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A livello micro le rimesse possono essere considerate come quella parte del reddito percepito dall’immigrato che viene inviato ai propri familiari nel paese di origine. Non ne costituiscono sempre la totalità del risparmio, in quanto esigenze diverse, legate al proprio processo di integrazione, lo portano ad accumulare una parte del reddito percepito sotto forma di risparmio nel paese di destinazione.

Guardando sempre in un’ottica micro le rimesse possono essere suddivise in due componenti:

 una componente ordinaria, che costituisce l’importo normale che il migrante invia alla propria famiglia, con una certa regolarità e

 una componente discrezionale ossia l’importo che supera la somma cosiddetta ordinaria e che l’immigrato invia occasionalmente per motivi diversi, in genere legati a particolari necessità o esigenze.

Allo stesso modo, la rimessa può acquisire una pluralità di funzioni, e destinazioni raggruppabili nella triplice dimensione:

Individuale, imprenditoriale e collettiva.

In termini di possibili destinazioni:

- la rimessa è principalmente una fonte di sussistenza e di consumo per la famiglia di origine, per cui la riduzione dei costi di invio e la possibilità di influenzare le scelte finali di consumo da parte del migrante risultano essere due fattori strategici.

- la rimessa può diventare una fonte di consumi futuri, in particolar modo rispetto all’educazione, all’acquisto della casa e a forme previdenziali e pensionistiche, in tal senso la disponibilità di adeguati prodotti finanziari (di risparmio e investimento) e la trasferibilità dei fondi accumulati rappresentano due elementi di fondamentale interesse.

- la rimessa può diventare una risorsa per lo sviluppo e il sostegno di attività imprenditoriali nel paese di origine e di attività a carattere transnazionale, la canalizzazione delle rimesse per favorire l’accesso al credito da parte delle piccole–medie imprese richiede di strumenti nuovi ed adeguati.

- infine la rimessa, attraverso il finanziamento di progetti sociali collettivi, può costituire un’importante risorsa per il sostegno e lo sviluppo della propria comunità di origine, alimentando il proprio legame e la propria identità con le proprie radici. È necessario creare meccanismi capaci di fare da catalizzatori e da moltiplicatori.

La promozione di un ruolo più attivo delle istituzioni d’intermediazione finanziaria potrebbe produrre alcuni effetti benefici:

a) generare concorrenza e ridurre i costi di invio delle rimesse; b) incentivare, attraverso una riduzione dei costi di invio, l’incremento dei volumi di rimesse (che significa fra l’altro maggior stabilità macroeconomica per i Paesi riceventi);

c) offrire una gamma di prodotti e servizi finanziari sia ai migranti sia a loro familiari.

Nei Paesi di origine dei migranti infatti, la rimessa può costituirsi in una sorta di garanzia per l’accesso a un credito per finanziare lo start-up o l’espansione di attività microimprenditoriali.

Le cosiddette Istituzioni di Microfinanza (IMF) per esempio, sistematicamente includono la rimessa quale entrata di reddito per le persone che richiedono il microcredito. In alcuni casi, le IMF offrono

prodotti ad hoc che identificano un target specifico (emigranti e familiari) e che presentano caratteristiche e condizioni particolari.

La canalizzazione delle rimesse, attraverso i canali formali, produce anche altri effetti indiretti.

Da un lato, stimola processi di consolidamento dei sistemi finanziari dei Paesi di destinazione delle rimesse; dall’altro, rende più trasparenti i flussi transnazionali di denaro, favorendo la prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

La Banca Mondiale stima che il totale delle rimesse trasferite dai migranti nel mondo sia passato da 121 miliardi di dollari americani nel 1998 ai ca 600 miliardi del 2016. Sono i paesi in via di sviluppo, e non quelli meno sviluppati, la principale destinazione delle rimesse: nel decennio 1998/2008 il flusso che questi hanno ricevuto è passato da 71.380 a 305.281 milioni di dollari USA.

I paesi meno sviluppati, nei quali il volume totale è ugualmente quadruplicato, nel 2008 hanno ricevuto rimesse dall’estero per 20.744 milioni di dollari USA.

La rilevanza dei risparmi dei migranti varia fortemente in relazione al prodotto interno lordo dell’area di arrivo, calcolata per il 2007: le rimesse costituiscono il 5,8 per cento della ricchezza dei paesi meno sviluppati e il 5,9 per cento della ricchezza dei paesi in via di sviluppo con i redditi più bassi.

Non stupisce che, guardando agli invii, sia dai paesi OCSE 23 ad alto reddito che viene spedito il 66 per cento di tutte le rimesse nel mondo, dove come abbiamo visto si è andata concentrando la popolazione migrante.

Le rimesse possono essere definite come trasferimenti di denaro accumulato dal migrante nel Paese di accoglienza e fatto pervenire ai propri familiari rimasti nel Paese d’origine.

23 L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) o Organisation for Economic Co-operation

and Development - OECD e Organisation de coopération et de développement économiques - OCDE in sede internazionale

è un'organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un'economia di mercato. L'organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva che consente un'occasione di confronto delle esperienze politiche, per la risoluzione dei problemi comuni, l'identificazione di pratiche commerciali ed il coordinamento delle politiche locali ed internazionali dei paesi membri. L'OCSE conta 34 paesi membri e ha sede a Parigi, nello Château de la Muette. (Vikipedia)

Sono operazioni transfrontaliere da persona fisica a persona fisica, di ammontare normalmente modesto e carattere periodico.

La rilevanza economica delle rimesse è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 20 anni, catalizzando l’attenzione di governi, mercati ed agenzie internazionali di sviluppo.

I principali Paesi di destinazione delle rimesse sono India, Cina, Filippine e Messico.

In Paesi più piccoli, come Tajikistan, Liberia, Kirghistan, Lesotho, Moldavia, Nepal, Samoa, Haiti, le rimesse rappresentano più del 20% del PIL nazionale. (i dati sono riferiti agli anni 2011 e 2012)

Nella tabella sottostante, sono evidenziate le varie nazioni dalle quali partono le quantità maggiori di rimesse principali e sulla loro destra i paesi che ricevono maggiormente questi flussi con indicato le % di contribuzione al PIL nazionale.

I principali Paesi d’origine delle rimesse sono di gran lunga gli Stati Uniti, seguiti da Arabia Saudita, Emirati Arabi, G.Bretagna, Germania, Canada, Francia, Russia, Italia e Spagna.