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presenza di spigoli vivi;

senso e sistema di apertura/chiusura

spazi insufficienti per un’apertura/

chiusura in sicurezza;

presenza di superfici vetrate o

spec-•

chiature;

sistemi di azionamento, maniglie,

pomelli, serrature ecc.

Porte-finestre con ampia superficie ve-trata o porte con specchiature in vetro vanno sistemate in posizione defilata rispetto ai luoghi di transito, soprattut-to se in tali zone giocano i bambini; la parte vetrata va dotata di pellicola pro-tettiva di sicurezza oppure va realizzata con vetri di sicurezza.

Eventuali portefinestre completamente vetrate, quali potrebbero essere quelle di accesso allo stabile o quelle presenti in parti comuni quali atri o vani scale, vanno munite di elementi segnalatori e, quantomeno per la parte sottostante l’altezza di un metro a partire dal piano di calpestio, realizzate in vetro di sicu-rezza.

La presenza di spigoli vivi (in particolare dei telai di finestre che si aprono verso l’interno della stanza) rappresenta peri-colo di traumi/ferite per le persone che transitano nei pressi, in particolare per i bambini.

Esistono in commercio appositi sistemi di protezione degli spigoli vivi.

Le porte rappresentano situazione di pericolo quando – per mancanza di spa-zio o altri motivi – non sempre raspa-ziona- raziona-li, vengono disposte in modo da nascon-dere ciò che si trova dall’altra parte e ad

esempio, si aprono direttamente su di una scala oppure in una zona di transito di persone; è quindi molto importante in fase progettuale effettuare uno stu-dio sui flussi del movimento all’interno dell’abitazione, verificando gli spazi, i sensi di apertura delle porte e i materia-li da impiegare.

È frequente l’accadimento di infortuni in conseguenza della chiusura nella porta di parti del vestiario o delle dita.

Le porte scorrevoli devono essere dota-te di un sisdota-tema di blocco tale da impe-dire lo schiacciamento delle dita o della mano nel sistema di chiusura.

La larghezza minima delle porte di ac-cesso all’edificio e alle unità abitative è di cm 80, mentre quella delle porte in-terne all’abitazione è di cm 75.

Le maniglie delle porte e delle finestre devono essere di facile presa e mano-vrabilità, possibilmente del tipo a leva curvate ed arrotondate in maniera tale da evitare traumi e intrappolamento di dita e parti di vestiario.

Superfici vetrate

Costituiscono pericolo per la possibilità di rottura a seguito di urto o direttamen-te con il corpo o con attrezzi od oggetti trasportati.

Qualora siano localizzate nelle zone di ac-cesso allo stabile o in parti comuni quali atri o vani scale vanno munite di elementi segnalatori e, quantomeno per la parte sottostante l’altezza di un metro a

par-tire dal piano di calpestio, realizzate in vetro di sicurezza.

Va evitato il posizionamento di superfi-ci vetrate o specchiate in ambienti dove giocano o corrono i bambini o in corri-spondenza di zone usuali di transito è comunque consigliabile dotare la super-ficie vetrata di pellicola protettiva oppu-re utilizzaoppu-re vetri di sicuoppu-rezza o antiurto corrispondenti alle norme UNI EN ISO 12543, UNI EN 12150.

Va preferito l’arredo con parti in vetro solo nelle zone più alte.

Arredi

Gli arredi, come tutti gli altri componenti delle abitazioni, hanno subito nel corso degli anni una notevole evoluzione sia dal lato costruttivo che di design; nascono come elementi mobili atti a migliorare il li-vello di comodità dell’abitazione sia per le varie attività di lavoro, studio, riposo che si svolgono all’interno delle mura domesti-che, sia per mere funzioni di contenitori per tutti i materiali ed oggetti della casa.

La loro disposizione nei diversi ambienti deve essere il più possibile razionale in modo da garantire la sicurezza delle ope-razioni domestiche per le quali sono stati concepiti ed evitare che possano rappre-sentare impedimento al transito, in parti-colare per gli anziani, i bambini e i sog-getti con difficoltà di movimento.

Per gli anziani è importante che i mobi-li siano stabimobi-li e sistemati in modo da la-sciare libero il passaggio, considerate le loro caratteristiche deambulatorie ed i disturbi degli organi di senso, vista e udi-to, dell’apparato circolatorio, muscolare e scheletrico, che spesso li costringono all’utilizzo di ausili.

I bambini invece, seguendo la loro indo-le, sono portati ad una notevole attività di movimento che necessita di ampi spazi liberi e senza intralci; i loro giochi sono movimentati, vivaci e fantasiosi, possono utilizzare gli arredi per le loro necessità di conoscenza e sperimentazione per cui può succedere che si avventurino a scala-re libscala-rerie, ad usascala-re le tende come delle liane, ecc.

Per tali motivi è consigliabile, in particolare per gli arredi con base di appoggio stretta e notevole altezza, ancorarli saldamente alle pareti per mezzo di sistemi idonei quali viti a pressione e simili. Ugualmente va posta particolare attenzione quando si appendono alle pareti quadri di grandi di-mensioni, specchi, mensole.

Si potrebbe dire che un’abitazione con troppi arredi è più pericolosa di una arre-data in maniera semplice ed essenziale.

Ove possibile, va preferito un arredo con disegno lineare, con margini arrotondati, con zone specchiate e vetrate disposte nelle parti alte; antine e cassetti devono essere dotati di sistemi di blocco di aper-tura e chiusura di sicurezza.

L’arredo deve essere comunque robusto e durevole nel tempo, in maniera da garanti-re la sua funzionalità e non rappgaranti-resentagaranti-re situazioni di pericolo per chi lo utilizza.

È da evitare il deposito di materiali od og-getti nelle parti più alte o sopra gli armadi in quanto l’eventuale caduta di tali mate-riali può essere causa di traumi anche gra-vi e perché tale sistemazione comporta la necessità di usare scalette, sgabelli o altri sistemi per raggiungerli. In ogni caso non bisogna mai usare l’arredo in alternativa a scale portatili e sgabelli regolamentari per arrivare alle parti alte.

Particolarmente pericoloso è l’utilizzo di se-die e tavolini pieghevoli che possono essere causa di traumi, ferite e schiacciamenti.

124 Capitolo 5

Conclusioni

“La nostra casa: luogo sacro, inviolabile, nel quale ci sentiamo sicuri” non è pro-prio così scontato, anche nella nostra casa ci sono tanti pericoli, tante situazio-ni che possono rappresentare rischi d’in-fortunio la cui gravità è modulata da tan-te variabili , legatan-te al soggetto quali l’età, il sesso, il tempo che si trascorre in casa, le condizioni fisiche, la condizione pro-fessionale, il livello d’istruzione ; ci sono poi le variabili legate alla struttura, agli ambienti e alle loro caratteristiche, di cui in questo capitolo abbiamo trattato.

C

omepossiamointervenire

?

Per gli aspetti legati alla struttura è fonda-mentale partire da una corretta progetta-zione che tenga conto della distribuzio-ne degli spazi e della loro destinaziodistribuzio-ne in relazione alle esigenze della persona, che valuti correttamente gli aspetti im-piantistici, i materiali da utilizzare e le finiture.

Di non minore importanza appare l’esi-genza di uno studio per una corretta distribuzione dell’arredo che va scelto non solo in base agli aspetti estetici, ma anche per le sue caratteristiche di facile utilizzo e sicurezza.

È auspicabile quindi l’avvio di forme di collaborazione e sinergie tra enti e citta-dini al fine di facilitare in ogni modo, in particolare per gli aspetti economici, l’esecuzione di interventi, dovuti per leg-ge o comunque necessari, quali adegua-menti e manutenzioni di strutture ed im-pianti, che possono aumentare il livello di sicurezza dell’abitazione e consentire alle persone di abitare nella loro casa con maggior serenità.

Il tutto non può prescindere da una cor-retta informazione che induca il cittadino ad acquisire la consapevolezza

dell’esi-stenza del rischio anche tra le mura do-mestiche e la conseguente adozione di comportamenti corretti.

Bibliografia

- Igiene e medicina preventiva - S. Barbuti - E.

Belleli - G.M. Fara – G. Giammanco

- Enciclopedia pratica per progettare e costruire – E. Neufert

- Prevenzione e Sicurezza in ambiente domesti-co “Progetto casa sicura” – Regione Toscana - Sicurezza in casa - ISPESL

- Decreto Ministeriale 14 settembre 2005 “Nor-me tecniche per le costruzioni”

- Decreto Ministeriale 5 luglio 1975 “Modifi-cazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896 relativamente all’altezza minima ed ai requisiti igienico sanitari principali dei locali di abitazione”

- Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008 n.37

“Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lette-ra a) della Legge n 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’in-terno degli edifici”

- Decreto Presidente Consiglio Ministri 1 marzo 1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente ester-no”

- Decreto Ministeriale 14 giugno 1989 n. 236

“Prescrizioni tecniche necessarie a garanti-re l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione della barriere architettoniche”