprattutto per i bambini della seconda generazione, o di calligrafia, i tornei sportivi o le giornate di conferenze servono per ricordare al gruppo le origini culturali: le esibizioni del Capodanno rappresentano l’apice di questa identificazione per la grande visibilità che hanno nel territorio. Questa visibilità è anche il motivo per cui la comunità fa un uso strumentale della festa per affermare la propria differenza culturale rispetto alla società francese.6

Essendo la presenza asiatica a Lione molto inferiore rispetto a quella di Parigi, nel capoluogo della regione Rodano-Alpi c’è un’unica associazione cinese, che, come è già stato detto, è formata per lo più da vietnamiti e cambogiani di origine cinese: come vedremo nel capitolo 5, nei primi anni dopo l’ondata di immigrazione della seconda metà degli anni settanta i festeggiamenti per il Capodanno erano organizzati dall’Union des Vietnamiens du Rhône, che preparavano degli spettacoli con canti e danze tradizionali, mettendo l’accento sulla specificità vietnamita. Dalla metà degni anni ottanta le attività più visibili sono invece pianificate dall’Association des Chinois d’outre-mer (fondata da due cambogiani), che pone invece l’attenzione sulla discendenza cinese e sulle consuetudini del Paese di Mezzo, forse anche per il maggior interesse suscitato dalla Cina rispetto al Vietnam in ambito internazionale.

Oltre che a livello culturale il Capodanno cinese riveste una grande importanza dal punto di vista economico e commerciale: gli emigrati dal Paese di Mezzo sono notoriamente degli imprenditori, pertanto il profitto e l’arricchimento sono i primi obiettivi7. I settori tipici delle loro imprese sono la ristorazione e il settore alimentare, i laboratori tessili e di pelletteria. Il geografo Emmanuel Mamung sostiene che i quartieri cinesi, ovvero le aree in cui si

6 A

UGUIN,“Le Nouvel An…”, op. cit., pp. 3-4.

7 Cfr. p. 27. L’emigrato cinese si considera di successo nel momento in cui riesce ad aprire la propria impresa, nella maggior parte dei casi nel settore etnico dove è stato svolto il periodo di lavoro gratuito per il ripagamento dei debiti di viaggio.

concentrano i commerci gestiti da questa popolazione, siano i luoghi dove i cinesi mettono in scena la rappresentazione di se stessi, soprattutto durante il Capodanno, quando le vie di queste parti di città sono affollate anche dalla popolazione autoctona, intrigata dall’esotismo portato da questo evento.8

Due considerazioni possono essere fatte riguardo a questa “comunità mercantile” la cui dimensione identitaria è molto forte: in primo luogo la maggior parte della popolazione cinese emigrata in Francia è occupata nella vendita di prodotti etnici tipici, attraverso i quali la comunità può mostrare la propria identità.9 Inoltre, la caratteristica migrazione “a catena”, tipica dei cinesi, porta alla formazione di un mercato etnico del lavoro in cui i dipendenti sono parte della diaspora stessa: come sostiene Auguin

Dès lors, l’importance identitaire de la fête du Printemps prend toute son ampleur pour cette communauté marchande dont le commerce repose sur un caractère ethnique installé sur un territoire identifié. Ces entreprises s’approprient l’espace urbain le temps de la fête du Nouvel An chinois donnant à cette fête publique un caractère publicitaire.10

Oltre alla motivazione di identificazione culturale, le sfilate per il Capodanno sono un ottimo mezzo per farsi pubblicità: a livello comunitario lo spettacolo stesso, che viene messo in scena nel quartiere cinese, zona commerciale più che residenziale, permette il riconoscimento sociale dei commercianti più ricchi e influenti, ad esempio attraverso la donazione delle “buste rosse” (hóngbāo, ) al Leone, il cui contenuto mostra la prosperità dell’impresa.. Attraverso la danza omonima questo animale viene “chiamato” per scacciare gli spiriti negativi e assicurare la ricchezza per i successivi dodici mesi. L’ulteriore demarcazione etnica del quartiere in questo periodo dell’anno permette di attirare anche la popolazione francese, incuriosita da una cultura diversa di cui sente parlare quotidianamente per la potenza economica della Cina. Come detto, a Parigi sono presenti i due principali marchi di importazione di prodotti etnici cinesi che approfittano della Festa di Primavera per farsi pubblicità: “Tang Frères” e “Paris Store” sfruttano il periodo di festività per propagandare e mettere in mostra la loro potenza economica. La prima, in particolare, ha sovvenzionato la sfilata del 2003, ufficialmente organizzata dal Conseil pour l’intégration des communautés

d’origine chinoise en France (C.I.C.O.C.). Per quanto riguarda le grandi catene,

nell’agglomerato urbano di Lione è presente solamente un negozio di “Paris Store” a

8 M

AMUNG,La diaspora…, op. cit., p. 141.

9

Ivi,p. 139. 10 A

UGUIN,“Le Nouvel An…”, op. cit., p. 5. Tr. mia: “Quindi, l’importanza identitaria della Festa di Primavera assume un certo rilievo per questa comunità mercantile il cui commercio è a carattere etnico, installato in un territorio identificato. Queste imprese si appropriano dello spazio urbano durante il Capodanno cinese dando a questa festa un carattere pubblicitario.”

Vénissieux, un comune nella periferia meridionale di Lione: per questa città non si può dire che dietro all’organizzazione delle parate ci sia un grande marchio che vuole pubblicizzarsi, ma sono i membri dell’Association des Chinois d’Outre-mer à Lyon et Rhône-Alpes, ristoratori e commercianti del quartiere, ad ottenere vantaggi in termini di visibilità.

In base a quanto sostenuto da Estelle Auguin, l’importanza economica di questo evento non è solo per la comunità immigrata, ma anche per le aziende francesi, che colgono questa occasione per proporre dei nuovi articoli festivi provenienti da paesi lontani, in un periodo a metà tra Natale e San Valentino.11

La stampa non è esente dal “contagio” del Capodanno cinese: molte riviste propongono l’oroscopo, come giornalmente o settimanalmente fanno con quello occidentale;12 se negli articoli analizzati pubblicati dai quotidiani lionesi i riferimenti allo zodiaco cinese sono fatti per informare sul segno dell’anno e descriverne le caratteristiche salienti, si potrà notare che non mancano le presentazioni di alcuni ristoranti cinesi e dei rispettivi menu preparati appositamente per i giorni del Capodanno.

Il terzo livello di analisi è politico: la presenza (o l’assenza) di personalità del mondo diplomatico o governativo mostra il riconoscimento che viene dato a questa comunità e i rapporti di forza e interdipendenza che si sono creati. Gli organizzatori vogliono rivendicare il proprio spazio nella società, sia economicamente che politicamente. Nelle relazioni con i gruppi locali il corpo diplomatico segue la linea che Pechino ha adottato negli ultimi venti anni nei confronti della diaspora mondiale: un legame positivo per un interesse principalmente economico, poiché gli emigrati sono i primi investitori stranieri in Cina.13 Inoltre la presenza dell’ambasciatore o del console conferma il successo della comunità e permette il mantenimento di buone relazioni con il Paese di accoglienza, in questo caso la Francia. Da parte francese, la partecipazione dei politici cittadini alle sfilate per il Capodanno cinese o la realizzazione di incontri al municipio mostrano l’interesse verso una comunità la cui madrepatria è una delle nuove potenze mondiali; inoltre, le comunità straniere sono un tema importante per le campagne elettorali e molti dei residenti cinesi, soprattutto della prima generazione, hanno la cittadinanza francese, quindi sono parte di un potenziale elettorato da non emarginare.14 Essendo la Festa di Primavera, appunto, un periodo di festa, la politica mette da parte tutte le vicende negative riguardanti la comunità cinese, in particolare quelle legate all’immigrazione clandestina e al lavoro nero: come vedremo nel capitolo 5, per quanto 11 Ivi, p. 6. 12 Ibid. 13 Ivi, p. 8. 14 Ivi, p. 6.

riguarda il capoluogo della regione Rhône-Alpes le notizie di cronaca non sono molto numerose, anche per la necessità dei giornali locali di non mettere troppo in cattiva luce le componenti della propria comunità.15

Dagli articoli pubblicati a Lione si può notare che agli eventi organizzati dall’associazione locale siano spesso presenti sia il console cinese che i rappresentanti del governo del VII

arrondissement (più raramente quelli della città).

Come abbiamo potuto vedere, i festeggiamenti per il Capodanno nelle comunità della diaspora non sono delle semplici sfilate o cene di gala, ma sottintendono delle motivazioni a carattere culturale, economico e politico, come ogni manifestazione che voglia richiamare le tradizioni tipiche della terra natia, reale o presunta: per questo motivo è stato scelto come oggetto di analisi negli articoli pubblicati dalla stampa di Lione.