1.4. Quale critica per quale teatro?
1.4.1. L’attenzione della carta stampata
Molti dei partecipanti alla ricerca qualitativa concordano nell’affermare che, generalmente, gli spazi online che si occupano di informazione e critica tendono a privilegiare la produzione indipendente e il cosiddetto “teatro contemporaneo e di ricerca”, mentre resta di dominio preferenziale dei quotidiani cartacei il cosiddetto “teatro di prosa”39.
Seppure si presentino certe aree di convergenza, alcune tendenze più evidenti permettono di separare nettamente la tipologia di interesse dimostrata dalla carta stampata da quella dimostrata dal giornalismo online e sarebbe impossibile ricondurre le due impostazioni a motivazioni precise e illustrabili nella loro totalità.
39 L. Gemini, S. Brilli, Il pubblico del teatro contemporaneo. Fra auto-osservazione e processi di
fruizione, in «Comunicazioni sociali», in corso di stampa. «Con ‘teatro contemporaneo e di ricerca’
si intende raggruppare quell’insieme, sicuramente non omogeneo, di realtà che hanno configurato lo spazio delle arti sceniche dal secondo Novecento a oggi e che trovano nella connotazione sperimentale e nell’attitudine alla ricerca un denominatore comune». Nell’articolo la questione della classificazione dei generi di spettacoli è definita «piuttosto difficoltosa se non impossibile» e ci si rifà a quella proposta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac) nella relazione del Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus) anno 2016 «che comprende, alla voce “Attività teatrale”, le seguenti categorie: teatro di prosa, teatro di prosa dialettale, teatro di prosa repertorio napoletano, recital letterario, operetta, rivista e commedia musicale, burattini e marionette, varietà e arte varia. Alla voce “Attività di balletto” le categorie: balletto classico e moderno, concerto di danza. Si veda Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) - Osservatorio dello spettacolo, Relazione sull’utilizzazione del Fondo Unico per lo Spettacolo e sull’andamento complessivo dello spettacolo (2016). http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/osservatorio-dello- spettacolo/relazioni-parlamento-fus/765-relazione-fus-anno-2016-on-line [consultato 22/08/2018].
Questo perché all’interno degli organi di stampa cartacei e radiotelevisivi sopravvive una struttura gestionale “piramidale”, regolata dal rapporto tra figure di responsabilità editoriale – che si occupano di commissionare contenuti coerenti con il resto del materiale pubblicato o diffuso – e redattori, più o meno specializzati, che avanzano proposte di copertura mediatica in base a criteri di popolarità degli eventi e, a volte, di gusto personale.
Nelle risposte degli intervistati compaiono due visioni storiche per certi versi complementari ed entrambe riconducono gran parte del discorso sull’evoluzione dell’attenzione mediatica a una fondamentale differenza tra carta stampata e Web. Oliviero Ponte di Pino ritiene che le pubblicazioni cartacee (senza contare le poche riviste specializzate rimaste) si siano nel tempo sforzate di coprire soprattutto il «teatro più tradizionale». Ponte di Pino identifica in Franco Quadri la personalità che più di altre si era votata a portare «esperienze più innovative» all’attenzione dei principali quotidiani e periodici generalisti nazionali (prima su Panorama, poi su la
Repubblica). Quello che accade oggi, però, è che la critica “tradizionale” sulle testate
cartacee «si sta sfilacciando – per motivi che hanno a che vedere con l’evoluzione dei giornali, con l’evoluzione della critica, con lo spazio che i media dedicano al teatro, ma questo dipende anche dalla curiosità degli stessi recensori40.
Riguardo ai formati usati sui maggiori quotidiani cartacei, la recensione critica trova spazio con una cadenza generalmente settimanale, di rado raggiungendo la diffusione nazionale. Come conferma Anna Bandettini (redattrice de la Repubblica, dove ha ricoperto le cariche di caposervizio e di vice-caporedattore “Spettacoli”), su base settimanale «la proporzione tra “recensione secca” post-visione e articolo di presentazione come intervista o anticipazione è circa di uno a tre»41.
La logica dell’inserto culturale – ultimamente molto condivisa dalle grandi testate – o del settimanale di approfondimento sta in un certo senso ridando spazio alla critica pura e al giudizio a volte severo che la caratterizza, ma senza dubbio l’anticipazione, la presentazione o l’intervista ad artisti o curatori rappresentano i formati più utilizzati. La ragione è che essi rispondono alla vocazione di queste pubblicazioni a offrire a un pubblico più ampio un “pacchetto base” di informazione facilmente
40 Intervista telefonica a Oliviero Ponte di Pino del 03/04/2018. 41 Carteggio con Anna Bandettini, Settembre 2018.
fruibile a proposito di un settore della cultura che di certo ha perso centralità rispetto al passato.
Tentare di rintracciare e definire le origini di ogni scelta editoriale non è tra gli obiettivi di questa ricerca, ma si può senza dubbio notare una generale tendenza – in linea con i principi base delle periodicità – a legare la scelta degli argomenti al calendario dell’attualità teatrale.
Più di un intervistato, rispondendo alla domanda sull’attenzione della critica al teatro, porta lo stesso esempio, quello dello spettacolo Freud o L’interpretazione dei sogni42.
Laura Gemini lo include, insieme a Panorama43, nell’esempio di quegli «eventi
teatrali o spettacolari di cui non si può non parlare»44; Oliviero Ponte di Pino lo
definisce come «uno degli spettacoli più importanti della stagione»45 e nota, con
sorpresa: sul Corriere della Sera non è stato recensito dal critico titolare, Franco Cordelli, ma da Magda Poli con un articolo di ingombro ridotto.
Da un lato, quindi, di alcuni eventi non possono non dar notizia anche gli spazi online; dall’altro, l’osservazione di Ponte di Pino punta a registrare una certa perdita di orientamento anche nella carta stampata e in ogni caso mette in luce uno slittamento che fa scivolare persino gli eventi più rilevanti della stagione dall’ingombro principale della pagina Spettacoli alla breve cronaca di spalla.