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a Domini vulnerabili: le preposizion

ANALISI DELLE PRODUZIONI SCRITTE

LINA Soggetto bilingue

7.2.3. a Domini vulnerabili: le preposizion

Da un punto di vista metodologico sono state raccolte tutte le occorrenze presenti nei contesti d’uso obbligatori. Trattandosi di un corpus di dati molto esteso, ai fini della nostra ricerca, riporteremo in questa sede solo le categorie relative alle omissioni e agli errori. La raccolta completa di tutte le possibilità distribuzionali della morfologia preposizionale e le relative tabelle di analisi per ciascun studente sono riportate nell’Appendice 23.

Confrontando le produzioni dei soggetti bilingui e quelle dei monolingui possiamo notare, diversamente da quanto registrato nelle produzioni orali, dei fenomeni di deviazione dalla norma anche nei parlanti monolingui. Trattandosi, tuttavia di casi registrati un’unica volta su un totale estremamente ampio di contesti d’uso obbligatori siamo portati a considerare tali errori come dei lapsus “… ascrivibili a motivi approssimativamente psicologici (dimenticanze, equivoci, distrazioni, ecc.)” (Berruto, 1974, 44).

TABELLA 7. 27

Analisi quantitativa delle tipologie di occorrenze delle preposizioni nei soggetti monolingui

Totale

occorrenze Presenze Omissioni Errori

PIETRO_primaria 47 47 – –

MARGHERITA_primaria 92 91 – 1

GIOVANNI_secondaria 132 131 1 – SAMANTHA_secondaria 119 118 1 –

Dall’analisi quantitativa delle possibilità distribuzionali nei soggetti bilingui emerge che l’uso delle preposizioni è sostanzialmente corretto. Il persistere, anche nelle produzioni scritte, di fenomeni quali le omissioni e gli errori hanno confermato, tuttavia, la necessità di approfondire l’acquisizione della morfologia preposizionale nei parlanti bilingui.

TABELLA 7. 28

Analisi quantitativa delle tipologie di occorrenze delle preposizioni nei soggetti bilingui

Totale

occorrenze Presenze Omissioni Errori

FRANCO_primaria 18 14 3 1

EMILIO_primaria 42 32 2 8

STEFANO_secondaria 246 238 1 7

LILI_secondaria 71 64 2 5

LINA_secondaria 180 171 5 4

Quando l’uso delle preposizioni devia dallo standard, abbiamo notato che nei parlanti bilingui di età inferiore emergono, come nelle produzioni orali, entrambe le possibilità distribuzionali precedentemente codificate, quali:

c. Omissioni (Ø), cioè casi nei quali manca la preposizione;

d. Errori, cioè casi nei quali, i parlanti usano la preposizione sbagliata, pur esprimendo correttamente l’accordo, nel caso della preposizione articolata.

TABELLA 7. 29

Tipologia di occorrenze delle preposizioni nei parlanti bilingui della primaria

FRANCO

Omissioni anche isui amici venivano Ø nuo tare con lui cippi e pucci a bitavano insieme Ø un nido pucci va corpito Ø un’ala

Errori pasare alcelo EMILIO

Omissioni Con pistole e Ø la spada

Ø la mia città c’è uno stadio cinese Errori le scarpe di GEOX

Ho chiamato al babo di portarmi a scuola cinese mia sorella stava giocando aaltalena

sono andato a Cina

È cascato da un vaso grande

Nelle produzioni dei parlanti della secondaria, diversamente dalle produzioni orali, sono presenti anche le omissioni.

Per quanto riguarda gli errori commessi nelle produzioni esaminate ricorrono, invece, in ordine di frequenza, le seguenti tipologie:

a. Uso della preposizione sbagliata rispetto a quella imposta dal verbo; b. Uso della preposizione semplice al posto di quella articolata;

c. Aggiunta della preposizione;

d. Errato accordo di genere e/o di numero della preposizione articolata.

TABELLA 7. 30

Tipologia di occorrenze delle preposizioni nei parlanti bilingui della secondaria

STEFANO

Omissioni sera Ø 14/12/08

Errori i genitori erano morti da un bel pezzo da una epidemia di peste.

visto che si erano affezionate con loro. Junior e il padre vissero con guai

le spedimmo in Aquila. andò a Roma agli ospedali Al Formula 1

e ad Aquila, in una via scrissero LILI

Omissioni Ecco perché sono così Ø disacordo con loro sono un bambino cosciente di quello che fo e Ø quello che dico

Errori vede una farfalla dalle mille colori

se dobbiamo dire qual’è l’animale più piccolo e certamente alla pulce

al giardino della scuola

aveva due zampe due ali con la pelle rugosa con dei molari quadrati e con i occhi nascosti

LINA

Omissioni Rio decise di approfittare Ø quel giorno

e questa fu la promessa che piaceva Ø più a Rio altri, invece, dicono che alla mia età devo godermi la vita e che la Ø scuola è solo importante che me la cavi

Quando finisco i compiti, mi metto a guardare la televisione, Ø giocare al computer

ma come sorella maggiore sono irresponsabile perché non mi preoccupo di mia sorella e Ø mio fratello Errori I suoi genitori ci pensarono molto e sapevano che al

unico figlio fin da piccolo amava gli insetti per loro le mie condizioni sulla scuola sono più importanti di qualsiasi cosa,

e non ci sia problemi sulla lingua

Ma questo non vuol dire che fare insegnanti alla nostra classe sia molto facile

Alcuni usi impropri delle preposizioni sono simili agli errori commessi dai madrelingua. Dalle ricerche sugli errori nell’italiano scritto (Colombo, 2011; De Masi e Maggio, 2008) emerge, infatti, una certa frequenza nell’uso della preposizione scorretta rispetto alla reggenza richiesta nei costrutti utilizzati. Le reggenze sono un fatto lessicale e, in quanto regole lessicali, si devono memorizzare parola per parola. “Quando ci si avventura nelle zone meno frequentate del lessico” (Colombo, 2011: 76) si alza il margine di errore nell’uso delle preposizioni la cui scelta non si basa, come abbiamo visto, sul significato da esprimere, ma “consegue automaticamente dall’uso di certi verbi, aggettivi e nomi” (Colombo, 2011: 75).

Un secondo errore che si ritrova anche nelle produzioni scritte dei madrelingua è dato dalla “tendenza a sovraestendere la preposizione su, intesa come generico introduttore di un argomento, un oggetto, di discussione o

semplicemente un’idea” (Colombo, 2011: 76): «per loro le mie condizioni

sulla scuola sono più importanti di qualsiasi cosa» (LINA), «problemi sulla

lingua» (LINA). Tale tendenza sembra legata ai tentativi che l’allievo compie per rendere motivato ciò che è arbitrario: “non conoscendo la preposizione automaticamente imposta da un certo verbo, ne cerca una che rappresenti la relazione semantica che ha in mente” (Colombo, 2011: 76).

Da una parte quindi gli alunni bilingui mostrano le stesse difficoltà dei monolingui a causa della non conoscenza degli specifici costrutti necessari in certe situazioni e tendono, in alcuni casi, ad utilizzare quelle preposizioni che rimandano loro al significato semantico che hanno in mente di esprimere. Dall’altra le difficoltà nell’uso delle preposizioni negli allievi bilingui si manifestano attraverso delle tipologie di errori quali le omissioni, le aggiunte e gli errati accordi che non sono, invece, state rilevate negli errori dei madrelingua né all’interno del nostro corpus né nelle ricerche condotte da altri studiosi. L’esistenza di queste tipologie potrebbe essere in parte spiegabile come una diversa modalità di risposta alla complessità della lingua scritta. “Quando parliamo … la mancanza di tempo a disposizione per scegliere le parole fa sì che si compiano scelte lessicali più limitate e ripetitive, ricorrendo alle parole più usuali e generiche” (Colombo, 2011: 49). Le tipologie testuali prodotte dai soggetti della ricerca richiedono al contrario l’uso scritto di un registro linguistico sostenuto, meno familiare del parlato. Questo significa utilizzare un lessico più complesso e puntuale e alzare, di conseguenza, la frequenza dell’errore nell’uso delle preposizioni all’interno delle reggenze utilizzate con minor frequenza rispetto al parlato.

Alla luce dell’analisi fatta possiamo concludere confermando che la morfologia preposizionale risulta essere sostanzialmente corretta e che alcuni usi impropri rispecchiano le stesse tendenze riscontrate nei madrelingua. La sistematicità dell’errore e la tipologia di errore commesso è, tuttavia, tale da ritenere comunque fondata l’ipotesi per cui la morfologia preposizionale si possa considerare un dominio vulnerabile nella competenza bilingue dei soggetti che hanno l’italiano tra le lingue del proprio repertorio linguistico.