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b Gli articoli: dominio meno vulnerabile?

ANALISI DELLE PRODUZIONI SCRITTE

LINA Soggetto bilingue

7.2.3. b Gli articoli: dominio meno vulnerabile?

La seconda area di indagine emersa dall’analisi dei dati raccolti riguarda l’uso degli articoli. Nelle produzioni scritte dei parlanti bilingui, diversamente da quanto registrato nelle produzioni orali degli stessi soggetti, sono emersi infatti fenomeni di deviazione dalla forma adulta del morfema in questione. L’assenza di questo fenomeno nelle produzioni orali potrebbe essere in parte legato alle caratteristiche delle prove. Nel caso del Verbal Fluency Task è stato infatti chiesto ai vari parlanti di elencare una serie di parole associate al termine dato. Le associazioni sono costituite dal nome singolo o dal sintagma articolo-nome. La brevità del sintagma permette di gestire più facilmente gli elementi al suo interno. Nel caso della produzione orale libera fatta attraverso il Chaplin Film

Retelling Task i soggetti devono descrivere un filmato illustrando le azioni che

di volta in volta compiono i due protagonisti della storia. La descrizione procede quindi sostanzialmente attraverso l’uso di enunciati brevi in cui uno dei due personaggi fa qualcosa utilizzando un oggetto. I due soggetti sono sempre gli stessi (il gatto; il topo) e gli elementi lessicali necessari alla descrizione, non solo sono abbastanza limitati, ma rimandano anche ad un lessico estremamente concreto (ad esempio: il formaggio; la farina; la mela; la mazza da golf). Come abbiamo precedentemente sottolineato le tipologie testuali prodotte dai soggetti della ricerca richiedono invece l’uso scritto di un registro linguistico sostenuto caratterizzato da una complessità linguistica maggiore, più difficile da controllare in ogni suo aspetto.

Una volta riscontrata la sistematicità dell’errore si è proceduto ad un’analisi più approfondita di questa parte della morfologia. Anche per quest’area sono stati quindi adottati gli stessi criteri metodologici utilizzati per l’analisi della morfologia preposizionale (§ 7.2.3.a.) e della morfologia pronominale (§ 7.2.3.c.), basati sulla raccolta di tutte le occorrenze presenti nei contesti d’uso obbligatori. Trattandosi di un corpus di dati molto esteso, ai fini della nostra ricerca, riporteremo in questa sede solo le categorie relative alle omissioni e agli errori. La raccolta completa di tutte le possibilità distribuzionali degli articoli e le relative tabelle di analisi per ciascun studente sono riportate nell’Appendice 24.

Confrontando le produzioni dei soggetti bilingui e quelle dei monolingui possiamo notare che quest’area non costituisce un problema per nessuno dei

soggetti monolingui presi in esame. Non appare, inoltre, come area d’errore nelle ricerche condotte sugli errori nell’italiano scritto da parte di monolingui italofoni (Colombo, 2011; De Masi e Maggio, 2008).

Avendo registrato in tutti i contesti obbligatori delle produzioni dei soggetti monolingui la totalità di presenze, l’analisi si è basata solo sui dati raccolti all’interno delle produzioni scritte dei soggetti bilingui.

Da una prima analisi quantitativa emerge che, anche nel caso dell’articolo, il numero delle presenze è nettamente maggiore rispetto agli altri fenomeni di riempimento e possiamo quindi considerare quest’area della morfologia sostanzialmente acquisita. Osservando sia le tipologie di presenze sia gli errori è evidente anche l’acquisizione della diversa funzione testuale degli articoli determinativi e indeterminativi.

TABELLA 7.31

Analisi quantitativa delle tipologie di occorrenze degli articoli nei parlanti bilingui Totale

occorrenze Presenze Omissioni Errori

FRANCO_primaria 34 29 – 5

EMILIO_primaria 48 42 3 3

STEFANO_secondaria 143 140 2 1

LILI_secondaria 47 42 – 5

LINA_secondaria 95 92 3 –

In entrambi gli ordini di scuola si registrano sia omissioni dell’articolo che un uso improprio dello stesso, senza tuttavia rilevare una sistematicità nelle rispettive possibilità distribuzionali. Nel caso della primaria entrambi i parlanti commettono degli errori, ma si registrano delle omissioni solo in uno dei due soggetti della ricerca. Nelle produzioni della secondaria non tutti i soggetti commettono errori e non tutti omettono l’articolo.

TABELLA 7.32

Tipologia di occorrenze degli articoli nei parlanti bilingui della primaria

FRANCO

Omissioni -

Errori Luca i bambino bravo

un giorno a caturato un signore inocente e un spaventa pasero

la strega cativa vede che il spaventa paseri la strega trasformo il signore in un stregone la sciarpe

EMILIO

Omissioni Io vado sempre a scuola cinese Ø sabato e Ø domenica

va Ø classe 2° B

i due cani stanno prendendo Ø osso Errori un bambini

i due cani avevano trovato un’osso Un l’ombrello

Analizzando gli esempi di errore raccolti nelle produzioni dei soggetti della primaria non si evidenziano tipologie comuni. Nel caso di Franco, infatti, l’uso dell’articolo è sempre corretto per quanto riguarda il genere. Si registrano invece errori nell’accordo di numero e nell’uso dell’allomorfo più frequente in luogo della forma adeguata (gli articoli il per lo e un per uno). Gli errori riscontrati nelle produzioni di Emilio riguardano, in un caso, l’errato accordo dell’articolo rispetto al numero. Nell’esempio riportato “un’osso” si tratta più probabilmente di un errore di ortografia descrivibile come “aggiunta dell’apostrofo” secondo la categorizzazione precedentemente fatta (cfr. § 7.2.1.a.). Nell’ultimo errore commesso, Emilio fa precedere il nome prima dall’articolo indeterminativo e poi da quello determinativo.

TABELLA 7.33

Tipologia di occorrenze degli articoli nei parlanti bilingui della secondaria STEFANO

Omissioni Li ospitò per Ø anno fino a quando

Ø sera 14/12/08 fecero vedere su Italia 1 un film Errori La nazionale ha fatto 3 gol, una di Di Natale, una

di Camoranesi e una di Del Piero

LILI

Nelle produzioni della secondaria si registrano errori solo in Stefano e in Lili. Nel caso di Stefano l’errore riguarda il mancato accordo dell’articolo rispetto al genere, usa cioè l’articolo una riferito al termine “gol”; qui potrebbe aver agito la sostituzione mentale del referente “una rete” a quello posto esplicitamente nel testo, “gol”. Secondo quanto emerso dalle ricerche di Colombo “il riferimento a un referente presente nella mente ma non esplicitato è frequente nel parlato, e nello scritto crea errori di accordo” (Colombo, 2011: 75).

Gli errori di Lili riguardano invece tutti lo stesso fenomeno: in tutti gli articoli partitivi viene usato l’allomorfo i per gli.

Per quanto riguarda le omissione in entrambi gli ordini di scuola il fenomeno riguarda indistintamente gli articoli determinativi e quelli indeterminativi. Sulla base dei dati raccolti non è quindi possibile sostenere un’ipotesi unitaria rispetto alla tipologia di errore dal momento che all’interno delle varie produzioni non abbiamo riscontrato un unico fenomeno di deviazione. Ai fini della nostra ricerca risultano tuttavia rilevanti in sé i fenomeni di deviazione, dal momento che non sono stati rilevati né nelle produzioni dei monolingui presi in esame né risulta essere un errore riscontrato nelle produzioni scritte di madrelingua italofoni.

Errori Dei esempi Dei ospiti Dei animali I animali

I occhi nascosti

LINA

Omissioni Davanti c’era un sentiero con Øcoleottero che faceva la guardia

dissero che molti anni fa avevano lasciato Ø loro figlio davanti alle porte della foresta

Ma questo non vuol dire che fare Ø insegnanti alla nostra classe sia molto facile

In conclusione, sulla base dell’analisi fatta, sembra possibile ritenere che anche l’articolo costituisca un’area di “fragilità” in soggetti bilingui. Al pari dei pronomi, però possiamo considerare anche gli articoli come un dominio meno vulnerabile rispetto alle preposizioni, intendendo come meno vulnerabile un dominio “which is acquired early and is relatively free of errors”. (Yip e Matthews, 2010: 141).

In questo caso la vulnerabilità potrebbe essere legata alla lingua cinese, che non prevede al suo interno la categoria grammaticale in questione.

Sulla base delle ipotesi fatte, infine potrebbe essere possibile ritenere che gli articoli, come i pronomi, siano una criticità solo per parlanti bilingui italiano- cinese. Per poter confermare quest’ipotesi sarebbe tuttavia necessaria la raccolta e l’analisi di dati di parlanti bilingui con lingue diverse dal cinese.