La tratta di persone e il traffico di migranti in Libia sono state individuate dalle Nazioni Unite e dalle istituzioni dell’Unione Europea come una delle cause principali delle tragedie verificatesi al largo delle coste libiche nelle quali hanno perso la vita migliaia di migranti nel loro tentativo di giungere in Europa, nonché come un fattore che ha alimentato la situazione di instabilità e insicurezza in Libia, costituendo, insieme al contrabbando di petrolio, la principale fonte di guadagno delle organizzazioni criminali ivi presenti.437
Quella del Mediterraneo centrale a partire dalle coste libiche è da sempre una delle principali vie degli ingressi irregolari in Europa. Nel 2011, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati definì il Mediterraneo come «la distesa d’acqua più mortale per migranti e rifugiati», contando circa millecinquecento morti in mare.438 I numeri continuarono gradualmente a salire negli anni successivi e dal 2013 all’estate del 2017 il bacino mediterraneo ha rappresentato la rotta migratoria più battuta e più pericolosa. In particolare, il 2016 è stato “l’anno nero del Mediterraneo”, quello in cui si è registrato il maggior numero di vittime, più di cinquemila.439 Le condizioni del viaggio sono infatti assai pericolose. I migranti vengono imbarcati su navigli di fortuna,
436 NASCIMBENE B., DI PASCALE A., Riflessioni sul contrato al traffico di persone nel diritto
internazionale, comunitario e nazionale, cit., pp. 35-38.
437 V.: UN doc. SC/11870, Statement by the President of the Security Council, Recent Maritime Tragedy
in the Mediterranean Sea, 21 April 2015; Consiglio dell’Unione Europea, Riunione straordinaria del
Consiglio europeo del 23 aprile 2015, Dichiarazione, Comunicato stampa 204/15, 23 aprile 2015, disponibile all’indirizzo: http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2015/04/23/special- euco-statement/pdf; Decisione (PESC) 2015/778, primo considerando.
438 V. Mediterranean takes record as most deadly stretch of water for refugees and migrants in 2011,
31 January 2012, disponibile all’indirizzo:
http://www.unhcr.org/news/briefing/2012/1/4f27e01f9/mediterranean-takes-record-deadly-stretch- water-refugees-migrants-2011.html.
439 V. le statistiche riportate sul sito dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati,
disponibile all’indirizzo:
http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean#_ga=2.146309687.2049137155.1533743730- 1170433351.1533743730.
vecchi pescherecci o gommoni precari, sovraffollati, privi dei dispositivi di sicurezza e del tutto inadatti alla traversata.440
La caduta del regime di Gheddafi nel 2011 ha gettato la Libia in una spirale di anarchia e lo ha reso un luogo ideale per le attività dei trafficanti di uomini. L’assenza di istituzioni che effettivamente controllassero il territorio ha, infatti, favorito l’affermarsi di una pluralità di gruppi armati e bande criminali che hanno imposto il loro controllo su intere regioni e hanno potuto avviare traffici illeciti in totale impunità.441 La Libia era dunque un tipico esempio di Stato fallito, dove più centri di
potere lottavano per avere la rappresentanza dell’intero territorio,442 alla stregua della
Somalia nel periodo in cui il Consiglio di Sicurezza aveva adottato le risoluzioni sul contrasto alla pirateria. Il Governo di riconciliazione nazionale guidato da Fayez Al- Serraj non è stato in grado di colmare il vuoto di potere esistente. Costituito nel gennaio del 2016 sulla base dell’Accordo politico libico concluso, sotto l’egida delle Nazioni Unite, a Skhirat il 17 dicembre 2015, il Governo di riconciliazione nazionale è stato riconosciuto come «the sole legitimate Government of Libya» dalle Nazioni Unite, dall'Unione Europea, dalla Lega Araba, dall'Unione Africana, e da numerosi Stati della comunità internazionale.443 Nonostante il sostegno internazionale, esso è riuscito ad
acquisire il controllo soltanto di una piccola porzione del territorio libico, corrispondente all’area della capitale Tripoli. Il resto del Paese è controllato da diverse
440 UN Doc. S/2016/766, Report of the Secretary-General pursuant to Security Council resolution 2240
(2015), 7 September 2016, par. 7.
441 V. : UNSMIL, OHCHR, «Detained and Dehumanised»: Report on Human Rights Abuses against
Migrants in Libya, 13 December 2016, disponibile all’indirizzo:https://www.ohchr.org/Documents/Countries/LY/DetainedAndDehumanised_en.pdf, p. 6; International Crisis Group, The Libyan Political Agreement: Time for a Reset, Middle East and North Africa Report n. 170, 4 November 2016, disponibile all’indirizzo : https://www.crisisgroup.org/middle- east-north-africa/north-africa/libya/libyan-political-agreement-time-reset.
442 V. RONZITTI N., Prospettive di soluzione della crisi libica: problemi di diritto internazionale, cit., p. 17; SOSSAI M., Libia Stato fallito: quale effettività per un Governo legittimato dalle Nazioni Unite?, in RONZITTI N.,SCISO E.(a cura di) I conflitti in Siria e Libia, Possibili equilibri e le sfide al diritto
internazionale, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 173-189, p. 173 s.
443 V: Ministerial Meeting for Libya - Joint Communiqué, Rome, 13 December 2015, disponibile all’indirizzo: https://www.diplomatie.gouv.fr/en/country-files/libya/events/2015/article/ministerial- meeting-for-libya-joint-communique-rome-italy-13-12-15; UN Doc. S/RES/2259 (2015) del 23 dicembre 2015, par. 3; Summary of 27th AU Summit Decisions: tax imports to finance AU; establish
Protocol to issue African passports to citizens; and extend mandate of Chairperson and Commission,
25 July 2016, disponibile all’indirizzo: https://au.int/en/pressreleases/20160725, par. 4, iii). V. anche: WECKEL P., Libye, la résolution 2259 (2015) et l’ombre de Daesch, in Sentinelle, Octobre 2016; RONZITTI N., Prospettive di soluzione della crisi libica: problemi di diritto internazionale, in BRIANI
V., La crisi libica. Situazione attuale e prospettive di soluzione, Osservatorio di politica internazionale n. 120, Istituto Affari Internazionali, giugno 2016, p. 17 ss., p. 18.
fazioni ad esso e tra loro avverse. Una è quella che fa capo all’autoproclamatosi Governo di Salvezza Nazionale, sostenuto dal Congresso Nazionale Generale, il vecchio Parlamento libico. La seconda è quella guidata dal Generale Khalifa Haftar, capo dell’Esercito Nazionale Libico, legato alla Camera dei Rappresentati, il Parlamento eletto nel 2014 con sede a Tobruk. Questa fazione controlla buona parte della Cirenaica. Accanto a questi principali centri di potere, esiste poi, diffusa in tutto il territorio, una pluralità di milizie e gruppi di islamisti, tra cui quelli legati allo Stato Islamico, riorganizzatosi a Derna dopo la caduta di Sirte. In particolare, la regione del Fezzan, nel sud-ovest, è governata dai clan tribali, le cui milizie, in assenza dell’autorità del Governo centrale, controllano i confini e sono direttamente coinvolte nel traffico di migranti.444
È questa la regione attraverso cui entra in Libia il maggior numero di migranti provenienti dall’Africa subsahariana e dal Corno d’Africa e diretti verso le coste europee, essenzialmente quelle italiane. I viaggi sono organizzati da reti criminali spietate, sempre più strutturate e spesso collegate ai gruppi armati che controllano il territorio libico.445 Dopo aver attraversato il deserto libico, i migranti vengono
intercettati da queste organizzazioni e ammassati in strutture detentive non ufficiali, per poi essere trasferiti sotto il controllo di altri gruppi di trafficanti in centri, fattorie o magazzini, per lo più lungo la costa. In queste strutture, i migranti vengono trattenuti in condizioni inumane, sono privati della loro libertà e subiscono sistematicamente soprusi e maltrattamenti. Le pratiche con cui i trafficanti e gli scafisti si assicurano la
444 TOALDO M., A Quick Guide ToLibyan’s Main Players, European Council on Foreign Relations, disponibile all’indirizzo: https://www.ecfr.eu/mena/mapping_libya_conflict; ID., I principali attori
libici, in BRIANI V., La crisi libica. Situazione attuale e prospettive di soluzione, cit., p. 3 ss.; International Crisis Group, How Libya’s Fezzan Became Europe’s New Border, Middle East and North Africa Report n. 179, 31 July 2017, disponibile all’indirizzo: https://www.crisisgroup.org/middle-east- north-africa/north-africa/libya/179-how-libyas-fezzan-became-europes-new-border; VARVELLI A., VILLA M., La Libia tra conflitto e migranti: ripensare il ruolo delle milizie, ISPI Policy Brief 19 luglio 2018, disponibile all’indirizzo: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/la-libia-tra-conflitto-e- migranti-ripensare-il-ruolo-delle-milizie-21012.
445 In proposito v.: European Commission, A Study on Smuggling of Migrants. Characteristics,
Responses and Cooperation with Third Countries: Final Report, Brussels, September 2015, p. 38 ss.,
disponibile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-we-do/ networks/european_migration_network/reports/docs/emn-studies/ study_on_smuggling_ of_migrants_final_report_master_091115_final_pdf.pdf; Frontex, Risk Analysis for 2016, March 2016,
p. 47, disponibile all’indirizzo: http://frontex.europa.eu/
assets/Publications/Risk_Analysis/Annula_Risk_Analysis_2016.pdf; L. BAGNOLI, Chi comanda i
traffici di esseri umani in Libia?, 7 settembre 2017, disponibile all’indirizzo:
https://openmigration.org/analisi/chi-comanda-i-traffici-di-esseri-umani-in-libia/; CATONE S., MAESTRI A., L’uomo nero. La guerra ai migranti di Minniti, Roma, La Talpa, 2018, p. 20 ss.
loro obbedienza sono estremamente violente. Il costo del biglietto verso l’Europa può variare dai mille ai tremila dollari statunitensi.446 Spesso i migranti sono sprovvisti del
denaro necessario e vengono costretti dai trafficanti a lavorare per pagare il costo del viaggio, entrando così in un giro di sfruttamento al quale non possono più sottrarsi. Talvolta, vengono ceduti da un gruppo criminale ad un altro alla stregua di veri e propri “schiavi moderni”.447
È evidente, dunque, che, per le condizioni in cui versano i migranti che giungono in Libia per imbarcarsi alla volta dell’Europa, si delineano sia gli elementi dello smuggling di migranti, sia quelli del trafficking di esseri umani. In realtà, non sembra peregrino ipotizzare un’equiparazione dell’attività criminale dei trafficanti di migranti alla tratta di schiavi, aderendo alla tesi della dottrina esposta nel paragrafo precedente.448 Un video pubblicato dalla CNN nel novembre del 2017, in cui alcuni
migranti subsahariani venivano battuti all’asta, ha suscitato particolare scalpore e profonda indignazione.449 Nell’attività di cui sono oggetto i migranti si
rintraccerebbero non solo entrambi gli elementi tipici della proprietà che caratterizzano la schiavitù: godimento del bene – sfruttamento dell’attività lavorativa del migrante - e disposizione dello stesso – cessione a titolo oneroso del migrante, ma anche i connotati propri della tratta di schiavi, trattandosi di migranti acquistati o ceduti per essere sfruttati, rivenduti tra le varie bande criminali e trasportati in Italia. Qui, infatti, è stata dimostrata la presenza di trafficanti, spesso collegati con le reti libiche, all’interno dei centri di accoglienza, dove i “nuovi schiavi” verrebbero così nuovamente reclutati.450
La situazione dei migranti in Libia può essere definita «a human rights
crisis»451. Essi non godono di alcuna tutela, sono anzi perseguiti penalmente dalle
446 V.: UN Doc. (S/2017/761), Report of the Secretary-General pursuant to Security Council resolution
2312 (2016), 7 September 2017, paragrafi 3, 7-9; Amnesty International, Libya's Dark Web of Collusion. Abuses against Europe-bound Refugees and Migrants, December 2017, pp. 15, 22 s.
447 UNSMIL, OHCHR, «Detained and Dehumanised»: Report on Human Rights Abuses against
Migrants in Libya, cit., p. 18.
448 V. supra il paragrafo 1.1. di questo Capitolo.
449 V. Il video choc della Cnn, migranti venduti all’asta come schiavi, 14 novembre 2017, disponibile all’indirizzo: http://www.lastampa.it/2017/11/14/esteri/il-video-choc-della-cnn-migranti-venduti- allasta-come-schiavi-2L0vlwvMejH2MdMhPH2mNJ/pagina.html.
450 U.S. Department Of State, Office To Monitor And Combat Trafficking In Persons, Trafficking in
Persons Report 2017, June 2017, disponibile all’inidirizzo:
https://www.state.gov/j/tip/rls/tiprpt/countries/2017/271211.htm, pp. 221-223.
451 UNSMIL, OHCHR, «Detained and Dehumanised»: Report on Human Rights Abuses against
autorità libiche ed esposti a condizioni di vita estenuanti. Si consideri che moltissimi fra i migranti presenti in Libia sono meritevoli di protezione internazionale.452 La legislazione nazionale in materia di immigrazione, adottata durante la dittatura di Gheddafi, punisce gravemente con pene detentive, multe e deportazione l’ingresso e il soggiorno irregolari nel Paese, nonché l’uscita irregolare dallo stesso.453 La Libia non
è parte della Convenzione sullo status dei rifugiati del 1951 e,454 sebbene sia parte della Convenzione dell’Organizzazione dell’Unità africana che regola gli aspetti specifici dei problemi dei rifugiati in Africa del 1969,455 non ha mai adempiuto agli
obblighi derivanti dalla stessa. Inoltre, il diritto di asilo è previsto dall’art. 10 della Dichiarazione costituzionale libica del 2011,456 ma nessuna normativa attuativa è stata mai adottata né alcun sistema preposto a garantirlo è stato istituito. La Libia, di fatto, non riconosce il diritto di asilo e non offre la protezione necessaria a coloro che sono in fuga da persecuzioni. Chiunque entri o si trattenga in maniera illegale sul territorio libico viene dunque arrestato dalle autorità libiche e detenuto nei centri gestiti dal Dipartimento per il Contrasto all’Immigrazione illegale (Directorate for Combatting
Illegal Migration - DCIM), una divisione del Ministero dell’Interno creata nel 2012.
La detenzione, non soggetta a nessun tipo di controllo giudiziario, implica la violazione di diritti fondamentali dei migranti e vede i funzionari del DCIM essere spesso direttamente coinvolti nelle violenze. Essa si svolge in strutture sovraffollate e prive dei servizi essenziali, dove i migranti sono privati di cibo e acqua, sottoposti a perquisizioni e sequestri illegittimi, a furti, estorsioni, tortura e altri maltrattamenti. I migranti detenuti nei centri controllati dal DCIM versano nelle medesime condizioni di quelli imprigionati nei luoghi di raccolta gestiti dalle bande criminali e dalle milizie
452 L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha dichiarato che nel novembre 2017 c’erano 44.306 persone registrate in Libia come rifugiati o richiedenti asilo. Si presume che il numero reale dei migranti meritevoli di protezione internazionale sia molto più alto ma difficile da calcolare a causa dell’azione assai limitata delle organizzazioni internazionali.
453 V. la Legge n. 6 del 1987 relativa l’ingresso, il soggiorno e l’uscita degli stranieri in o dalla Libia come emendata dalla Legge n. 2 del 2004 e la Legge n. 19 del 2010 sulla lotta all’immigrazione irregolare. In una traduzione non ufficiale, l’art. 6 della Legge n. 19 recita: «The illegal migrant will be
put in jail and condemned to forced labour in jail or a fine of 1,000 Libyan dollars. … The person must be expelled from Libyan territory once he finishes his time in prison».
454 Convention Relating to the Status of Refugees, Geneva, 28 July 1951, in United Nations, Treaty
Series, vol. 189, p. 137.
455 OAU Convention Governing Specific Aspects of Refugee Problems in Africa, Addis Ababa, 10 September 1969, in United Nations, Treaty Series, vol. 1001, p. 45.
protagoniste che ne organizzano il traffico.457 Oltre alla gestione di tali centri, il DCIM ha il compito di organizzare anche i rimpatri di massa, che avvengono regolarmente e, data la mancanza di un sistema che assicuri la protezione internazionale agli aventi diritto, in violazione del divieto del principio fondamentale di non-refoulement.458
I migranti in Libia subiscono maltrattamenti anche ad opera della Guardia costiera, i cui funzionari sono talora collusi con i trafficanti, lasciando passare i barconi colmi di migranti in cambio di denaro. La Guardia costiera libica, formalmente parte della Marina militare libica, opera in coordinamento con il Ministero dell’Interno al fine di smantellare il traffico di migranti e ha sede a Tripoli.459 Nell’agosto del 2017,
con il supporto dell’Italia e dell’Unione Europea, le autorità libiche hanno annunciato l’istituzione di una zona di ricerca e soccorso (Search and Rescue - SAR) libica, in conformità alla Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo (Convenzione SAR),460 di cui la Libia è parte. Con la proclamazione di tale zona, la Marina libica mirava ad escludere le navi delle ONG (Organizzazioni Non Governative) dalle attività di ricerca e soccorso nelle acque adiacenti le sue coste e rivendicarne la competenza.461 L’istituzione della zona SAR libica era stata notificata al Segretario Generale dell’Organizzazione Marittima Internazionale (International
Maritime organization - IMO) già nel luglio 2017, senza però alcuna specificazione
circa l’ampiezza e gli estremi del Centro di coordinamento dei soccorsi (Rescue
Coordination Centre - RCC) deputato a dirigere tutte le attività di salvataggio che si
sarebbero verificate all’interno della zona. Nel dicembre dello stesso anno, la
457 V. anche: Amnesty International, Libya's Dark Web of Collusion. Abuses against Europe-bound
Refugees and Migrants, cit., pp. 25-31; UNSMIL, OHCHR, «Detained and Dehumanised»: Report on Human Rights Abuses against Migrants in Libya, cit., pp. 14-18; UN Doc. S/2018/429, United Nations
Support Mission in Libya, Report of the Secretary-General, 7 May 2018, paragrafi 43-45; UN Doc. S/2018/780, United Nations Support Mission in Libya, Report of the Secretary-General, 24 August 2018, paragrafi 36-38.
458 Amnesty International, Libya's Dark Web of Collusion. Abuses against Europe-bound Refugees and
Migrants, cit., p. 27 s. V. anche la puntuale descrizione del sistema del DCIM sul sito
dell’organizzazione Global Detention Project: Global Detention Project, Libya Immigration Detention, February 2015, disponibile all’indirizzo: https://www.globaldetentionproject.org/countries/africa/libya. 459 Ivi, p. 32.
460 International Convention on Maritime Search and Rescue, Hamburg, 27 April 1979, in United Nations, Treaty Series, vol. 1405, p. 119 ss. La Convenzione SAR è entrata in vigore sul piano internazionale il 22 giugno 1985.
461 In proposito v.: MANCINI M., Italy’s New Migration Control Policy: Stemming the Flow of Migrants
from Libya without Regard for Their Human Rights, in Italian Yearbook of International Law, 2018,
notificazione era stata infatti ritirata, per poi essere nuovamente effettuata.462 I dati relativi alla delimitazione della zona SAR libica, che corrisponderebbe con la regione di informazione di volo di Tripoli, e l’indicazione di un Joint Rescue Coordination
Centre sono stati inseriti nei documenti ufficiali relativi al sistema Global Integrated Shipping Information System (GISIS) dell’IMO nel giugno del 2018.463 Nell’ambito di
tale zona, i funzionari della Guardia costiera libica compiono operazioni di intercettazione dei barconi coinvolti nel traffico di esseri umani, di salvataggio e trasbordo dei migranti sui loro mezzi, per poi trasferirli coattivamente nei centri gestiti dal DCIM. Tali azioni sono volte ad impedire le partenze dirette verso l’Europa e hanno causato un notevole aumento del numero di migranti trattenuti nei centri di detenzione.464 Durante e dopo dette operazioni, essi si rendono responsabili di atti di violenza e minaccia nei confronti dei migranti e mettono a repentaglio la loro vita attraverso manovre nautiche irrispettose dei protocolli di sicurezza, causando talvolta anche delle vittime.465 Va comunque rilevato che la Guardia costiera di cui si parla, quella facente capo al Governo di riconciliazione nazionale, controlla solo tre dei sei settori in cui l’area costiera libica è stata ufficiosamente suddivisa. Gli altri tre, quelli posti nella parte orientale, dipendono dal Governo rivale di Tobruk.466 La difficoltà di
462 V.: CUDDY A., La Libia crea la sua zona SAR e notifica l'IMO (con il sostegno UE), 9 luglio 2017, disponibile all’indirizzo: http://it.euronews.com/2018/07/09/la-libia-crea-la-sua-zona-sar-e-notifica-l- imo-con-il-sostegno-ue-; SPAGGIARI O., La Libia ha dichiarato la sua zona SAR: lo conferma l’IMO, 28 giugno 2018, disponibile all’indirizzo: http://www.vita.it/it/article/2018/06/28/la-libia-ha- dichiarato-la-sua-zona-sar-lo-conferma-limo/147392/.
463 V. i dati relativi alla SAR libica pubblicati dall’IMO sulla banca dati del sistema GISIS all’inidirizzo: https://gisis.imo.org/Public/COMSAR/RCC.aspx?CID=LBY&Action=View&ID=2032.
464 UN Doc. S/2018/780, United Nations Support Mission in Libya, Report of the Secretary-General, cit., par. 36.
465 V.: Amnesty International, EU risks fuelling horrific abuse of refugees and migrants in Libya, 13
June 2016, disponibile all’indirizzo: https://www.amnesty.nl/actueel/eu-risks-fuelling-horrific-abuse-
of-refugees-and-migrants-in-libya; UN Doc. (S/2017/761), Report of the Secretary-General pursuant
to Security Council resolution 2312 (2016), cit. par 6; Amnesty International, Libya's Dark Web of Collusion. Abuses against Europe-bound Refugees and Migrants, cit., pp. 33-39 s.; UNSMIL, OHCHR, «Detained and Dehumanised»: Report on Human Rights Abuses against Migrants in Libya, cit., p. 19
s.; Human Rights Watch, EU/NATO: Europe’s Plan Endangers Foreigners in Libya, 6 July 2018, disponibile all’indirizzo: https://www.hrw.org/news/2016/07/06/eu/nato-europes-plan-endangers- foreigners-libya; Amnesty International, Between The Devil And The Deep Bue Sea: Europe Fails
Refugees And Migrants In The Central Mediterranean, August 2018, disponibile all’indirizzo:
https://www.amnesty.org/en/documents/eur30/8906/2018/en/, p. 17 ss.
466 V.: Amnesty International, Libya's Dark Web of Collusion. Abuses against Europe-bound Refugees
and Migrants, cit., p. 33; HELLER C.,PEZZANI L., Forensic Oceanography Mare Clausum, Italy and the
EU’s Undeclared Operation to Stem Migration Across the Mediterranean, Forensic Oceanography
(affiliated to the Forensic Architecture agency), Goldsmiths, University of London, May 2018, pp. 31- 33.
comprendere l’appartenenza delle motovedette e delle altre imbarcazioni della guardia costiera contribuisce a rendere il quadro di chi opera in mare con funzioni statali meno chiaro.
L’azione della comunità internazionale davanti all’incremento del flusso migratorio verso l’Europa e al peggioramento delle condizioni dei migranti in Libia si è limitata all’adozione di poche misure concrete, la cui efficacia non è paragonabile a