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CRITICITÀ DEGLI STRUMENT

LA DEFINIZIONE DI BILINGUISMO

CRITICITÀ DEGLI STRUMENT

Questionario per la realizzazione di censimenti linguistici (cfr. Baetens Beardsmore, 1982; Romaine, 1989)

a. Possibile ambiguità delle domande;

b. Risposte “socialmente appropriate” (social

desiderability) che non

necessariamente riflettono le reali opinioni del parlante;

c. Tendenza a dare risposte positive indipendentemente dal contenuto delle domande (acquiscent

response)

SOCIOLINGUISTICA Distribuzione delle lingue nelle comunità bilingui e fattori collegati ad essa attraverso l’analisi di:

a. Commutazione di codice; b. Domini;

c. Atteggiamenti linguistici; d. Fattori politici.

Auto-valutazione linguistica attraverso

una scala di valutazione di tipo numerico a. Auto-consapevolezza del parlante rispetto al proprio livello linguistico;

b. Sovrastima della competenza nella lingua considerata di “maggior prestigio”.

DIMENSIONE AMBITI DI INTERESSE TIPOLOGIA DI STRUMENTI UTILIZZATI

CRITICITÀ DEGLI STRUMENTI

Scale di valutazione per la

misurazione delle quattro abilità di base attraverso l’analisi di

campioni di lingua orale e scritta

Ambiguità nella relazione esistente tra l’oggetto della misurazione, i descrittori utilizzati per la descrizione e la

concettualizzazione teorica dei descrittori

PEDAGOGIA a. Effetti dei diversi

interventi/approcci educativi sul bilinguismo;

b. Misurazione del rendimento

scolastico, dello sviluppo cognitivo e linguistico dei soggetti bilingui

Test per la misurazione della ricchezza lessicale nei vari corpora orali e scritti dei soggetti

Validità cross-linguistica vista la variazione della morfologia nelle diverse lingue

LINGUISTICA Descrizione e spiegazione dello sviluppo linguistico

Implicational scaling technique9

(Guttman, 1944; Hatch e Lazarton, 1994)

Questa procedura si basa sul presupposto che la percentuale di accuratezza possa descrivere in maniera uniforme il progresso nel processo di acquisizione. Gli studi empirici (Meisel et al., 1981; Pienemann, 1981) hanno invece dimostrato che “accuracy rates develop with higly variable gradients in relation to grammatical items and individual learnes” (Pienemann e Keler, 2007:257)

9 “The basic point of implicational scaling is this: cumulative learning processes can be represented by successive additions of linguistics rules to the interlanguage system:

DIMENSIONE AMBITI DI INTERESSE TIPOLOGIA DI STRUMENTI UTILIZZATI

CRITICITÀ DEGLI STRUMENTI

PSICOLOGIA/

PSICOLINGUISTICA

a. Comprensione del modo in cui le lingue vengono processate nella mente dei bilingui;

b. Dominanza linguistica in termini di:

- preferenza d’uso di una lingua - dominanza di un sistema

grammaticale sull’altro

- Tecniche off-line

- Tecniche on-line la cui misurazione si basa sul tempo di reazione allo stimolo linguistico dato

Misurazione arbitraria dovuta

all’assenza di una teoria che colleghi in modo sistematico ciò che viene misurato con una nozione di dominanza

NEUROSCIENZA COGNITIVA

a. Misurazione del coinvolgimento dei due emisferi nei bilingui; b. Correlazioni neuronali

dell’elaborazione e delle rappresentazione linguistica bilingue

- Tecniche elettrofisiologiche - Tecniche di immagine neuronale

Allo stato attuale non sono strumenti adeguati agli scopi educativi per cui si operano screening della popolazione bilingue

2.2.1. Validità cross-linguistica della gerarchia di processabilità

“One of the key issues in the measurement of the bilingual ability is the comparison of the level of ability in each of the language involved. … Before proficiency measures are compared across different languages one needs to be sure that the levels on a proficiency rating scale describe the same degree of ability across different languages” (Pienemann e Keler, 2007: 250).

Gli strumenti utilizzati per la misurazione della competenza linguistica bilingue devono, quindi, necessariamente tener conto anche della tipologia di lingue coinvolte e operare i necessari aggiustamenti affinché la misurazione possa ritenersi valida per entrambe le lingue. Per superare la criticità legata alla validità cross-linguistica, alcuni studiosi (Daller, van Hout e Treffers-Daller, 2003) hanno proposto un metodo basato su un punteggio diversificato costruito a partire dalla struttura delle due lingue coinvolte.

Pienemann e Keler (2007) hanno invece postulato un diverso approccio di misurazione comparativa in ottica cross-linguistica, basandosi su una matrice psicolinguistica universale quale la Teoria della Processabilità (Pienemann, 1998a, b).

Gli studi hanno ampiamente dimostrato l’esistenza di sequenze di sviluppo universale nella L1, nella L2 (Slobin, 1985; Fletcher e MacWhinney, 1995; Doughty e Long, 2003; Pienemann, 2005). e nell’acquisizione bilingue della prima lingua (Meisel, 1990, 1994). La Teoria della Processabilità (TP) postulata da Pienemann (1998a, 1998b, 2005) si basa sull’idea di una gerarchia universale di processabilità linguistica ed ha permesso quindi di predire le sequenze di acquisizione in una serie di lingue tipologicamente distanti10 (Pienemann, 2005). “Because all of these developmental schedules can be related to one universal hierarchy of processabilty, they can also be related to each other. … In this way Processability Theory constitutes a universal metric for the comparison of linguistic development in bilinguals” (Pienemann e Keler, 2007: 265).

10 Per approfondimenti relativi agli studi condotti sull’italiano cfr. Bettoni e Di Biase, 2005; Di

Biase e Kawaguchi, 2002. Per quanto riguarda invece il cinese cfr. Gao, 2004; Zhang, 2001, 2002, 2004, 2005.

Su questa base teorica è stato costruito il metodo di misurazione conosciuto come “Rapid Profile”11 basato su:

a. Uso di test di elicitazione appositamente adattati (Pienemann, Brindley e Johnston, 1988; Pienemann, 1992; Pienemann e Keler, in press)

b. Processo di valutazione on-line.

Nonostante gli indubbi vantaggi di questo metodo, soprattutto in termini di validità cross-linguistica, non possiamo tuttavia non considerare come il profilo linguistico delineato sia circoscritto alla morfosintassi, (Doughty e Long, 2000) e non sia quindi sufficiente per descrivere la competenza linguistica nella sua interezza.

Nonostante i limiti che abbiamo evidenziato e sebbene in questa nostra ricerca abbiamo deciso di non condurre studi longitudinali da poter studiare alla luce della Teoria della Processabilità, abbiamo comunque ritenuto importante descriverla qui, sottolineando il contributo che la linguistica applicata può dare allo studio del bilinguismo rispetto a due lingua tipologicamente distanti come il cinese e l’italiano. Riteniamo, infatti, questo approccio un’ottima chiave di lettura da utilizzare in prospettiva futura per approfondire le traiettorie di sviluppo dell’italiano e del cinese nei bilingui consecutivi.

11 La procedura utilizzata è una versione ridotta della “Profile analyses” originariamente

sviluppata da Crystal, Fletcher e Garman (1976) per la misurazione dello sviluppo linguistico del bambino. Si basa su un’intervista che viene successivamente trascritta e analizzata nei dettagli.

CAPITOLO 3

IL BILINGUISMO INFANTILE: L’ACQUISIZIONE E LO