Sono costituite da tutte le strutture che si elevano sopra il piano del terreno si-stemato: possono essere portanti o di tamponamento (come le murature) o sola-mente portanti (come i pilastri, le travi, i
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solai, le coperture, gli archi ecc).
Hanno la funzione di mantenere l’edificio in equilibrio, trasmettendo tutti i carichi applicati, come sopra indicati, ed il peso proprio alle opere di fondazione, parten-do dalla copertura e scendenparten-do a cascata ai vari solai, murature e pilastri.
Particolare importanza per la sicurezza delle abitazioni è la progettazione ed il calcolo delle strutture portanti in relazio-ne all’altezza dell’edificio, ai materiali uti-lizzati e quindi ai diversi pesi specifici, ai sovraccarichi che dovranno essere applica-ti alle varie strutture dell’abitazione come solai, travi, murature portanti e pilastri.
La modifica di tali strutture implica una particolare attenzione in riferimento alla staticità generale dell’edificio: infatti, per esempio, l’apertura di un foro su una mu-ratura portante non potrà venire realizzata con una semplice demolizione, ma trami-te l’introduzione di un nuovo elemento, trave ovvero architrave, atta a sostituire la muratura portante demolita e soste-nere quindi il carico che quest’ultima di-stribuiva ai livelli sottostanti.
Bisognerà quindi porre particolare atten-zione alla modifica di qualsiasi struttura presente nelle nostre abitazioni analiz-zando la tipologia dell’opera da modi-ficare, in relazione alla sua portanza o meno, facendo attenzione a non squili-brare l’edificio.
Quindi per qualsiasi modifica struttura-le si dovrà fare riferimento a dei tecnici abilitati in grado di valutare la tipologia della struttura, la vetustà dell’edificio, le caratteristiche dei materiali utilizzati, la possibilità o meno di eseguire tali modi-fiche.
Molto spesso gravi compromissioni sta-tiche e di sicurezza degli edifici o di par-te di essi avvengono per un insufficienpar-te studio di tali strutture o per la
manomis-sione delle stesse da parte di personale non qualificato.
Tra le diverse tipologie di strutture por-tanti in elevazione troviamo quelle oriz-zontali o suborizoriz-zontali come travi, solai, coperture, archi e volte, e quelle verticali come murature e pilastri.
Le murature possono essere realizza-te in vari marealizza-teriali quali mattoni, pietra, cemento, legno, cartongesso, e avranno degli spessori diversi a seconda della fun-zione a cui devono assolvere, semplice tamponatura, taglio termico, difesa da rumore e quindi le distinguiamo princi-palmente in:
portanti
• , e che quindi assolvono com-piti statici
di tamponamento
• , se servono a
chiu-dere i vuoti perimetrali fra travi e pi-lastri
divisori o tramezzi
• , quando servono
a separare i vani all’interno dell’abita-zione
I pilastri – per definizione sempre con funzione portante – sono attualmente per lo più realizzati in cemento armato, quin-di conglomerato cementizio e acciaio quin-di costruzione. Tali materiali possono coesi-stere e lavorare insieme, per il loro coef-ficiente di dilatazione pressoché uguale, distribuendosi i compiti; il conglomerato cementizio sopporta molto bene la com-pressione, mentre ha una resistenza tra-scurabile alla trazione e alla flessione che viene supportata dall’acciaio.
Altri materiali – quali mattoni, legno e acciaio – possono essere utilizzati per la realizzazione dei pilastri, a seconda della necessità e tipologia della struttura.
Medesimi materiali, tranne quello late-rizio, sono utilizzati per la realizzazione delle travi.
Attualmente i solai e le coperture – come quasi tutte le strutture portanti delle
abitazioni – vengono realizzati prevalen-temente in cemento armato o meglio in laterocemento, dove il materiale lateri-zio (pignatte) funge da alleggerimento;
oggigiorno, in alcuni casi, quest’ultimo materiale viene sostituito addirittura da semplice polistirolo.
Anche per i solai vale il discorso fatto in precedenza e possono quindi essere uti-lizzati materiali come acciaio, acciaio e laterizio, legno.
L’integrità e la manutenzione delle struttu-re sopra descritte risulta fondamentale per la sicurezza statica delle abitazioni e quindi delle persone che in tali ambienti vivono.
Il patrimonio edilizio di importanza sto-rico-culturale presente in Italia è quanti-tativamente e qualiquanti-tativamente maggiore di ogni altro paese; tale situazione rap-presenta un grosso problema per la stati-cità e la sicurezza delle abitazioni, anche in considerazione del fatto che, ai sensi delle normative di tutela del patrimonio artistico, gli interventi di manutenzione, ristrutturazione e modifica diventano molto più complicati.
Recenti eventi tragici relativi ai crolli di
alcuni palazzi, avvenuti sul territorio na-zionale, denotano l’inadeguatezza delle disposizioni relative alla verifica delle condizioni di staticità e quindi di sicurez-za degli edifici.
Molto spesso gli immobili vengono inte-ressati da manutenzioni ordinarie e stra-ordinarie, fondamentalmente basate sul miglioramento dell’aspetto estetico, sen-za però tener conto del problema della staticità e della sicurezza.
Molto utile risulterebbe, come peraltro proposto in alcuni disegni di legge, l’in-troduzione di una sorta di «Fascicolo del fabbricato» in cui andrebbero annotate, le informazioni di tipo identificativo, pro-gettuale, strutturale, impiantistico, in modo da avere un idoneo quadro cono-scitivo che parte dalle fasi di costruzione, registrando tutte le successive modifiche apportate rispetto alla configurazione originaria con particolare riferimento alle componenti statiche, funzionali ed impiantistiche.
Tale fascicolo andrebbe redatto, aggior-nato e tenuto a cura del proprietario o dell’amministratore dello stabile.
«Le abitazioni servono a proteggere l’uomo dalle intemperie e fornirgli un ambiente che ne favorisca in ogni modo il benessere, in-teso come stato armonico di salute fisica, psichica e relazionale».
La normativa statale, Decreto Ministe-riale 5 luglio 1975, e i vari regolamenti locali, regionali e comunali attualmente in vigore prevedono che l’unità minima di abitazione sia costituita da:
locale cucina, cucinino o angolo
cot-• tura;
locale soggiorno;
•
una stanza da letto;
•
servizio igienico completo di vasca o
•
doccia, lavabo, bidet e tazza wc.
È inoltre definita la superficie minima che deve essere garantita nei vari locali e cioè:
14 mq per la stanza da letto per due
•
L’abitazione
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9 mq per la stanza da letto per una
•
persona;
14 mq per il locale soggiorno.
•
Comunque, per ogni occupante l’alloggio, deve essere garantita una superficie abita-bile di 14 mq per i primi quattro abitanti e 10 mq per ciascuno dei successivi.
È prevista anche la possibilità di realiz-zare alloggi monolocale di superficie mi-nima di 38 mq per due persone e 28 mq per una persona costituiti da:
stanza da letto/soggiorno;
•
cucina o angolo cottura;
•
servizio igienico completo.
•
Le attuali tipologie edilizie residenziali, frutto dello studio e del progresso nella progettazione, si distinguono principal-mente in unifamiliari o plurifamiliari (che possono essere ad uno o più livelli).
In base alla loro progettazione ed inseri-mento sul territorio, possono essere del tipo isolato, a schiera, a torre, in linea.
La residenza isolata, la più semplice tra le attuali tipologie costruttive, tipicamen-te ad uno o due piani, è normalmentipicamen-te circondata da uno spazio di pertinen-za, che può essere sistemato a verde o meno, e quindi utilizzato dai residenti quale parcheggio, spazio di svago, pic-cole attività di giardinaggio o altro.
Realizzata in zone a bassa densità abita-tiva, comporta una maggiore autonomia di gestione e garantisce quindi una cer-ta privacy, limicer-tando i concer-tatti e quindi eventuali divergenze con altri inquilini, come avviene negli edifici plurifamiliari.
Derivazione delle case isolate, sono le case a schiera, che presentano due lati liberi, normalmente sistemati a verde o meno, presenti sulla facciata principale e su quella postica, mentre gli altri due lati risultano accostati ad altre unità abi-tative. Per la realizzazione di tali unità
abitative normalmente si utilizza un mo-dulo progettuale uguale e ripetuto più volte.
Questa tipologia implica una buona auto-nomia, avendo solo due lati dell’abitazio-ne a contatto con altre realtà abitative e garantendo comunque degli spazi esterni.
Anche in questo caso possono essere ad uno o più piani, di norma un piano se-minterrato, un piano abitabile a livello del terreno ed un piano sottotetto. Tali realtà vengono normalmente realizzate in zone a bassa densità abitativa.
In zone ad alta densità abitativa, vengo-no invece preferite alle precedenti tipo-logie – che implicano la necessità di uti-lizzazione di notevoli spazi – tipologie residenziali pluripiano e plurifamiliari quali palazzine, case a torre, case in linea;
queste tipologie non consentono la fru-izione da parte degli abitanti di grandi spazi esterni, mentre diventa indispen-sabile la buona progettazione degli spa-zi comuni e di distribuspa-zione quali atrio, scale, corridoi, impianti elevatori, ecc.
Le palazzine hanno un numero variabile di piani nei quali, per ogni livello, ven-gono solitamente realizzati un numero di appartamenti compresi tra due e sei.
La casa a torre si distingue dalla palazzi-na per il suo maggior sviluppo verticale:
esempio di tale tipologia edilizia è quel-lo che noi definiamo un grattaciequel-lo.
La casa in linea è una tipologia edilizia derivata sia dalle case a schiera per la loro modularità, che da quelle pluripiano per il numero di livelli; viene realizzata con un numero variabile di piani, ripe-tendo più moduli di edifici plurifamiliari accostati, ognuno con i suoi spazi di di-stribuzione comuni; si distingue quindi dalle precedenti soluzioni progettuali per il suo notevole sviluppo lineare oriz-zontale anziché verticale.