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In Italia, nonostante le rimesse siano fondamentalmente “non bancarizzate”, negli ultimi anni alcuni istituti bancari Italiani hanno cominciato ad offrire pacchetti di servizi finanziari comprendenti l’invio di denaro a casa. Gli istituti internazionalizzati (con filiali estere, come Veneto Banca in Romania) offrono conti gemelli e rimesse gratuite entro plafond determinati.

In altri casi le rimesse vengono inviate tramite accordi di corrispondenza bancaria, però in questi casi si è riscontrato che una eventuale commissione per la riscossione della rimessa presso la banca estera (oltre a quella di invio da pagare alla banca Italiana) non è sempre specificata al momento dell’invio. Alcune banche offrono il servizio rimessa in modalità OUR, dove il mittente si accolla in partenza tutte le commissioni, anche quelle di ricezione).

Esistono per il resto alcuni programmi sperimentali (molto limitati in termini di spazio, tempo e volumi commerciali) in cui la banca Italiana invia delle rimesse che in modo specifico finanziano l’acquisto di un immobile in patria (Tunisia, Romania) o che vengono canalizzati nei circuiti della microfinanza che erogano servizi di microcredito nelle stesse comunità d’origine degli emigranti (Senegal, Marocco).

Non trascurabile è poi l’uso delle carte pre-pagate (circuiti, VISA e VISA Electron, Cirrus Maestro, MasterCard) che acquistate dall’emigrante in Italia vengono poi da questi spedite ai familiari per la riscossione in tempi rapidi e costi competitivi presso gli ATM. La scarsa diffusione degli ATM in alcuni Paesi e in alcune località rurali dei Paesi di arrivo è il principale motivo che per il momento ostacola una “massificazione” di questi strumenti.

Oltre 2,5 milioni il numero dei conti correnti presso banche e BancoPosta intestati a cittadini immigrati delle 21 nazionalità (pari all’88% dei migranti residenti in Italia) considerate nell’indagine dell’Osservatorio a dicembre 2013, cresciuto di circa il 40% dal 2010. A fine 2012 secondo l’ultima rilevazione disponibile, quasi nove cittadini immigrati su dieci sono titolari di conto corrente (l’86%).

Secondo il rapporto cresce anche la capacità da parte dei migranti di cogliere le potenzialità offerte da nuovi prodotti finanziari che, pur non essendo perfetti sostituti del conto corrente, consentono un’operatività ampia in tema di servizi di pagamento: sono oltre 1,1 milione le carte con Iban e le carte PostePay offerte da BancoPosta, limitatamente ai migranti non titolari di un conto corrente. A dicembre 2012 quindi, un cittadino immigrato senza conto corrente su tre è titolare di una di queste carte (32,4%) con un incremento significativo rispetto all’anno precedente quando l’incidenza era al 27,8%.

Gli immigrati sono sempre più corteggiati dalle banche Italiane. E non c'è da stupirsi. Si tratta infatti di una clientela sempre più numerosa con crescente disponibilità finanziaria. Tuttavia gli istituti hanno messo in campo strategie diverse, se non opposte, per attrarre questi clienti. Se UniCredit ha creato un network d'agenzie (Agenzia Tu) e di prodotti dedicati, dai conti deposito per badanti e colf a prodotti più complessi di investimento, Intesa Sanpaolo non crede nello sviluppo di una politica finanziaria specifica a favore degli immigrati e punta in particolare sulle rimesse. Mentre Monte dei Paschi di Siena, a metà tra le due scuole di pensiero, ha sviluppato prodotti finanziari ad hoc con tariffe agevolate per concludere operazioni in Italia e all'estero, ma non pensa a strutture dedicate.

Innanzitutto i numeri. In Italia l’integrazione delle famiglie immigrate passa anche attraverso l’inclusione finanziaria.

Secondo l’indagine dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti gestito dal Cespi in collaborazione con l’ABI, che prende in considerazione ventuno Paesi, il 2014 fa registrare una crescita generalizzata dell’inclusione finanziaria dei migranti residenti in Italia. Aumentano i conti correnti intestati ai cittadini cinesi (+13%); a quelli ucraini e moldavi, a conferma di un processo d’integrazione che sta coinvolgendo queste comunità prevalentemente femminili (rispettivamente +11%); e quelli dei cittadini indiani, pakistani e del Bangladesh (rispettivamente +10%). L’unica variazione negativa riguarda Serbia e Montenegro (-2,6%), mentre la Tunisia si mantiene sostanzialmente stabile (+0,1%).

Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio Italiano, il 62% dei nuovi conti correnti è al Nord, il 27% al Centro e l’11% al Sud.

La cointestazione, pratica molto diffusa fra i correntisti Italiani (21%), tra quelli immigrati si attesta attorno al 19%, in linea col dato del 2013. Anche i conti correnti aperti dai migranti da più di 5 anni fanno registrare un lieve aumento passando dal 35,3% del 2013 al 35,6% del 2014. Questa maggiore anzianità del rapporto con la banca si traduce spesso in una rapida evoluzione del profilo della clientela che, alla necessità di credito, affianca bisogni finanziari più complessi legati alla gestione del risparmio e agli investimenti nel paese di provenienza. Secondo i dati dell’Osservatorio, i migranti con profili finanziari evoluti – ossia che coloro che presentano un’elevata familiarità col settore bancario e utilizzano almeno sei prodotti finanziari – sono più che raddoppiati, passando dal 16% del 2009 al 34% del 2014.

Il segmento di clientela degli stranieri residenti cresce rapidamente, al passo non solo dell’aumento dei flussi ma anche degli interventi di regolarizzazione degli immigrati che già vivono in Italia. Ma nel settore resta ancora molto da fare, specialmente sul fronte della multiculturalità e dell’integrazione — soprattutto professionale — degli immigrati. Di seguito indichiamo le caratteristiche dell’offerta di prodotti e servizi pensati per i cittadini immigrati che ci sono stati segnalati da un insieme di banche molto ampio.

Si va dalle carte di credito prepagate valide in Italia e all’estero al leasing etico, dalle assicurazioni che prevedono garanzie particolari per gli immigrati ai servizi di rimessa e trasferimento di denaro scontati o gratuiti, dai conti correnti ad hoc ai mutui validi in Italia e all’estero sino a veri e propri progetti integrati per l’inserimento finanziario degli immigrati.

Gruppo Monte dei Paschi di Siena

Il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha dedicato al fenomeno immigrazione un progetto: “Banca senza frontiere”.

Il primo progetto avviato in parte già nel 1998, della Capogruppo Bancaria MPS, è stato allargato alle altre banche del gruppo nel 2005. Il prodotto – PaschiSenzaFrontiere – è stato costruito coinvolgendo tutta una serie di soggetti e strutture interessati o impegnati a titolo diverso nel processo di migrazione e integrazione. L’offerta prevede anche un call center multilingua al numero verde 800-007708. Un pieghevole in 8 lingue, oltre l’Italiano, e apposite locandine, disponibili in filiale, la scheda prodotto nel sito internet di ciascuna Banca del Gruppo MPS.

Con alcune Banche Estere corrispondenti MPS ha sottoscritto accordi di agreement: Banka Credins per l’Albania, Attijariwafa per il Marocco e CBAO per il Senegal.

Esse si faranno carico di promuovere l’iniziativa/accordo commerciale nei rispettivi Paesi attraverso l’adozione di analoghi strumenti di pubblicità indirizzati alla loro clientela, i cui familiari, immigrati lavoratori in Italia, rappresentano il nostro obiettivo commerciale. Ai clienti MPS che invieranno le rimesse nei loro paesi di origine usando le banche sopra citate non sarà applicata nessuna commissione.

Unicredit

Oltre ad essere la banca con il maggior numero di correntisti immigrati per la divisione retail del gruppo, a Bologna, sotto le Due Torri tra la fine di ottobre e i primi di novembre 2006, ha aperto il primo sportello della rete “Agenzia Tu”, una novità nel panorama Italiano dell’offerta creditizia. Anche perché queste agenzie “saranno completamente diverse da quelle di Unicredit banca”. I servizi e i prodotti che verranno proposti saranno studiati e realizzati per specifiche fasce sociali tra cui in primis gli immigrati.

Agenzia tu Unicredit: la banca a 360° per immigrati Agenzia Tu di Unicredit è un innovativo modo di vivere la banca verso gli immigrati e gli stranieri oramai parte integrante della nostra società. Un passo verso un’integrazione non solo nel tessuto sociale ma anche in quello economico.

L’esigenza della creazione di una banca dedicata in modo specifico a stranieri ed immigrati, con personale in grado di conoscere la cultura degli utenti, e con un carattere che sfrutta il valore della consulenza e della

semplicità di offerta ha spinto Unicredit verso la creazione della Agenzia tu.

Per cui chi si rivolge alla Agenzia Tu sa di poter contare su un personale multietnico, capace di conoscere le usanze e le conoscenze dei propri utenti, con una adattabilità che non parte solo dai prodotti, ma che inizia con il rapporto tra le persone.

Non a caso sono particolari anche gli orari di apertura, con inizio di apertura alle ore 10 e chiusura alle 18:15, per adattarsi alle necessità di chi lavora. Il che la rende una soluzione valida anche per molti lavoratori Italiani.

Gli sportelli, caratterizzati da lay-out innovativo (gli usuali box di cassa sono sostituiti da aree operative e di consulenza, offriranno, oltre a postazioni internet a disposizione dei clienti e ATM44 “evoluti” utili ad effettuare prelievi, versamenti e altre operazioni dispositive a debito del conto corrente). Il package di conto corrente (Conto Tu) comprende: spese di scrittura per 30 operazioni a trimestre; spese fisse trimestrali di liquidazione per conti con saldi creditori; costi per il rilascio di carnet assegni; l’addebito automatico delle utenze; l’adesione ai servizi di banca online (internet e telefono); i costi per la disposizione, con modalità telematica, di sei bonifici esteri (per anno solare) verso banche estere convenzionate con Unicredit, per importi singoli non superiori a €10.000; il costo annuo di due carte Bancomat internazionali Cash Tu (una per ciascun intestatario del conto); le spese di emissione di una carta prepagata ricaricabile (Easy Tu); la quota annua di due carte di credito revolving (Money Tu); una polizza assicurativa (Assistenza Tu) che, oltre ad offrire consulenza burocratica e assistenza in materia di lavoro, copre: le spese di viaggio (andata e ritorno) sostenute dal titolare del conto per

44 ATM, Automated Teller Machine – sportello per il prelievo automatico di denaro contante, in Italia chiamato comunemente (ma impropriamente) Bancomat

il rientro al paese di origine in caso di decesso di suoi familiari; le spese di viaggio (andata e ritorno) sostenute da un familiare del titolare del conto per raggiungere quest’ultimo nel caso necessiti di assistenza a seguito di ricovero ospedaliero; vari servizi di consulenza sanitaria telefonica e assistenza stradale.

INTESA -San Paolo

Dal canto suo, Intesa-San Paolo IMI ha un approccio alle esigenze bancarie della popolazione immigrata mirato a favorire l’accesso ai servizi bancari e finanziari, riducendo le barriere di accesso, che sono spesso costituite dalla differenze linguistiche e culturali. Per questo motivo, San Paolo IMI si è reso promotore di diverse attività di migrant banking, che includono la creazione di quattro “Multiethnic Point”, vere e proprie isole di accoglienza specifiche. È del giugno 2004 la collocazione all’interno dei locali della filiale 5 di Torino, in Piazza della Repubblica 7, di uno spazio d’accoglienza dedicato all’accettazione della clientela extracomunitaria. Gli ambienti interni della medesima filiale sono stati opportunamente modificati e resi riconoscibili da un apposito layout per facilitare l’ingresso di tutti i cittadini stranieri della zona, aiutati in questo da una idonea segnaletica informativa in diverse lingue. I supporti informativi sono disponibili in otto lingue diverse, rispondendo in questo modo al bisogno, fortemente manifestato da questa fascia di clientela, di disporre di modulistica nella propria lingua madre e di sportelli informativi dedicati.

Il successo della filiale multietnica di Torino ha spinto il gruppo a replicare l’iniziativa, con l’apertura di nuovi “Multiethnic Point” a Padova, Napoli, Venezia e Pescara.

Nel 2004 poi è stato introdotto il servizio di rimesse all’estero “Getmoney to family”, attivo in tutti i punti operativi del gruppo, che garantisce una modalità di trasferimento dei fondi caratterizzata da tempi contenuti e da costi concorrenziali.

In particolare, sono stati conclusi accordi con banche del Marocco, della Bulgaria, del Mali, del Perù e della Romania. Recentemente è stato concluso anche un accordo per le rimesse con la ICICI Bank, primaria banca indiana che serve nel proprio paese più di 10 milioni di clienti. A breve è prevista infine l’attivazione di ulteriori accordi di rimesse di fondi con banche di Serbia e Montenegro, Ucraina, Moldavia ed Ecuador. Contatti sono anche in corso con la Cina e le Filippine.

Nell’ambito dello sviluppo della cooperazione con le istituzioni finanziarie dei paesi all’origine dei maggiori flussi di immigrazione verso l’Italia, il Gruppo Sanpaolo IMI ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Banque Marocaine du Commerce Extérieur (Bmce) per il Marocco e con la Banque Internationale Arabe de Tunisie (Biat) per la Tunisia, per promuovere un sistema preferenziale per i flussi commerciali verso e da tali Paesi con l’applicazione di tariffe e commissioni di particolare favore.

Banca Nazionale del Lavoro (Gruppo BNP Paribas)

Il cittadino immigrato è per BNL un cliente come tutti gli altri. È dunque richiesta la normale modulistica necessaria all’apertura di un conto corrente, mutuo, rapporto titoli, eccetera. In quest’ottica non sono previsti prodotti specifici rivolti ai cittadini immigrati. Segnaliamo tuttavia la carta prepagata MyCash BNL, particolarmente indicata per tutti coloro che vogliano sfruttare i servizi di money transfer in modo pratico ed economico. MyCash BNL è la carta prepagata ricaricabile che permette di

prelevare denaro contante ed effettuare acquisti, in Italia e all’estero, in base alle disponibilità delle precedenti ricariche, con un credito massimo di 1.500 €. È emessa sul circuito internazionale Maestro, che conta oltre 8 milioni di punti vendita nel mondo e consente il pagamento delle spese effettuate a valere sugli importi precedentemente caricati sulla carta stessa, in modo facile e sicuro. MyCash BNL non necessita dell’abbinamento ad un conto corrente bancario.

Una volta esaurito il credito la carta potrà essere ricaricata: in ogni caso presso tutti gli sportelli BNL; on line se si possiede Pass BNL, lo strumento di sicurezza per accedere al nostro internet banking; sugli ATM della banca se l’immigrato ha una carta bancomat TopCash BNL. Inoltre, è possibile controllare on line, tramite Telebanca BNL o presso i circa 1.300 ATM BNL il saldo residuo e gli ultimi movimenti effettuati con la carta.

Banca Cassa di Risparmio di Firenze

Grazie ai rapporti di collaborazione con Banca CR Romania, acquisita da Banca CR Firenze, l’istituto fiorentino ha lanciato un conto corrente apposta per gli immigrati rumeni in Italia.

Le principali condizioni del contratto sono:

canone mensile: 1 Euro; tasso creditore nominale annuo: 1,50% costo singola operazione: zero; spese fisse a chiusura: zero; costo rimesse in Euro presso Banca CR Romania: 5 Euro.

In più, al conto corrente è abbinata la comoda carta prepagata Contantissimi, che ti consente di "esportare " denaro contante fino a 5.000 Euro. I prodotti possono essere reperiti presso tutte le banche del gruppo (Banca CR Firenze e delle Casse di Risparmio di Pistoia e Pescia, di Orvieto, di Civitavecchia).

Abbastanza stringenti sono i requisiti per aprire il conto corrente tra questi il rumeno intenzionato ad accenderne uno dovrà presentare il permesso di soggiorno un documento di identità (passaporto, carta d'identità, ecc.) il contratto di lavoro.

Cassa di Risparmio San Miniato

A Prato già alla fine degli anni 90 la Cassa di San Miniato aveva predisposto la contrattualistica in lingua e aveva assunto una ragazza cinese per i lavori di front-office.

EXTRABANCA

Dal sito https://www.extrabanca.com/, rileviamo che: “la banca nasce dall’unione di persone provenienti da ogni parte del mondo, con l’obiettivo primario di creare integrazione sociale attraverso il credito.

Una banca giovane e dinamica, sviluppata per sostenere e guidare il cliente nell’espletamento delle complesse procedure burocratiche Italiane.

In Extrabanca chi arriva in Italia potrà sentirsi a casa.” Extrabanca è una banca commerciale, nata nel 2010, vigilata da Banca d’Italia, dedicata principalmente agli immigrati. “Nelle filiali di Extrabanca, prima banca in Europa dedicata agli immigrati, si parlano 11 lingue perché la scarsa conoscenza dell’Italiano è la prima barriera all’accoglienza; gli sportelli sono aperti dalle nove di mattina alle sette di sera, con orario continuato, tutti i giorni feriali e al sabato; ciò, per cercare di andare incontro alle esigenze dei nostri clienti che, spesso, non hanno orari di lavoro regolari.” Così ha presentato la banca il suo promotore, animatore e presidente Andrea Orlandini esperienze nel risparmio gestito (Unicredit)

BANCOPOSTA

Le poste Italiane, da sempre hanno avuto una attenzione particolare dei migranti. Anche perché sono cosciute come sportello di informazione per ilo rinnovo dei permessi di soggiorno. Pertanto è stato casa semplice attrezzare gli sportelli per servire questa clientela.

Gli uffici postali multietnici sono posizionati in quartieri con molti residenti immigrati o comunque in zone di grande passaggio, come le Stazioni ferroviarie. Pur avendo una vocazione universalistica, quando serve sanno anche specializzarsi. È così, per esempio, a Prato, dove ci sono sportellisti e consulenti madrelingua cinese e dove in tutto l’allestimento e in ogni brochure informativa l’Italiano è sempre accompagnato dagli ideogrammi.

Gli immigrati, del resto, non possono fare a meno di entrare negli uffici postali. Da oltre dieci anni, grazie a una convenzione tra l’azienda e il Ministero dell’Interno, le domande di primo rilascio o rinnovo dei permessi di soggiorno si presentano esclusivamente inviando un’ assicurata da uno dei 5700 uffici dotati di “Sportello Amico”, dove ci sono i kit con i moduli e la busta in cui inserirli insieme ai documenti. Gli operatori allo sportello sono il primo filtro per capire se la domanda è completa.

Il servizio col tempo si è arricchito di funzionalità, tanto che oggi, nel momento stesso in cui parte l’assicurata, lo Sportello Amico può già fissare all’immigrato anche l’appuntamento in Questura per le foto e le impronte digitali. Oltre alla marca da bollo e al versamento allo Stato per la stampa del documento, ogni utente paga 30 euro a Poste Italiane. Tra primi rilasci e rinnovi, le domande per i permessi di soggiorno sono circa un milione l’anno.

Altri servizi sono aperti a tutti, Italiani e non, ma di fatto parlano soprattutto o quasi esclusivamente straniero, perché tengono vivo il legame tra l’Italia e i Paesi d’Origine. È il caso delle spedizioni internazionali di pacchi o del trasferimento all’estero di denaro, che l’azienda offre in collaborazione con Moneygram. Mercato ghiotto, se si considera che, nonostante la crisi, nel 2015 gli immigrati hanno mandato a casa oltre 5 miliardi di euro.

Soprattutto, però, bisogna considerare tutto il resto dell’offerta di Poste Italiane, dalla corrispondenza ai servizi finanziari, dai conti Bancoposta alle carte Postepay con o senza Iban, passando per prestiti personali e mutui. Ogni sportello multietnico diventa l’investimento mirato dell’azienda in un mercato che ritiene particolarmente interessante e dal quale, a quanto pare, continua a ricevere ottimi riscontri. Secondo l’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’inclusione finanziaria, ben il 30% degli stranieri che hanno un conto corrente in Italia sono proprio clienti Bancoposta.