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capit olo 5

Introduzione

L’uomo da sempre ha avuto l’esigenza di procurarsi un rifugio per proteggersi dal-le intemperie e mettersi al riparo, soprat-tutto durante la notte, dalle aggressioni degli animali.

Le prime abitazioni sono state le cavità naturali come caverne e grotte che l’uo-mo trovava in natura e sfruttava senza modifica alcuna.

In seguito l’uomo, diventato agricoltore ed allevatore, ha costruito le prime abi-tazioni, molto semplici, utilizzando i ma-teriali che poteva facilmente reperire in natura.

Sono nate così le prime capanne in legno o paglia, capanne su palafitte, tende re-alizzate con le pelli di animali o feltro, ecc.

Successivamente le unità abitative sono diventate più complesse per la necessità di aggregare più spazi, destinati a fini di-versi: cucinare, mangiare, dormire, ecc.;

sono stati utilizzati nuovi materiali: l’ar-gilla, i mattoni, la pietra, il conglomerato cementizio, che già gli antichi romani co-noscevano; le strutture degli edifici sono diventate più complesse con la realizza-zione di colonne, travi, architravi, archi, cupole, solai, ecc.

Con la nascita delle prime grosse aggre-gazioni, villaggi e successivamente città, gli edifici si sono sviluppati anche in al-tezza.

La storia dell’abitazione è quindi anche legata allo sviluppo della forma di vita in

comune essendo l’uomo, secondo la defi-nizione aristotelica, un animale socievole.

Per l’aspetto della sicurezza, il progresso delle unità abitative, se da una parte ha migliorato la qualità della vita all’interno delle nostre abitazioni, dall’altra ha anche rappresentato una maggior complessità di progettazione e quindi una maggior rischiosità delle stesse, in considerazio-ne delle strutture portanti più difficili da calcolare a seguito dei numerosi impianti tecnologici presenti, al maggior numero di arredi utilizzati e alle sempre maggiori attività che si svolgono all’interno delle mura domestiche.

Non esiste un concetto assoluto di abi-tazione sicura: la sicurezza assoluta è difficilmente raggiungibile, è però possi-bile tendere alla stessa, in funzione dei soggetti che utilizzano l’abitazione, in particolare bambini, anziani, persone di-versamente abili.

Sicurezza è conoscenza che l’evoluzione di un sistema non produrrà stati indesi-derati e cioè sapere che quello che fare-mo non provocherà dei danni.

L’applicazione delle norme di sicurezza rende più difficile il verificarsi di eventi dannosi ed incidenti e quindi migliora la qualità della vita.

Analizziamo perciò alcuni argomenti prin-cipali relativi alla sicurezza statica delle abitazioni, partendo da una prima suddi-visione tra opere di fondazione ed opere in elevazione.

104 Capitolo 5

Le fondazioni

Le fondazioni costituiscono l’elemento di trasmissione dei carichi verticali ed orizzontali agenti sull’edificio al terreno.

Tali opere sono dimensionate in base al materiale in cui sono realizzate, al cari-co che devono sopportare e soprattutto alla tipologia del terreno a cui devono trasmettere carichi.

Infatti su un terreno con una bassa resi-stenza caratteristica come l’argilla o i ter-reni di riporto, dovremo adottare delle fondazioni particolarmente larghe o addirittura del tipo a platea in maniera da distribuire il carico su una superficie molto ampia; al contrario, in presenza di un terreno con una alta resistenza ca-ratteristica, quale la roccia o dei strati di crostello, le fondazioni potranno essere molto più strette, quasi a diventare un semplice muro in elevazione, in quanto trasmettono direttamente il carico sullo strato roccioso.

Importante è analizzare e studiare con accuratezza la morfologia del terreno mediante idonei studi geologici, onde poter scegliere il miglior sistema fonda-zionale (in particolare in zone a rischio di dissesto geologico, zone sismiche, zone con terreni di riporto o di recente boni-fica o ancora terreni paludosi, sabbiosi e comunque terreni con una resistenza caratteristica molto bassa).

La necessità di un accurato studio del ter-reno è purtroppo dimostrata dai recenti disastri verificatisi sul territorio naziona-le quali frane, cedimenti del terreno in prossimità di edifici, scivolamenti di ter-reni di tipo flyschoide, cioè terter-reni

com-posti da strati di arenaria con intercom-posti strati di argilla, i quali in concomitanza con eventi atmosferici eccesionali e non, agiscono come strato di scivolamento per gli strati di roccia, con conseguenti gravi compromissioni statiche e di sicu-rezza degli edifici.

Tra le diverse tipologie di fondazione tro-viamo:

le fondazioni in muratura di tipo

con-•

tinuo, che vengono per lo più utilizza-te per strutture in muratura portanutilizza-te;

le fondazioni su plinti isolati

• , che

ven-gono utilizzate per la realizzazione di edifici con struttura portante a pilastri;

le fondazioni a struttura mista

• , di tipo

continuo ed a plinti, che vengono utilizzate quando la struttura in ele-vazione è del tipo misto a muratura portante e pilastri;

le fondazioni a platea

• , che vengono

utilizzate in caso di scarsa capacità resistente del terreno e che coprono tutta la superficie di fabbrica dell’edi-ficio, e possono essere paragonate ad un solaio rovesciato;

le fondazioni continue o discontinue

su pali, che vengono utilizzate nel caso in cui la capacità resistente del terreno in superficie è assolutamente insufficiente (anche se adottassimo una fondazione del tipo a platea) a sopportare i carichi trasmessi dalla so-vrastruttura: i pali quindi permettono di trasmettere le forze ed i carichi a degli strati rocciosi profondi del terre-no o, nel caso questo terre-non sia possibile per l’eccessiva profondità dello strato