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Collaborazioni e progetti collettivi

Come verrà meglio approfondito nei prossimi capitoli, l’esperienza decennale e questi tre anni di ricerca approfondita hanno portato alla luce una caratteristica fondamentale della critica teatrale online, la tendenza a creare reti di relazione tra pratiche di lavoro.

Dalla tesi emergerà in maniera chiara come il fenomeno della critica teatrale sulla Rete sia legato a un preciso momento di convergenza storica e politica del sistema teatrale italiano, reso di certo interpretabile e trasformabile anche a partire dall’affermarsi di nuovi strumenti di comunicazione. L’osservazione della sua evoluzione porta con sé l’evidenza di un contatto genuino tra i protagonisti di queste invenzioni e di questi mutamenti, impegnati in un serrato dialogo con le antecedenti generazioni di professionisti e, al contempo e in maniera più o meno consapevole, nel confronto tra una e l’altra strategia.

È frequente ritrovare gli stessi nomi, in qualità di collaborazioni estemporanee, nei

colophon delle varie pubblicazioni. Questo tipo di mobilità è uno dei tratti tipici delle

strutture editoriali del Web, non vincolate da alcun contratto. Negli anni della sua disseminazione, e di pari passo con la complessa evoluzione dei sistemi che l’hanno regolata e del mutamento logico e poetico della stessa scena teatrale, la critica in Rete ha incontrato due fenomeni che è difficile liberare da un’apparente contraddizione di fondo.

Da un lato una tendenza, soprattutto nel primo periodo, a caratterizzare con decisione la natura delle pubblicazioni, dall’altro la tendenza a cercare una sorta di auto- affermazione anche attraverso il confronto tra pratiche innescate in territori differenti. Di certo resta, soprattutto in relazione agli spazi online più longevi, la caratteristica di stanzialità delle firme, derivante proprio dall’origine collettiva, partecipativa e “militante” di molti di questi progetti.

Come fanno emergere le schede che ricostruiscono l’origine di alcune principali riviste online (in Appendici), la frammentarietà del tessuto teatrale – dovuta a sensibili disequilibri sistemici – marca le peculiarità assunte dai vari progetti editoriali nei diversi momenti storici del fenomeno. Come viene meglio evidenziato in Paragrafo 4.3.4. (“La formazione della critica sul Web”), determinate figure e specifici contesti hanno rappresentato un’opportunità per il formarsi di legami di affinità, in grado in certi casi di portare a una differenziazione sempre più radicale di stile e impostazione, in altri a un desiderio di collaborazione.

Tra alcune riviste sono nate sinergie, come quella denominata “Situazione Critica”, un accordo di pubblicazione incrociata tra Teatro e Critica e Il tamburo di Kattrin e

ibrida nel corso della rassegna “Pre-Visioni” al Teatro della Tosse di Genova diretto da Fabrizio Arcuri (2011) e a diverse occasioni di scambio di contenuti tra i vari spazi online30.

Tra la fine del 2010 e i primi mesi del 2011, in seguito a una sorta di “primo contatto” avvenuto al Festival B.Motion di Bassano del Grappa, era già in fase di avvio una prima forma di aggregazione, che denotava l’impegno di figure provenienti da Altre Velocità, Krapp’s Last Post, Paneacqua Culture, Il tamburo di

Kattrin e Teatro e Critica, oltre che di altre firme più indipendenti31. Il tentativo è

stato quello, innanzitutto, di posizionare nelle agende dei singoli possibili occasioni di incontro legate agli eventi delle stagioni e dei festival teatrali, compilando un calendario condiviso. Il risultato di questi tentativi, dei quali ho fatto parte attivamente, ha faticato a manifestarsi nel corso dei mesi, testimonianza di un tessuto relazionale ancora non del tutto maturo e reso complicato dall’assenza di economie. Negli ultimi mesi del 2011 si verifica un primo passo verso una forma di ufficialità, il raduno attorno all’Associazione Italiana Nuova Critica32. Pensata innanzitutto da

Antonio Audino e Andrea Porcheddu, traeva iniziativa dal tentativo di creare un ipotetico soggetto alternativo all’Associazione Italiana Critici di Teatro, reputata non sufficientemente rappresentativa dell’attuale panorama della critica italiana33.

Il gruppo si unisce nell’autunno 2011 ma si scioglie meno di un anno dopo, dopo aver di fatto ottenuto il riconoscimento dell’Associazione Internazionale Critici di Teatro (Aict-Iatc) e aver partecipato ad alcune sue attività e alla votazione del Comitato Esecutivo 2012 a Varsavia. Le linee fondanti rimarcano come troppo spesso «i quartieri del teatro» abbiano fermato la crescita e l’esigenza per diverse generazioni di confrontarsi «in una collaborazione alla ricerca di tematiche e

30 Cfr. Paragrafo 2.3.4., “A confronto con una fruizione fuori formato”.

31 La documentazione che riguarda questo processo resta un materiale di archivio privato, composto da un denso carteggio informale a mezzo email.

32 Il sito web di questa associazione non è più online da tempo e per risalire agli intenti programmatici faccio dunque riferimento a carteggi privati.

33 Cfr. Sito web dell’ANCT, http://www.criticiditeatro.it [consultato 12/09/2018]. L’Associazione Nazionale Critici di Teatro nasce formalmente, con un proprio statuto, nel 1969, con la direzione di Roberto De Monticelli e raccoglie istanze aggregative precedenti di circa dieci anni. Dal 2013 assegna anche un premio annuale. Scorrendo l’elenco dei membri, si nota come l’organico di questa associazione non riesca del tutto a interpretare l’effettiva vitalità del dibattito critico online.

linguaggi che siano specchio dello spirito dei tempi, prediligendo come medium la comunicazione online»34. Le difficoltà incontrate riguardano l’assetto organizzativo,

un fondamentale sbilanciamento di provenienza territoriale dei membri e, ancora una volta, un mancato supporto economico necessario a una forma di progettualità pratica.

Un secondo e più proficuo passo verso una forma di associazionismo arriva l’anno seguente, nel 2012, con la graduale formazione del gruppo Rete Critica. Si tratta di una «struttura informale» impegnata a mappare l’arricchimento del dibattito sul teatro online e nata inizialmente dall’iniziativa di Massimo Marino, Anna Maria Monteverdi, Oliviero Ponte di Pino e Andrea Porcheddu. Essa persegue percorsi molteplici: «individuare le realtà attive in questo ambito; […] rendere consapevoli gli artefici di questa esperienza, della sua rilevanza e ampiezza; […] segnalare e valorizzare personalità e progettualità artistiche innovative; […] far crescere l’esperienza della critica teatrale online attraverso pratiche di rete»35. Attualmente il

network di Rete Critica riunisce circa quaranta siti web, blog e webzine di area teatrale e dalla sua fondazione assegna annualmente il Premio Rete Critica, diviso oggi in tre sezioni: “Compagnia/Spettacolo”; “Progetto/Organizzazione”; “Comunicazione”36.

Un ultimo prolifico esempio di collaborazione tra redazioni è quello tra Altre

Velocità, Stratagemmi. Prospettive teatrali, Il tamburo di Kattrin e Teatro e Critica,

che ha dato vita al sito Planetarium. Osservatorio del teatro per le nuove

generazioni (www.teatroragazziosservatorio.it). Si tratta di un progetto sostenuto da

una rete di festival di teatro ragazzi interessati a produrre documentazione e approfondimento sulle estetiche e sul sistema di questo comparto produttivo. Il sito

34 I passaggi citati appartengono alla presentazione dell’Associazione Italiana Nuova Critica.

35 O. Ponte di Pino, Rete Critica. Il network dei blog e dei siti di teatro, in G. Guccini, A. Petrini (a cura di), Riviste di teatro e ricerca accademica. Un colloquio e un inventario, Bonanno Editore, Acrireale-Roma 2016, pp. 69–75, p. 75.

36 Cfr. Blog Rete Critica, https://retecritica.wordpress.com/ [consultato 18/09/2018]. Oggi il premio viene assegnato grazie alla collaborazione del Teatro Stabile del Veneto e del Laboratorio Olimpico diretto da Roberto Cuppone, che annualmente ospita un convegno tematico e la fase finale del Premio Rete Critica. Agli artisti e ai programmatori selezionati per la fase finale viene data la possibilità di mostrare il proprio lavoro a una delegazione dei giurati delle varie riviste, la quale si incontra per ratificare i vincitori delle tre sezioni.

ospita sezioni tematiche come recensioni, interviste, saggi brevi e inchieste alle quali prendono parte artisti, operatori e spettatori. A partire dal 2018 è stata attivata anche una webradio intitolata “Radio Planetarium”, che raccoglie testimonianze e commenti critici realizzati dai redattori incaricati di raccontare i festival37.