Secondo i dati provvisori del 6° censimen- to generale dell’agricoltura sulle aziende agricole, nel 2010 risulta che le aziende agricole in Campania sono 136.867 e che la loro attività si svolge su di una SAU di 547.465 ha, mentre la superficie agricola totale risulta di 723.215 ha.
L’effetto delle politiche comunitarie e dell’andamento dei mercati ha determina- to l’uscita di piccole aziende dal settore, favorendo la concentrazione dell’attività agricola e zootecnica in unità di maggiori dimensioni e avvicinando il nostro Paese alla struttura aziendale media europea. Rispetto alla rilevazione effettuate nel 2000 (5° censimento generale dell’a- gricoltura), si riscontra una accentuata diminuzione della consistenza delle azien- de sul territorio regionale. Per il biennio 2010-2000, in Campania la diminuzione del numero di aziende attive risulta del -41,7%, in linea con l’andamento del Mez- zogiorno dove si registra una variazione
negativa del -31,9%, mentre a livello na- Fonte: ISTAT, 6° e 5° Censimento generale dell’agricoltura.
Solo proprietà Solo affitto Solo uso gratuito Proprieta' e affitto Proprieta' e uso gratuito Affitto e uso gratuito Proprieta',affitto e uso gratuito
71,9% 49,7% 11,3% 2,6% 7,3% 25,8% 5,8% 1,2% 3,8% 3,2% 11,1% 5,1% 0,4% 1,1%
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zionale si registra una riduzione delle azien- de pari a -32,2%.
Relativamente alla superficie agricola si riscontrano sostanziali differenze tra la Campania ed il Mezzogiorno, infatti se ana- lizziamo il periodo 2010/2000 notiamo una diminuzione della SAU in Campania di -6,6% contro un aumento della SAU del +3,5% nel
Mezzogiorno. In Italia tale differenza risul- ta più contenuta.
Osservando la distribuzione delle aziende per titoli di possesso, si nota che pur essen- do ancora basata su unità aziendali di tipo individuale o familiare, la struttura agrico- la e zootecnica mostra evidenti segnali di cambiamento. Nella quasi totalità dei casi, il
conduttore gestisce direttamente l’attività agricola e nel 71,9% i terreni sono di pro- prietà sua o dei suoi familiari; tuttavia, la struttura fondiaria è molto più flessibile ri- spetto al passato, grazie al maggior ricorso a forme diversificate di possesso dei terreni, orientate sempre più all’uso di superfici in affitto o gestite a titolo gratuito.
Aziende agricole e superficie agricola utilizzata, 2010
Aziende SAU (ha)
SAT (ha) 2010 2010 var. % 2010/00 2010 2010/00var. % Campania 136.867 -41,7 547.465 -6,6 723,22 Mezzogiorno 976.514 -31,9 6.075.342 3,5 7.433,76 Italia 1.630.420 -32,2 12.885.186 -2,3 17.277,02
coltiVazioni
La distribuzione della SAU tra i principali gruppi di coltivazioni differisce in modo sostanziale dai risultati censiti nel 2000. I prati permanenti e pascoli occupano il primo posto nella distribuzione della su-
perficie agricola totale, con una percentua- le del 21,9% ed una SAU di 116.933 ettari. La variazione positiva di superficie desti- nata alle suddette coltivazioni, rispetto al 2000, risulta essere significativa rappre-
sentando circa +3,2%.
Seguono contemporaneamente i cereali e le leguminose da granella con 116.081 et- tari (21,7%) che negli ultimi anni mostra- no un continuo decremento pari al -19,8 % a confronto con i dati del 2000. Anche le foraggere che occupano il 18,6% della SAU (99.546 ettari) hanno subito una riduzio- ne del 24,4% dal 2000.
Tra le specie arboree l’olivo occupa la mag- giore superficie associata a diminuzioni molto lievi nel corso degli anni (-1,4 dal 2000). In calo le superfici destinate ad agrumi e frutta che occupano 60.502 et- tari, in confronto ai 72.967 ettari circa del 2000 con un calo del -17,1% della su- perficie dal 2000. In forte discesa anche, le superfici a vite che nel 2010 occupano 20.866 ettari, in confronto ai 29.264 et- tari circa del 2000 con un calo del 28,7 % rispettivamente.
Le differenze più rilevanti nel corso degli ultimi anni riguardano la categoria delle piante industriali diminuite anch’esse Cereali e leguminose da granella
Patate e ortaggi Piante industriali Foraggere Terreni a riposo Vite Olivo Agrumi e frutta Prati permanneti e pascoli 21,7% 2,7% 3,9% 13,5% 11,3% 18,6% 1,7% 21,9% 4,7% Superficie investita per principali coltivazioni (%), 2010
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Superficie investita per principali coltivazioni e variazioni %, 2010 (-32,6%) dal 2000.
Anche gli ettari coltivati a patate e ortag- gi sono diminuiti (-21,4%) dal 2000. Per queste coltivazioni incide notevolmente la diminuzione, negli ultimi anni, della SAU a loro destinata.
Coltivazioni SAU (ha)
2010 var. % 2010/00
Cereali e leguminose da granella 116.081 -19,8
Patate e ortaggi 24.872 -21,4 Piante industriali 9.246 -32,6 Foraggere 99.546 24,4 Terreni a riposo 14.534 -23,4 Vite 20.866 -28,7 Olivo 72.244 -1,4 Agrumi e frutta 60.502 -17,1
Prati permanenti e pascoli 116.933 3,2
alleVamenti
Nel 2010, in Campania, risultano attive 14.386 aziende zootecniche, quasi l’11% del totale delle aziende agricole. L’inciden- za del settore zootecnico campano rispetto a quello italiano è quasi del 7% mentre, ri- spetto al Mezzogiorno è pari al 17,4%. Come per le coltivazioni, i dati provvisori
del 6°censimento indicano una tendenza alla concentrazione degli allevamenti in un numero minore di aziende zootecniche e una crescita delle dimensioni medie. Sul totale delle aziende zootecniche cam- pane 1.406 sono aziende bufaline; a dimo- strazione dell’importanza del comparto per
la regione basta osservare che il numero di capi allevati in regione corrisponde al 73% del totale nazionale. Inoltre dal 2000 al 2010 la consistenza degli allevamenti è aumentata del 99% circa. Gli allevamenti di bovini rappresentano più del 60% del totale degli allevamenti della regione ed in Aziende con allevamenti e numero di capi per specie di bestiame, 2010
Specie di bestiame CAMPANIA MEZZOGIORNO ITALIA
Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi
Aziende con allevamenti 14.386 – 82.771 – 209.996 –
Bovini 9.336 182.651 43.877 1.250.006 124.341 5.677.953 Bufalini 1.406 260.721 1.563 274.060 2.462 358.341 Ovini 3.159 221.527 35.446 4.978.217 51032 6.625.793 Caprini 1.450 36.024 13.056 654.898 22.541 857.318 Equini 1.366 6.321 13.602 70.802 45.484 220.871 Suini 1.844 94.047 13.355 590.736 26.114 9.648.383 Allevamenti avicoli 1.560 5.973.165 9.062 29.356.245 23.995 195.420.267 Conigli 690 369.549 3.009 1.192.577 9.254 7.362.394
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quanto a numero di capi contano il 15% circa dei capi presenti nel Mezzogiorno; rispetto al 2000 il numero di aziende che allevano bovini si è ridotto di circa il 14%. L’allevamento suinicolo che fino al 2000 rappresentava il 31% circa delle aziende del Mezzogiorno ed il 18% di quelle nazio- nali con 34.406 aziende e 141.454 capi, oggi rappresenta il 14% delle aziende del Mezzogiorno ed il 7% di quelle in Italia. Nonostante il numero di aziende si dimi- nuito del 94,6% (1.844 aziende) rispetto al 2000, si può osservare che nello stesso periodo la consistenza dei capi è diminuita del 33% circa (94.047 capi). Anche l’alle- vamento equino riveste una certa impor-
tanza, nonostante il numero di aziende sia significativamente diminuito rispetto al 2000, il numero dei capi, in Campania è aumentato di circa il 27%.
Piuttosto diffusi anche gli allevamenti avicoli che rappresentano il 7% circa del- le aziende nazionali a fronte però di un numero di capi di poco superiore al 3%. Interessante osservare la riduzione delle aziende rispetto al 2000 (-97,4%) a fronte di un aumento di circa il 4% del numero dei capi nello stesso periodo. Le aziende di ovini e caprini coprono percentuali nazio- nali rispettivamente dell’6,2% e dell’6,4%, mentre rispetto al Mezzogiorno rappresen- tano il 9% e 11%.
Variazioni % delle aziende con allevamenti e numero di capi per specie di bestiame
Fonte: ISTAT, 6° Censimento generale dell’agricoltura Specie di
bestiame Aziendevar. % 2010/00 Capi var. % 2010/00 Bovini -39,2 -14,0 Bufalini 8,3 99,4 Ovini -63,1 -2,5 Caprini -72,6 -27,1 Equini -37,3 27,3 Suini -94,6 -33,5 Allevamenti avicoli -97,4 3,8 Conigli -96,6 -43,5
laVoro
Secondo i dati dell’ultimo Censimento relati- vo alle aziende agricole del 2010, il numero complessivo di ore di lavoro impiegate in agri- coltura risulta ancora in calo, essendo dimi- nuito del 38,5% rispetto al 2000. Tale dimi- nuzione è molto meno accentuata rispetto a quanto si osserva nel Mezzogiorno (-27,3%) ed ancor più in Italia, dove la variazione di giornate di lavoro rispetto al 2000 è in calo del 24,8%. Il lavoro prestato nelle aziende
campane rappresenta l’11% circa del valore nazionale, mentre se si confronta con il Mez- zogiorno esso rappresenta il 24%.
Dal punto di vista della distribuzione delle giornate tra le categorie di lavoratori, si os- serva che il 79% della manodopera è di tipo familiare, di questa ben il 53% a carico del solo conduttore, in linea con i valori nazionali e del Mezzogiorno.
Nel Censimento del 2010 si evidenzia un in-
nalzamento del livello di istruzione dei capo- azienda rispetto al 2000, come sintesi della riduzione di chi non possiede alcun titolo di studio o ha soltanto la licenza elementare, e dell’aumento del peso dei titoli di studio più elevati. Nel 2010 oltre il 35% dei capoazien- da possiede almeno la licenza di scuola media inferiore (nel 2000 erano poco più del 25%), mentre circa il 6% di loro è laureato (3% nel 2000).
Giornate di lavoro per categoria di manodopera aziendale, 2010
Fonte: ISTAT, 6° Censimento generale dell’agricoltura
* I dati sono riferiti alle 16 Regioni e Province autonome ad alta partecipazione
Conduttore Familiari e parenti del
conduttore Altra manodopera aziendale Totale generale var. % 2010/00
Campania 10.324.787 4.973.000 4.090.954 19.388.741 -38,5
Mezzogiorno* 44.044.766 20.368.476 17.446.486 81.859.728 -27,3