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prodotti a denominazione

I prodotti a denominazione campani sono quasi raddoppiati dal 2003 al 2010, passan- do da 11 a 20, mentre nell’ultimo anno al paniere dei prodotti di qualità si è aggiunta un’altra DOP, l’Olio extravergine di oliva Terre Aurunche. La Campania attualmente vanta 21 denominazioni riconosciute di cui 13 prodotti a Denominazione di Origine e 8 prodotti ad Indicazione Geografica Protet- ta. A questi potrebbero aggiungersi altre IGP attualmente in fase di istruttoria mini- steriale (Torrone di Benevento ed il Torron- cino croccantino di San Marco dei Cavoti) o con protezione transitoria nazionale (pasta di Gragnano).

Nel paniere dei prodotti di qualità della Campania si evidenzia la preponderanza di prodotti ortofrutticoli, seguiti dagli oli ex- travergine d’oliva e dai formaggi. Tra i principali marchi campani la mozza- rella di bufala campana è senz’altro la più rinomata. Si tratta del prodotto di punta regionale anche in termini di valore della produzione certificata. La sua importanza

in termini di fatturato la fa collocare al sesto posto tra i prodotti a denominazione italiani. Nel 2010 il valore del fatturato al consumo è stato pari a 403.093 migliaia di euro con una variazione positiva del 12% rispetto al 2009. Nello stesso anno la pro- duzione certificata di mozzarella ammonta- va a 36.846.000 kg con un incremento di prodotto dell’11% rispetto al 2009. Il 25% di prodotto è stato destinato all’esportazio- ne con un incremento del 38% rispetto al 2009, mentre il fatturato dell’export risul- tava pari a 78.298 migliaia di euro. Da tener presente che la Mozzarella di Bu-

fala Campana può essere prodotta anche in alcuni comuni delle province di Frosinone, Latina, Roma, Foggia e Isernia. Allo stesso modo anche altri marchi quali il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale ed il Ca- ciocavallo Silano non sono appannaggio esclusivo del territorio campano, così come previsto dai rispettivi disciplinari. In ogni caso la Campania con oltre 178 mila capi resta in assoluto la regione con il maggior numero di esemplari bufalini allevati, ovve- ro il 72,4% di quelli presenti in Italia. La superficie regionale complessivamen- te occupata dalle aziende che realizzano Superficie regionale delle categorie inventariali, INFC 2005

Fonte: INFC 2005 Campania Mezzogiorno Italia 9,19 9,62 0 50000. 100.000 150.000. 200.000 250.000 Bufalini

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Superficie regionale delle categorie inventariali, INFC 2005

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

PRODOTTI di riconoscimentoTipo Aziende agricole Superficieha Allevamenti Trasformatori Imprese Operatori 2010Totale Operatori 2009Totale

Carni -

Vitellone bianco dell’Appen. Centrale IGP 2.913 - 2.956 912 3.825 3.977

Formaggi

Mozzarella di Bufala Campana DOP 1.275 - 1.290 133 1.401 2.256

Caciocavallo Silano DOP 128 - 128 25 153 167

Mozzarella STG - - - 4 4 -

Provolone del Monaco DOP 38 - 38 14 52 -

Altri prodotti di origine animale

Ricotta di Bufala campana DOP 86 - 88 6 92 -

Ortofrutticoli e cereali

Carciofo di Paestum IGP 7 3,35 - 1 8 6

Castagna di Montella IGP 23 94,47 - 3 26 25

Cipollotto Nocerino DOP 13 15,44 - 3 16 17

Limone Costa d’Amalfi IGP 212 98,32 - 13 225 154

Limone di Sorrento IGP 202 114,93 - 3 205 210

Marrone di Rocca d’Aspide IGP 5 17,46 - 1 5 1

Melannurca Campana IGP 58 195,36 - 7 65 -

Nocciola di Giffoni IGP 62 244,33 - 4 66 -

Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP 11 7,66 - 2 13 -

Pomodoro S.Marzano dell’Agro

Sarnese-Nocerino DOP 177 118,57 - 23 200 -

Oli extravergine di oliva

Cilento DOP 96 316,91 - 7 103 -

Colline Salernitane DOP 72 241,42 - 15 87 -

Irpinia – Colline dell’Ufita DOP 63 69,78 - 9 72 -

Penisola Sorrentina DOP 63 93,60 - 4 67 -

Prodotti di panetteria

le produzioni certificate è di 1.670 ettari, l’8,7% in più rispetto allo scorso anno. Le variazioni di superficie più significative ri- guardano la mela annurca che fa registrare una diminuzione di circa 80 ettari, mentre per le superfici destinate alla nocciola di Giffoni e all’Olio colline Salernitane c’è sta- to un aumento di circa 40 ettari per ciascu- na produzione. All’aumento delle superfici si contrappone la diminuzione del numero

complessivo degli operatori, tra produttori e trasformatori, corrispondente ad un calo di circa il 10% rispetto al 2009. La contra- zione più significativa riguarda in partico- lare il numero di allevamenti diminuiti del 32% dal 2009 al 2010, mentre i produttori calano del 14,5%.

Rispetto ai prodotti agroalimentari tradi- zionali italiani la Campania si posiziona al quinto posto, passando dai 330 prodotti nel

2008 a 354 nel 2011.

Cresce l’importanza del settore vitivinicolo regionale che vanta numerosi vini di qua- lità, pur rappresentando una porzione re- lativamente limitata in termini di superfici investite e di volumi prodotti. In Campania i vini a Denominazione di Origine Control- lata e Garantita (DOCG) sono 4, il Taurasi, il Greco di Tufo, il Fiano di Avellino e l‘A- glianico del Taburno; 15 a Denominazione

Confronti DOP, IGP, STG, anni 2009 e 2010 Confronti DOP, IGP, STG, anni 2009 e 2010

Fonte: INFC 2005 Fonte: INFC 2005

2010 2009 2009/2010 Var % Mezzogiorno Campania/ % Campania/ Italia % Superficie (ha) 1.670 1.536 8,7 4,1% 1,1% Produttori 2.270 2.655 -14,5 9,8% 2,9% Allevamenti 1.198 1.773 -32,4 6,9% 2,5% Trasformatori 404 310 30,3 22,7% 6,1% Impianti di trasformazione 745 578 28,9 27,7% 7,4%

Totale operatori 2.666 2.960 -9,9 10,9% 3,2% Campania 17.170 GWhITALIA 305.761 GWh 0% 5% 10% 15% 20% 2010 2006

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di Origine Controllata (DOC) e 10 vini ad Indicazione Geografica Tipica (IGT). Negli ultimi cinque anni la superficie com- plessiva dedicata alle produzioni vitivinico- le è aumentata in particolare nelle province di Salerno e Caserta, mentre in termini quantitativi si registra un calo degli ettoli- tri prodotti. Questa apparente contraddizio- ne trova spiegazione nella ristrutturazione del settore vitivinicolo dettata dalla PAC. Uva da vino. Superficie (ha) in produzione per provincia

Confronti DOP, IGP, STG, anni 2009 e 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

2010 2009 2008 2007 2006 2009/2010Δ % 2006/2010Δ % Caserta 3.932 3.897 2.788 2.770 2.787 0,9% 41,1% Benevento 10.751 10.768 10.504 10.607 10.473 -0,2% 2,7% Napoli 2.496 2.529 2.643 2.691 2.565 -1,3% -2,7% Avellino 6.677 6.598 6.499 6.460 6.489 1,2% 2,9% Salerno 5.980 5.983 4.220 4.288 4.255 -0,1% 40,5% Totale Campania 29.836 29.775 26.654 26.816 26.569 0,2% 12,3%

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

D.O.C. e D.O.C.G. I.G.T. Vino da tavola Totale 0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 2008 2009 2010 2007 2006

Produzione di Vino per provincia Hl, 2006 - 2010 2010 2009 2008 2007 2006 2009/2010Δ % 2006/2010Δ % Caserta 177.469 172.325 147.959 139.405 195.898 3,0% -9,4% Benevento 829.152 818.219 766.625 794.000 960.000 1,3% -13,6% Napoli 184.500 182.700 175.186 143.060 159.184 1,0% 15,9% Avellino 343.000 320.000 345.000 300.138 352.920 7,2% -2,8% Salerno 334.486 336.697 333.300 275.752 351.596 -0,7% -4,9% Totale Campania 1.868.607 1.829.941 1.768.070 1.652.355 2.019.598 2,1% -7,5% di cui D.O.C. e D.O.C.G. 299.588 288.156 288.142 235.045 252.345 4,0% 18,7% I.G.T. 206.427 197.738 273.132 256.206 279.021 4,4% -26,0% vino da tavola 1.362.592 1.344.047 1.206.796 1.161.104 1.488.232 1,4% -8,4%

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

La forte spinta della politica agricola verso le produzioni di pregio, nonché la sempre maggiore richiesta di uve di qualità da parte del mercato, ha portato ad una progressiva sostituzione dei vitigni ad alta produttività verso vitigni dai livelli qualitativi più eleva-

ti ai quali sono necessariamente associate rese minori. Nel 2010 la produzione di vino D.O.C. e D.O.C.G rappresenta il 16,0% della produzione totale di vino campano, cha nel complesso ammonta a 1.868.607 ettolitri. Interessante notare come dal 2006 si as-

siste alla progressiva sostituzione di vini IGT con vini di maggior pregio DOC e DOCG. Questi ultimi rispetto alla produzione di vino complessiva passano da poco meno del 14% al 16%, mentre la percentuale di IGT cala dal 14,5% all’11% del totale.

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Nel 2010 la Campania ha dedicato comples- sivamente 23.170 ettari alle colture biolo- giche, circa il 20% in più rispetto all’anno precedente, risultando con il 2,1% della superficie dedicata la tredicesima regione a livello nazionale.

Rispetto alle principali colture, le variazio- ni più significative negli ultimi due anni riguardano gli agrumi e la frutta secca. Nel primo caso continua il trend crescente che dal 2008 al 2010 vede un ampliamento di oltre il 200% delle superfici investite, a fronte di un aumento dell’85% per la frut- ta secca. Una crescita significativa anche per le superfici dedicate al foraggio che dal 2009 al 2010 fanno registrare un aumento del 200% arrivando a superare i 2.000 et- tari. Le maggiori contrazioni invece riguar- dano la frutta con una riduzione del 76% nell’arco dei due anni, seguita dagli ortaggi che nello stesso periodo vedono diminuire del 20% la superficie investita.

Il numero degli operatori del settore biolo- gico è aumentato del 2% dal 2009 al 2010.

La normativa di riferimento per l’Agricol- tura Biologica prevede l’aggiornamento annuale degli Elenchi degli operatori dell’a- gricoltura biologica a cura delle regioni e

province autonome. L’elenco ERAB Campa- nia per l’anno 20119, contiene la classifi- cazione in relazione all’attività praticata, alla tipologia ed al metodo di produzione

* Agli ortaggi sono accorpate le voci “fragole” e “funghi coltivati”. ** Alla frutta è accorpata la voce “piccoli frutti”. Fonte: SINAB