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F attori di risChio in saldatura

ro di saldature con forti volumi di ri-empimento (in questo caso si utilizza-no processi automatici a filo continuo arco sommerso, MIG/MAG);

saldando lamiere a spessore sottile (in

questo caso è preferibile TIG).

F

attoridirisChioinsaldatura

I fattori di rischio ai quali possono essere esposti gli addetti alle operazioni di sal-datura sono molteplici e possono essere distinti in due tipologie principali:

chimici (fumi e gas);

fisici (radiazioni non ionizzanti,

rumo-•

re, vibrazioni, elettricità).

I rischi chimici associati alle operazioni di saldatura derivano dallo sviluppo dei fumi di saldatura, nei quali sono presenti me-talli allo stato di vapore o di particolato.

Per fumo di saldatura si intende una com-plessa miscela di più di 40 componenti chimici, inorganici e organici, che si libe-rano durante la fase di riscaldamento ed eventuale fusione del pezzo da saldare.

La composizione dei fumi e la concen-trazione dei relativi agenti chimici pre-senti nei fumi di saldatura è influenzata dal metallo d’apporto, dal tipo di rive-stimento (acido, basico, cellulosico etc.), dalle sostanze o materiali che ricoprono il pezzo manufatto da saldare. Biossido di titanio (rutilici) e fluorite (basici) sono sostanze spesso presenti.

La quantità dei fumi dipende dal diame-tro dell’eletdiame-trodo, dall’intensità di cor-rente e dall’eventuale preriscaldo; parti-colarmente elevate risultano le quantità di fumi per gli elettrodi cellulosici.

Una condizione espositiva a microdosi non implica il rischio di comparsa dei classici quadri di intossicazione acuta, che sono manifestazioni molto rare, ma che è opportuno che siano tenute nella giusta considerazione per la prevenzione di alterazioni dello stato di salute conse-guenti alla mansione di saldatore.

Durante i processi di trasformazione ter-mica dell’aria o dei materiali di rivesti-mento o delle impurità, si possono libe-rare sostanze allo stato gassoso. L’ozono si forma dall’ossigeno atmosferico at-traverso la radiazione UV prodotta dalla fiamma o dall’arco elettrico; il monossido di carbonio si sviluppa a seguito di pro-cessi di combustione incompleta, mentre gli ossidi di azoto si formano dall’ossi-geno e dall’azoto atmosferico attraverso processi termici.

I rischi fisici derivano dall’esposizione a

6.26 - Saldatrice elettrica

radiazioni non ionizzanti, elevate tem-perature e rumore. Le radiazioni non io-nizzanti vanno distinte a seconda della lunghezza d’onda in ultravioletto, luce visibile e raggi infrarossi. La fiamma, e in misura maggiore l’arco elettrico, emetto-no radiazioni ottiche sia nello spettro del visibile che in quello dell’invisibile. Le ra-diazioni ultraviolette – le più energetiche tra le radiazioni non ionizzanti e quindi le più pericolose – sono assorbite quasi to-talmente dagli strati protettivi superficiali della cute e solo una piccola frazione (1%) penetra e agisce sui tessuti sottostanti.

L’origine del rumore prodotto durante le operazioni di saldatura è riconducibile:

ad una combustione della miscela

gassosa emessa ad alta pressione dal cannello nella saldatura a fiamma os-siacetilenica;

allo scoccare dell’arco elettrico per le

altre tipologie;

alla fuoriuscita del plasma dall’ugello

che produce un caratteristico sibilo nel-le operazioni di saldatura al plasma.

Non è da sottovalutare il rumore emes-so durante le operazioni successive quali molatura, smerigliatura ecc.

Oltre ai rischi direttamente o indiretta-mente collegati alle operazioni di salda-tura esistono anche quelli legati al luogo e alle condizioni di lavoro (caduta di og-getti, schiacciamento degli arti, impiglia- mento degli arti in parti in movimento, lavori in quota ecc.) ed al tipo di attrez-zatura impiegata (elettricità, bombole di gas, tubazioni ecc.).

Infine da tenere in considerazione.

Microclima: la produzione di calore, in particolare di elevatissime temperature localizzate in vicinanza della zona di sal-datura, è caratteristica comune delle tec-niche a gas, ad arco elettrico, al plasma.

In generale, l’attività di saldatura causa

un apporto termico moderato, più rile-vante nel caso dell’uso di fiamma ossiace-tilenica. Nella stagione calda, gli aspetti più problematici sono costituiti dall’am-biente, dai materiali di lavoro e dalla ne-cessità di indossare indumenti protettivi, sempre molto pesanti.

Movimenti ripetitivi e posture incongrue:

possono causare danni muscolo-scheletri-ci quali modificazioni della colonna verte-brale, scoliosi, lordosi, lombosciatalgia.

F

attoriCondizionantitipologiaed entitàdell

esposizione

La natura e l’entità dell’esposizione ai diversi fattori di rischio appena descritti dipendono da numerose variabili corre-late all’operazione di saldatura, all’ope-ratore e all’ambiente. Nello specifico, il materiale che costituisce l’elettrodo e il suo rivestimento, l’eventuale presenza di gas protettivo, l’utilizzo di materiale d’apporto, nonché la diversa temperatu-ra temperatu-raggiunta nei differenti procedimenti sono tutti parametri che influiscono qua-litativamente e quantitativamente sull’en-tità dell’esposizione degli addetti alle operazioni di saldatura.

La natura del manufatto stesso influisce su tipologia ed entità dell’esposizione, non solo per il tipo di metallo di cui è composto e per le dimensioni, ma anche per la presenza di eventuali pre-tratta-menti di verniciatura o molatura.

Fattori legati all’operatore sono rappre-sentati dalla distanza tra saldatore e sor-gente delle emissioni, dalla postura, dalla durata dell’operazione e fondamental-mente dall’utilizzo di dispositivi di pro-tezione individuale. A seconda della tec-nologia utilizzata e dei materiali lavorati, i fumi prodotti dalla saldatura possono variare la loro composizione e pertanto presentare rischi diversi.

170 Capitolo 6

I possibili rischi, come già osservato, ri-guardano i saldatori o gli operatori ma anche quanti concorrano indirettamente alle operazioni di saldatura.

Le esposizioni nell’ambito delle attività di hobbistica domestica possono essere estremamente variabili: brevi periodi ri-petuti nel corso della giornata o periodi prolungati solo per alcune giornate. In questi casi il parametro di valutazione (valore limite) si presenta di difficile ap-plicazione. Resta il fatto che il problema della durata dell’esposizione è un fatto-re fortemente vincolante nella valuta-zione del rischio, ma brevi esposizioni giornaliere (anche inferiori ad un’ora) o esposizioni molto discontinue (nell’arco del mese o dell’anno) appaiono spesso di scarso significato. Il periodo di espo-sizione che dipende dalle esigenze di lavorazione è valutabile nell’ordine di qualche ora solo per alcune settimane l’anno.

e

lementarimisurediprevenzionee protezione

Prima di iniziare il lavoro

Raschiare e pulire preventivamente

i pezzi da saldare in caso siano ver-niciati, zincati, piombati o sporchi di olio o di grasso;

verificare sempre la stabilità dei pezzi

da saldare in relazione alle attrezzatu-re di pattrezzatu-resa/sostegno;

effettuare la regolazione dei

parame-•

tri elettrici in funzione delle istruzioni ricevute;

controllare visivamente che l’impianto

di aspirazione fumi funzioni;

verificare che la cappa d’aspirazione

possa raggiungere sempre il punto di emissione dei fumi e ne realizzi l’aspi-razione;

indossare i DPI previsti.

Durante il lavoro

Mantenere attivato l’impianto di

aspi-•

razione;

ricollocare la cappa d’aspirazione alla

distanza utile per la captazione dei fumi tutte le volte che è necessario;

proteggersi con lo schermo facciale

(anche l’eventuale aiutante);

non appoggiare a terra o su parti

me-•

talliche la pinza porta-elettrodi o la torcia di saldatura non isolate;

mantenere sempre collegato il

cavo di

ri-torno vicino al punto di saldatura (impe-disce che si formino correnti vaganti);

non utilizzare mai corde o

imbragatu-•

re in materiale sintetico per sostenere i pezzi da saldare.

Dopo il lavoro

interrompere l’alimentazione dei gas

tecnici per saldatura;

lasciare sotto aspirazione i pezzi

an-•

cora fumanti;

prima di maneggiarli controllare che

i pezzi saldati e le scorie si siano raf-freddati;

lasciare pulita e in ordine la zona di

lavoro;

riporre i DPI nei posti destinati,

verifi-•

candone la pulizia e l’efficienza.

Altre azioni

Non usare l’aria compressa per

effet-•

tuare pulizie;

l’aspirazione e i DPI vanno utilizzati

anche nelle operazioni di puntatura e molatura;

non trascurare eventuali ustioni o

congiuntiviti (possono complicarsi).

È vietato assolutamente eseguire opera-zioni di saldatura in condiopera-zioni di perico-lo ed in particolare:

su recipienti o tubi chiusi;

su recipienti o tubi aperti che

con-•

tengano materie le quali, sotto l’azio-ne del calore, possano dar luogo ad esplosioni o reazioni pericolose;

su recipienti o tubi aperti che abbiano

come contenuto materie le quali, nel passaggio in fase gassosa, possano dar luogo ad esplosioni o reazioni;

non lasciare sotto tensione la

saldatri-•

ce durante le pause o alla fine della giornata né lasciare incustodita la pin-za porta-elettrodi sotto tensione.