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3.2 Caso studio “Orto dei Sogni”

3.2.5 Le attività di “Orto dei Sogni”

3.2.5.1 Attività ordinarie

Il concetto fondamentale che regge le attività quotidiane ed ordinarie è la convivenza e lo scambio di esperienze sia tra volontari che bambini. Difatti la “vacanza” è un qualcosa che si viene a creare tutti insieme, secondo le varie esigenze dei bambini e dei volontari stessi. Durante la prima settimana del soggiorno i bambini vengono divisi in gruppi operativi, che prendono i nomi di ortaggi o verdure; ciò stimola la connessione con la Natura, attraverso i quali vengono svolte le mansioni all’interno della struttura, quali ad esempio fare il bucato, le pulizie della sala comune o delle camere da letto, l’aiuto in cucina e così via.

Sono creati infatti ad hoc dei turni di lavoro che permettano sia ai volontari di avvicinarsi alla realtà e alle esigenze dei bambini, sia a questi ultimi di rendersi e sentirsi utili all’interno della struttura, di conoscere e comprendere le esigenze che un soggiorno richiede, permettendo la formazione di identità personale e il

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rafforzamento nel carattere. Chiaramente tutte le attività vengono supervisionate e sono svolte in concomitanza con i vari volontari, i quali ne gestiscono e ne regolano l’andamento, in base alle necessità.

Il punto focale nella formazione di queste squadre operative è innanzitutto la condivisione del momento di lavoro; ciò permette al bambino di conoscere i suoi pari223 e di creare un ambiente sereno e di collaborazione tra i vari membri del soggiorno.

Il secondo punto da rimarcare è la creazione delle regole: è normale che in un soggiorno di questo tipo, in cui si deve convivere con altri per un mese vi sia e si senta la necessità di creare delle regole e delle limitazioni, nel rispetto di chi ci sta intorno. Questa necessità indotta è però un qualcosa che parte dal bambino stesso, che sente il bisogno di proteggere sé e gli altri: sono infatti i bambini che decidono quali regole siano importanti per loro e perché lo sono; è solo così facendo che le mantengono e le preservano, proprio perché sentite come qualcosa che viene dal loro io e non imposto dall’alto. Inevitabile affermare che la creazione di questa regolamentazione è guidata dai volontari e dallo staff, in modo tale da mantenere una certa direzionalità nello svolgimento del soggiorno e per forgiare un quadro in cui permettere l’adeguatezza delle attività.

Una volta tentato di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è, i bambini possono iniziare a contribuire in maniera attiva al soggiorno. L’attività infatti che lega i vari concetti sopraelencati è la cura dell’orto: a lato della struttura è stata creata la base per un piccolo orticello nei giorni precedenti all’arrivo dei bambini. Non appena istituiti i turni di lavoro, i ragazzini sentono l’esigenza di scoprire, di immergersi nel verde e di toccare con mano ciò che li circonda, solo così facendo la percezione diventa empirismo ed è possibile innescare in loro la necessità di comprendere l’importanza e la bellezza della natura. Parte integrante e fondamentale del soggiorno

223 È importante sottolineare che le squadre sono solitamente organizzate in modo tale che i bambini possano

essere insieme sia all’amico già prima della partenza, sia con bambini sconosciuti, in modo tale da permettere il rafforzamento dei rapporti umani, tentando di evitare la creazione di gruppetti interni e di “bambini privilegiati”.

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è stata quindi la cura e il mantenimento dell’orto; nel giorno della sua inaugurazione i bambini hanno piantato la loro piantina di verdura o ortaggio e da quel momento in poi ciascuno aveva il dovere di curarlo. Con il tempo questo dovere si è tramutato in necessità: perché volevano vedere la propria piantina sbocciare, quindi si impegnavano per raccogliere i pomodori prima di tornare in Giappone.

Questa necessità che nasce dal veder crescere i propri frutti nell’impegno e nella costanza, permette ai bambini non solo di comprendere a livello tattile la sostanza e la composizione di ortaggi e verdura, ma anche di mantenere e perseverare nelle proprie scelte, per veder poi sbocciare i frutti del sacrificio personale. Alcuni bambini preferivano non occuparsi dell’orto, ma, con il passare dei giorni e vedendo gli altri contenti e soddisfatti dei propri risultati, si sentirono invogliati a curare la propria piantina. In questo modo, potevano anche loro mostrare il frutto del loro lavoro e sentirsi soddisfatti dei propri sacrifici.

Il laboratorio dell’orto è quindi di fondamentale importanza non solo per il contatto con la natura e le varie proprietà benefiche che comporta, ma anche per la crescita personale del bambino, che vedendo crescere la piantina, ne scopre non solo le caratteristiche e la bontà, ma ne preserva con zelo l’identità e l’esistenza. L’orto è infatti fonte di sostentamento e di fondamentale importanza anche per altre attività svolte durante il soggiorno, poiché getta le vere e proprie basi per la “raccolta dei sogni dei bambini”.

Le verdure, gli ortaggi e le spezie raccolte sono state poi utilizzate per il laboratorio di cucina, attività attraverso la quale i bambini scoprirono nuovi sapori e il divertimento della cucina fatta in casa. Molti sono i piatti che i piccoli hanno imparato a cucinare e preparare in tutta autonomia e a puro piacimento: ravioli, pesto alla genovese, focacce, torte; questo ha reso possibile la creatività dei bambini non solo grazie alla scoperta di gusti nuovi di prodotti particolari e dal gusto inconsueto per la cucina giapponese, ma anche grazie al contatto e alla possibilità di riproporre facilmente anche in Giappone, con ingredienti simili, i piatti tipici della cultura

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italiana. Viene da sé affermare che lo scambio internazionale di culture culinarie così lontane, ma al contempo così vicine che si viene a creare, il contatto perenne con la natura e il buon cibo, fatto crescere autonomamente e con lo sforzo quotidiano, permette al bambino di poter essere stimolato, di sentirsi parte di una grande famiglia e così facendo si viene a creare un ambiente protetto, sano e ideale per la loro crescita personale.

A fare da contorno a tutto ciò sono state poi proposte molte attività corollari, le quali hanno contribuito in maniera forte e vivida a creare un soggiorno all’insegna della scoperta di sé, degli altri e della Natura.