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Le preposizioni: dominio vulnerabile?

ANALISI DELLE PRODUZIONI ORAL

TABELLA 6.19 Indice di dominanza

6.3.1. Le preposizioni: dominio vulnerabile?

Confrontando le produzioni dei soggetti bilingui con i rispettivi gruppi monolingui dei due ordini di scuola possiamo, innanzitutto, notare che la morfologia preposizionale non è una criticità riscontrata nei parlanti monolingui i quali, in tutti i contesti obbligatori, utilizzano l’occorrenza appropriata.

TABELLA 6.20

Analisi quantitativa delle tipologie di occorrenze delle preposizioni nei parlanti monolingui

Totale

occorrenze Presenze Omissioni Errori

PIETRO_primaria 4 4 – –

MARGHERITA_primaria 2 2 – –

GIOVANNI_secondaria 56 56 – –

SAMANTHA_secondaria 14 14 – –

Da un punto di vista quantitativo in quasi tutti i parlanti bilingui è maggiore il numero delle presenze rispetto agli altri fenomeni di riempimento ma, tuttavia, l’esistenza degli stessi ha fatto emergere l’esigenza di approfondire l’acquisizione della morfologia preposizionale in parlanti bilingui.

TABELLA 6.21

Analisi quantitativa delle tipologie di occorrenze delle preposizioni nei parlanti bilingui

Totale occorrenze

Presenze Omissioni Errori

FRANCO_primaria 1 – 1 -

EMILIO_primaria 9 7 1 1

STEFANO_secondaria 25 21 – 4

LILI_secondaria 12 7 – 5

LINA_secondaria 1 1 – –

Quando l’uso delle preposizioni devia dallo standard, abbiamo notato che nei parlanti bilingui di età inferiore emergono entrambe le possibilità distribuzionali precedentemente codificate, quali:

b. Errori, cioè casi nei quali, i parlanti usano la preposizione sbagliata, pur esprimendo correttamente l’accordo dell’articolo col nome nel caso della preposizione articolata.

TABELLA 6.22

Tipologia di occorrenze delle preposizioni nei parlanti bilingui della primaria

FRANCO Presenze –

Omissioni i’ cane ha picchiato Ø la massa / Errori –

EMILIO

Presenze / è cascato questo qua sulla testa / / # e l’ ha messo sulla testa // / è saltato / sul / # foglio /

/ ## ha messo il piede nell’ acqua / / è andato via / con / &he / la mela / / ## è dato una botta nel31 sedere // // e ha [/] ha dato una botta / al cane/ Omissioni è andato a finire Ø quella cosa blu // Errori / ## è entrato / dalla tenda /

Nelle produzioni dei parlanti della secondaria non sono, invece, presenti omissioni, ma solo errori compiuti con la stessa modalità dei parlanti di età inferiore; in ogni contesto, infatti, la preposizione usata nella maggior parte dei casi non esprime il contenuto di quanto visto nel video, oppure è usata in maniera scorretta.

31 L’occorrenza del morfema in questo enunciato è stato considerata come presenza e non come

errore in quanto interpretabile come uso dialettale che rispecchia la variante diatopica dell’italiano regionale toscano.

TABELLA 6.23

Tipologia di occorrenze delle preposizioni nei parlanti bilingui della secondaria

STEFANO

Presenze / Tom mette / un formaggio /&hm / davanti alla tana di Jerry / con un filo //

/ e se lo butta sul piede //

/ dopo un [/] dopo un po’ Jerry si nasconde / &he / nell’ &inchio [//] come si &chia / nel

barattolino d’ inchiostro // nell’ inchiostro / &tras [//]

/ quando va a leggere sul barattolo / // quindi si butta tutto dentro / / si va a vedere allo specchio /

a mettere i’ piede dentro l’ acquario dei pesci / [//] con &he / la mazza da golf gli dà una botta sul sedere /

/ Jerry glielo dà in testa al cane / [//] nel sedere a / Jerry //

/ rincorre Jerry / sulle scale //

/ Jerry si butta / nel / <barattolino> +/. si nasconde nel barattolino d’ inchiostro / va a leggere sul barattolino /

/ e come se fosse un trampolino si butta sul cuscino che è &su [/] sulla poltrona //

// così / gli butta il ferro da stiro &su [//] sempre sulla gamba //

/ e glielo mette / &ne [//] in un cavo dell’ elettricità //

/ tra l’ alluce e l’indi<ce> // <nel sedere /

/ Jerry gli ha buttato la mazza da golf in mano //

Attraverso l’analisi longitudinale delle tipologie di occorrenze nei diversi parlanti abbiamo tentato di creare delle ipotesi del possibile percorso di acquisizione delle preposizioni nei parlanti bilingui.

Abbiamo individuato le seguenti fasi:

FASE INIZIALE: omissione delle preposizioni; Omissioni –

Errori [/] va a sbattere con la testa sull’ orologio a cucù //

<sul piede> // <sulle dita> //

/ glielo da al sedere // LILI

Presenze da un filo //

// lo beve fino all’ ultimo goccio / si mette sul / cuscino a fare &u [//] / lo butta sulla sua testa //

[<] <con la padella> // nel culo //

<su un cuscino> Omissioni –

Errori / mette i fiammiferi / sulle gambe // / li mette sulla gamba //

sulle dita // <sull’ alluce> //

/ corre subito sulla / bacinella d’ acqua // LINA

Presenze // lo sparge per tutto il pavimento // Omissioni -

FASE INTERMEDIA: comparsa e padronanza dell’accordo articolo-nome nel caso della preposizione articolata;

FASE AVANZATA: permane la forma corretta in termini di accordo articolo- nome, ma emergono deviazioni dallo standard in termini di uso delle preposizioni scorrette.

Confrontando il percorso di acquisizione ipotizzato con gli studi di acquisizione della morfologia libera nei parlanti monolingui (Devescovi e Caselli, 2001, 2007; Pizzuto e Caselli, 1992; Chilosi et al., 1991; Cipriani et al., 1990) emerge che le fasi ipotizzate seguono solo in parte il percorso dei monolingui italofoni. Le ricerche ci dicono, infatti, che “lo stile delle frasi prodotte dal bambino nel primo periodo è stato definito “telegrafico” perché vengono omessi i morfemi grammaticali liberi. In altre parole mancano, nei primi enunciati, gli articoli, le preposizioni, i pronomi” (Caselli, Pasqualetti e Stefanini, 2007: 43). “Nella produzione dei bambini di 2 anni, si registra una percentuale molto alta di omissioni di … preposizioni (56%). … A 2.6. anni si ridimensiona sensibilmente l’omissione di … preposizioni (30%). … A 3.6. e a 4 anni le omissioni costituiscono una percentuale veramente bassa nella produzione dei bambini. (Caselli, Pasqualetti e Stefanini, 2007: 44-45). Da uno studio di caso sull’acquisizione delle preposizioni, emerge, inoltre, che “a partire dall'età cruciale di 22 mesi, si assiste ad un aumento progressivo delle presenze (benché esse siano state prevalenti rispetto alle omissioni, alle sostituzioni e agli errori fino dalla prima attestazione) ed una conseguente diminuzione delle omissioni e delle sostituzioni …. Per quanto riguarda gli errori … sono quasi del tutto assenti” (Nelli, 1996: 12). In entrambi i casi, quindi, la prima fase di apprendimento delle preposizioni si caratterizza per l’omissione delle preposizioni. Diversamente dai parlanti monolingui, tuttavia, anche se nello stadio successivo le presenze sono maggiori rispetto alle omissioni che, ad un certo punto non si verificano più, nelle produzioni dei bilingui sono presenti degli errori che deviano dallo standard e che non si riscontrano nei nativi, come emerge dall’analisi contrastiva delle rispettive produzioni.

Simili risultati sono stati riscontrati nell’uso della morfologia libera dei non udenti monolingui. Una possibile spiegazione potrebbe essere legata alle

caratteristiche dell’acquisizione della morfologia preposizionale nei parlanti italofoni. “… La scarsa trasparenza di questo tipo di morfologia che, tra l’altro, viene appresa relativamente tardi anche dagli udenti (Devescovi e Pizzuto, 1995), comporta che essa venga processata soprattutto sulla base dell’alta frequenza dell’input e, quindi, in base ad automatismi legati all’elaborazione delle stringhe su base fonico-acustica, più che sulla base di regolarità semantiche. Le distinzioni morfologiche nell’uso delle preposizioni, ad esempio, sono spesso opache dal punto di vista semantico (cfr. ad esempio, l’uso di di in “quella cosa è di Michele”, in “è un problema di misure” ed in “l’ho visto di sfuggita”: per l’apprendente risulta difficile ricondurre i tre usi ad un’unica categoria semantica legata alla preposizione di” (Russo, 2003: 323- 324). Per i sordi, così come per i bilingui sequenziali “che non possono sviluppare, nei primi mesi di vita, gli automatismi legati alla decodifica delle stringhe fonico-acustiche” (Russo, 2003: 324), questo tipo di morfologia presenta, quindi, particolari difficoltà.

I dati raccolti e l’analisi fatta nel campo dell’acquisizione della morfologia preposizionale, ci permette, infine, di ipotizzare che nei parlanti bilingui questa particolare area possa costituire un dominio vulnerabile. Le ricerche relative all’acquisizione linguistica hanno, infatti, dimostrato che “[bilingual] children develop particular grammatical phenomena much later than others and that some grammatical domains are prone to error in acquisition in the sense that children will deduce systems for these domains which do not correspond to the target system” (Müller, 2003: VII). La vulnerabilità di questo dominio si lega totalmente alle caratteristiche della lingua italiana, le cui preposizioni presentano numerosi fattori, precedentemente illustrati, che ostacolano una piena acquisizione delle stesse.