Passando ora a considerare le modalità concrete di attuazione del mandato di
EUNAVFOR MED Sophia, al fine di eseguire il compito principale ad essa assegnato,
cioè lo smantellamento delle reti del traffico di migranti e della tratta di persone,
EUNAVFOR MED Sophia localizza e ferma i barconi che trasportano i migranti in
acque internazionali, procede al trasbordo sulle unità navali UE dei migranti e dei sospetti scafisti. Questi vengono sbarcati nel porto indicato dalle competenti autorità italiane, dove i primi vengono avviati verso i meccanismi interni di identificazione e accoglienza, mentre i secondi vengono consegnati alla polizia giudiziaria. Le imbarcazioni usate per il traffico di migranti, al fine di impedire che possano essere riutilizzate dalle organizzazioni che gestiscono il traffico vengono generalmente distrutte in alto mare o, più raramente, anch’esse trainate nel porto indicato.593
588 V.: Austrian Presidency of the Council of the European Union, Press Release, Informal meeting of
EU foreign affairs ministers (“Gymnich”), 31 August 2018, disponibile all’indirizzo: https://www.eu2018.at/latest-news/news/08-31-Press-release-Informal-meeting-of-EU-foreign-affairs- ministers----Gymnich--.html;S.CONSOLI, Operazione “Sophia”: per il ministro della Difesa Trenta
“Europa assente”. Le regole non cambiano, 1 settembre 2018, disponibile all’indirizzo:
https://www.grnet.it/news/difesa-news/15-operazione-sophia-per-il-ministro-della-difesa-trenta- europa-assente-le-regole-non-cambiano/
589 V. supra Parte I, Capitolo I, paragrafo 4. 590 V. l’art. 11 della Decisione (PESC) 2015/778.
591 Tale importo è stato fissato dalla Decisione (PESC) 2016/993. 592 Tale importo è stato fissato dalla Decisione (PESC) 2017/1385.
593 Audizione dell’Ammiraglio di divisione Enrico Credendino, Operational Commander della missione EUNAVFOR MED – Operazione SOPHIA, cit., p. 6 s.
Quanto ai compiti aggiuntivi assegnati alla missione, l’addestramento della Guardia costiera libica rappresenta il nucleo centrale della nuova strategia elaborata dall’UE e si fonda sull’accordo tecnico siglato il 23 agosto 2016, a Roma, dall’Ammiraglio Credendino e dal Comandante della Guardia Costiera Libica, Abdalh Toumiatra.594 L’inizio delle operazioni di addestramento della Guardia
costiera e della Marina libiche è stato autorizzato dal Comitato Politico e di Sicurezza pochi giorni dopo, con la Decisione 2016/1635.595 Sono stati previsti diversi cicli
addestrativi volti a fornire agli ufficiali della Guardia costiera libica conoscenze e capacità di sorveglianza e garanzia di sicurezza marittima, con particolare riferimento al contrasto dei traffici illeciti via mare.596
Il primo ciclo, durato quattordici settimane, si è concluso nel gennaio del 2017. Esso è stato condotto dall’unità anfibia della Marina militare italiana San Giorgio e dalla nave della Marina militare olandese Rotterdam e ha permesso di completare l’addestramento di novantatré ufficiali. Come dichiarato dal Credendino, due dei tre equipaggi addestrati erano destinati ad essere impiegati a bordo delle motovedette che l’Italia ha consegnato alla Libia nell’ambito della partnership rinnovata con il Memorandum d’intesa tra l’Italia e la Libia, firmato a Roma il 2 febbraio 2017.597
Dal 3 al 7 luglio 2017, EUNAVFOR MED Sophia ha organizzato a Roma il corso Service Oriented Infrastructure for Maritime Traffic Tracking (SMART) a favore di tre ufficiali della Guardia costiera libica e, a partire dal 17 settembre 2017, ha condotto a Taranto un ulteriore ciclo di addestramento, suddiviso in un modulo per ottantacinque allievi ed un altro per sette allievi terminato il 6 ottobre. Altri cicli sono stati tenuti a Malta, e in Grecia e in Spagna.598
594 V. Operazione Sophia: firmato l’accordo per l’addestramento della Guardia Costiera e della
Marina libica, 24 agosto 2018, disponibile all’indirizzo: http://www.marina.difesa.it/Notiziario-
online/Pagine/20160524_operazione_sophia.aspx
595 Decisione PESC/2016/1635 del Comitato Politico e di Sicurezza del 30 agosto 2016, in GUUE L 243 del 10 settembre 2016, p. 11.
596 Audizione dell’Ammiraglio di Divisione Enrico Credendino, Comandante della missione EUNAVFOR MED – Operazione SOPHIA, Camera dei deputati, Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate, cit., pp. 6, 7.
597 Ididem.
598 V.: Operation SOPHIA: Training Activity in Progress, A Training Package 2 Module for Libyan
Coastguard and Navy Ended in Crete (Greece), 10 May 2018, disponibile all’indirizzo:
https://www.operationsophia.eu/operation-sophia-training-activity-in-progress/; Operation SOPHIA:
training activity in progress, A Training Package 2 module for Libyan Coastguard and Navy ended in Cartagena (Spain), 23 July 2018, disponibile all’indirizzo: https://www.operationsophia.eu/operation-
L’ultimo ciclo di addestramento in ordine temporale, si è svolto in Sardegna per una durata di otto settimane e si è concluso il 30 novembre 2018. Con esso, sessantaquattro ufficiali della Guardia costiera libica sono stati addestrati sulle tecniche di sorveglianza marittima in alto mare e hanno ricevuto una formazione specifica in materia di diritti umani, primo soccorso e tutela di genere. A dicembre del 2018, il totale degli ufficiali libici addestrati era di trecentoventi.599 L’apprendimento degli ufficiali libici si svolge sotto il controllo del meccanismo istituito dalla Decisione (PESC) 2017/1385 del 25 luglio 2017, volto a garantire la qualità della formazione impartita.
Quanto alle misure di visita, ispezione e sequestro delle imbarcazioni coinvolte nel traffico di armi in violazione dell’embargo imposto alla Libia dal Consiglio di Sicurezza, queste sono state autorizzate dal CPS con la Decisione 2016/1637 del 6 settembre 2016.600 Gli eventi di monitoraggio del traffico illegale di armi (Counter
Intelligence Arms Trafficking - CIAT) effettuati dagli assetti navali di EUNAVFOR MED Sophia alla fine del giugno 2018 ammontavano a millecento sessantacinque, così
ripartiti: mille cinquantanove interrogazioni, novantasei friendly approach, sette inchieste di bandiera e tre ispezioni, un sequestro.601
Infine, riguardo all’ulteriore compito assegnato alla missione di svolgere attività di sorveglianza e raccolta dati sui traffici illeciti di petrolio a sostegno delle risoluzioni 2146 (2014) e 2362 (2017) del Consiglio di Sicurezza, tali attività sono svolte durante l’espletamento degli altri compiti. I dati raccolti sono poi trasmessi alle autorità libiche. A ben vedere, la raccolta e la trasmissione delle informazioni relative
sophia-training-activity-in-progress-2/; Audizione dell’Ammiraglio di Divisione Enrico Credendino, Comandante della missione EUNAVFOR MED – Operazione SOPHIA, Camera dei deputati, Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate, cit., p. 7; Senato della Repubblica, Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli
interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, cit., p. 38.
599 V. Operation SOPHIA: a further training module for the Libyan Navy carried out in Italy, 3 December 2018, disponibile all’indirizzo: https://www.operationsophia.eu/operation-sophia-a-further- training-module-for-the-libyan-navy-carried-out-in-italy/.
600 Decisione PESC/2016/1637 del Comitato Politico e di Sicurezza del 6 settembre 2016, in GUUE L 243 del 10 settembre 2016, p. 14.
601 Dati resi noti in occasione della sesta edizione della Conferenza Shared Awareness and Deconfliction
in the Mediterranean, tenutasi a Roma il 19 e 20 giugno 2018. Il primo maggio 2017, le unità di EUNAVFOR MED Sophia hanno proceduto al sequestro delle armi e munizioni rinvenute
sull’imbarcazione MV alMukhtar. V. Senato della Repubblica, Relazione analitica sulle missioni
internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, cit., p. 38.
ai traffici di petrolio da parte di EUNAVFOR MED Sophia hanno un’efficacia assai limitata data la scarsa capacità del Governo libico di contrastare in concreto e autonomamente il fenomeno. È oggetto di discussione un’ulteriore modifica del mandato dell’operazione Sophia che preveda l’adozione di misure di visita, ispezione e sequestro anche nei riguardi delle navi sospettate di essere coinvolte nel contrabbando di petrolio, alla stregua di quanto compiuto in relazione al traffico di persone e di armi.602 Una soluzione del genere non appare però di facile realizzazione.
A tal fine, sarebbe innanzitutto necessario concludere un accordo con il Governo di riconciliazione nazionale libico per stabilire la sorte del petrolio sequestrato. Per riportarlo in Libia, le unità di Sophia dovrebbero essere autorizzate dal Governo libico o da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza ad entrare nelle acque libiche e approdare in un porto libico. Un’alternativa potrebbe essere quella di trasportarlo in uno Stato diverso che provveda a smaltirlo, ma in questo secondo caso emergerebbero due ulteriori problemi. In primo luogo, sarebbe difficile trovare uno Stato disposto a farsi carico dei costi di smaltimento del petrolio sequestrato; in secondo luogo, la distruzione del petrolio dovrebbe ricevere il benestare del Governo Serraj, in ossequio al principio di sovranità del popolo libico sulle sue risorse naturali.
Nel complesso, dal suo avvio, EUNAVFORM MED Sophia ha conseguito risultati discreti nella lotta al traffico di migranti dalla Libia e ancora più importanti nel fermare le stragi in mare. Le sue unità hanno infatti effettuato oltre trecento azioni di ricerca e soccorso, salvando più di quarantacinquemila persone, hanno catturato centoquarantotto trafficanti e neutralizzato cinquecentocinquanta imbarcazioni da questi utilizzate.603 La presenza delle navi della missione ha limitato la libertà di movimento in alto mare degli scafisti, costringendoli a rimanere nelle acque libiche. Ciò ha comportato l’impossibilità per gli scafisti di recuperare le imbarcazioni usate, che, come si è detto, una volta intercettate e svuotate dei migranti vengono distrutte. I trafficanti di uomini, tuttavia, non hanno tardato a riorganizzarsi, hanno smesso di utilizzare grandi barche di legno e hanno iniziato ad imbarcare i migranti su gommoni in pessimo stato, che hanno aumentato il rischio di naufragi. L’impossibilità per le
602 La discussione è emersa durante la Conferenza Shared Awareness and Deconfliction in the
Mediterranean, tenutasi a Roma il 19 e 20 giugno 2018.
603 Dati resi noti durante la Conferenza Shared Awareness and Deconfliction in the Mediterranean, tenutasi a Roma il 19 e 20 giugno 2018.
unità di EUNAVFOR MED Sophia di entrare nelle acque territoriali libiche ha rappresentato finora un limite insormontabile per la vera riuscita della missione, ma la flessibilità con la quale gli organi di PSDC l’hanno pianificata si è rivelata fondamentale per avviarne una parziale trasformazione della missione con l’obiettivo di adattarla alla situazione contingente.
5. LA COOPERAZIONE CON LE ALTRE MISSIONI DISLOCATE NELL’AREA Come si è detto, l’area operativa di EUNAVFOR MED Sophia corrisponde con la Joint Operation Area individuata nella parte centrale del Mediterraneo, dove diverse missioni nazionali e multinazionali svolgono e attuano attività di sorveglianza marittima e di ricerca e salvataggio. Oggi, le unità della missione UE incrociano i mezzi navali della missione italiana Mare sicuro e della joint operation di Frontex
Themis. Più ad est, nel Mare Egeo, operano la joint operation di Frontex Poseidon e
la missione navale di sicurezza marittima della NATO Sea Guardian.
La missione EUNAVFOR MED Sophia si è dunque inserita in un contesto
regionale assai dinamico, che ha richiesto l’avvio di meccanismi di coordinamento al fine di evitare sovrapposizioni tra le forze in campo ed evitare che le missioni si ostacolassero a vicenda. Il modello seguito è stato quello istituito nel Corno d’Africa per la cooperazione tra le missioni navali di contrasto alla pirateria. Si tratta di una cooperazione a livello internazionale, all’interno della quale la missione EUNAVFOR
Atalanta ha svolto un ruolo fondamentale. Le missioni navali avviate nel Mediterraneo
si sono notevolmente giovate dell’esperienza maturata con la missione Atalanta e hanno tentato di riprodurre le stesse procedure a livello regionale. Si pensi all’istituzione dello Shade Awareness and Deconfliction in the Mediterranean
(SHADE MED), un meeting strutturato sul modello dello SHADE relativo all’Oceano
Indiano,604 e che riunisce tutti i soggetti attivi nella gestione del fenomeno migratorio nel Mediterraneo al fine di coordinarne le risorse civili e militari impiegate. L’incontro è organizzato dal comando di EUNAVFOR MED Sophia in stretta collaborazione con il Comando marittimo della NATO (MARCOM), e coinvolge il comando dell’operazione Mare sicuro, la missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia
(UNSMIL), le Agenzie Frontex, Eurojus, Europol, l’OIM, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e alcune ONG. Lo SHADE MED si è svolto per la prima volta a Roma il 26 novembre del 2015 e successivamente si è tenuto ogni anno.605
EUNAVFOR MED Sophia opera innanzitutto in coordinamento con
l’operazione della Marina militare italiana Mare sicuro. Quest’ultima è stata avviata il 12 marzo 2015 a seguito dell’evolversi della crisi libica e opera nella parte centro meridionale del Mediterraneo, nelle acque prospicenti le coste libiche. Il suo mandato originario era quello di svolgere attività di sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale e nello Stretto di Sicilia. I suoi compiti sono stati poi ampliati con la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2017 e, dal 1° gennaio 2018, includono attività di supporto e sostegno alla Guardia costiera e alla Marina militare libiche per il contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani. Mare
sicuro presenta un mandato diverso dalla missione EUNAVFOR MED Sophia, ma
svolge in concreto un’attività simile, effettuando interventi di ricerca e soccorso nella stessa area operativa e contribuendo all’addestramento della Guardia costiera libica. Le due missioni agiscono in mare in pieno coordinamento, scambiandosi informazioni relative agli eventi SAR e svolgendo reciprocamente attività di rifornimento e sostegno logistico.606
Quanto alla cooperazione di EUNAVFOR MED Sophia con la NATO, questa si è concretizzata in un fitto e reciproco scambio di informazioni relative al traffico di migranti e alla tratta di persone, al traffico illecito di armi e al rischio terrorismo.
EUNAVFOR MED Sophia ha dapprima avuto come interlocutore la missione Active Endeavour, avviata all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001, condotta in
base alla clausola di difesa collettiva dell'Alleanza di cui all'art. 5 del Trattato del Nord Atlantico e diretta a contrastare la minaccia terroristica via mare nel Mediterraneo
605 V.: Operation Commander Op SOPHIA (EEAS), EUNAVFOR MED - Operation SOPHIA, Six
Monthly Report: June, 22nd to December, 31st 2015, WikiLeaks release: February, 17th 2016,
disponibile all’indirizzo: https://wikileaks.org/eu-military-refugees/EEAS; Audizione dell’Ammiraglio di divisione Enrico Credendino, Operational Commander della missione EUNAVFOR MED – Operazione SOPHIA, cit., p. 11 s. V. anche la pagina dedicata allo SHADE sul sito della missione, disponibile all’indirizzo: https://www.operationsophia.eu/shade-med/.
606 Vedi la pagina dedicata all’operazione sul sito del Ministero della difesa, disponibile all’indirizzo: http://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/operazioni-in-corso/Pagine/MareSicuro.aspx. V. amche I
comandanti delle operazioni “Mare Sicuro” e “Sophia” si incontrano in mare, 11 settembre 2017,
disponibile all’indirizzo: http://www.marina.difesa.it/Notiziario-
centrale. Nell’ottobre del 2016, questa è stata sostituita dall’operazione Sea Guardian, una missione non fondata sull’art. 5 del Trattato e dislocata nella parte orientale del Mediterraneo.607 Rispetto alla missione EUNAVFOR MED Sophia , Sea Guardian è dotata di un mandato più flessibile, comprendente una vasta gamma di compiti tra cui la sorveglianza degli spazi marittimi di interesse, il contrasto alla minaccia terroristica e l’addestramento delle forze di sicurezza dei paesi rivieraschi (c.d. maritime capacity
building).608
EUNAVFOR MED Sophia aveva instaurato una stretta cooperazione con
l’operazione di Frontex Triton, sulla base di uno scambio di lettere tra l’Ammiraglio Credendino e l’allora Direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, del 14 luglio 2015, in attuazione del quale nel settembre 2015 sono state adottate le Standing
Operating Procedures. La cooperazione prevedeva la presenza di ufficiali di
collegamento di Frontex presso il quartier generale di Roma e ciascuna unità navale di
EUNAVFOR MED Sophia, e la presenza di ufficiali di collegamento di EUNAVFOR MED Sophia presso il Centro internazionale di coordinamento, con sede a Roma, e gli
uffici di Catania di Triton. Detti ufficiali di collegamento avevano il compito di condividere costantemente informazioni di carattere operativo circa la posizione delle unità navali dislocate nell’area delle operazioni e la raccolta delle prove a carico dei trafficanti. Inoltre, gli ufficiali di collegamento di Triton hanno svolto attività di addestramento del personale di EUNAVFOR MED Sophia relativo alle procedure di sbarco dei migranti soccorsi in mare presso un luogo sicuro609 e del personale della Guardia costiera libica nell’ambito dei cicli di addestramento eseguiti da EUNAVFOR
607 DRENT M., Militarising migration? EU and NATO involvement at the European border, in
Clingendael Spectator 4, 2018, vol.72, disponibile all’indirizzo:
https://spectator.clingendael.org/pub/2018/4/_/pdf/CS-2018-4-drent.pdf.
608 V.: Senato della Repubblica, Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato
degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, cit.,
p. 36 s; Mediterraneo - Sea Guardian e Forze Navali NATO, disponibile all’indirizzo: https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/Active-Endeavour/Pagine/default.aspx; la pagina Securing the Mediterranean Sea sul sito della NATO, disponibile all’indirizzo: https://www.nato.int/cps/en/natolive/topics_52060.htm.
609 V.: Frontex, Operation Division Joint Operations Unit, Sea Borders Sector, Specific Annex of the
Operation Plan, EPN Concept, Joint Operation EPN Triton 2016, 2016/SBS/05, Annex 3, pp. 66-72;
Operation Commander Op SOPHIA (EEAS), EUNAVFOR MED - Operation SOPHIA, Six Monthly
Report: June, 22nd to December, 31st 2015, cit., p. 14; Audizione dell’Ammiraglio di divisione Enrico
Credendino, Operational Commander della missione EUNAVFOR MED – Operazione SOPHIA, cit., pp. 7, 12.
MED Sophia.610 Quest’ultima ha avviato una cooperazione finalizzata a rafforzare la lotta contro il traffico di migranti e la tratta di persone anche con le altre Agenzie dell’UE, Eurojust ed Europol. Il 1° ottobre 2015, il Comandante dell’operazione ha infatti siglato un Memorandum of Understanding con Eurojust avente ad oggetto la facilitazione dello scambio di informazioni strategiche di carattere non-operativo e di
best practises.611 La cooperazione con Europol si basa invece sul Memorandum of
Understanding del 22 dicembre 2015 che prevede, oltre allo scambio di informazioni,
un impegno più ampio di reciproco supporto nell’espletamento dei rispettivi compiti.612
La cooperazione con Frontex e Europol si è rivelata preziosa ai fini dell’istituzione della Cellula di informazione sul crimine istituita con la Decisione (PESC) 2018/717 del Consiglio del 14 maggio 2018.613 La Cellula è formata da: rappresentanti di EUNAVFOR MED Sophia, delegati dagli organi di comando; dieci agenti di polizia degli Stati membri; e funzionari di Europol e Frontex. Essa ha sede sulla nave ammiraglia di EUNAVFOR MED Sophia ed ha l’obiettivo di creare una piattaforma agile per la condivisione delle informazioni sul traffico di esseri umani e sull’attuazione dell’embargo sulle armi nei confronti della Libia. La Cellula rappresenta un utile precedente per future forme di diretta cooperazione tra il settore della PSDC e quello della Giustizia e Affari interni.614
Come già detto, EUNAVFOR MED Sophia è parte dell’approccio comprensivo al fenomeno della migrazione elaborato dall’Unione Europea, nel quale rientra anche
610 Frontex, News Release, Frontex helps train Libyan Coast Guard, 13 December 2016, disponibile all’indirizzo: https://frontex.europa.eu/media-centre/news-release/frontex-helps-train-libyan-coast- guard-zxRCnE.
611 Operation Commander Op SOPHIA (EEAS), EUNAVFOR MED - Operation SOPHIA, Six Monthly
Report: June, 22nd to December, 31st 2015, cit., p. 15.
612 V. EUNAVFOR MED Operation Sophia and Europol Determined to Strengthen Bilateral
Cooperation, 22 December 2015, disponibile all’indirizzo:
https://www.europol.europa.eu/newsroom/news/eunavfor-med-operation-sophia-and-europol- determined-to-strengthen-bilateral-cooperation.
613 Decisione (PESC) 2018/717 del Consiglio, del 14 maggio 2018, che modifica la Decisione (PESC) 2015/778 relativa a un'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED operazione SOPHIA), in GUUE L 120 del 16 maggio 2018, p. 10.
614 Europol, Frontex, The Crime Information Cell – “Pilot Project” Bridging internal and external
security of EU, Press Release, Rome, 5 July 2018, disponibile all’indirizzo:
https://www.operationsophia.eu/wp-content/uploads/2018/07/Crime-Information-Cell-activation-5- July-20178.pdf.
la missione EUBAM Libia, una missione civile di PSDC istituita nel maggio 2013.615 Questa ha lo scopo di supportare le autorità libiche nella gestione delle frontiere terrestri, marittime e aeree della Libia. Dopo essere stata a lungo collocata a Tunisi, dove ha ancora sede il suo quartier generale, EUBAM Libia sta incrementando la sua presenza a Tripoli per meglio supportare il Governo di riconciliazione nazionale libico.616
Al contrario di quanto avviene in Somalia, dove l’operazione Atalanta coopera attivamente con le altre due missioni di PSDC ivi dispiegate dall’Unione Europea,
EUCAP Somalia e EUTM Somalia, e con la missione UNSOM delle Nazioni Unite,617
la missione EUNAVFOR MED Sophia non ha attivato specifiche forme di cooperazione sul campo con EUBAM Libia né con l’UNSMIL, la missione delle Nazioni Unite istituita con la risoluzione 2009 (2011) del Consiglio di Sicurezza e